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Partiti di integrazione di massa
Forza di una visione dell'uomo e della storia. Sono partiti caratterizzati ideologicamente ed è attorno a questa caratterizzazione di natura ideologica che si chiede il consenso. Nel contempo sono partiti che si danno l'obiettivo di integrare le masse alla politica; agiscono soltanto nel momento elettorale, ma si danno una struttura organizzativa pesante, che organizzano scientificamente la loro presenza sul territorio. Fanno le sezioni, cioè dei luoghi di presenza del partito e la diffusione di queste sezioni deve essere quanto più possibile capillare; sono dei partiti che si fondano sulla militanza che non è più intermittente, ma che è costante. La mobilitazione è continua. Sono partiti che si pongono l'obiettivo di dare un'educazione politica alle masse e traggono le risorse proprio dalla capacità di integrazione e di mobilitazione delle masse: le risorse vengono dai militanti.
La forza d'urto di questo potere consiste nel numero degli iscritti, dei militanti, di coloro che si coinvolgono e si mobilitano a favore dei partiti. Ci sono dei partiti che possono essere interclassisti, come lo era la DC, o sono partiti espressione di una determinata classe sociale, come il PCI.
Nell'uno e nell'altro caso, vi era questo impegno pedagogico di mobilitare e di integrare, di essere presente dentro tutti gli ambiti sociali, di spingere alla partecipazione in nome di una missione, di un'immagine ideologica che deve essere la fonte originaria che mobilita e che convince a partecipare.
Abbiamo detto che i partiti di integrazione di massa hanno svolto la funzione storica di integrare le masse all'interno della partecipazione politica. Abbiamo detto che erano partiti fortemente radicati all'interno del territorio attraverso le sezioni, erano partiti fortemente burocratizzati, quindi, partiti all'interno dei quali vi era un passaggio dalla
figura del politicodilettante alla figura del politico di professione, e partiti con un forte apparato burocratico, quindi sono funzionari stipendiati proprio per mantenere l'apparato organizzativo del partito stesso. Erano partiti fondati su legami di natura duratura, su un forte senso di appartenenza, erano partiti che traevano le loro risorse dalla militanza. Ancora un altro elemento è che si reggevano su un'ideologia forte, su una visione dell'uomo e della storia. Come abbiamo visto i partiti si adattano al sistema sociale all'interno del quale vivono, quindi nella prima parte del processo di DEMOCRATIZZAZIONE quando la Democrazia è un qualcosa che riguarda solamente i ceti la figura centrale è quella del notaio, quando il processo di partecipazione si allarga, la figura centrale diventa quella del partito di integrazione di massa con questi riferimenti ideologici forti. A partire dagli anni '60 si assiste in Occidente ad una perdita di ruolo.da parte dei partiti a favore di forme di partecipazione politica non convenzionale, non istituzionale. Forme di partecipazione politica che si realizzano attraverso la nascita di movimenti sociali. Ma si assiste anche ad un altro processo: da un lato dobbiamo tenere presente questi grandi processi di mobilitazione; dall'altro lato ciò che si presenta è quello che potremmo chiamare una sorta di laicizzazione della politica. Progressivamente le grandi promesse di natura ideologica su cui si fondavano i partiti di integrazione di massa, perdono il loro peso e il loro interesse all'interno della società. Questo accade perché la stessa società si trasforma e nella stessa società così come si assiste ad un processo di secolarizzazione per ciò che concerne le credenze di natura religiosa, si assiste ad un processo di secolarizzazione per ciò che concerne le credenze di natura politica. Le grandi fratture che avevanocaratterizzato la nascita dei partiti politici (Stato-chiesa; Città-campagna; Capitale-lavoro) funzionano sempre di meno a partire da quegli anni. I riferimenti ideologici all'interno delle quali si viveva il senso di appartenenza e la militanza, perdono di valore. La Democrazia è la cassazione del consenso elettorale. I partiti, come abbiamo visto, non sono associazioni che vogliono fare la testimonianza, ma nascono per competere al fine di raggiungere il potere. Il potere lo raggiunge il partito che ha il maggior numero di consensi. In questa società che si era trasformata, continuare a puntare alla valorizzazione forte di un'ideologia, così come nei decenni precedenti, non poteva più accadere. I partiti di integrazione di massa inseguono il consenso, per competere e conquistare il potere diventano quelli che Kirchheimer chiamerà partiti pigliatutto o partiti elettorali che è la terza forma evolutiva. In questo nuovo scenario dellasocietà che si è trasformata, non può esserci più un partito con un'identità ideologica forte, di classe, che abbia i suoi orientamenti fondati in maniera stretta su un riferimento di natura religiosa. I partiti cosa devono fare? La società è differenziata: non ci sono più queste grandi aggregazioni omogenee e lo stesso devono fare i partiti per raccogliere quanto più consenso possibile devono accontentare quanti più gruppi sociali, devono rappresentare quanti più interessi possibili. Per far questo devono diminuire il peso che all'interno di questi partiti rappresentava l'orientamento ideologico. Quindi l'ideologia viene meno. Anche oggi esistono alcuni partiti (Lega Nord, Rifondazione Comunista) con un'ideologia forte ma non hanno una maggioranza su scala nazionale. Da un punto di vista storico il partito che ebbe una certa trasformazione è la Democrazia Cristiana, cioè diventa.quasi immediatamente da partito di integrazione dimassa a partito pigliatutto e lo diventa attraverso un meccanismo tipico proprio di questopartito che è il meccanismo della nascita delle correnti: dentro questo grande partito ci sonocome tanti piccoli partiti e ciascun di essi intercetta una parte specifica dell'elettorato. Ilpartito pigliatutto è un partito che deve raccogliere quanto più consenso possibileall'interno dei più svariati gruppi sociali. Per dover far questo deve diminuire il pesodell'identità e deve diventare un partito leggero, pragmatico che negozia che media frainteressi di gruppi diversi. Diventa un partito elettorale con il principale interesse diraccogliere i voti; diventa un partito ovviamente interclassista. Si passa da un partitomonolitico ad un partito social-democratico finché questo partito diventa contenitore in cuic'è dentro un mix di tradizioni. Questi partiti hanno una struttura
molto più leggera che nonsi fondano più sulla militanza e captano il voto non più puntando sul senso di appartenenzama captano un voto di opinione che si forma in base alle immagini che ti sanno trasmetterequesti partiti, attraverso i loro candidati, i loro programmi. Questo consenso diventainevitabilmente un consenso più volatile che non ha più la rigidità e la forza che aveva inpassato in virtù dello svuotamento della ideologia conseguente alle trasformazioni che cisono dentro la società e in virtù del tentativo di raccogliere questo consenso dappertutto.Questo partito lo abbiamo conosciuto in Italia a partire dagli anni ’70.Ultima evoluzione ha a che vedere ancora una volta con i processi di trasformazioneall’interno della società. I partiti politici si sono progressivamente svuotati del peso cheavevano all’interno della società dal punto di vista della militanza, dal punto di vista
delcrederci in questi partiti ma non dal punto di vista del potere che mantengono questi partiti. I partiti oggi sono più forti di quanto lo erano in passato. Da un lato c'è questa sfiducia diffusa, da un lato c'è la fine della militanza; dall'altro lato c'è un processo attraverso il quale i partiti sono diventati una specie di quello di cui parlavamo nei Regimi Totalitari. I partiti hanno occupato lo Stato. Perché hanno occupato lo Stato? Perché un partito per poter funzionare ha bisogno di risorse, di soldi, di sedi, ha bisogno di poter fare una campagna elettorale. Questo come accadeva in passato? In passato le risorse venivano dalla militanza, (diventavi consigliere comunale e parte dei soldi andavano al partito; si faceva la festa dell'unità i soldi andavano al partito) quindi le erano: risorse umane forti e risorse economiche che venivano fuori dagli esempi fatti prima. Col tipo di evoluzione che abbiamoAssistito da dove traggono le risorse? La trasformazione è quella nella cartellizzazione dei partiti (cartel party). I partiti occupano lo Stato, cominciano ad ottenere dei finanziamenti pubblici per la loro attività. Perché cartellizzazione? Quando si parla di un cartello fra imprese? Un cartello è un gruppo di imprese che si siedono a tavolino e decidono i prezzi. La cartellizzazione in cosa consiste? In una cessione, non c'è più maggioranza o minoranza, su questo c'è un cartello di partiti sono tutti d'accordo.
Quindi cosa indica questo partito cartellizzato? Indica questo processo di catalizzazione dei partiti, quest'ultimi diventano una specie di sportello dello Stato. Possono reclutare il personale politico, decidere chi sono i candidati e traggono le loro risorse; sono risorse che hanno a che vedere con i finanziamenti, hanno a che vedere col fatto che edifici pubblici sono dati ai partiti per lo svolgimento delle
loro attività. In una situazione del genere tutti i partiti hanno un comune interesse a mantenere questo sistema, i partiti diventano una sorta di apparato dello Stato, da questo punto di vista sono partiti più forti, sono partiti rispetto ai quali l'espressione del consenso e della fiducia viene meno. Non ci si fida più dei partiti, non c'è passione per la politica poiché l'azione e la passione politica cambiano di natura attraverso due forme: Forme di partecipazione politica e non istituzionale cioè I MOVIMENTI SOCIALI; Il partito non diventa più lo strumento privilegiato per l'azione politica, l'impegno civico si svolge all'interno di altri ambienti e questi ambienti sono ASSOCIAZIONISMO SOCIALE. CAP VI "MOVIMENTI SOCIALI" 1. Che cosa sono i movimenti sociali Quale la funzione che svolgono questi soggetti? È la funzione di creare all'interno di una determinata societàUn'innovazione sociale. I Movimenti Sociali sono dei soggetti di cambiamento. Il loro apparire si muove lungo una linea ipotetica che porta ad una società sempre più progredita.