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IL RITORNO DEL RIMOSSO: CONFLITTI DI LAVORO NELLA CRISI ITALIANA
La crisi del conflitto di classe è uno dei fattori più ricorrenti della storia politica dei paesi occidentali dalla II metà dell'800 fino agli anni '70 del '900. Questa vedeva opporsi le classi subordinate (partiti politici di sinistra) alle élite dominanti (più a destra). Negli anni '70 assistiamo a:
- imborghesimento operaio favorito dalla crescita del reddito
- ingresso del ceto operaio nel mercato dei consumi di massa
- riduzione della fatica fisica e aumento della qualità del lavoro
Oggi serve una rivincita del capitale sul lavoro che, con la sottrazione diretta/indiretta del salario, garanzie politiche e giuridiche, è riuscita a riequilibrare a suo favore i rapporti di forza tra i due poli.
Altro fattore di crisi è la globalizzazione che, con una sorta di gara al ribasso, permette di creare più concorrenza tra le economie.
lavoratori sindacalizzati e non, determinando una corsa al ribasso di salari e garanzie a favore del ricavo delle varie multinazionali ed imprenditori che, con la limitazione del potere regolativo degli Stati, sono liberi di muovere i propri capitali dove sembra loro più congeniale. Questa competizione tra stesse classi sociali porta ad una politica del risentimento orientata ad uno scontro tra pari. Per Wright la forza negoziale del lavoro si compone di 2 elementi: - Potere strutturale: diviso in potere di contrattazione (che cresce con l'aumentare della rigidità del mercato del lavoro, delle competenze lavorative, dei livelli occupazionali e di fonti di reddito non salariali) e potere legato al luogo di lavoro (dalla collocazione dei lavoratori in settori fondamentali) - Potere associativo: dipende dalla nascita di organizzazioni collettive di lavoratori, sindacali/pubbliche. Il processo di globalizzazione per questi fattori tende a erodere il potere strutturale. Laconcorrenza globale tra lavoratori favorisce processi di protezione basati su quelle comunitarie ed etniche. Robinson tutto ciò potrebbe essere contrastato con la nascita di una classe operaia mondiale che, a sua volta, porterebbe ad una frammentazione culturale. Questo processo di omogeneità tra realtà differenti è riscontrabile tra le istituzioni di stati diversi. Silver ciò è solo il risultato di una ricostruzione ciclica della classe operaia posta dal capitalismo industriale. Ciò si traduce in una crisi del sistema sindacalista e che vede 3 soluzioni: - Regini: spostare l'azione sindacale dal conflitto alla cooperazione - Waddington e Hoffman: concentrarsi sulle rivendicazioni collettive e su offerte individuali di servizi. Nei paesi dove è maggiore la debolezza dei sindacati (anglosassoni e sud del mondo), si è imposto il modello SMU composto da: rapporto tra attivismo e organizzazione.Repertori dell'azione collettiva: caratteristiche che mirano a mobilitazione dal basso, a forme di auto-organizzazione del lavoro, un maggior coinvolgimento dei lavoratori nell'organizzazione delle politiche sindacaliste e il coinvolgimento dei gruppi ancora non coinvolti.
Crisi e i conflitti di lavoro in Italia: dalla crisi del 2008, si è diffusa una forma di protesta caratterizzata da presidi permanenti e occupazioni del luogo di lavoro. Un'esperienza di conflitto significativa diventa un modello attuabile in situazioni simili (Innse, azienda metalmeccanica di Milano portata alla ribalta grazie allo sciopero di 5 operai che, saliti su una gru di 17 metri, non scesero fino a che non si propose un valido acquirente). La protesta italiana riscontra 3 elementi caratteristici:
- Obiettivo di salvare il proprio posto di lavoro, raggiunto anche tramite il secondo elemento
- Azioni rischiose per i lavoratori
- Appello all'opinione pubblica
Caso Jabil: presidio
permanente della Jabil, azienda situata nello stabilimento di Cassina de' Pecchi(MI), nel 2011 dopo mesi di cassaintegrazione del 50% dei lavoratori e il licenziamento totale adicembre a causa dell'impossibilità di riuscire a risolvere i problemi di debiti (80mln verso i lavoratori,fornitori, commissionatori) e dalla volontà di questa di spostare il proprio stabilimento in Ungheria.
Nella fabbrica, c'era fin dalla prima gestione Marelli, una tradizione di solidarietà e di mobilitazione afavore dei lavoratori. Con i cambi di proprietà fino all'arrivo di Jabil subentra un clima di distacco daparte degli impiegati "d'ufficio" verso quelli di maggiore esperienza che si vedono dequalificatiprofessionalmente. Altro errore di Jabil rivolgersi al polo di Mapello, per dimostrare il loro attaccamento all'azienda, che invece di dimostrarsi uno strumento di "propaganda", avvicina i due gruppi di
lavoratori che indicono uno sciopero ad oltranza. Emergono gli elementi per cui sia possibile un'azione duratura, partecipata ed efficace:- presenza di un'identità lavorativa basata su abilità e competenza
- lungo tempo trascorso tra il rischio di chiusura e la chiusura effettiva
- l'utilizzo di repertori d'azioni classici (Fiom nel presidio) che di quelli sociali (occupazione, presidio permanente, appello opinione pubblica)
- Identità
- Opposizione
- Totalità di questi due elementi
- Concezione globale di una società alternativa
L'imprenditore quanto i politici corrotti e parassiti della società: non hanno impedito che gli interessi verso il profitto degli imprenditori diventassero l'unico criterio di regolazione sociale.
CAPITOLO II: NON SOLO STUDENTI. ONDATE DI PROTESTA IN SCUOLE E UNIVERSITÀ
Negli ultimi anni ci sono state ondate di protesta di scuole e università, promosse da lavoratori e studenti del sistema d'istruzione. Obiettivo: difesa dell'istruzione pubblica, tagli al bilancio, l'aumento delle tasse scolastiche e universitarie.
Dimensione generazionale: variabile usata per spiegare i movimenti studenteschi riferiti agli anni '60/'70. Rootes i movimenti studenteschi sono un fenomeno che nasce negli anni '60 con la categoria sociale dei giovani: distinti dall'età adulta per l'espansione dell'istruzione superiore nei paesi avanzati. Conflitto tra giovani e adulti conseguenza dell'esposizione degli studenti a cambiamenti sociali.
ènuovi ambienti che comportarono una divergenza tra i valori dei giovani e quelli degli aduti-genitori. Gli studiosi europei evidenziarono il '68 come momento da cui partirono le proteste. Allerbeck non era l'essere giovani il fattore determinante ma la loro situazione sociale strutturale: èessere più liberi dal punto di vista lavorativo e familiare per impegnarsi nell'attivismo. Tipologia di movimenti studenteschi: 4 tipologie di movimenti studenteschi 1) M.s. riformisti: influenzare le policies e cambiare le leadership istituzionali senza cambiare leistituzioni e gli aspetti della cultura. Sorgono quando gli studenti si oppongono ad una politicache li colpisce direttamente o è in contrasto con principi morali 2) M.s. rivoluzionari strutturali: obiettivo cambiare il sistema politico/economico valutando iàvalori esistenti come traditi. Sorgono quando le issue provocano opposizione perché percepitecome istituzionali e legate al- M.s. di protesta: obiettivo principale è esprimere dissenso e opposizione a politiche, norme o istituzioni. Sorgono in risposta a situazioni di ingiustizia o disuguaglianza.
- M.s. riformisti: obiettivo principale è ottenere riforme e miglioramenti all'interno del sistema esistente. Sorgono quando si ritiene che il cambiamento graduale sia possibile e desiderabile.
- M.s. radicali identitari: obiettivo principale è la creazione di un'identità per un gruppo discriminato e una sfida ai modi di pensare, alle norme e ai comportamenti della maggioranza. Sorgono quando le questioni che provocano opposizione vengono percepite come un modello discriminatorio culturalmente radicato su basi ascrittive come la razza o la religione.
- M.s. rivoluzionari sociali: obiettivo principale è il cambiamento radicale a livello culturale e istituzionale. Sorgono nei paesi sottosviluppati dominati da potenze straniere imperialiste che impongono la loro cultura.
Con l'avvento dei nuovi attori, è stata possibile la costruzione di reti di attivisti e azioni di protesta simultanee. Il Movimento Studentesco Internazionale è una piattaforma online aperta e indipendente lanciata nel 2008 che si impegna nella lotta per il diritto all'istruzione. Questo movimento si fa protagonista di episodi di protesta per aprire le mobilitazioni al resto della società e per collegarsi alle lotte con i.
Lavoratori. Le mobilitazioni recenti hanno preso la caratteristica di vere ondate di protesta avvenute ogni 2 anni contro le politiche finanziare e scolastiche dei vari governi. Ha origine nel movimento studentesco dell'89-90 "Pantera" che si opponeva alla riforma Ruberti con l'occupazione delle facoltà criticando il processo di privatizzazione e mercificazione del sapere.
Nel 2008, dopo i tagli ai finanziamenti dell'istruzione pubblica dal governo Berlusconi, nasce l'Onda Anomala. Ragioni della protesta di natura economica e di contrapposizione a una privatizzazione delle istituzioni scolastiche dovuta alla crisi economica. Trama della protesta con duplice natura:
- A livello nazionale: molto risalto a livello mediatico (ritmo sincopato)
- Al livello locale: si sviluppò tramite azioni meno visibili ma quasi quotidiane (basso continuo)
L'Onda si strutturò in una rete di nodi locali grazie alle nuove tecnologie.
Informatiche per cui la protesta online è stata complementare a quella offline. Essa manifestava una sfiducia nei confronti dei partiti e richiedeva un'adeguata rappresentanza istituzionale. Nel 2008, fallimento. Nel 2010, i ricercatori a tempo indeterminato si mobilitarono contro la Riforma Gelmini che vedeva l'ingresso di privati all'interno dei CdA universitari, maggiori poteri a rettori e la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori a tempo indeterminato. I protagonisti si dichiararono indisponibili a svolgere gli incarichi didattici che avevano sempre svolto volontariamente e gratis secondo la logica del danno. I ricercatori si unirono nel movimento "Rete29Aprile" (primo evento: occupazione tetti delle università).
CAPITOLO III: TRA RESILIENZA E RESISTENZA. PRATICHE ECONOMICHE ALTERNATIVE
Tilly concettualizzò il repertorio della protesta per indicare l'insieme dei modi in cui individui e gruppi avanzano le loro richieste o rivendicazioni.
L’esistenza di queste pratiche permette l’azione collettiva e questo genere di repertorio tend