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ELEZIONI
La prima domanda che ci si pone prima delle elezioni è: chi le vincerà? Però, per quanto sembri banale la domanda, è ambigua: vince chi prende più voti, o chi incrementa in modo relativo i suoi voti ecc.? Come si distribuiranno i voti è una domanda descrittiva che prescinde anche dal sistema elettorale. Le intenzioni di voto sono la richiesta di una previsione prospettica sul comportamento dell'individuo durante le elezioni; esse vengono richieste a livello individuale e poi vengono analizzate a livello aggregato, tramite il modello del sondaggio. I sondaggi sono però un'attività rischiosa perché 1) è una sorta di istantanea di un momento preciso della popolazione di riferimento, che però è fluida e c'è una certa distanza di tempo tra i sondaggi e le elezioni anche se gli orientamenti degli elettori hanno una certa stabilità e 2) i sondaggi nella maggior parte dei casi
Hanno problemi di copertura, ovvero per esempio non riescono ad ottenere una copertura soddisfacente per tutte le fasce d'età (effetto di distorsione), il che non permette di avere campioni rappresentativi della popolazione; inoltre, 3) si verifica l'effetto hurding, gli istituti di ricerca guardano alle predizioni degli altri e aggiustano in base a queste le loro previsioni.
Le proiezioni sono fatte sui dati reali che vengono raccolti nelle sezioni elettorali facendo un segno di campionamento tale che permette di correggere le distorsioni; in questo caso la copertura è più facile da gestire ma bisogna avere un buon piano di campionamento.
Dopo le elezioni, le domande che si fanno riguardano:
- l'affluenza / l'astensione;
- i flussi, ovvero come hanno votato gli elettori che avevano votato alle elezioni precedenti; mobilitazione e attrazione danno i risultati elettorali del partito. I flussi possono essere studiati a livello individuale o a livello aggregato.
ridefinisce il modello concettuale di voto in termini di un modello di voto complesso.
APOCALISSE
Materiale di riferimento: populismo (cap 7 apocalisse e pagg 63-80 par 3 escluso e 93-94 gli italiani e la politica) e immigrazione + sondaggi elettorali (ascoltare puntata podcast)
Il concetto di sinistra-destra. Concetto che una lunga storia (va indietro fino al Settecento), l'antitesi sinistra-destra ha una caratteristica fondamentale, ovvero quella di esprimere una coppia di opposti a livello spaziale; infatti, destra e sinistra sottendono una visione spaziale della politica, è un principio di ordinamento spaziale. Gli oggetti che si muovono all'interno di uno spazio di tipo elettorale sono due: gli elettori e i partiti, che possono prendere posizioni diverse.
NORBERTO BOBBIO (1909-2004) è stato un influente filosofo che negli anni '90 ha posto la sua riflessione in modo dialettico con la situazione politica che si stava sviluppando in Italia: con la caduta dei
Partiti della Prima Repubblica ci si interroga sulla ridefinizione del sistema politico italiano, perché fino a quel momento il sistema era definito come "democrazia bloccata" (al governo c'era sempre stata la DC e il Pci era bloccato). Dopo 50 anni di congelamento si apriva così il mercato elettorale, ma se quello precedente era intellegibile nel sistema sinistra-destra (criterio ordinatore della competizione elettorale, ma anche una rappresentazione sociale), nel '94 la domanda era "rimane o non rimane Destra e sinistra il senso di sinistra-destra?". La quarta di copertina di di Bobbio recita "dunque, destra e sinistra esistono ancora? E se esistono e tengono il campo, come si può sostenere che hanno perduto del tutto il loro significato? […]". Inizialmente, Bobbio, contesta che ci sia una distinzione tra sinistra e destra: sono termini antitetici, e in quanto antitetici sono reciprocamente esclusivi (non si può
essere contemporaneamente di destra e sinistra) e congiuntamente esaustivi (una dottrina o un movimento possono solo essere di destra o di sinistra). La diade è una scorciatoia cognitiva, euristica, che è un modo semplificato e veloce per rappresentare la realtà: la ragione per cui abbiamo scelto destra e sinistra è anche data dal fatto che questo utilizzo delle diadi è onnicomprensiva nel nostro modo di ragionare, comunicare e così via. La coppia sinistra/destra appartiene al tipo conflittuale. Secondo Bobbio, questa distinzione non aveva più ragione di essere utilizzata. Da un lato abbiamo Bobbio, che ritiene che destra e sinistra abbiano un loro significato intrinseco, sono semanticamente specificate, e che i termini che le distinguono sono GIOVANNIuguaglianza e libertà; da un altro lato, la metafora delle scatole vuote di SARTORI. Si tratta di due concezioni totalmente diverse. Per capire questa distinzione bisogna riferirsi a Vox Populi.
Come si misura l'autocollocazione sull'asse sinistra "Molta gente quando parla di politica usa idestra? Generalmente, si fa la domanda termini sinistra e destra. Qui sotto è riportata una fila di caselle che vanno da sinistra a destra. Pensando alle sue opinioni politiche, lei in quale casella si collocherebbe?" viene proposta una scala che va da 0 (sinistra) a 10 (destra). Se fosse vero che la distinzione sinistra e destra non conta, allora le persone non si collocherebbero né a destra né a sinistra. Tuttavia, nel 2021 in Italia tra il 70 e l'80% degli italiani si colloca sulla scala, quindi le persone riconoscono ancora il valore di questa distinzione. Si tratta di un dato molto importante. La questione della causalità non è rilevante, perché sia che la persona acquisisce la posizione del partito sia abbia una posizione e riconosce nel partito una certa posizione il risultato non cambia. La distribuzione nel 2018 tra
Un modo alternativo per ricostruire lo spazio di competizione elettorale è l'uso della "propensity to vote" (PTV) dei vari partiti: prossime elezioni, quanto è probabile che in futuro lei possa votare per i seguenti partiti?, con l'ausilio di una scala che va da 0 (per niente) a 10 (molto probabile).
Combinazione tra autocollocazione e PVT:
La divisione tra sinistra e destra nel 2013 era molto forte, perché gli elettori di sinistra non erano disponibili a votare il centrodestra e viceversa; sono le cosiddette preclusioni, non c'era scambio di elettori tra i due poli.
Nel 2014 sembrava però essere caduto il muro delle preclusioni, perché si è verificato il deviant vote e il re-allignment: gli elettori di destra che votano il PD non si reputano più di destra, ma nemmeno di sinistra.
Le PTV del PD in funzione dell'autocollocazione nel
2013/2014/2016: L'apocalisse della democrazia italianaL'apocalisse della democrazia italiana. Ne si guardano tutti i partiti insieme, liberandosi dall'assunto della spazialità sinistra destra, per vedere se le preferenze degli individui si collocano in uno spazio come nella dicotomia sinistra destra. Tra il 2013 e il 2018 lo spazio politico ha assunto questa forma tripolare. Gli elettori contendibili sono gli elettori che potrebbero votare sia il PD che il M5s, ma che sono distanti dalla Lega e dal Pdl / Forza Italia. La posizione degli elettori nel 2013 e nel 2018.
La posizione dei partiti.
Il grafico sulla volatilità elettorale (instabilità) dimostra che nel 2013 si è arrivati ad una volatilità comparabile a quella del '94, un altro elemento empirico che fa vedere i terremoti elettorali del 2013 e 2014.
Ci sono delle spiegazioni che sono state date e accettate nei media:
- macro-spiegazioni, ovvero la globalizzazione [problema: anche i
partiti che hanno perso i voti lautilizzano come giustificazione, non sipoteva fare niente], 2) economic voting, il peggioramento delle condizioni economichedelle famiglie [problema: i dati non mostrano questo peggioramento], 3)l’incattivimento, il cambiamento delle opinioni e conseguentemente del voto[problema: l’atteggiamento degli italiani ne confronti degli immigrati non è cambiatodagli anni ‘90], 4) colpa dei leaders, speculare alle macro-spiegazioni. La nostra tesi: c’è stata una crisi di autorità concentratanei partiti mainstream, il che aiuta a comprendere anche il fatto chela Lega e il M5s abbiano preso molti voti. Sono da considerare sì glielementi di attrazione, ma anche la mobilizzazione dei proprielettori (in negativo la perdita), ovvero quali sono stati gli elementidi repulsione.C’è uno schema in cui si notano due dimensioni: una dimensione orizzontale e unadimensione verticale. L’asse che va dal Pd
alla Lega è un asse di competizione con le caratteristiche della Seconda repubblica, che si muove sull'allineamento sinistra destra; ma l'asse verticale verso il M5s è più difficile da interpretare e per il quale bisogna andare ad osservare non i partiti ma gli individui. L'elemento caratteristico del sistema italiano odierno è il fatto che sinistra e destra ancora contano, perché c'è ancora un muro tra Pd e centrodestra; è più fluido cosa succede per il resto della competizione, perché in realtà i due assi della competizione variano tra il 2013 e il 2018. Nel 2013 l'area altamente competitiva era quella tra Pd e M5s; nel 2018 la competizione si sposta sulla direttrice che va dal M5s al polo di centrodestra, e in particolare la Lega. Il M5s si colloca in una posizione fuori dagli orientamenti di sinistra e destra, ma questo fa sì che non sia visto come una preclusione old style, ma anzi si.