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Egemonia: il potere di fissare significati e valori

L'egemonia è il processo attraverso il quale si fissano dei significati e valori in modo tale da mantenere il potere in proprio possesso. Questo concetto include anche l'importanza del consenso, che è fondamentale per il mantenimento del potere.

Per Gramsci, l'egemonia non è solo un concetto economico, ma anche culturale. La politica culturale svolge un ruolo fondamentale nel definire cosa sia e cosa non sia cultura, ed è essenziale per produrre consenso.

Gramsci si interessa in particolare alla bassa politica culturale, rivolta ai gruppi sociali più poveri. Egli ritiene che la conoscenza e l'istruzione siano fondamentali, poiché se si è ignoranti si è più facilmente manipolabili ed emarginati dalla società. Il potere può essere esercitato attraverso la conoscenza.

Questi sono i principali motivi per cui Gramsci lotta per la scolarizzazione. Egli crede che l'intellettuale debba essere al servizio delle classi più basse e ignoranti. L'istruzione e la cultura sono fondamentali affinché avvenga il passaggio da una classe "in sé" a una classe "per sé", come descritto da Marx.

potere, analizzando le dinamiche sociali, culturali ed economiche che lo influenzano. Il potere non può essere considerato solo come una questione economica, ma dipende anche da altri fattori, come la cultura. Un concetto importante è quello di "intellettuale organico", che si mette al servizio del partito per lavorare con le classi oppresse. Michel Foucault (1926-1984) sostiene che il potere è qualcosa che si manifesta nelle relazioni. Foucault è un grande ammiratore di Max Weber e ci sono molte similitudini tra i due autori. Tuttavia, Foucault estremizza la visione razionalista di Weber, vedendo le persone come ingranaggi dei meccanismi di potere. Queste persone spesso non si rendono nemmeno conto di essere sottoposte a forme di disciplina fin dalla prima infanzia, il che porta a una visione pessimistica della società. Foucault introduce il concetto di "microfisica del potere", che si riferisce alla diffusione del potere ovunque, al punto che gli individui ne perdono la percezione. Foucault studia anche molto la sessualità, sottolineando come le forme di potere siano esercitate in modo intenso in questo ambito (ad esempio, i gay emarginati). L'obiettivo di Foucault è farci comprendere il processo di potere in ogni modo possibile, analizzando le sue manifestazioni nelle diverse sfere della vita sociale.

Razionalizzazione che porta l'uomo a diventare soggetto di dominazione. Osserva come gli intellettuali siano molto spesso i produttori di narrazioni mirate a rafforzare i valori di chi detiene il potere. La cura del sé è uno spazio di cura per la propria anima, sentimento, soggettività... consiste nel costruirsi degli spazi che coinvolgano al massimo pochi intimi amici, in grado di fornire uno spazio personale nel quale rifugiarsi al di fuori del potere pubblico. Studia comportamenti e pratiche di vita per comprendere il transitare del potere. Il controllo e sorveglianza sempre più rigidi e forti (prodotti dall'aumentare della conoscenza) rendono sempre più difficile avere privacy. Anche le punizioni (corporali, pubbliche,..) sono espressione dei rapporti di dominazione e potere.

Percorso 3

Interazioni sociali

SIMMEL

Analizza come la società moderna e il denaro abbiano trasformato le relazioni, sottolineando i differenti tipi di relazioni tra piccoli

gruppi e grandi gruppi. In un suo saggio analizza il concetto di "straniero" ed estraneità: definendo un soggetto "estraneo" al gruppo, posso riflettere sull'identità del gruppo. S viveva in Germania ed era ebreo, egli ha vissuto i primi anni dello sviluppo nazista ed è forse proprio per questo motivo che si sofferma così a lungo su questi concetti. Lo straniero è colui che viene da lontano ma si ferma (diverso da viandante/turista). Non condivide gli stessi significati culturali della sua nuova società, né il passato. Questo lo porta a vivere con persone che lo percepiscono come diverso. Essere diverso all'interno di una società vuol dire anche avere meno intimità con gli altri membri, il che, paradossalmente, può portare ad ottenere più confidenza (non facendo parte della comunità c'è meno possibilità di diffusione della notizia o di essere giudicati). Con gli stranieri non si condividestoria o cultura ma si condivide il fatto di essere umani. Proprio per questo motivo, per poter denigrare/massacrare lo straniero, ciò che storicamente è stato fatto è negargli la sua umanità, sentendosi poi 'liberi' di fargli ciò che si vuole senza intaccare la propria moralità (ex spagnoli in Sud America paragonarono gli Indios a cani, per giustificarne il massacro). Capro espiatorio: incolpare qualcun altro di essere la causa di problemi, per distogliere l'attenzione dai problemi reali interni. Studiare lo straniero vuole dire anche studiare come una società si comporta nelle relazioni tra sé stessi e gli altri, sui processi di inclusione ed esclusione. In un secondo saggio S ci parla dello spazio nelle relazioni, nei rapporti sociali, nell'intimità e nel potere. Lo spazio innanzitutto determina i luoghi delle interazioni (ogni luogo corrisponde a funzioni differenti). In termini sociali ci fa anche capire il senso.

Che noi diamo all'essere di un posto piuttosto che di un altro. Lo straniero ci guarda con occhi differenti, in maniera più oggettiva, in grado di cogliere alcune caratteristiche della società che la società stessa non riesce a comprendere. Questa oggettività significa anche essere più liberi, perché non sei legato ai vincoli del gruppo. Ma, se vuoi integrarti dovrai condividerne i principi e adattarti alle regole sociali.

SCHUTZ(1899 – 1959)

Austriaco di origine ebraica, è costretto ad emigrare a Chicago a causa dell'avanzare del nazismo, costruisce la sua vita in un mondo a lui nuovo. Precursore della scuola di Chicago (sociologia urbana) studia principalmente metropoli, vita cittadina,.. Studia anch'egli lo straniero per ragionare su come si costruisce il senso comune. Dato per scontato: con questo termine Sc si riferisce a tutti quei comportamenti, quelle abitudini sociali intrinseche, assorbite come abitudini, delle persone.

che vivono in un determinato luogo. Lo straniero è slegato dai comportamenti che caratterizzano la sua nuova società, essendo egli influenzato da un modo di agire differente. Il senso comune è determinato dallo spazio e dal tempo nel quale ognuno di noi vive, perciò quello dello straniero sarà differente. Noi viviamo in un mondo di stereotipi e di pregiudizi: Sc si occupa di etnometodologia: studio di tutto ciò che è implicito o che diamo per scontato nella quotidianeità. Tipizzazioni: aspettative comportamentali in determinate situazioni (essendo ormai implicito comportarsi in determinate situazioni in una certa maniera, non ci è più necessario ragionare su come comportarsi in quelle situazioni, perciò si creano delle scorciatoie cognitive). Sc afferma che la nostra non è una conoscenza intima delle cose, bensì limitata alle nostre necessità; non sfruttiamo appieno le potenzialità disponibili ma.

solo quelle necessarie.

MEAD (1922 – 1982)

Goffman, sociologo di origini canadesi, si è distinto per il suo metodo del tutto innovativo nell'approcciarsi allo studio delle interazioni sociali. Egli si dedicherà allo studio delle interazioni quotidiane più comuni, non solo a quelle più significative.

Nel suo approccio vi si trovano similitudini con D (attenzione all'aspetto simbolico/rituale) e con S (cristallizzazioni sociali).

Come detto, G si interessa molto all'aspetto rituale. Nella modernizzazione è avvenuto un processo di indivualizzazione: da un livello macro (riti collettivi/sociali) si è passati ad un livello micro (riti individualizzati/privati).

Si è arrivati ad una società narcisista: con la perdita dei valori collettivi, l'individuo si rinchiude in una sorta di adorazione di sé stesso → sacralità del singolo: porre sé stessi al centro della ritualità individuale.

E' appunto in questo contesto che diventa fondamentale la rappresentazione che diamo di noi stessi nelle interazioni, come costruiamo il nostro personaggio a seconda delle situazioni in cui ci si trova. Queste sono le basi dell'approccio drammaturgico (teatrale) caratteristico di G: ognuno di noi nelle interazioni sociali recita, vestendo i panni del personaggio (scelto tra la varietà di sé) che più è consono alla situazione.

Frame. Cornice all'interno della quale si svolge l'interazione. Con disattenzione civile si definisce quella situazione nella quale un personaggio, all'interno di un'interazione, non rispetta quelle regole, quelle aspettative implicite di quel particolare tipo di situazione.

L'interazione è considerata da G come un elemento rituale (microritualità) in grado di dare un senso alla nostra vita sociale. Le persone sono attori in grado di interpretare molti ruoli a seconda dei frame nei quali si muovono.

(similitudini con S.).La rappresentazione si svolge e si prepare in due momenti distinti: vi è laribalta, ovvero la vera e propria messa in scena, e il retroscena, momento,luogo in cui si costruiscono e si preparano i differenti personaggi.

La rappresentazione richiede molto spesso un lavoro di equipe in quanto composta spesso da più attori. Perciò è fondamentale un rapporto di fiducia e collaborazione all'interno dell'equipe per far sì che la rappresentazione si possa svolgere al meglio.

La fiducia ha un ruolo importante nelle interazioni sociali non solo all'interno delle rappresentazioni d'equipe ma anche in quanto le interazioni avvengono spesso con persone che non conosciamo perciò vi è necessità di fiducia reciproca (bisogna credere, fino a prova contraria, che chi si trova di fronte a noi stia dicendo la verità).

L'apparenza è un altro elemento fondamentale nella vita come nelle interazioni;

essa ha un ruolo centrale nella costruzione dei nostri personaggi sia quando la usiamo per giudicare una persona a primo impatto. L'apparenza comprende il modo di vestire, il linguaggio del corpo, il modo di esprimersi,... come ci si comporta all'interno dei differenti frame. Nelle rappresentazioni dei vari sé le persone dedicano tempo ed energie e questa molteplicità di sé sono difficili da gestire: bisogna prepararsi nel retroscena ma è anche fondamentale saper prendere le distanze dai ruoli quando essi diventano troppo impegnativi emotivamente. Il retroscena avrà quindi anche il ruolo di spazio nel quale avere tregua dalla moltitudine di personaggi/apparenze (similitudine con uomo blasé S). Il nostro corpo è come un gancio al quale si appendono i costumi per le differenti rappresentazioni. Ma esso necessita di manutenzione, che
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Publisher
A.A. 2019-2020
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucapisto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Leonini Luisa.