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La stessa impresa che riacquista parte del suo capitale
Si vuole massimizzare non il profitto, ma il valore azionario. Sono coinvolti i manager pagandoli in azioni con stipendi strabilianti (20 volte quello di un funzionario) delle loro fortune con intreccio quelle dei proprietari. Lo Stato è tra i proprietari d'impresa: servizi pubblici posseduti al 100% o in parte, i black out in California per aumentare le tariffe dimostrano l'inefficienza della privatizzazione. Imprese manifatturiere e di servizi nate come pubbliche e poi aperte al capitale privato come in Cina. Imprese in cui lo stato fa da spettatore come nel caso Alitalia. Dagli anni '90 smantellamento senza precedenti del settore pubblico sotto l'imperativo neo-liberale anzitutto nell'Est Europa, ma anche nell'Ovest. In Italia Iri, nata nel 1933 per far fronte alla grande crisi, svolge un ruolo importante dal 1945 al 1970 nel processo di industrializzazione del paese: investe in settori cruciali ma.
Per lungo tempo poco profittevoli
Dal 1993 al 2000 sono state privatizzate + imprese che in ogni altro paese UE. L'Iri è sciolta nel 2000. L'Eni, nata nel 1953 come azienda a partecipazione statale, dopo aver venduto il 63% del proprio capitale, rimane la più grande azienda controllata dallo stato. In America Latina le privatizzazioni sono state imposte dalla Banca Mondiale e dal Fmi → politiche di aggiustamento strutturale per ridurre il debito pubblico, ma negli ultimi anni di salita la potere di governi di sinistra inversione di tendenza. Anche in India una grave crisi debitoria portò a ridurre le molte partecipazioni statali. Il peso complessivo dello stato azionista non è diminuito: azioni dello stato cinese in crescita forse più di quelle UE cedute a privati. Le distorsioni si hanno quando i manager sono nominati dai partiti e prendono stipendi 20-30 volte maggiori di quelli dei funzionari che dovrebbero rappresentare lo stato proprietario. Rapporto
francese 2003 indica bene i problemi
confusione di ruoli tra Stato e imprese partecipate
insoddisfacente identificazione dell'azionista
mancanza di orientamenti chiari ai manager
cattivo funzionamento dei C. d. A.
presenza eccessiva dello stato (≈ intervento dei politici) nella vita quotidiana dell'impresa
Famiglie proprietarie
il declino dell'impresa familiare in 3 fasi
creazione grazie all'accumulo di risorse commerciali ed agricole
sviluppo intorno al fondatore
diluizione del capitale familiare → gli uomini del sapere sostituiscono quelli dell'avere
vero per le imprese familiari dell'800 e inizio '900 che dopo 2 o 3 generazioni hanno cambiato proprietà.
falso se consideriamo che alle vecchie famiglie si sostituiscono le nuove famiglie: Olivetti e Pirelli sono scomparsi, ma gli Agnelli dopo 3 generazioni sono ancora presenti, ma soprattutto ci sono nuove e + potenti famiglie: Berslusconi e Del Vecchio (Luxottica)
Investitori istituzionali, come le
ex-fondazioni bancarie in Italia o le fondazioni che finanziano le università Usa sono orientati al valore delle azioni: costringono i manager a sopravvalutare la borsa capitalismo manageriale azionario dove i manager governano la partecipazione finanziaria (incluse fusioni) e i rapporti con il potere politico. capitalismo manageriale produttivista, fino almeno anni '50, coi manager dediti al governo dell'azienda, competenti nell'organizzazione produttiva, oggi demandata ai dirigenti operativi. Separazione tra proprietà e controllo negli anni '30 nell'ipotesi che nessun azionista poteva controllare l'impresa (Berle e Means) per gigantismo industriale negli Usa falso per Gallino. Impresa = repubblica? perché non vale il principio una testa un voto né rapporti tra azionisti, proprietari, managers, dirigenti operativi sono rapporti di potere e che hanno conseguenze sulla vita di molte persone. Il controllo del 20% di azioni in genere dà
Il controllo dell'impresa
Le banche d'affari spingono le imprese a finanziarizzarsi e le società di revisione della contabilità controllano l'operato dei managers e dei dirigenti operativi, ma in parte hanno contribuito agli scandali.
Il governo dell'impresa è complicato da reti incrociate di partecipazione di capitale, spesso molto ramificate, e da piramidi di controllo.
La società finanziaria C è controllata da D, che a sua volta è controllata da B tramite obbligazioni. La società A è controllata da B, che ha un suo pacchetto azionario.
Ad esempio, la famiglia Agnelli controlla la Fiat tramite il controllo della finanziaria della holding Fiat.
Colaninno nel 1999 acquisì il controllo di Telecom (30.5 mld. di euro) investendo solo 1.5 miliardi.
Secondo Hilferding, piramidi finanziarie erano già presenti nel 1910 nel capitalismo finanziario, che premia soprattutto il valore in borsa e favorisce acquisizioni senza coerenza. Ad esempio, Parmalat nel 2003 controllava 203 società.
in50 paesi come altre holding che sono andate incrisi
La moltiplicazione delle imprese irresponsabili
dipende dal ritorno dei proprietari al governo
delle imprese
Per un governo responsabile dell'impresa
Una regolazione globale del capitalismo è necessaria:
Il capitalismo manageriale azionario è poco
coefficiente dal punto di vista produttivo
E' cresciuta l'ingiustizia nel mondo tra e entro gli stati
Insicurezza socio-economica è stata accresciuta
dallo stato competitivo e dall'imprese irresponsabile
Il modo di produzione, a parte le Ict, è
insostenibile ambientalmente → spinge allo spreco
come dopo la grande crisi e nel dopoguerra serve
una riforma spinta dalla società civile (Ong etc)
ma anche da partiti socialdemocratici
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