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SOCIALISMO
Rientra nella formazione statuale collettivista. È un'economia totalmente pianificata dallo Stato; esso è l'unico produttore e si sostituisce al mercato nella distribuzione, nello scambio con l'esterno e nella determinazione dei prezzi; si sostituisce alla borghesia capitalistica nel distribuire il surplus e nel decidere investimenti e consumi.
6.3 Sviluppo economico
Crescita della popolazione e della produttività del lavoro in una determinata popolazione. Questa produzione è misurata dal PIL (prodotto interno lordo) che è il valore complessivo dei beni e dei servizi prodotti da una popolazione in un anno. Il pil pro capite è il rapporto tra pil ed entità della popolazione interessata.
In contesti molto poveri o molto ricchi si preferisce misurare il LIVELLO DI VITA (speranza di vita, mortalità infantile ecc.) e la QUALITÀ DI VITA.
Il pil e il livello della qualità della vita sono cresciuti ovunque.
L’industrializzazione ha rimodellato la società (società industriale) che ora è formata dal 40-50% di operai e impiegati dell’industria, da un’elevata urbanizzazione vicino ai centri industriali e dal peso politico dei conflitti tra movimento operaio e imprese. Come si è realizzata l’industrializzazione:- Con la produzione di massa, il cui archetipo è la fabbrica d’automobili che, realizzando tutte le fasi di lavorazione, riesce ad abbattere i prezzi e a rendere il bene accessibile ad un consumo di massa (fordismo). La manodopera è seguita da pochi dirigenti e tecnici qualificati e svolge mansioni semplici e ripetitive: ci sono incentivi economici legati alla produzione (taylorismo).
- L’artigianato presenta caratteristiche opposte: piccole imprese, bassi investimenti, molto lavoro salariato. È un’aristocrazia operaia quella dell’artigianato, che insegue e cerca di soddisfare la domanda.
discontinua degli utenti. Alla produzione di massa sono funzionali un'urbanizzazione concentrata e un sistema politico che privilegia i grandi interessi; all'artigianato sono funzionali un'urbanizzazione diffusa e un sistema politico che privilegia gli interessi localistici.
6.4 Condizioni per lo sviluppo, sostenibilità, competizione globale tra territori
Perché il capitalismo si è sviluppato solo in Occidente nonostante non siano mancate condizioni favorevoli altrove? Il sistema economico-capitalistico si è sviluppato solo se trova una formulazione economico-sociale. Ecco le congruenze richieste:
- Uno Stato e un diritto che si sviluppino su basi razionali-legali, istituti normativi idonei all'impresa e ai contratti commerciali. Come i sistemi giuridici romano-germanici.
- Una religione che indichi agli uomini una salvezza oltremondana tale da premiare il successo e l'edizione quotidiana.
- Una socializzazione che permetta la formazione di
sviluppo locale:
- economie globali, forti scambi in entrata e in uscita;
- economie aggressive, forti scambi in uscita e limitati in entrata;
- economie dipendenti e periferiche, forti scambi in entrata e deboli in uscita;
- economie localistiche, chiuse agli scambi sia in entrata che in uscita.
6.5 Divisione del lavoro e organizzazione
La divisione del lavoro avviene secondo criteri funzionali e gerarchici. La tendenza è verso la differenziazione delle occupazioni in modo da diventare più produttivi. I MESTIERI (tecniche operative acquisite con l'uso) stanno scomparendo e vengono sostituiti dalle OCCUPAZIONI retribuite e dalle MANSIONI attribuite, oppure dalle più complesse PROFESSIONI, prestazioni che comportano il possesso di un corpus di teorie e di tecniche formalizzate, una responsabilità personale, iter formativi, apprendistato e un'etica professionale. Alle professioni tradizionali si affiancano, ora, quelle che riguardano le nuove tecnologie:
le occupazioni cambiano di epoca in epoca. I criteri che consentono classificazioni delle caratteristiche dei lavori sono il grado di qualificazione e il suo carattere prettamente manuale o intellettuale. C'è, poi, la distinzione della professione autonoma o dipendente e, se dipendente, dirigente, di concetto o esecutiva. Tra i lavoratori dipendenti, il peso del lavoro non manuale è in crescita a causa della burocrazia: c'è sempre più bisogno di personale amministrativo specializzato nell'elaborazione e nella trasmissione di ordini e informazioni lungo la gerarchia, a vari livelli. Le burocrazie aumentano quando non hanno solo compiti di controllo ma di erogazione di servizi specifici. Nella produzione di massa tayloristica, il lavoro non manuale tende ad essere qualificato e direttivo, svolto da pochi, mentre quello manuale tende ad essere un lavoro generico ed esecutivo, svolto dai più. Le tecnologie sempre più complesse,portano ad una nuova divisione sociale del lavoro, sminuendo la polarizzazione tayloristica e favorendo la qualificazione e la professionalizzazione del lavoro industriale (sia tra i manuali che tra i non manuali), oltre che ad un'estesa responsabilizzazione nel raggiungimento degli obiettivi di qualità del prodotto. Questi mutamenti si riflettono anche sulla qualità del lavoro, che ha più dimensioni: A. ERGONOMICO: Nei lavori manuali la fatica psicofisica delle mansioni e la nocività dell'ambiente di lavoro sono maggiori rispetto ai lavori non manuali. Il taylorismo ha cercato di apportare miglioramenti ergonomici. B. GRADI DI LIBERTÀ per le decisioni da prendere: Sono in base alla professionalità. Il taylorismo tende a ridurre la discrezionalità della maggior parte delle mansioni, mentre la nuova divisione del lavoro tende ad aumentarla. C. CONTROLLO dei lavoratori sulle PRESTAZIONI e gli OBIETTIVI: La mancanza di potere costituisceun'ALIENAZIONE (sentimento di estraneità, comportamento apatico); l'acquisizione di essi è motivo di INTEGRAZIONE e COOPERAZIONE che favoriscono la formazione di una cultura aziendale. La nuova divisione del lavoro favorisce questo aspetto, il quale, però, dipende anche da una ampia scolarizzazione media superiore per tutti (per il taylorismo era invece ristretta o rigorosamente finalizzata al lavoro), con rapporti elastici col lavoro.
6.6 Struttura del mercato del lavoro e strategie dell'offerta
Nel mercato del lavoro, la strategia dell'offerta è, ovviamente, l'esistenza di una domanda e le sue caratteristiche in un determinato momento. La DISOCCUPAZIONE può essere VOLONTARIA per l'attesa di un posto gradito. La strategia più grande per il rimedio alla disoccupazione strutturale riguarda le migrazioni. L'agente sociale che influenza maggiormente la domanda e l'offerta di lavoro è il sistema.
scolastico; esso mette a disposizione della domanda diversi tipi di qualificazione. Nel mercato del lavoro, i soggetti sono solo in parte sostituibili e ciò porta ad eccedenze e carenze in numero diverso rispetto la domanda e l'offerta. La DISOCCUPAZIONE VERA E PROPRIA è soprattutto adulta e maschile. Il lavoro dipendente, tipico della società industriale, è stabile e continuativo; il lavoro precario, temporaneo, è il suo reciproco. Ci sono anche forme atipiche di lavoro che rendono il mercato più complesso. Queste distinzioni si traducono anche in differenze nel tempo di lavoro. Rigidità e flessibilità della domanda e dell'offerta si incontrano in modi diversi. La flessibilità ha dimensioni esterne (salario, mobilità sul lavoro) ed interne (mobilità sulle organizzazioni, tempo di lavoro). Tutti gli incontri tra domanda ed offerta, avvengono a livello microsociologico per mezzo delle relazioni sociali.un'economia moderna, l'ampiezza del mercato accessibile dipende dall'esigenza e dall'accesso ai canali per la comunicazione delle informazioni e per il trasporto degli uomini.Forme di disuguaglianza
DISUGUAGLIANZA SOCIALE: Differenza nei privilegi, considerata motivo di danno oggettivamente misurabile e soggettivamente percepito per l'esistenza.
Nelle formazioni sociali premoderne erano fonte di disuguaglianza: l'USO DELLA FORZA (capacità di esercitare legittimamente violenza sugli altri) oggi delegata allo Stato di diritto; l'ONERE DI CETO, che richiede deferenza e rispetto. Altri fattori importanti erano la RELIGIONE (vedi le caste induiste), e le RELAZIONI PARENTALI che contraddistinguono clan di appartenenza (nei paesi del Terzo Mondo persistono ancora oggi).
Nelle formazioni sociali moderne, la caratteristica della disuguaglianza è data dalla prevalenza degli status acquisiti su quelli ascritti: oggi, la posizione di ciascuno
nella struttura di classe, è attribuita sulla base dell'attività svolta piuttosto che ereditata alla nascita. Questo consente una mobilità sociale tr