vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ROTTURA CON LA TRADIZIONE FILOSOFICA
Nella tradizione era Dio che garantiva la relazione di continuità tra la conoscenza e ciò che si voleva conoscere. Ma dato che per Nietzsche questa relazione non esiste, anche l'esistenza di Dio al centro del sistema di conoscenza non è più indispensabile.
Essendo per Nietzsche solo una relazione di potere tra conoscenza e istinti, ciò che sparisce non è Dio ma il soggetto nella sua unità. L'unità del soggetto nella tradizione era garantita dalla continuità tra desiderio e conoscenza, corpo e verità. Ora si può ammettere che il soggetto non esiste.
Nietzsche riprende anche un testo di Spinoza e dice che comprendere non è altro che il risultato di un certo gioco o equilibrio tra ridere, deplorare e detestare. La conoscenza è il gioco, la lotta di questi tre istinti, istinti che tendono ad allontanarsi dall'oggetto fino a distruggerlo con.
L'odio. Per sapere cos'è realmente la conoscenza bisogna avvicinarsi non come filosofi ma come politici, per capire le relazioni di lotta e potere. La conoscenza è prospettica poiché essa è polemica e strategica, essa porta a termine il suo compito senza nessun fondamento di verità ed è per questo che essa è un'ignoranza.
Tragedia e Nascita del Diritto: Sacro e Vero nella condanna di Edipo. A partire da Freud la storia di Edipo è stata considerata come la narrazione della favola più antica del nostro desiderio e del nostro inconscio. Deluze e Guattari hanno scritto l'Anti - Edipo in cui hanno cercato di dimostrare che il triangolo edipico Padre-Madre-Figlio serve a garantire che il desiderio rimanga in seno della famiglia. Edipo per Deluze e Guattari, non è il contenuto segreto del nostro inconscio, ma è uno strumento di potere medico e psicoanalitico che si esercita sul desiderio.
altro, per dimostrare la propria verità. Questo è un esempio di come il potere e la conoscenza siano strettamente legati nella nostra cultura. Foucault sostiene che il complesso di Edipo sia presente nella nostra società, a livello collettivo. Questo complesso si riferisce alla relazione tra potere e sapere. Nella tragedia di Edipo, vediamo una ricerca della verità che richiama le pratiche giuridiche dell'antica Grecia. La prima testimonianza di questa ricerca della verità si trova nell'Iliade, durante la disputa tra Antiloco e Menelao durante i giochi organizzati per la morte di Patroclo. In questo caso, la verità non viene stabilita attraverso un testimone, ma attraverso una sorta di gioco-prova, una sfida lanciata da un avversario all'altro per dimostrare la propria verità.altro.I resti della vecchia tradizione si ripresentano più volte nei corso dell'Edipo.Ciò nonostante tutta la tragedia di Edipo è fondata su un meccanismo completamente differente–la legge della metà.Metà che si accoppiano per fornire la verità.Questa lettura dell'Edipo di Sofocle, non ha solo una funzione retorica,ma anche religiosa e politica.Il potere si manifesta e mantiene la sua unità grazie a questo gioco di piccoli frammenti, di uno stesso insieme, divisi gli uni dagli altri, la cui configurazione generale è la forma manifesta del potere tecnica giuridica, politica e religiosa chiamata dai greci: il Simbolo.Si può dire che tutta l'opera è una maniera di spostare l'enunciazione della verità da un discorso profetico e prescrittivo (gli dei e l'indovino) ad un altro retrospettivo (il pastore e lo schiavo): non è più una profezia, è una testimonianza.Sono
Due sono le linee di fondo della tragedia di Edipo: la comunicazione tra i pastori e gli dei, traricordo degli uomini e profezie divine. Un mondo simbolico nel quale il ricordo e il discorso degli uomini sono qualcosa come un'immagine empirica della grande profezia degli dei.
Lo stesso titolo della tragedia di Sofocle è interessante: "EDIPO RE". Edipo è un uomo del potere, un uomo che esercita un certo potere. Durante tutta la tragedia ciò che è in questione è essenzialmente il potere di Edipo ed è proprio questo che lo fa sentire minacciato.
Nell'"EDIPO RE", non invoca né la sua innocenza né si appella all'incoscienza del suo operato. Solo in "Edipo a Colono" vedremo un Edipo cieco e miserabile che dice in tutta l'opera "Non potevo fare, gli dei mi presero in una trappola che non avevo previsto". In "Edipo Re" il suo problema è il potere e come fare.
per conservarlo.Ad Edipo non fa neppure orrore l'idea che potrebbe aver ucciso o suo padre o il re, teme solo diperdere il proprio potere.Il suo fu un destino alterno, conobbe la miseria e la gloria, caratteristica di due tipi di personaggi:l'eroe leggendario e il tiranno storico greco del secolo V.Edipo era colui che, dopo aver conosciuto la miseria giunse alla gloria; colui che diventò Re, dopoessere stato eroe uccidendo la DIVINA CANTORA, la sfinge che divorava tutti quelli che nonriuscivano a decifrare i suoi enigmi.Ma egli è soprattutto un tiranno, non da importanza alle leggi e le sostituisce con i suoi ordini, lasua volontà. Il tiranno non è caratterizzato solo da uno specifico modo di gestire il potere, maanche per un certo tipo di sapere superiore a quello degli altri.Il sapere di Edipo è questa specie di sapere di esperienza e allo stesso tempo, questo saperesolitario, di conoscenza, sapere dell'uomo che vuole vedere con i
suoi occhi. Edipo diventa un personaggio superfluo in quanto il suo sapere tirannico di chi non vuol dar conto agli dei e agli uomini, è contraddetto dalla coincidenza esatta tra ciò che avevano detto gli dei e ciò che sapeva il popolo. Edipo ci mostra il caso di chi per sapere troppo, nulla sapeva. L'Occidente sarà dominato dal gran mito che la verità non appartiene mai al potere politico, che il potere politico è cieco, che il vero sapere è quello che si possiede quando si è in contatto con gli dei o quando ricordiamo le cose. Un mito che Nietzsche cominciò a demolire, mostrando che dietro ogni sapere o conoscenza ciò che è in gioco è una lotta di potere. Il potere politico non è assente dal sapere, è tessuto con questo. Il diritto medioevale tra prova e inquisitioLa Ci sono due forme di regolamento giudiziario nella civiltà greca: prima si trova in Omero e rappresenta Due guerrieri cheSi affrontano per sapere Chi è nel giusto. Una sfida che implica un Giuramento, senza giudice né sentenza.
La seconda forma è quella che troviamo nell'Edipo Re. In cui appare un personaggio nuovo, il testimone. L'Edipo Re è un riassunto della storia del diritto greco; la storia del processo attraverso il quale il popolo si impossessò del diritto di giudicare e di dire la verità opponendosi anche agli stessi signori.
Un lungo processo affermatosi definitivamente ad Atene nel secolo V, che diede vita ad una serie di grandi forme culturali come la filosofia, i sistemi scientifici, ma anche la retorica, l'arte di persuadere.
La nascita dell'indagine però rimase dimenticata e ripresa solo nel Medioevo, dove si assiste ad una seconda nascita dell'indagine di dimensioni straordinarie. L'antico diritto germanico, somigliava alle forme del diritto arcaico greco, le dispute si risolvevano con il gioco della prova, del giuramento.
IlVi erano sempre due personaggi e mai tre, con una lotta tra i contendenti. diritto diviene unamanieraregolamentata di fare guerra.L'antico diritto germanico, inoltre, offre sempre la possibilità di giungere ad un accordo attraverso una serie di vendette rituali, la cui interruzione può avvenire mediante un patto o il pagamento di un riscatto.L'indagine comparve per la prima volta in Grecia e rimase nascosta dopo la caduta dell'Impero Romano per vari secoli, tornando solo nei secoli XII e XIII.Perché scomparse l'indagine in quest'epoca?Si può dire, che una delle note fondamentali della società feudale è che la circolazione di beni era assicurata soprattutto dallo scontro bellico.Ci troviamo in ampia zona di frontiera tra il diritto e la guerra.L'accumulo di ricchezze e il potere delle arme e la costituzione del podere giudiziario in mano a pochi, costituiscono un unico processo che raggiunse la sua
maturità con la formazione della prima grande monarchia medioevale. D'ora in avanti gli individui devono sottomettersi ad un potere esterno ad essi e che viene loro imposto come potere giudiziario e politico. Appare così una figura nuova il procuratore, rappresentante del sovrano anche esso danneggiato in quanto il danno non è stato procurato solo a chi lo rivendica, ma anche all'ordine, alla legge e al potere rappresentato dal sovrano. Appare inoltre una nuova nozione: l'infrazione, un'offesa arrecata allo Stato, al sovrano. Il sovrano non è solo la parte lesa ma anche quella che esige riparazione: nascono multe e confische che arricchiscono le monarchie. Ma l'accusatore ed il procuratore non si affrontano su di un piano di eguaglianza. Modello intra-giuridico (se le persone sorprendevano qualcuno in flagrante avevano il diritto di portarlo davanti a chi deteneva in potere politico per farlo giudicare. Esistevano due modelli per risolvere.Il problema Modello extra-giudiziario suddiviso a sua volta in due modelli: procedimento d'indagine amministrativa (usato nell'Impero Carolingio) e procedimento religioso (usato dalla Chiesa).
Il primo modello, intra-giuridico, non era attuabile in quanto non sempre le persone potevano cogliere un individuo in flagrante. Si preferì dunque usare un modello extra-giuridico.
Nel procedimento d'indagine amministrativa si compiva la inquisitio, ovvero un'indagine, nel quale il rappresentante del potere chiamava delle persone ritenute "capaci", le riuniva, faceva giurare loro di dire la verità, domandava loro molte cose e infine le lasciava riunire affinché deliberassero e risolvessero il problema.
Questo procedimento di indagine amministrativa ha alcune caratteristiche importanti:
- Il potere politico è il personaggio centrale.
- Il potere politico si esercita dall'inizio attraverso le domande. Non si sa la verità e si
cercadi saperla