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Il gioco - Prova testimonianza/indagine
Cioè una sfida regolamentata tra due guerrieri; questa pratica è presente nell'Iliade di Omero; ad esempio la sfida tra Antiloco e Menelao. Questa pratica è presente nella tragedia di Sofocle "Edipo Re". "Edipo Re" è una specie di riassunto del diritto greco che mette in chiara luce come il popolo si impossessò del diritto di dire la verità e di giudicare anche coloro che governano e hanno il potere. Il diritto di dare testimonianza è una grande conquista del diritto greco che si affermò ad Atene a partire dal V secolo. Grazie a questo diritto si affermò in Grecia una nuova forma giuridica della verità, l'indagine; ma questa pratica rimase dimenticata per molti secoli e fu ripresa in forma.
Diversa solo nel Medioevo. Nel Medioevo si assiste in Europa ad una seconda nascita dell'INDAGINE, più lenta ma molto più effettiva della prima. Nell'antico diritto germanico non esisteva il sistema d'interrogatorio poiché i litigi sorti tra gli individui si risolvevano con il "gioco della prova", come accadeva del diritto greco arcaico. L'antico diritto germanico può essere così sintetizzato:
- L'azione penale era sempre una specie di duello tra individui, famiglie o gruppi; una sorta cioè di guerra tra individui: il DIRITTO, quindi, è una maniera regolamentata di fare la guerra.
- Non c'era nessuno intervento da parte dell'autorità pubblica; gli unici protagonisti erano colui che accusa e colui che si difende; soltanto in due casi interveniva la comunità che si sentiva offesa e precisamente nel tradimento e nell'omosessualità.
- Durante l'azione penale, come in guerra,
È possibile giungere ad un accordo o transizione: ad un certo momento i due avversari possono ricorrere ad un PATTO che stabilisce una somma di denaro come riscatto; ossia l'avversario dietro pagamento di una somma di denaro riscatta il diritto di avere pace, di sfuggire alla vendetta del suo contendente. Quindi l'azione penale, in poche parole, è una prova di forza che può terminare in transazione economica.
Essendo, quindi, l'azione penale una sorta di lotta, si può ben capire che non intervenendo una terza persona non ci sarà mai la possibilità di scoprire chi dei due dice la verità, di conseguenza l'indagine della verità non è necessaria.
(Tra il V sec. e il X sec il DIRITTO ROMANO si impose pian piano su quello GERMANICO, invece durante l'Alto Medioevo - tra X e XI sec. - trionfa di nuovo il diritto germanico e il diritto romano, invece, cade nell'oblio. Per questa ragione il...
Il diritto feudale è essenzialmente germanico. Comunque, nella seconda metà del Medioevo le cose cambiano e cambia anche il diritto.
Come avveniva allora il litigio nel diritto feudale? Il litigio tra individui si regolamentava per mezzo del sistema della prova; comunque, con questo sistema non si cercava di scoprire la verità, ma la forza e l'importanza di chi parlava.
In poche parole, i due litiganti si sottomettevano a delle prove che potevano essere:
- Prove sociali: si dimostrava la propria importanza, forza e solidarietà sociale attraverso la testimonianza di 12 persone che dovevano essere parenti.
- Prove verbali: bisognava pronunciare una formula correttamente e se si sbagliava anche con un semplice errore di grammatica, si perdeva; era una specie di gioco verbale in cui si poteva essere sostituiti da un'altra persona che successivamente nella storia del diritto diventerà l'avvocato.
- Prove corporali: dette anche ordalie, ossia delle prove
fisiche cioè di lotta con il proprio corpo.
Caratteristiche delle PROVE:
- L'individuo può accettare la prova o rinunciare ma se rinuncia perde anticipatamente. Quindi la prova ha una forma binaria: o si vince o si perde, non c'è altra possibilità.
- La prova termina o con una vittoria o un fallimento... non c'è nessuna sentenza.
- Infine la PROVA è AUTOMATICA: non è infatti necessaria la presenza di un'autorità e qualora intervenga "un giudice" serve solo semplicemente per provare che la lotta è stata portata a termine regolarmente.
Questa pratica giudiziaria scompare alla fine del XII sec. e si assisterà all'invenzione di nuove forme di giustizia e procedimenti giudiziari.
- La giustizia non è più uno scontro tra individui: ma devono sottomettersi ad un potere esterno ad essi ossia il potere giudiziario e politico.
- Nasce la figura del PROCURATORE ossia un
Rappresentante del re che interviene ogni volta che c'è un crimine, andando a rappresentare la vittima.
La vecchia nozione di DANNO viene sostituita da quella di INFRAZIONE; L'INFRAZIONE non è un danno commesso da un individuo contro un altro individuo ma è un'offesa alla legge, allo Stato, alla società e al re.
Quindi ora si esige che il dichiarato colpevole ripari non solo il danno fatto ad un altro individuo ma ripari anche l'offesa commessa contro lo Stato e la società. Proprio per questo nasce un nuovo meccanismo; la CONFISCA dei beni, in questo modo le monarchie nascenti poterono incrementare le loro ricchezze e proprietà.
Nasce, quindi, la INQUISITIO: un procedimento giudiziario ritualizzato e regolarizzato. La prima forma di INQUISITIO fu religiosa, infatti la Chiesa fu la prima ad utilizzare e mantenere viva questa forma di indagine per gestire le proprie diocesi; si chiamava VISITATIO e avveniva in due precisi
Momenti:
- INQUISITIO GENERALIS: il vescovo nel visitare le sue diocesi domandava a tutti cosa fosse successo durante la sua assenza e se il suo interrogativo aveva esito positivo si passava al secondo momento;
- INQUISITIO SPECIALIS: che consisteva nel verificare che cosa era stato fatto e chi l'aveva fatto; la confessione del colpevole poteva interrompere l'inquisizione in qualsiasi momento.
Quindi l'INQUISITIO ebbe una doppia origine:
- Amministrativa: legata al sorgere dello Stato;
- Religiosa.
In che cosa consiste?
Il procedimento di indagine amministrativa ha alcune caratteristiche importanti:
- Il personaggio centrale è il potere politico.
- Il potere che non sa la verità ma cerca di saperla all'inizio fa domande.
- Il potere per sapere la verità pone domande a persone che considera capaci di sapere per la loro situazione, età, ricchezza, notorietà, ecc.
- Il potere consulta queste persone senza forzarli a dire la verità.
Beccaria e Brissot (a loro, infatti, si deve la redazione del 1° e 2° codice penale francese). Questi teorici affermarono diversi principi:
- Affinché ci sia un CRIMINE o infrazione è necessario che ci sia anche un potere politico, una LEGGE e che questa legge sia stata effettivamente formulata: senza legge non c’è infrazione! Di conseguenza il crimine non deve essere più messo in relazione con la mancanza morale e religiosa.
- Inoltre queste leggi per essere considerate buone non devono riscrivere i contenuti della legge morale o religiosa; infatti una legge penale che si rispetti deve rappresentare ciò che è utile per la società e precisare ciò che è, invece, nocivo.
- DEFINIZIONE DI CRIMINE: il crimine non deve essere paragonato al peccato ma è un DANNO SOCIALE cioè è un fatto scomodo che danneggia la società.
- DEFINIZIONE DI CRIMINALE: è colui che danneggia la società; il
criminale è il nemico sociale interno che ha rotto il patto sociale che teoricamente aveva stabilito con la società.- Di conseguenza se il crimine non ha nulla a che vedere con il peccato e con la legge naturale, lo scopo della LEGGE PENALE è quello di far riparare il danno causato alla società o, in mancanza, evitare che l'individuo che ha causato il danno provochi altri danni.
Da questi principi nascono, quindi, 4 FORME DI CASTIGO:
- LA DEPORTAZIONE: dato che il criminale ha rotto il patto sociale non ha più diritto a restare nella società e di conseguenza deve essere deportato cioè esiliato; questa è secondo i teorici la pena ideale.
- L'ESCLUSIONE: l'individuo non viene più esiliato ma isolato all'interno stesso della società; cioè una forma di esclusione morale e psicologica tale da far suscitare nei cittadini una sorta di disprezzo e avversione verso il criminale.
- IL LAVORO FORZATO: