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7. LA FORMAZIONE CAPITALISTICA OLIGOPOLISTICA
MODO DI PRODUZIONE
Domina qui la grande azienda privata con migliaia di dipendenti. Il controllo operativo è esercitato da dirigenti professionali passibili di licenziamento. Date le dimensioni, può influenzare il mercato, perciò la concorrenza è insignificante, soprattutto perché limitata da accordi tra le aziende multinazionali.
ORGANIZZAZIONE POLITICA
Si affermano i partiti di massa, mentre declinano i poteri reali del parlamento e della rappresentazione diretta che viene sostituita dalla rappresentanza mediata da larghi gruppi politici di professione.
RIPRODUZIONE SOCIOCULTURALE E BIOPSICHICA
C'è una rivoluzione dei processi di socializzazione primaria e secondaria. Una quota notevole di giovani entra nel sistema scolastico fino all'università. La famiglia nucleare rimane centrale, però è affiancata da nuove forme di vita di coppia, dovute alla liberalizzazione sessuale.
8.
LA FORMAZIONE STATUALE
La si può datare agli anni '20-'30 del XX sec., e si è imposta o a seguito di un atto di forza (Unione Sovietica), o come mezzo per alleviare gli effetti di recenti crisi.
MODO DI PRODUZIONE
Le aziende di grandi dimensioni sono programmaticamente sottratte dallo Stato alle leggi del mercato per il conseguimento di scopi politici o sociali prima che economici.
La formazione statuale presenta due varianti principali:
FORMAZIONE STATUALE COLLETTIVISTA
MODO DI PRODUZIONE
Proprietà privata sconosciuta o molto limitata il cui unico padrone è lo Stato e le aziende sono assoggettate alle regole più o meno rigide di un piano centralizzato.
Esempi: Unione Sovietica, società socialiste dell'Europa orientale, Repubblica popolare cinese.
FORMAZIONE STATUALE DIRIGISTA
MODO DI PRODUZIONE
Le aziende controllate dallo Stato che si garantisce una partecipazione azionaria di maggioranza, hanno una struttura
giuridico-finanziaria analoga aquelle delle aziende private.
ORGANIZZAZIONE POLITICA Le aziende sono subordinate al modo dominante diorganizzazione politica e risultano soggette in misura limitata alla sanzione negativa del fallimento.L’organizzazione politica è incentrata sul dominio di fatto dei politici di professione sui partiti, deipartiti sul parlamento, dell’esecutivo sul legislativo.
RIPRODUZIONE SOCIOCULTURALE Particolare attenzione al controllo ideologico deimezzi di comunicazione di massa primaria e secondaria (diventa più elastico nei gradi più altiperché gli studenti sono già selezionati).
RIPRODUZIONE BIOPSICHICA I servizi sono gratuiti o semigratuiti, dal trasportoall’assistenza sanitaria. I loro costi reali sono sostenuti direttamente dal bilancio dello Stato,alimentato dal prelievo fiscale centralizzato sui redditi individuali e sulle imprese.
CAP 6 IL SISTEMA POLITICO
6.1 PREMESSA
Tutto il mondo è di
fronte ad esperienze contraddittorie. Ad esempio, è evidente la tendenza all'omologazione culturale come effetto dell'industrializzazione, della globalizzazione, ma non possiamo, contemporaneamente, ignorare un'inattesa risorgenza di diversità e divisioni collettive, sotto forma di nazionalismi, fondamentalismi, contro la modernizzazione omologante. Ancora, mentre da un lato assistiamo alla planetarizzazione della politica e alla crescente politicizzazione di sfere sempre nuove della vita sociale e privata, contemporaneamente si compie il tramonto dell'illusione della politica assoluta anche sotto forma di una diffusa e crescente disaffezione politica e di sfiducia verso la classe dirigente, evidente nell'assenteismo elettorale.6.2 POLITICA E ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Tutto ciò che chiamiamo "politica" è motivato dal centrale problema del CONTROLLO della varietà sociale. Si parla di CONTROLLO POLITICO se la varietà
è relativa ai gruppi, categorie sociali o collettività e non ai singoli individui o ruoli (i quali sono soggetti a controllo politico solo se collegati a gruppi, collettività). Laddove manca il controllo della varietà, tutti i comportamenti umani diventano imprevedibili e casuali, arrivando alla disintegrazione sistemica: la società è destinata a disintegrarsi. Naturalmente, controllare la varietà non significa reprimerla. La configurazione che può assumere la varietà sociale dipende sia dai processi che dalle strutture entro cui si attua il controllo. A. Azioni di controllo della VARIETÀ ESTERNA (rapporto con altre società). Riguardano il controllo dei confini e si manifestano come soluzione al problema dell'ADATTAMENTO all'ambiente, cioè regolazione degli scambi di risorse materiali e simboliche con società esterne. Questa è la POLITICA ESTERA. L'APERTURA (scambi, alleanze) aDIFFERENZIAZIONE FUNZIONALE, GERARCHIZZAZIONE, o tramite delle loro combinazioni, anche se questo implica delle tensioni strutturali e culturali (es. tra omologazione ed esclusione o tra differenziazione funzionale e gerarchizzazione).
La varietà dei comportamenti è controllata tramite meccanismi ORIENTATIVI, ALLOCATIVI, PRESCRITTIVI e tramite l'applicazione di regole cui è associata o meno qualche forma di COAZIONE. A seconda della natura delle regole e della coazione tutti i sistemi concreti (personalità, cultura, economia politica) possono controllare la varietà dei comportamenti e degli interessi.
POLITICA IN SENSO ANALITICO: Insieme delle azioni conflittuali e dei processi decisionali di costituzione, stabilizzazione, trasformazione o smantellamento delle regole di funzionamento della vita associata, con esse, delle strutture di controllo della varietà sociale.
Le regole dell'attività collettiva vengono definite da relazioni di
potere tra due o più attori (la volontà di Ego si afferma su quella di Alter). Se la decisione si basa su tali relazioni, significa che avviene entro un CONFLITTO, che non sempre è manifesto e che lo stesso processo politico può alimentare.
POLITICA IN SENSO CONCRETO Designa, non i sistemi decisionali, ma i sistemi di regole (formali o informali) di azione e decisione (politica) e gli apparati preposti all'applicazione di decisioni e delle regole decisionali stesse.
Al sistema politico CONCRETO appartengono le ISTITUZIONI POLITICHE mentre al sistema politico ANALITICO appartengono il processo di ISTITUZIONALIZZAZIONE. Quest'ultimo è più esteso perché si applica anche alle istituzioni e alle organizzazioni appartenenti a sistemi diversi da quello politico. Naturalmente questi piani non devono restare separati ma devono comunicare.
6.3 STATO E GOVERNO. FORME DI STATO
La società nazionale costituisce il sistema sociale di
maggiore ampiezza e lo Stato, il principale componente del suo sistema politico. Nello stato confluiscono risorse ed azioni tese ad influenzarelo Stato stesso e, per suo tramite, la società.
STATO - Complesso apparato politico-amministrativo avente controllo pieno, esclusivo e virtualmente indeterminato, in tutto il territorio nazionale, sull'applicazione delle norme e decisioni che esso stesso elabora e delibera. Questo apparato è costituito da organi specializzati con funzioni legislativa, giudiziaria, amministrativa.
GOVERNO IN SENSO CONCRETO - Apparato ed élite politica formalmente preposti, per responsabilità e potere, alla definizione delle politiche dello Stato e, quindi, dell'indirizzo politico impresso alla sua attività.
GOVERNO IN SENSO ANALITICO - Designa il processo politico che, entro uno specifico sistema sociale, determina le politiche riguardanti l'intera collettività, ovvero la popolazione oggetto del sistema.
politico. Queste distinzioni concettuali consentono di fare delle osservazioni:
- Sono esistite ed esistono società senza Stato e senza apparato di governo. Non ci sono, però, società senza attività di governo.
- Non ci sono governi senza Stato.
- Non esistono Stati senza apparato di governo.
A. SOCIETÀ SENZA STATO. Sono tipicamente le società illetterate, come le comunità di caccia, le società pastorali e agricole, le comunità villaggio. In genere sono di piccole dimensioni e organizzate in famiglie, clan, tribù. Le regole sono di tipo consuetudinario e mancano di orientamento giuridico: tutte le decisioni di ordine interno ed esterno sono prese in sedi non permanenti, come il consiglio degli anziani. Anche se fluida, è presente un'attività di governo che cerca di disciplinare le tensioni e i conflitti interni e le eventuali sfide provenienti dall'esterno.
B. SOCIETÀ-STATO. Sono parzialmente
regolate da ordinamenti giuridici e da organi politico-amministrativi capaci di svolgere, in modo centralizzato, funzioni di "politica estera", di esazione di imposte, di amministrazione dell'ordine interno. Un esempio sono le società latifondiste. Hanno organi di governo incompleti, così una grossa fetta delle funzioni politiche è prerogativa di autorità esterne all'apparato stesso. Un ordinamento giuridico più o meno complesso convive con altri sistemi normativi, locali o generali, che ne limitano l'universalità e l'efficacia.
C. STATI-NAZIONE. Si sono affermate nelle società postfeudali dell'Occidente.
- definizione e presidio dei confini territoriali entro cui è esercitata la sovranità;
- identificazione politica con la nazione di cui Stato e classe politica ne rappresentano gli interessi;
- principio di cittadinanza che stabilisce diritti di appartenenza e di