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SCHEMA DI KLUCKHOHN E STRODTBECK
I problemi dell’esperienza umana e sociale che ogni cultura deve affrontare sono 5, e per ognuno possibili 3 soluzioni:
Definizione della natura umana
1) • Buona, immodificabile
• Intermedia, immodificabile
• Cattiva, immodificabile
• Buona, modificabile
• Intermedia, modificabile
• Cattiva, modificabile
Relazione dell’uomo con la natura
2) • Sottomissione alla natura
• Armonia con la natura
• Controllo della natura
Tempo
3) • Passato
• Presente
• Futuro
Modalità dell’azione umana
4) • Essere (privilegiare in modo immediato ciò che si è, pulsioni, bisogni…)
• Essere in divenire ( privilegiare lo sviluppo e l’evoluzione delle proprie capacità)
• Fare (esprimere una pulsione di trasformazione della realtà esterna)
Relazioni interpersonali
5) • Linearità (in termini di gerarchia, capo/subordinato, non applicabile alle società semplici)
• Collateralità (in termini di una qualche uguaglianza, es. parenti, familiari)
• Individualismo (privilegiamento delle modalità di azione percezione individualistiche)
Nessuna cultura sceglie per ogni problema una sola soluzione, escludendo le altre. L’universo dei valori di una cultura
non si colloca tutto sullo stesso piano gerarchico, ma su più piani, ci sono infatti valori dominanti e valori varianti. È rara
la nascita di un valore nuovo o la morte di un valore. Il grosso delle modifiche è costituito da avvicendamenti gerarchici
che possono comportare una qualche ridefinizione del valore stesso.
Valori analitici e valori concreti: le pattern variables
4.11)
Pattern variables: PV di Parsone, sono variabili modello.
Schema Parsons: un attore sociale per far fronte ad una situazione deve darne un senso, attraverso un insieme di scelte
alternative che sono riconducibili alle 5 variabili = 5 scelte.
Gratificazione immediata (o affettività) e gratificazione differita (neutralità affettiva) L’attore deve scegliere se
1) soddisfare tale pulsione, o sospenderne la soddisfazione, o reprimerla.
Orientamento verso la collettività o verso di sé: ogni soggetto ha una “coscienza morale” che spinge ad azioni
2) eticamente corrette. Un soggetto con un forte Superego, sacrifica la propria vita per il bene della collettività.
Universalismo e particolarismo: l’attore deve scegliere se trattare gli oggetti presenti nella situazione secondo
3) una norma generale relativa a tutti gli oggetti della stessa categoria, o se trattarli secondo i criteri suggeriti
dalla relazione che essi hanno con lui. L’importanza dell’opzione universalistica, nelle moderne società
complesse, è massima, ma l’opzione particolaristica è indicata per le situazioni affettive.
Ascrizione e realizzazione: l’attore deve scegliere se trattare l’oggetto alla luce delle sue qualità (ciò che è) o
4) alla luce delle sue prestazioni/realizzazioni (ciò che fa). L’azione degli affetti è comunemente ispirata a qualità
dell’oggetto, non a sue prestazioni. Non esistono azioni che siano realizzate per sempre: la realizzazione non
rimane a lungo tale, ma tende a trasformarsi in ascrizione.
Diffusività e specificità: l’attore deve scegliere su che gamma di caratteristiche rispondere all’oggetto presente
5) nella situazione.
Diffusività: rispondere a molti aspetti dell’oggetto.
Specificità: rispondere solo ad alcuni, la specificità è forse la più frequente.
Si presentano nell’esperienza concreta tutte e 5 contemporaneamente. Nessuna opzione all’interno di un’alternativa
pregiudica le opzioni nelle alternative successive.
Le PV non sono esse stesse valori in senso concreto, ma possono connotare valori concreti.
• Schema KS: casellario a 18 caselle: ossia 18 categorie, in cui ognuna ha un valore, un simbolo…che si
escludono a vicenda. Valore classificatorio del fenomeno.
• Schema P: solo le 2 opzioni di un’alternativa sono reciprocamente esclusive. Ogni valore concreto compare per
aspetti di volta in volta diversi, in 5 caselle/opzioni delle 10 possibili. Valore analitico della composizione del
fenomeno.
Cultura e istinto: il simbolismo della cultura
4.12)
• Istinto: comportamenti che si presentano in sequenze ricorrenti, presenti in tutti i soggetti della stessa specie,
coinvolgenti l’intero organismo, dipendenti da un meccanismo congenito realizzati fin da subito con una certa
perfezione, e per lo più senza ulteriore progresso. Carattere ricorsivo, durano tutta la vita, sono condivisi.
Coinvolge tutte le sfere del pensare e dell’agire, al contrario la cultura non sempre coinvolge l’intero organismo.
La cultura è tutta appresa e ha carattere simbolico, l’istinto è congenito.
• Simbolo: entità interamente complessa e prevede una simbolizzante A che svolge funzioni di evocazione e
richiamo di un’altra entità B.
Simbolizzazione: rapporto tra A (simbolizzante) e B (simbolizzato).
La fruizione simbolica richiama quindi sempre almeno due livelli dell’esperienza, magari non facilmente compatibili (è
questo cortocircuito fra livelli diversi dell’esperienza a produrre emozioni).
Pochi segmenti della cultura sono in presa così diretta con la personalità del soggetto coinvolto come il simbolo. Un
sistema culturale è impensabile senza una dimensione simbolica, altrimenti si ridurrebbe tutto a V o F.
Grazie ai simboli…
Moltiplicati i piani dell’esperienza;
a) Arricchito il contenuto dell’informazione;
b) Distinzione V/F diventa secondaria;
c) Creato ed esaltato il valore dell’ambiguità;
d) Moltiplicati i recettori dell’informazione;
e) L’integrazione dei sistemi simbolici
4.13)
Integrazione: caratteristica del sistema che coglie l’intensità e la qualità dei legami tra le sue parti
Gli indicatori più importanti di integrazione dei sistemi simbolici sono di due tipi:
• Logico: grado di coerenza logica tra le informazioni (se in un sistema un norma ne contraddice un’altra, si
abbassa il grado di integrazione del sistema)
• Coerenza espressivaemozionale: grado di compatibilità e di sinergia fra le diverse sollecitudini “affettive”.
• Teorie scientifiche: altissimo grado di integrazione, ottenuta solo sul piano logico. Il grado di integrazione che può
raggiungere è associato al grado di univocità e precisione dei suoi termini.
• Sistemi giuridici: il valore supremo non è la coerenza ma la certezza. Altamente integrato con indicatori di tipo logico.
• Modello culturale: sistema simbolico discretamente integrato (es. modello romantico), possibile soluzione al problema
della contraddizione fra individuo e società.
Capitolo 5: Il sistema sociale
Il Culturalismo e i suoi limiti. Il peso del sistema sociale. L’istituzionalizzazione
5.1)
la vita dei membri di una società è indirizzata da norme, e valori che sono poveri di energia. Perché diventino efficaci è
necessaria una loro istituzionalizzazione: devono tradursi e venire incorporate in elementi appartenenti a un livello
dell’azione dotato di maggiore energia, cioè al livello del sistema sociale.
All’informazione normativa che giunge ai membri della società contribuisce non solo il sistema culturale ma anche quello
sociale. Ridurre lo studio di una società allo studio della sua cultura è un errore. L’azione sociale è condizionata su più
livelli e il livello culturale non è che uno dei livelli.
Le parti dei sistemi sociali: ruoli
5.2)
Ruolo: insieme delle prescrizioni che gravano su colui che occupa una determinate posizione all’interno di un sistema
sociale. Le prescrizioni che delimitano un ruolo provengono da due fonti.
1) a) norme del sistema cui il ruolo appartiene;
b) aspettative che gli occupanti gli altri ruoli hanno nei confronti del titolare di quel ruolo, in genere hanno
maggiore efficacia delle norme del sistema;
Il ruolo è sempre legato a una posizione in una struttura: nonostante questa molteplicità di ruoli occupati da
2) ogni soggetto, le prescrizioni a suo carico restano solitamente distinte;
Il rapporto tra un ruolo e la personalità del suo occupante è più intenso:
• quando è maggiore il grado di vaghezza e indeterminatezza delle prescrizioni di ruolo;
• quando è minore la presenza di componenti strumentali e maggiore la presenza di componenti espressive;
• quando è maggiore il numero di sfere di vita coinvolte;
• quando è minore la coincidenza fra le prescrizioni del ruolo e le prescrizioni gravanti sul generico ruolo socio
politico;
I ruoli sono importanti per il raggiungimento degli obiettivi del sistema e per il controllo sociale.
Il processo di socializzazione non ci insegna direttamente norme e valori, ci insegna ruoli.
Diversi comportamenti di un soggetto sono prevedibili proprio perché sono calati in ruoli.
Le parti dei sistemi sociali: sottoinsiemi
5.3)
Sottoinsieme: unità a livello strutturale composte da ruoli.
Il numero di sottoinsiemi presenti in un sistema non è in relazione con le dimensioni del sistema ma con la complessità
della sua organizzazione. Non tutti i sottoinsiemi contenuti in un sistema hanno lo stesso grado di formalità, ossia:
Presenza di procedure formali che precedono la nascita di un sistema, hanno un valore costruttivo;
i. Presenza di procedure formali che regolano lo svolgimento delle attività del sistema;
ii. Presenza di prescrizioni di ruoli formali;
iii. Presenza di una gerarchia interna formale;
iv.
Esistono anche dei sottoinsiemi informali, privi delle caratteristiche sopra indicate, difficili da determinare. Svolgono una
funzione interna al sistema assai importante per il sistema stesso, favorendone l’integrazione.
In un’azienda il rapporto fra il singolo ruolo di membro dell’azienda e il sistema azienda è mediato da tutti i livelli
sopraordinati.
Il sottoinsieme non è solo una parte del sistema, ma è una parte specializzata (destinata a svolgere per conto del
sistema un lavoro di tipo diverso da quello svolto da qualsiasi altra sua parte).
Doppia Loyalty: la lealtà verso il sottosistema di immediata appartenenza non coincide, quanto a contenuti, con quella
verso il sistema a esso sovraordinato, anzi può esserle antagonista.
Questo rapporto di specializzazione tra sistema e le sue parti non riguarda solo i sottoinsiemi ma anche i ruoli.
L’organizzazione del sistema sociale: pratiche istituzionalizzate e divisione del lavoro
5.