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La nascita della società coincide con il sacrificio
quindi spiegare il sacrificio vuol dire spiegare la società.
Le teorie sono date dalla scuola britannica di antropologia sociale (antropologia = studio dell'uomo). Il sacrificio stabilisce il legame con il divino. Con il sacrificio l'uomo diventa più simile al divino e per questo più vicino. Questo processo con cui si avvicina al divino si chiama trascendere. Il divino si collega alla violenza e al desiderio. Infatti l'uomo si sente privato di qualcosa, ma questo qualcosa è posseduto da un altro. Quindi l'altro diventa ciò che vogliamo essere, ma anche chi ci ha privato di qualcosa. E questo doppio comando fa scaturire una situazione dominata dalla violenza, una situazione che può essere superata solo con la vittima sacrificale. Perché senza la violenza non può essere eliminata, ma solo trasferita. Per questo la comunità trasferisce la violenza sulla vittima sacrificale. E in questo modo il sacrificio diventa fondamento della società.
Il sacrificio è composto dal sacrificatore, dalla vittima e dalla divinità. La vittima è il mezzo attraverso cui il sacrificatore si purifica. Perché uccidendo trasmette i propri peccati alla vittima che grazie alla morte e alla divinità gli vengono tolti. Nasce qui l'uomo religioso, perché l'uomo si purifica dai peccati. Lo può fare solo attraverso la morte perchè la morte è il cibo del divino. Ma visto che non può uccidere se stesso ha cercato una vittima.
LA MORALE ORIGINARIAMENTE NON È UN INSIEME DI NORME E LEGGI.
MA IL RICONOSCIMENTO DI UN'AUTORITÀ SOCIALE DERIVANTE DAL CONTRATTO CON IL DIVINO
IN CUI SI DA QUALCOSA E IN CAMBIO SI RICEVE PROTEZIONE.
MITO: spiegazione. Serve a placare l'ansia dell'ignoto.
RITO: la parte concreta. Ovvero rifare ciò che si è spiegato nel mito.
Il mito da dei valori e da questi valori nasce la MORALE.
IL RITO E IL MITO SONO LE PRIME ISTITUZIONI CHE HANNO FORMATO LA COSCIENZA COLLETTIVA.
TOTEM: simbolo della società. sacralizzata e la sua presenza fonda la comunità. perché diventa ciò da cui si form la coscienza collettiva. E il ponte tra collettivo e individuale.
La coscienza collettiva è formata da simboli che sono connessi tra loro, tanto che si parla di TESTO SOCIALE.
Le coscienza individuale che la coscienza collettiva si forma ed entra in contatto con la coscienza individuale perché è solo grazie ai simboli se può realizzarsi l'interiorizzazione i valori e le norme si collegano alle dei membri del gruppo.
SOGGETTO ETICO: nasce nel momento in cui l'individuo sviluppa un punto di vista trascendente che va al di la della morale del gruppo.
SOGGETTO MORALE: interiorizza la morale del gruppo sulla quale fonda il suo modo di essere.
FREUD: dice che le radici delle morale sono da trovarne nei sensi di colpa per l'uccisione del padre. Questo perché nella preistoria umana esisteva il mito del padre tiranno. In seguito, però, i figli di ribellano al padre e lo uccidono e il senso di colpa per l'omicidio e la paura di uccidersi a vicenda li spinge a stabilire il divieto della uccisione del padre e al posto di lui creano il CULTO DEL PADRE. Il padre diventa un totem, ovvero un simbolo. La morale nasce da questi sensi di colpa. Quindi è una nascita interiore, deriva dalla persona e non dalla società. L’UOMO NATURALE DIVENTA MORALE GRAZIE A NORME E RESTRIZIONI. Freud non distingue tra etica e morale.
Jung. Per Jung la coscienza deriva dagli ARCHETIPI, che sono modelli di comportamento culturali innati.
Jung a differenza di Freud differenzia etica e morale.
ETICA: atteggiamento interiore
MORALE: fatta da norme e valori.
L'uomo etico nasce in seguito ad una trasformazione interiore.
DURKHEIM: La morale nasce dalla società. Con società. intende però una società sui generis, ovvero una entità simbolica.
La coscienza individuale si forma sulla base di quella collettiva. Perché secondo lui l'uomo interiorizzando le norme diventa uomo sociale e MORALITÀ E SOCIALITÀ COINCIDONO.
Freud non distingue tra etica e morale.
TOTEMISMO (capitolo 5)
Coincidenza tra ordine naturale e ordine sociale.
Pensiero delle culture primitive più vero, integrato in un sistema, rispetto al pensiero delle culture moderne basato su più sfere peculiari.
Il sacro fonda il sociale e con esso in mondo entro il quale l'uomo può vivere senza sentirsi minacciato da forze oscure.
Esistenza una polarità tra sacro e profano.
Di questa polarità Durkheim ritiene si formi la coscienza collettiva e l’organizzazione sociale della società primitiva. Fenomeni reli- giosi raggruppati due categorie: credenze (opinioni espresse in rappresentazioni) e miti (determinante forme di azione).
Natura umana: pura o impura. (centro della coscienza morale).
Totem: simbolo sacro, stabilisce divisione tra sacro e profano, ma unisce il gruppo.
Morale: fissata autoritaria del sacro.
Parsons: parla di unione sociale naturale e culturali. Collega al simbolo la nascita della psiche e della società, riconoscendo che esist- na dimensione in cui psiche e società sono unite e spiega questa unione in termini di assenza di differenziazione tra tre livelli (soci ale, culturale e personalità).
Tabù dell’incesto: nasce la società in quanto si stabilisce l’esogamia e l’endogamia. Regola l’intera vita dell’individuo.
Società primitiva: società=coscienza morale. Morale=insieme di tabù e norme sociali.
Idea di pericolo rafforza il codice morale.
Accettare regole del gruppo significa sia integrare in modo socialmente accettabile, sia disciplinare la via interiore.
Il controllo della sessualità è stato fondamentale per due motivi: il tabù dell’incesto ha permesso la nascita di relazioni di parentela e con esse della prima forma di organizzazione sociale. A fianco dei riti del matrimonio troviamo riti di purificazione che riguard ano solo la donna a garanzia della �. L’identità maschile era fondata sulla forza e il coraggio. Afferamndo ciò Pars ons invita a parlare di ciò che sarà il patriarcato.
Attraverso le norme morali si istituzionalizzano le differenze di genere e la gerarchia sociale tra uomini e donne.
MITO E DIRITTO MATERNO (capitolo 6)
Con la nascita della società antica l’organizzazione sociale diviene più complessa, diventando stratificata.
Prima società: Egitto
Faraone = Totem
Stratificazione fondata sul grado di parentela con il Faraone, forma piramidale
Faraone: rappresenta un’idea universale, funzione di unire il cosmo e la società. Grande padre da cui tutti discendono.
In ogni religione vien riconosciuta l’esistenza di un’epoca primordiale rappresentata come Caos.
“Cultura matriarcale”: valorizzazione della donna ma mai superiorità all’uomo. Iside è rappresentante delle qualità femminili.
Femmini = sapere mistico, mago
Maschili = diritto al comando che poggia sulle qualità femminili
Il maschio aggressivo è potente e può essere sconfitto solo dall’unione familiare, dalla cooperazione tra madre e figlio.
La transazione dal matriarcato al patriarcato ha significato il superamento dell’unione totale della coscienza dell’individuo con la coscienza collettiva.
Coscienza morale = anima per gli Egizi
I termini “verità” (conformità dell’ideale al suo oggetto) e “giustizia” avevano un significato concreto.
“Morale” = equilibrio tra psiche e intelletto, tra la vita dei sentimenti e la conoscenza astratta, tra il pensiero e l’azione.
La legge morale degli Egizi si fondava sulla convinzione che dio avrebbe premiato coloro che avevano saputo vivere in conformit� ai suoi comandamenti.
Nasce il diritto fondato sul mito, definito diritto “materno”.
Ha conosciuto fasi:
- eterica, assoluta libertà sessuale, ma così tanta umiliazione;
- demetrica, fondata sulla disciplina e sui costumi severi;
- dionisiaca, riunione alla fase precedente.
Fase dionisiaca è un’era di transizione che porterà alla nascita del diritto paterno.
La condizione di parità emerge anche nelle norme del matrimonio, che era contratto presto. Non era un atto giuridico, ma sociale. La donna, dopo il matrimonio, non prendeva il cognome del marito. L’aborto era consentito il cuore era l’organo più importante; il corpo non era scisso dallo spirito.