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La socializzazione primaria è fondata su un forte elemento affettivo (“attaccamento”)
Sussiste una dialettica non unidirezionale tra premi (ricompense) e punizioni (sanzioni)
In essa avviene un processo di progressivo decentramento (concetto di “altro generalizzato”)
→ iniziano a capire che esistono anche altre persone con punti di vista diversi, sviluppando il
concetto di "altro generalizzato" (come la società o la comunità)
Il processo di formazione dell’identità (slide 17) →
Durante il processo di formazione dell’identità personale si scopre e si elabora il mondo
sociale = processo di identificazione. Il riferimento del soggetto è alle figure rispetto alle
quali il soggetto si sente uguale o simile → si riconosce nelle figure o nei gruppi con cui si sente
simile o uguale, come la famiglia, gli amici o la cultura
processo di individuazione. Il riferimento del soggetto è alle caratteristiche che lo distinguono
dagli altri; sia dagli altri gruppi ai quali non appartiene, sia dagli altri membri del proprio
gruppo rispetto ai quali il soggetto si differenzia per le proprie peculiarità fisiche e morali e
per una propria biografia → si distingue dagli altri, evidenziando le caratteristiche uniche che lo
separano dagli altri membri del suo gruppo e dagli altri gruppi, come aspetti fisici, morali o la propria
biografia personale
Socializzazione Primaria = Famiglia (pag.220 e slide 15)→ questa istruzione insegna ai
bambini le norme, i valori, le credenze, le aspettative e i comportamenti basilari della loro
cultura e variano gli insegnamenti in base alla cultura
Socializzazione Secondaria = Scuola (pag.221 e slide 19)
Gli insegnanti sono i portatori di ruoli sociali specifici
A scuola si attivano dei percorsi di raccordo strutturato tra obiettivi da raggiungere e mezzi
per raggiungerli
La socializzazione scolastica propone dei modelli di comportamento che si rifanno ai principi
di autorità, di prestazione, di competizione e di cooperazione
Preparano i bambini/ragazzi ai futuri ruoli della società
Trasmettono anche un curriculum nascosto = lezioni implicite sul comportamento corretto,
comunicate a scuola ai bambini
Socializzazione Secondaria = i media (pag.222 e slide 21)
La loro influenza si interseca con quella degli altri agenti di socializzazione
Influiscono tanto in tema di informazioni e conoscenze, quanto sul piano degli atteggiamenti,
delle opinioni e dei comportamenti
Contribuiscono a più generali conflitti di socializzazione
Il ruolo dei media nella vita dei giovani è divenuto sempre più significativo, soprattutto nei
paesi industrializzati. Pertanto, Disney e Viacom, rivestono un ruolo fondamentale nel
presentare ai bambini una serie di valori, credenze, norme e comportamenti.
Socializzazione Secondaria = gruppo dei pari (pag.223 e slide 20)
I rapporti tra pari si collocano tra le polarità della solidarietà e della competizione →
l’agire solidaristico si fonda sull’appartenenza, in base alla quale coloro che vi partecipano
evidenziano ciò che li rende “vicini”
l’agire competitivo origina dalla dimensione dell’individualità, in un processo di progressiva
differenziazione e si può entrare a far parte di un gruppo mediante riti di passaggio
gruppo dei pari → gruppo di persone, in genere di età simile, che condividono status
sociale e interessi - possono influenzare lo sviluppo e il comportamento degli individui in
modo significativo. Da l’opportunità ai giovani di sperimentare valori, credenze e
comportamenti diversi da quelli dei genitori.
Socializzazione Secondaria/Professionale = luogo di lavoro (pag.223)
socializzazione professionale = apprendimento delle norme informali associate a un tipo di
impiego
Nel complesso, il processo di socializzazione è spesso non lineare.
Nelle società differenziate si sviluppano conflitti di socializzazione quando
- non vi è coerenza tra i diversi agenti della socializzazione
- quando l’azione di ognuno di essi non è internamente coerente →
Il processo di socializzazione non è sempre lineare e può portare a conflitti quando ci sono contrasti
tra i diversi agenti che influenzano l'individuo, come la famiglia, la scuola o i media. Questi conflitti
accadono quando → mancanza di coerenza tra gli insegnamenti o i valori trasmessi dai vari agenti di
socializzazione e incoerenza interna nelle azioni di ciascun agente, che crea confusione o difficoltà
nell'apprendimento dei valori e comportamenti
«Io» e «me» di Mead. Le fasi dello sviluppo sociale dei bambini (pag.230 e slide 23) →
George Herbert Mead → il sè è costituito da quelli che definiva “io” o “personalità” (la parte
de sé che è spontanea, impulsiva, creativa e imprevedibile) e “me”
Per creare un sé sano, l’”io” deve essere equilibrato da quello che Mead definisce “me”
(senso del sé appreso dall’interazione con gli altri)
Il Sé viene costruito attraverso l’interazione sociale nel corso della maturazione biologica e
sociale → Il Sé si sviluppa attraverso le interazioni sociali mentre una persona cresce sia dal punto
di vista biologico che sociale. In altre parole, la nostra identità si forma grazie alle esperienze e ai
contatti con gli altri durante la vita
Quattro fasi di sviluppo sociale (pag.234)→
Pre-gioco = fino ai due anni, non riescono ad assumere completamente la prospettiva delle
altre persone e possono imitare degli atteggiamenti, ma saranno privi di significato
Gioco = più o meno intorno ai tre anni, cominciano ad identificare il ruolo dell’altra persona in
modo significativo
Gioco di squadra = intorno ai sei/sette anni, imparano non solo a interpretare un ruolo, ma
anche a collegarlo ai ruoli degli altri
Fase «dell’altro generalizzato» = le persone maturano e cominciano a sviluppare i valori e gli
orientamenti di una comunità in generale e non dei singoli componenti.
Le persone in questa fase cominciano a preoccuparsi del pensiero degli altri oppure a
distinguere ciò che è giusto o sbagliato
Parte 4 → capitolo 11 → La devianza (pag.387)
I freegan sono persone che adottano uno stile di vita che cerca di ridurre al minimo l'impatto
ambientale e lo spreco, principalmente recuperando cibo e altri beni scartati da negozi,
ristoranti e produttori. Lo fanno per evitare il consumo eccessivo e l'inquinamento, spesso
per protesta contro il sistema economico e i suoi sprechi → hanno superato il confine fra
comportamento normale e deviante
Devianza (pag.388) → comportamento non conforme alle norme e aspettative culturali di
base → comportamento che si allontana dalle norme sociali o dalle aspettative di una società. Le
persone deviate non seguono le regole stabilite e possono essere viste come "diverse" o "non
conformi" rispetto al comportamento accettato dalla maggior parte della società
11.1 definire la devianza (pag.388)
il comportamento da definire deviante dipende dal contesto sociale
11.1.1 devianza e contesto sociale (pag.389)
un’azione non ci offende in quanto crimine, ma definiamo criminale un atto perchè offende le
norme sociali di base → coscienza collettiva = norme, credenze e valori condivisi in una
comunità (tante volte col passare degli anni, la definizione di normale si può modificare a un
cambiamento sociale) (es. le donne che cominciarono a richiedere il diritto di voto, erano
considerate devianze oppure la siesta in alcuni posti è ritenuta deviante)
Un atto può essere considerato deviante (slide 2) → in riferimento al contesto socioculturale
di riferimento (concezione relativistica della devianza).
Il comportamento deviante è quello non conforme alle norme e alle aspettative culturali di
base
«Un’azione non ci offende in quanto crimine, ma definiamo criminale un atto perché offende
le norme sociali di base, che contribuiscono a quella che Durkheim definiva la coscienza
collettiva» (slide 3)
(ogni comportamento che infrange le norme sociali, ma non è necessariamente dannosa per
la società. Può avere funzioni positive, come rafforzare la coesione sociale. La coscienza
collettiva, è l'insieme di credenze, valori e norme condivise che uniscono i membri.
La devianza sfida queste norme. In sintesi, la devianza è legata alla coscienza collettiva, che
stabilisce cosa è accettabile e cosa no, e ogni violazione di queste norme aiuta la società a
rimanere coesa)
Teoria dell’etichettamento (Erickson, Lemert, Becker) (pag.390 e slide 4) →
«Un comportamento viene definito come deviante quando è pubblicamente qualificato come
tale da coloro che hanno il potere di consolidare tale etichetta».
il reato (e, più in generale, la devianza) sono il prodotto dell’interazione tra coloro che creano
e coloro che fanno applicare le norme e coloro che invece le infrangono →
è la società che definisce cosa è deviante, attraverso le sue leggi e le sue reazioni, da coloro che
hanno il potere di consolidare tale etichetta
Esempio → le molestie su minori o l’omicidio a sangue freddo per molti Stati è un
comportamento deviante
teoria dell’etichettamento (labeling theory) → teoria secondo la quale la devianza è il
risultato di come gli altri interpretano un comportamento e gli individui etichettati come
devianti spesso interiorizzano questo giudizio come parte della propria identità →
non dipende solo dal comportamento, ma da come la società etichetta una persona. Quando un
individuo viene considerato deviante dalla società, spesso interiorizza questa etichetta e comincia a
vederla come parte della propria identità, continuando così a comportarsi in modo deviante. In pratica,
è l'etichetta che la società attribuisce che può influenzare il comportamento dell'individuo
sociologo Kai Erickson → la devianza non è una caratteristica innata di un qualsiasi tipo
di comportamento dalle persone che vengono a contatto diretto o indiretto con esso →
un comportamento è considerato deviante solo se la società o gli individui lo etichettano come tale,
non perché sia intrinsecamente sbagliato
11.1.3 essere considerati devianti: gli effetti dell’etichettamento (pag.391 - slide 5)
Chi viene considerato malato di mente, criminale o pericoloso può essere rinchiuso, perché
etichettato come deviante e deve affrontare conseguenze negative o limitate.
Stigma sociale → riguarda la vergogna associata a un comportamento o a uno status