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MANUALE DI SOCIOLOGIA

Livelli sociologici

All'interno dell'oggetto sociologico notiamo due livelli:

  • livello macro-sociologico - si collocano a questo livello ricerche che hanno per oggetto un'intera società, le sue principali strutture e il suo funzionamento.
  • Livello micro-sociologico - si collocano qui ricerche che hanno per oggetto variabili a livello individuale che colgono cioè atteggiamenti, comportamenti, credenze degli individui.

L'azione sociale

Durkheim considera azione sociale un modo di agire, pensare e sentire presente nella cultura, vale a dire condiviso da moltissimi altri soggetti. Non interessa a Durkheim che tale azione resti nascosta a tutti, e che il soggetto non abbia alcuna intenzione di inviare messaggi ad altri. Durkheim fa l'esempio del comportamento di un soggetto che, solo nella sua stanza, guarda il tramonto e fantastica sulla vita.

Per Weber se il comportamento del soggetto non si svolge in una prospettiva interattiva,

se è assente, da tale comportamento, un qualsiasi messaggio, tale azione non è sociale. Coscienza collettiva e coscienza individuale Una delle ricostruzioni più famose dell'operare del controllo sociale è la teoria durkheimiana delle due coscienze: la coscienza collettiva - è costituita dall'insieme dei modi di agire, pensare e sentire che compongono l'eredità di una data società; la coscienza individuale - comprende invece il patrimonio privato di una persona. Il determinismo Ogni nostro comportamento si ispira in ogni momento a norme. Senza questa normatività, che coinvolge non solo gli atti, ma anche il pensare e il sentire, non sarebbero possibili né comunicazione, né relazioni sociali. La sociologia si basa appunto su un postulato deterministico: che il comportamento non sia "libero" e tanto meno casuale, ma determinato da eventi e condizioni a monte. Conformità, devianza evariazioneNon tutte le norme si impongono con la stessa forza, né impegnano i soggetti allo stesso grado di conformità. Una mancata conformità corrisponde a una devianza. Devianza significa pratica di un modello vietato (o non previsto) della cultura. Varianza è la facoltà, consentita al soggetto, di scegliere fra due o più modelli diversi regolanti lo stesso tema. Il controllo sociale Il controllo sociale è l'insieme delle sanzioni, dei processi/meccanismi e delle iniziative anticipatorie che una comunità elabora e impiega allo scopo di assicurare la conformità alle norme e ai modelli, sia prevenendo la devianza, sia riportando il deviante a conformità. Il modello di sistema Uno dei modelli più diffusi è quello di sistema. Un sistema è un insieme di parti legate fra loro da una certa organizzazione e caratterizzato da determinati confini nei confronti del suo ambiente. Il sistema sociale Le parti

Parti dei sistemi sociali sono di due tipi: ruoli (livello individuale) e sottosistemi (livello strutturale).

Il ruolo è l'unità più piccola di un sistema sociale. Il sociologo non vede individui, vede ruoli. Il ruolo si definisce come una determinata posizione all'interno di un sistema sociale.

I sottosistemi sono unità a livello strutturale, anch'esse composte di ruoli. Qualunque sistema con più di due componenti-individui, presenta al proprio interno, accanto a unità-ruolo, unità-sottosistema.

L'organizzazione

Le pratiche istituzionalizzate sono modalità ricorsive di comportamento che impegnano normativamente parte o tutti i componenti del sistema. In una famiglia, ad esempio, la passeggiata domenicale, la spesa del sabato ecc. costituiscono altrettanti esempi di pratiche istituzionalizzate.

La divisione del lavoro rappresenta, insieme con la socializzazione, il meccanismo più importante di controllo sociale.

svolgendo, accanto a funzioni di produttività, funzioni di controllo e integrazione dei componenti del sistema.

IL PENSIERO SOCIOLOGICO

Emile Durkheim

La teoria sociologica di Durkheim privilegia il punto di vista della società come organismo o come sistema dotato di vita propria, non riconducibile alla somma degli individui che lo compongono. La dimensione propria del sistema sociale, in quanto entità sui generis, che persegue proprie finalità, si manifesta, per Durkheim, nel carattere coercitivo che assume il sociale nei confronti dell'individuo: la società impone infatti a quest'ultimo le sue proprie forme e le sue proprie leggi.

Durkheim è un funzionalista. Alcuni dei presupposti fondamentali del funzionalismo:

  • All'origine esiste un sistema, un'unità di riferimento, rispetto alla quale le varie parti o elementi sono in una posizione subordinata
  • Tale sistema deve sopravvivere, ovvero mantenere la propria

unità e il proprio equilibrio interno nel suo rapporto con l'ambiente esterno

tale sopravvivenza richiede delle attività adeguate.

Durkheim considera gli individui, se lasciati a se stessi, come tendenzialmente egoisti e orientati al perseguimento dei loro desideri illimitati. La società si costituisce invece essenzialmente come un fenomeno morale di solidarietà collettiva, imponendo valori e norme che gli individui devono assimilare e introiettare.

Per Durkheim, il sistema dei valori morali e delle regole giuridiche è l'unico vero fondamento dell'unità e dell'ordine sociale, tutti i problemi che emergono dalle forme devianti dell'agire sociale vengono attribuiti alle deficienze venutesi a creare in tale sistema a fronte dei mutamenti intervenuti nella realtà sociale stessa.

Karl Marx

Marx intende sviluppare una teoria scientifica delle leggi che presiedono alla storia e alla dinamica sociale. L'idea di scienza,

come sapere oggettivo e neutrale in grado di rispecchiare la realtà. Marx adotta il modello dialettico di Hegel, secondo il quale la storia evolve attraverso contraddizioni e conflitti. Marx pensa infatti che l'evoluzione storica e sociale sia determinata dalle contraddizioni oggettive legate alla disponibilità delle risorse materiali e tecniche e ai rapporti di produzione che, di volta in volta, vengono a stabilirsi nelle diverse epoche storiche. Nella prospettiva marxiana, i veri protagonisti dei processi storici di trasformazione sociale non sono gli individui singoli o i gruppi, ma le classi. Marx intende la classe come l'insieme degli individui che, all'interno del sistema dei rapporti di produzione, si trovano oggettivamente nella stessa posizione. L'appartenenza di classe è quindi determinata, in primo luogo, dalla nascita e dal processo di socializzazione dei primi anni di vita e secondariamente, dalle scelte che un individuo effettua riguardo

alla sua attività lavorativa. In Marx, la lotta di classe viene prevalentemente percepita nei termini dell'antagonismo tra coloro che hanno le proprietà dei mezzi di produzione (i capitalisti), e coloro che non hanno altro che il loro lavoro (i proletari).

Max Weber

Weber assume sin dall'inizio un atteggiamento di critica radicale nei confronti delle teorie che considerano la società come un sistema autonomo rispetto all'azione degli individui.

Il concetto di agire sociale viene riferito da Weber a qualunque atteggiamento, attivo o passivo, interno o esterno, che sia però specificamente congiunto a un senso soggettivo.

La socialità si presenta quindi in Weber come il risultato delle azioni individuali dotate di senso, quale che sia il contenuto di quest'ultimo, quando tali azioni si determinano reciprocamente, ovvero quando ciascun attore tiene conto dell'agire dell'altro ed è, nel contempo, un riferimento per

l'agire altrui. La possibilità di cogliere le uniformità dell'agire, trova un valido strumento, secondo Weber, nella formulazione di tipi ideali dell'agire stesso. I tipi ideali non esistono allo stato puro nella realtà, ma
Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Rossi Luigi.