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Il modello della burocrazia

Lo studio delle Organizzazioni invece viene ben fatto da Weber. Egli usa per definire la forma Burocrazia.moderna di organizzazione il termine Per Weber, i principali caratteri dellaburocrazia e quindi dell'organizzazione sono:

  • Una divisione stabile e specializzata dei Compiti
  • Una precisa struttura gerarchica
  • Competenza specialistica per ogni posizione
  • Remunerazione in denaro per il lavoro svolto non efficace

Il problema è che spesso la burocrazia risulta (capacità di un'azione di raggiungere e non efficiente gli obbiettivi posti) (dispendio di risorse utilizzate per raggiungere l'obbiettivo) modelli teorici. Questo problema, fenomeno, viene studiato dai sociologi, costruendo dei-Il primo modello teorico è di Merton: Secondo Merton la burocrazia richiede regole generali e chiaramente definite. Tutto nell'organizzazione deve essere previsto perché i rapporti siano più impersonali possibili. Atteggiamenti

così ostacolano la capacità di adattarsi alle continue situazioni particolari, infatti Merton dice che proprio le condizioni che normalmente portano all'efficienza, nelle situazioni particolari portano alla inefficienza.

Il secondo modello teorico è di Crozier. (giochi di potere)

Al centro della sua attenzione ci sono le relazioni di potere, ossia la possibilità di interferire sul comportamento di altri. Per Crozier, ogni incertezza sulla regolamentazione di un ruolo, da potere a chi quel ruolo svolge. (un ingegnere che produce una macchina, può chiedere più dipendenti nel suo reparto, anche se non servono, perché nessuno sa se è vero o no). la prevedibilità dei comportamenti ottenuta con la loro standardizzazione. Infatti, ogni comportamento deve essere eseguito senza errori da una persona, secondo uno schema organizzativo chiamato Organigramma.

Questo principio si

soluzione a questo problema potrebbe essere la teoria delle 5S. Questa teoria si basa su cinque principi fondamentali: 1. Seiri (ordine): consiste nel separare ciò che è necessario da ciò che non lo è, eliminando gli oggetti superflui e organizzando gli spazi di lavoro in modo efficiente. 2. Seiton (organizzazione): prevede di organizzare gli oggetti in modo tale da renderli facilmente accessibili e visibili a tutti, evitando sprechi di tempo nella ricerca di materiali o strumenti. 3. Seiso (pulizia): implica il mantenimento di un ambiente di lavoro pulito e ordinato, eliminando sporco, polvere e rifiuti. Questo favorisce la sicurezza sul lavoro e migliora l'efficienza delle attività. 4. Seiketsu (standardizzazione): consiste nel definire standard e procedure chiare per le attività, in modo da garantire una gestione uniforme e ridurre gli errori. 5. Shitsuke (disciplina): richiede il rispetto e l'applicazione costante dei principi precedenti, attraverso la formazione del personale e la creazione di una cultura aziendale orientata alla qualità e all'efficienza. Implementando la teoria delle 5S, si può ottenere un ambiente di lavoro più organizzato, pulito e efficiente, riducendo le tensioni e migliorando la collaborazione tra le persone.

Una nuova soluzione viene proposta da Mintzberg, ossia organizzazioni con figurative. Secondo Mintzberg, lo schema interpretativo va costruito tenendo conto della dimensione dell'organizzazione. Si definiscono quindi 5 tipi di configurazioni tipiche:

  1. Struttura semplice: il controllo è esercitato dal vertice che si accentra tutte le funzioni di direzione.
  2. Burocrazia meccanica: coordinata attraverso la standardizzazione dei compiti. È in sostanza la burocrazia di Weber che diventa efficace solo se l'ambiente è stabile.
  3. Burocrazia professionale: coordina dipendenti con un lungo periodo di formazione esterno all'organizzazione (insegnanti di una scuola).
  4. Struttura divisionale: si avvicina alla direzione per obiettivi di Drucker, il coordinamento si ottiene fissando gli obiettivi da raggiungere, a settori con funzioni diverse (acquisti, vendite, produzione). In questo modo una grande organizzazione complessa si adatta meglio all'ambiente.
  5. Adhocracy:
indica gruppi di lavoro formati da persone che si conoscono e che operano fidandosi uno dell'altro (gruppo di scienziati che studiano un fenomeno ancora sconosciuto). N.B. Coalizioni: gruppi di persone con interessi comuni che si alleano con altri gruppi di persone con interessi diversi dai loro contrattando certe decisioni cruciali.

LA RAZIONALITA' ORGANIZZATIVA E I SUOI LIMITI

Secondo Weber le organizzazioni sono razionali perché gli attori al loro interno compiono azioni razionali secondo lo scopo. Un'azione è di questo tipo se chi agisce valuta razionalmente i mezzi rispetto agli scopi che si propone, considera gli scopi in rapporto alle conseguenze che potrebbero derivarne, paragona i diversi scopi possibili e i loro rapporti. La burocrazia è razionale, secondo Weber, perché impone agli attori che ne fanno parte di comportarsi in modo razionale, cioè di compiere azioni con quei caratteri.

Simon, premio nobel per l'economia, contraddice Weber,

dicendo che è impossibile prendere una decisione, compiere un'azione, calcolando ogni possibile conseguenza e avendo in testa ogni possibile alternativa. La razionalità dunque è sempre una razionalità limitata, che mira a ottenere non i massimi risultati possibili in astratto, ma risultati soddisfacenti, e lo fa semplificando la realtà in modelli che trascurano la catena delle cause e degli effetti oltre un certo orizzonte, limitandosi quindi ad alcuni aspetti che un attore considera più rilevanti ed essenziali. Uno sviluppo del concetto di razionalità limitata può essere considerata la distinzione fra razionalità sinottica (quella di Weber) e razionalità incrementale (quella di Simon). Inoltre bisogna tenere conto anche della razionalità individuale (delle persone) e razionalità collettiva (dell'organizzazione). Simon dice, che un'organizzazione non può essere razionale, se non si comportano.razionalmente le persone che ci lavorano dentro. Infatti, nelle organizzazioni, le persone in genere orientano i loro comportamenti a quello che gli viene richiesto, senza preoccuparsi di guardare alle conseguenze. A questo punto ci serve la distinzione delle razionalità fatta da Mannheim. Razionalità Funzionale (Egli distingue quella di chi si adatta agli ordini ricevuti, eseguendoli senza errori e senza discuterli), (quella di chi cerca di comprendere come diversi aspetti di una situazione siano collegati fra loro). CAPITOLO 5 (VALORI, NORME, ISTITUZIONI) Valore: si usa il termine valore, sia per indicare qualcosa che non appartiene al mondo delle cose reali, ma alla sfera degli ideali, dei desideri, sia per indicare qualcosa di reale di cui si teme la perdita. Nel primo caso, il valore orienta l'azione in vista della sua realizzazione (realizzare un sogno). Nel secondo caso, il valore orienta l'azione in vista della sua difesa. I valori hannodelle definite caratteristiche: Primo luogo: In i valori appaiono come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane. Secondo luogo: In i valori se non riguardano cose reali che si ha paura di perdere, riguardano sempre qualcosa di trascendentale rispetto all'esistenza. Terzo luogo: In i valori esistono come fatti sociali, in quanto vengono fatti propri da individui o gruppi, i quali orientano in base ad esso il loro agire. Quarto luogo: In i valori vengono fatti propri da individui e gruppi, mediante processi di scelta. Una importante classe di valori è quella dei Valori Universali: (valori di tutti), sono quelli nei quali una civiltà si riconosce e chi non li accetta si mette al di fuori di quella civiltà. Alcuni esempi importanti sono: Il valore della pace, della libertà della uguaglianza ecc. Al giorno d'oggi noi viviamo in una società e in un'epoca caratterizzata da un pluralismo dei valori. Questi valori, a loro volta possono

essere compatibili o incompatibili fra loro. Le società umane presentano gradi diversi di integrazione dei valori in sistemi di valori. Parson dice che le società stanno in piedi perché sono tenute insieme dai sistemi di valori. Ma non sempre questo si verifica, infatti quando sistemi di valori o singoli valori sono incompatibili tra loro, spesso nascono conflitti tra chi si è appropriato di tali valori. Anche il singolo individuo può fare proprio dei valori incompatibili fra loro e trovarsi quindi di fronte a situazioni di (esempio della medicina per il figlio, non ho i soldi, la rubo o no?)

ORIZZONTE TEMPORALE E MUTAMENTO NELLA SFERA DEI VALORI

Col passare del tempo, e con l'avvento delle società avanzate e moderne, sono avvenuti alcuni cambiamenti alla sfera dei valori. Nelle società moderne si sta allargando il "grappolo" dei valori universali, vale a dire di quei valori che sono condivisi dalla grande maggioranza.

della popolazione.I sistemi di valori si frammentano, perdendo il riferimento a "valori ultimi", (processo disecolarizzazione) ma al loro posto si creano intorno a nuovi valori aree di micro-solidarietà a livello di vita quotidiana e di macro-solidarietà a livello planetario. Si assiste ad un processo di "presentificazione" dell'orizzonte de realizzazione dei valori in cui ogni individuo cerca di realizzare il proprio ideali di "vita buona" nel qui e ora o, almeno, nell'arco della propria stessa esistenza.

DAI VALORI ALLE NORME

Norma: è un mezzo che prescrive e vieta dei comportamenti in vista di qualche fine/valore. Se non si rispetta una norma, si incorre in una forma di sanzione. Le sanzioni possono assumere le forme più diverse che vanno dalla disapprovazione sociale che si esprime fino alla pena capitale.

Se dovessero solo dipendere dal rischio di incorrere nella deviazione delle norme sociali sarebbe assai

più frequente di quanto di fatto non sia. Le sanzioni esterne sono in molti casi un deterrente abbastanza efficace per indurre gli uomini e le donne, a non deviare dalle norme sociali. Ma la probabilità che alla deviazione da una norma scatti immediatamente una sanzione è spesso assai scarsa.

In effetti, il "tribunale interno", che giudica le nostre azioni e ci fa sentire in colpa quando deviamo da una norma sociale, è spesso assai più efficace di qualsiasi sanzione esterna. Perchè il tribunale interno funzioni, però, è necessario che le norme sociali siano state fatte proprie dall'individuo, siano state cioè interiorizzate e quindi trasformate in norme morali. Tutto questo a sua volta è possibile all’interiorizzazione delle norme grazie che avviene nel corso del processo di socializzazione e dipende dagli insegnamenti e dai comportamenti dei genitori, degli insegnanti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
43 pagine
7 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof losito gianni.