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NASCITA DELL'OPINIONE PUBBLICA

La sfera dell'opinione pubblica si costituisce in Europa nella seconda metà del XVII secolo.

Il processo di formazione dell'opinione pubblica non sarebbe stato possibile, tuttavia, senza il ruolo decisivo svolto dalla stampa.

Occorre precisare che in realtà si assiste alla formazione di un'opinione pubblica borghese, quella dei capitani d'industria, dei ricchi commercianti, dei liberi professionisti e degli intellettuali, coloro che avevano i mezzi e gli strumenti per accedere alla carta stampata.

Non tutti infatti hanno la possibilità di pubblicare articoli e non sono molti coloro i quali sono in grado di leggerli.

PROCESSO DI FORMAZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA

Con la diffusione della stampa periodica, e la comparsa di nuovi spazi di socialità, quali i caffè, i gabinetti, le società di lettura e i clubs, alla fine del XVIII secolo, si diffonde la pratica di discutere su ciò che si

è letto sul giornale in modo condiviso, confrontando le proprie idee. Quindi, di fatto, il giornale diventa l’occasione per la costruzione di un dibattito pubblico ristretto ad una classe borghese che si diffonde all’interno di determinati luoghi collettivi, di incontro e discussione, e si inizia a parlare di pubblicità, "public spirit", "general opinion" e "opinion publique", per indicare uno stile inedito di comunicazione che si afferma tra i privati cittadini borghesi, completamente diverso con lo stile cortigiano, proprio perché c’è maggiore scambio e libertà.

PUBBLICO DELL’EPOCA DEI LUMI

Il pubblico dell'epoca dei Lumi rivendica la possibilità di un'opinione capace di superare le visioni particolaristiche e giungere ad una chiara percezione dell'interesse generale. Concepisce se stesso come portatore di un'opinione che intende costituirsi a momento di discussione, verifica e

regolazione del potere, volto ad avvicinare il più possibile la volontà del legislatore alla ragione emersa nella concorrenza pubblica di argomenti privati, in modo che la legge risponda a criteri di generalità, universalità e astrattezza. OPINIONE PUBBLICA VS OPINIONE DI MASSA L'opinione pubblica e l'opinione di massa sono due entità distinte, ciascuna con le sue caratteristiche peculiari, molte volte opposte fra loro. OPINIONE PUBBLICA L'opinione pubblica riguarda una ristretta élite di cittadini, consapevoli del loro status sociale, dei loro diritti e doveri, dotati di una coscienza civile che si forma con questa pratica della condivisione, del dibattito e che gli consente di sentirsi parte dei processi politici del loro tempo anche se di fatti sono spettatori, non sono attivisti politici. Caratteristiche: predilige l'argomentazione razionale, la sfera dell'opinione pubblica è organizzata, consapevole.

informata è elitaria, e non è l'equivalente della massa dei cittadini, mossa da uno strato sociale della popolazione minoritario, privilegiato. Al posto di comando di questo settore risiedono "poteri forti" che controllano i gangli dell'economia e della finanza, delle istituzioni e della politica, della stampa e dell'editoria, della cultura e della scienza. Tende ad avere uno sguardo di insieme sulla società.

OPINIONE DI MASSA

L'opinione di massa rappresenta una sfera pressoché illimitata, dai contorni indefiniti, la cui consistenza è riconducibile solo alla quantità. Caratteristiche: si alimenta della suggestione, della demagogia, dell'irrazionalità e in modo irrazionale tende a muoversi disgregata; assente dalla sfera pubblica, prigioniera del suo particolare spesso non è in grado di esprimere istanze corporative e tanto meno di far valere le sue ragioni.

mobilitandosimanifesta la sua esistenza come forza passiva solo nei sondaggi e nei rilevamenti dell'audience, strumenti peraltro manipolabili. Volendo ricorrere a uno slogan potremmo dire che: l'opinione pubblica conta ha i mezzi per fa pesare le proprie posizioni. L'opinione di massa è contata dai sondaggi per l'appunto gli si va a chiedere che orientamento ha perché non ha le possibilità di esprimerlo in maniera organizzata in prima persona. DIALOGO TRA ESPERTI E CITTADINI Il programma di un dialogo tra esperti e opinione pubblica, tra le esigenze di un'istanza critica e la forza delle convinzioni diffuse, ha trovato una qualche forma di realizzazione con la creazione di comitati di bioetica e nei movimenti associativi impegnativi in ambito ecologico. Il modello comunicativo al quale si ispirano è quello di uno spazio pubblico che implica un confronto paritario tra sapere ordinario, derivante dal vissuto del malato o del cittadino, e sapere scientifico, derivante dalla ricerca e dall'esperienza degli esperti. Questo dialogo è fondamentale per garantire una partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni che riguardano la società e il loro benessere.

Cittadino ordinario, e saperi esperti di vario genere, anche di tipo umanistico.

DEGENERAZIONE DELLA SFERA PUBBLICA

Habermas A segnare l'inizio del processo di degenerazione della sfera pubblica è la trasformazione della società civile intervenuta alla fine del XIX secolo con il declino dell'autonomia del sociale sulla spinta dell'interventismo statale.

Con l'invasione della società da parte del momento amministrativo-statuale si ridisegnano anche i rapporti tra pubblico e privato, con fenomeni quali la pubblicizzazione della vita privata e la privatizzazione della sfera pubblica.

Un'ulteriore spinta alla degradazione della sfera pubblica viene dal progressivo assoggettamento della stampa e dell'editoria alle leggi di un mercato di massa, che si riflette nel generale abbassamento del livello culturale dei giornali e dei periodici, e nella tendenza alla spoliticizzazione dei messaggi veicolati.

NUOVI SPAZI PER LA FORMAZIONE DELL'OPINIONE

PUBBLICA: INTERENET Tentativi di rivitalizzare l'opinione pubblica attraverso una forma di socialità vicina a quella del caffè settecentesco paiono possibili ad alcuni grazie a Internet. I fenomeni relativi a internet consentono la formazione di una nuova opinione pubblica, meno organizzata ed elitaria rispetto all'origine, che consente l'organizzazione di nuove élite non necessariamente economiche, ma élite dal punto di vista culturale e dell'informazione che usano questo mezzo per far sentire le proprie posizioni e farle conoscere all'esterno. Ci si trova in uno spazio virtuale in cui è possibile scambiarsi opinioni, dibattere proprio come si faceva nei vecchi caffè. Internet è infatti sia un potente strumento di raccolta e quantificazione delle opinioni, sia un potenziale spazio per esperimenti di dialogo, in condizioni di eguaglianza, tra privati uniti da comuni interessi generali, ma si tratta, comunque, sempre di.un'opinione pubblica elitaria e circoscritta, che non corrisponde alla massa. 52Internet presenta il vantaggio della "interattività"; vale a dire di un'effettiva e diretta partecipazione individuale alle discussioni scientifiche, politiche, di costume ecc.: uno spazio pubblico che la stampa del XIX secolo concedeva solo a una categoria ristretta di rappresentanti della società civile, i pubblicisti. Internet consente quindi alle persone di poter interloquire e interagire tra loro, evitando una comunicazione unidirezionale (come la tv) e, quindi, ha un potenzialità molto grande e nuova che è quella dell'estensione delle capacità della partecipazione. Molte volte queste potenzialità in grande misura restano inespresse: la maggior parte delle persone frequentanti le piattaforme internet non lo fanno per informarsi (anche di politica), dibattere di politica e attivarsi politicamente. La maggior parte delle persone del mondoche si collegano ad internet lo fanno per evadere e autoconsolarsi, non per informarsi. Infatti, i contenuti più visti sono documenti e materiali di evasione e autoconsolatori, che hanno lo scopo di rassicurare le persone e farle sentire più sicure di sé. Inoltre, si cerca ciò che è simile a noi e ci creiamo la nostra bolla, che ovviamente non può arricchirci e quindi viene a mancare la possibilità di informarci sul mondo che ci circonda. Quindi, la gente non ha un'opinione su tutto e non sente la possibilità di andarsi a informare nonostante ne abbia tutte le possibilità. Ad esempio, con un'indagine di Morosov si è scoperto che anche nei regimi dittatoriali (dove è il regime che controlla l'informazione), se veniva data la possibilità di accedere all'informazione libera su internet, usano internet per scopi diversi, soprattutto per evadere e non per informarsi, anche dell'esterno. Quindi, i social network.

Le potenzialità dei media digitali

I media digitali hanno questa grande potenzialità di rappresentare:

  • un luogo di formazione dell'opinione pubblica
  • un luogo di informazione
  • un luogo di controinformazione (nel caso di regimi dittatoriali)
  • un luogo dove si organizza il dissenso, la politica, si possono avviare manifestazioni, petizioni

Tuttavia, in larga parte questo non si verifica perché i media digitali vengono utilizzati per altri scopi.

Il cambiamento della politica con l'avvento della rete

Con la rete, la politica cambia faccia, diventando più orizzontale e meno verticale nel rapporto tra il politico e la base elettorale.

Il linguaggio utilizzato sulla rete è molto poco formale e poco autorevole, molto colloquiale, molto diretto e a volte anche molto irrispettoso, il tutto in maniera molto informale.

Quindi, quella che era la sacralità e l'autorevolezza del potere in questa fase, tramite anche lo strumento digitale, viene completamente ad esaurirsi. Con la televisione c'era già stata una fase in cui, ad esempio, i politici venivano messi accanto a delle subrette e...

venivano messi sullo stesso piano a discutere su determinati temi, svilendo il senso della politica e il ruolo della politica stessa. Da quel momento in poi, anche grazie a fininvest che farà dell'infoteiment un prodotto televisivo di successo, ci sarà l'effetto di svilire l'autorità dei politici e dall'altra di portarlo nelle case di tutti, rendendo derisibili i soggetti politici stessi. Il fenomeno della ridotta sacralità del potere che ricopre l'autorità in generale, non sono quella politica, emerge proprio perché tutti si sentono in diritto di esprimere un'opinione, in qualunque modo e verso chiunque. La democratizzazione del processo ha quindi fatto passi avanti, ma la diffusa tendenza all'insulto svilisce lo spirito democratico. Se con la televisione il pubblico non poteva parlare, la rete da voce al pubblico, il problema è poi vedere come la usa. Riguardo la politica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
59 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/11 Sociologia dei fenomeni politici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fefina10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei fenomeni politici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Saccà Flaminia.