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STRUTTURE FAMILIARI NELLE SOCIETÀ CONTEMPORANEE: PROBLEMI DI DEFINIZIONE E RILEVAZIONE
Due dei tratti individuanti una famiglia, la coresidenzialità e un bilancio comune, tendono oggi a coincidere. Ma l'unità del bilancio interno non esclude scambi e integrazioni con l'esterno.
Per definirne l'unità di convivenza, l'ISTAT rimanda alla definizione anagrafica, secondo "caratteri distintivi": relazione di parentela o affinità o affettività che unisce più persone; coabitazione; unicità del bilancio almeno per parte delle entrate.
Dopo il 1981, la definizione anagrafica è stata modificata eliminando il requisito del bilancio comune, privilegiando l'abitualità del domicilio e l'esistenza di rapporti affettivi. Questa disomogeneità segnala la difficoltà a tracciare in modo netto i confini della famiglia e a definirne i criteri base: spaziale, relazionale, di scambio e.
condivisione di risorse. Le definizioni della famiglia possono essere solo di tipo operativo, legate ai concreti problemi di indagine, o politica sociale. La disomogeneità tra famiglie ufficiali e di fatto non va sottovalutata. Può essere la spia di possibili effetti perversi di politiche sociali e fiscali o di provvedimenti amministrativi che possono produrre un aggravio di attività burocratiche ai singoli e alle famiglie. Ross e Sawhill hanno indicato un effetto perverso in questo senso: nella misura in cui, a parità di condizioni economiche, la condizione di madre-sola riceve maggior appoggio dalle politiche di assistenza rispetto a quella di famiglia in cui è presente anche un marito.4.1 I FATTORI DELLA DIVERSIFICAZIONE E DEL DINAMISMO DELLE STRUTTURE F.
L'aumento del numero delle famiglie, se all'inizio era dovuto a un aumento dei tassi di nuzialità, oggi non può più essere imputato ad alcuno di questi fenomeni. Questo
Aumento conferma la tendenza verso la nuclearizzazione della famiglia; allo stesso tempo va messo in relazione con l'allungamento della durata della vita. La riduzione delle nascite rende più evidente lo squilibrio tra incremento della popolazione e incremento delle famiglie. L'invecchiamento della popolazione unita all'instabilità coniugale, sta producendo in alcuni contesti una ripresa delle famiglie estese. Si parla così di ricoabitazione; questo segnala una trasformazione del ciclo di vita sia individuale che familiare.
4.2. STRUTTURE FAMILIARI E CORSI DI VITA INDIVIDUALI
Al variare dei modi di formazione della famiglia ne corrisponde una modificazione del tipo in cui ciascuno può trovarsi a seconda dell'età e della fase della vita. Sembra che in tutti i paesi ci sia stato un aumento della permanenza nella casa dei genitori, in connessione sia con l'aumento della scolarità che con le difficoltà di ingresso nel
Mercato del lavoro, oltre che con l'aumento dell'età al matrimonio. Tuttavia sono i paesi mediterranei, in partic. Italia e Spagna, seguite da Portogallo e Grecia, a mantenere elevati questi tassi. Ciò vale per gli uomini che per le donne. Ciò che differenzia i paesi dell'Europa meridionale rispetto agli altri sembra essere la motivazione per l'uscita dalla casa dei genitori, che sembra coincidere con il matrimonio: laddove negli altri paesi si esce più spesso di casa per vivere per conto proprio, convivere in un rapporto di coppia, vivere con amici. Occorre aggiungere che una parte di queste lunghe convivenze dei figli in famiglia in realtà nasconde fenomeni più complessi: ci sono persone, giovani, che mantengono la propria residenza presso la casa dei genitori ma vivono stabilmente altrove. Tra le persone sole, gli anziani rappresentano una quota consistente in tutti i paesi sviluppati con prevalenza del modello nucleare di famiglia;
si tratta per lo più di donne (+ vedove), laddove nelle età giovanili e centrali sono più presenti gli uomini. 4.3 LE << NUOVE FAMIGLIE >> In alcune regioni del Nord sono più presenti che altrove tipi di famiglia nuova: quelle unipersonali: famiglie con un solo genitore; ricostituite; coppie non coniugate. Sono un fenomeno in crescita in tutti i paesi sviluppati. I bambini che appartengono alle famiglie socialmente più svantaggiate nella maggior parte dei paesi hanno una probabilità più elevata di sperimentare queste situazioni e vi rimangono più a lungo. Quanto alle cause per cui si dà origine a questo tipo di strutture possono essere di vario tipo: vedovanza, procreazione al di fuori del matrimonio, separazione, divorzio. In tutti i paesi, parallelamente all'aumento dei tassi di instabilità coniugale, c'è stato un mutamento nei criteri per l'affidamento dei figli basato sul miglioredelle relazioni. In una famiglia ricostituita, infatti, i genitori possono avere figli da precedenti relazioni e quindi si creano dinamiche complesse tra i membri della famiglia allargata. Inoltre, la famiglia ricostituita può comportare la convivenza di figli provenienti da diverse famiglie, con diverse abitudini e regole. Questo può portare a sfide nella gestione delle dinamiche familiari e richiedere un maggiore impegno da parte dei genitori nel creare un ambiente armonioso per tutti i membri della famiglia. È importante sottolineare che ogni famiglia è unica e che non esiste un modello ideale di famiglia. Ciò che conta è il benessere e l'equilibrio dei suoi membri. La famiglia è un luogo in cui si coltivano relazioni affettive, si condividono esperienze e si cresce insieme.della vita quotidiana tra persone che non sono legate da vincoli di parentela o matrimonio. La convivenza more uxorio è una forma di legittimazione in cui una coppia non è sposata ma ha scelto di vivere insieme. Il suo status di "famiglia" è controverso sia dal punto di vista legale che culturale in molti paesi. È importante distinguere tra convivenze eterosessuali e convivenze omosessuali: nel primo caso, l'assenza di matrimonio può portare a giudizi di scarsa legittimità, mentre nel secondo caso, il tipo di sessualità contrasta con l'idea tradizionale di famiglia. Per quanto riguarda le convivenze eterosessuali, si possono distinguere tra convivenze giovanili e tra adulti. Nei paesi occidentali, le prime sono molto più numerose. In Italia, le convivenze coinvolgono principalmente persone di età centrale. Un altro caso è quello della comune, un tipo di convivenza in cui non sono necessari né rapporti sessuali né rapporti di generazione, ma si basa semplicemente sulla condivisione della vita quotidiana.di uno spazio abitativo da parte di un gruppo di amici per la condivisione di un progetto comune, spesso fondato anche sulla totale condivisione economica. In realtà esistono e sono esistiti modelli di "comuni" diversi.CAPITOLO 2: LA FAMIGLIA NELLA PARENTELA
La delimitazione dei confini della convivenza familiare rispetto alla parentela è uno dei fattori principali del dinamismo della sua struttura stessa lungo il ciclo di vita e che Durkheim aveva formulato come "legge di contrazione". La famiglia, che nel passato aveva origine nella parentela e in un patto tra esse, progressivamente se ne sarebbe enucleata, fino a giungere all'epoca contemporanea in cui sembra trovare origine solo dall'unione di 2 individui.
1. STRUTTURE DI PARENTELA E STRUTTURE DI GENERE
Essa designa il rapporto che deriva dalla comune appartenenza a una genealogia, a un sistema di discendenza e ingloba sia i consanguinei che gli affini. Quindi è costituita
determinata dalla scelta di altri criteri, come ad esempio l'appartenenza ad un determinato gruppo sociale o etnico. Inoltre, ogni cultura attribuisce un diverso grado di importanza ai vincoli di sangue. Alcune culture pongono l'accento sulla discendenza biologica e considerano i legami di sangue come fondamentali per l'appartenenza e l'identità di una persona. Altre culture, invece, danno maggiore importanza ai legami di solidarietà e di alleanza, che possono essere creati attraverso matrimoni o adozioni. In conclusione, i vincoli di sangue sono un elemento centrale nella definizione delle relazioni familiari e sociali in ogni cultura. La loro importanza può variare a seconda del sesso, della filiazione e di altri criteri scelti dalla cultura stessa.quella indifferenziata. In una società, fondata su un uguale riconoscimento dell'insieme delle linee da cui proviene un individuo, questo può scegliere liberamente quello a cui desidera appartenere. L'adozione è un caso classico e universalmente diffuso di una attribuzione tutta sociale della consanguineità e dei rapporti di parentela, anche nelle sue conseguenze sul tabù dell'incesto.
2. PARENTELA COME STRUTTURA E LINGUAGGIO SOCIALE
La parentela è innanzitutto un vocabolario sociale tramite il quale sono definiti spazi e flussi di relazioni, confini tra gruppi sia nel senso di separazioni sia di possibili alleanze, e contemporaneamente ciascun individuo è collocato all'interno di queste. Dalle ricerche di Lévi-Strauss, emergono 5 grandi tipologie di parentela. Il nostro sistema è quello di tipo eskimo: utilizziamo un sistema di filiazione indifferente e nessuno dei 2 sessi prevale nel definire lo spazio della parentela.
Si mette in evidenza il ruolo centrale della famiglia nucleare. Vi è un utilizzo quotidiano dei termini della parentela che esprime direttamente non solo la collocazione di ciascuno al suo interno, ma le posizioni relative. Uno degli indizi non solo dei legami di parentela, ma delle asimmetrie che li attraversa e struttura, in Occidente è l'uso e la trasmissione dei cognomi. Il cognome infatti ha la funzione di fornire all'individuo e al gruppo un'identificazione sociale insieme chiara e fissa nel tempo.
La parentela appare un elemento, un'articolazione fondamentale della vita sociale nel mondo tradizionale, una rete di scambi e sostegni reciproci. Se la continuità del nome, e quindi dell'esistenza sociale di un lignaggio, è regolata dal criterio e dalla dominanza patrilineare, la continuità della vita quotidiana e dei legami intergenerazionali non è così facilmente individuabile in
che le donne svolgono un ruolo cruciale nella trasmissione delle tradizioni culturali e nella costruzione delle relazioni familiari. In molte società, le donne sono considerate le custodi della memoria familiare e sono responsabili di preservare e trasmettere la storia e le tradizioni della loro comunità. Le donne sono spesso le principali responsabili della cura dei figli e della gestione delle relazioni familiari. Sono loro che si occupano di mantenere i legami tra parenti, organizzare incontri familiari e celebrare eventi importanti come matrimoni e compleanni. Le donne svolgono un ruolo chiave nel mantenere la coesione familiare e nel garantire la continuità delle relazioni intergenerazionali. Inoltre, le donne sono spesso le tramitrici delle conoscenze e delle abilità tradizionali. Sono loro che insegnano alle nuove generazioni le pratiche culturali, come la cucina tradizionale, l'artigianato e le tecniche agricole. Le donne sono anche spesso le custodi delle storie familiari e delle leggende locali, che passano di generazione in generazione attraverso racconti e narrazioni. In conclusione, le donne svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione delle tradizioni culturali e nella costruzione delle relazioni familiari. Sono loro che mantengono i legami tra parenti e preservano la memoria familiare. Il loro contributo è essenziale per garantire la continuità delle tradizioni e la coesione familiare.