Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Riassunto esame Sociologia della famiglia, Prof. Parziale Fiorenzo, libro consigliato Sociologia della famiglia, il Mulino, Saraceno C., Naldini M. Pag. 1 Riassunto esame Sociologia della famiglia, Prof. Parziale Fiorenzo, libro consigliato Sociologia della famiglia, il Mulino, Saraceno C., Naldini M. Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della famiglia, Prof. Parziale Fiorenzo, libro consigliato Sociologia della famiglia, il Mulino, Saraceno C., Naldini M. Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della famiglia, Prof. Parziale Fiorenzo, libro consigliato Sociologia della famiglia, il Mulino, Saraceno C., Naldini M. Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della famiglia, Prof. Parziale Fiorenzo, libro consigliato Sociologia della famiglia, il Mulino, Saraceno C., Naldini M. Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della famiglia, Prof. Parziale Fiorenzo, libro consigliato Sociologia della famiglia, il Mulino, Saraceno C., Naldini M. Pag. 21
1 su 21
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La parentela nel presente

Nelle società contemporanee la famiglia nucleare vive all'interno di una fitta rete di rapporti parentali, ma essi hanno gradi di libertà e di flessibilità maggiori che nel passato e, a causa delle nuove tecnologie (PMA) e dell'innovazione legislativa (adozioni), i rapporti di parentela sono basati maggiormente sull'affettività piuttosto che sulla consanguineità. La parentela rappresenta un sostegno economico (es. aiuto economico ai figli) e di cura (es. aiuto ai genitori anziani), ma favorisce anche l'inclusione sociale: dunque, la possibilità di ricorrere alla rete parentale è una forma di assicurazione contro i rischi sociali e una risorsa nella gestione della vita quotidiana ma, allo stesso tempo, essa può imporre carichi più o meno pesanti e produrre stress a livello emotivo, psichico ed economico nelle singole famiglie da cui ci si aspetta aiuto (Goode).

Nelle ricerche degli...

Nei anni '90 si è cominciato a distinguere tra mantenere i contatti e fornire sostegno all'interno della parentela: in tutti i paesi sviluppati i contatti e il sostegno rimangono frequenti tra parenti stretti, in particolare, in Italia la frequenza dei contatti con i genitori e con i fratelli/sorelle sono superiori rispetto a tutti gli altri paesi, mentre per quanto riguarda i sostegni scambiati nella parentela di tipo non ci sono differenze rilevanti tra paesi.

Inoltre, ci sono differenze tra classi sociali: nelle famiglie di classe media il sostegno è unidirezionale dalle generazioni anziane a quelle più giovani, esse forniscono aiuto nel trovare lavoro, aiuto economico per acquistare casa o beni mobili ma anche aiuto sotto forma di servizi; nelle famiglie di classe inferiore il sostegno è bidirezionale e incentrato sullo scambio di servizi, esse forniscono aiuto domestico e nella cura dei bambini, degli anziani o dei malati.

Tuttavia, la diversa

La quantità e il diverso tipo di risorse scambiate nella parentela provocano il mantenimento e il rafforzamento delle disuguaglianze sociali. In Italia i rapporti di parentela sono oggetto di studio dal 1994, periodo in cui l'Istat ha iniziato a rilevarli periodicamente: queste ricerche dimostrano la vicinanza residenziale delle famiglie di genitori e figli, che spiega perché nelle ricerche comparative risulta che gli italiani frequentano più spesso i parenti più stretti rispetto agli altri paesi. Dunque, l'affettività è un forte elemento caratterizzante i rapporti parentali, in particolare in linea diretta genitori-figli, fratelli-sorelle, nonni-nipoti, ma sono fondamentali anche i rapporti tra cugini che hanno un ruolo prevalente nell'infanzia che si attenua dopo l'adolescenza con una selezione solo di alcuni intesi come amici speciali, e i rapporti con zii-zie che hanno il ruolo di mediatori tra sfera familiare e mondo esterno.

essi sono fondamentali nel processo di elaborazione di un’identità personale e familiare e sono i tessitori delle relazioni tra interno ed esterno della famiglia nucleare. La relazioni familiari e parentali sono apprese e interiorizzate durante i primi anni di vita attraverso un vocabolario sociale che indica le diverse posizioni nella struttura familiare e parentale. Nella lingua italiana si distinguono fratelli e sorelle, ma si utilizza lo stesso termine per definire i cugini materni e paterni, i cognati intesi come coniuge del proprio fratello/sorella o fratello/sorella del proprio coniuge e anche i nipoti intesi come figli dei propri figli o figli del proprio fratello/sorella: questa terminologia evidenzia il ruolo principale della famiglia nucleare che è situata al centro di un vasto gruppo di parenti, per cui nella lingua italiana usiamo parole diverse per indicare i genitori e i parenti (ex. nella lingua francese usano parents per entrambi). Inoltre, la terminologia

Usata per la parentela esprime non solo la collocazione di ciascuno al suo interno ma anche le posizioni relative, ovvero nella nostra cultura i membri di una stessa generazione con relazioni simmetriche e paritarie si chiamano con il nome proprio e non con il termine della parentela (es. cugini, fratelli/sorelle), mentre ai membri di generazioni diverse con relazioni asimmetriche ci si rivolge con il termine della parentela, spesso accompagnato dal nome proprio (es. genitori, nonni e zii).

LE STRUTTURE DI GENERE NELLA PARENTELA CONTEMPORANEA

Nella rete parentale hanno un ruolo fondamentale anche le strutture di genere, ovvero le diverse posizioni che i due sessi occupano nella parentela che si sono modificate nel tempo: in passato le donne erano in una posizione marginale sia rispetto alla propria linea di parentela in quanto destinate a uscirne, sia in quella del marito fino a quando la procreazione di un figlio maschio le poneva in condizione di poter accogliere a loro volta una nuora.

considerata la base della rete parentale. Le donne, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione delle tradizioni familiari, nella cura dei figli e nell'organizzazione delle relazioni familiari. Nelle società occidentali sviluppate, le donne sono diventate le principali responsabili della comunicazione e della mediazione tra le famiglie e la parentela. Sono loro che si occupano di mantenere i legami familiari e di promuovere relazioni e solidarietà che altrimenti non esisterebbero. La figura della nonna, ad esempio, assume un ruolo centrale come punto di incontro durante le festività e come punto di riferimento dopo la sua morte, quando la casa della figlia femmina diventa il nuovo centro della rete parentale. In questo contesto, si può parlare di una rete parentale matricentrica, in cui il legame con la madre è considerato la base fondamentale. La patrilinearità delle società preindustriali sembra essere stata sostituita da una nuova forma di organizzazione familiare, in cui le donne hanno assunto un ruolo centrale nella garanzia di appartenenza familiare e continuità intergenerazionale.espressa l'affettività e la continuità familiare. Infine, all'interno della parentela uomini e donne hanno posizione diverse, ovvero gli uomini hanno un ruolo di mediazione economica, professionale e materiale mentre le donne hanno il ruolo di mediazione sentimentale e di cura: la studiosa inglese Finch ha parlato di "carriere morali" specifiche di genere, ovvero proprio perché la divisione del lavoro assegna alle donne i compiti domestici e di cura esse sviluppano nel tempo comportamenti e propongono immagini di sé tali che i loro familiari si aspettano da loro che siano più disponibili degli uomini a prestare aiuto, per cui la distinzione di genere porta a riporre maggiori attese di cura nelle donne e questi stereotipi riproducono delle pratiche sociali (ex. donna caregiver). LA REGOLAMENTAZIONE DEL MATRIMONIO Il matrimonio è un istituto giuridico che unisce due persone di sesso diverso e che attribuisce ai coniugi uno status.dal quale derivano diritti e doveri. Fino al XII secolo il matrimonio era regolato dall'impero lasciando spazio alle decisioni delle famiglie, in seguito, il suo controllo normativo viene affidato alla chiesa cattolica, per cui avviene il passaggio dalla legislazione civile a quella religiosa e, in questo modo, la chiesa rende sacro il matrimonio. Il concilio di Trento (1545-1563) ribadisce il principio di sacramentalità del matrimonio e l'indissolubilità del matrimonio e, soprattutto, introduce il consenso dei coniugi affinché il matrimonio sia valido e legittimo ma allo stesso tempo fissa l'età di 30 anni per gli uomini e 25 anni per le donne nel riconoscimento della libertà individuale, al di sotto della quale è necessario il consenso dei genitori; inoltre, stabilisce che il matrimonio deve essere celebrato davanti a un parroco e dei testimoni, introduce la celebrazione pubblica delle nozze e le pubblicazioni per consentire alla

La chiesa e la comunità hanno il compito di esercitare un controllo sulla coppia verificando eventuali impedimenti. In seguito, la formazione degli Stati-nazione porta progressivamente alla regolamentazione del matrimonio da parte della legislazione civile che confligge con quella religiosa, fino al raggiungimento di un compromesso attraverso il matrimonio concordatario. La regolamentazione del matrimonio da parte dello Stato ha il suo momento culminante nel Codice civile napoleonico che sancisce il matrimonio come contratto di natura patrimoniale tra liberi individui, sulla base di una precisa gerarchia tra i sessi in nome dell'unità patrimoniale: l'irreversibilità del consenso non riguarda più l'indissolubilità del matrimonio bensì l'impossibilità per la moglie di smettere di dipendere dal marito in quanto ha scelto liberamente di contrarre il matrimonio. In passato il regime patrimoniale legale dei coniugi era quello della separazione.

Dei beni, per cui in mancanza di diversa decisione dei coniugi, erano proprietari ciascuno delle proprie cose acquistate prima o dopo le nozze; con la riforma del diritto di famiglia del 1975 si stabilisce che il regime patrimoniale normale della famiglia è la comunione dei beni in cui i beni acquistati durante il matrimonio sono di proprietà di entrambi i coniugi, ma essi possono comunque scegliere il regime di separazione dei beni.

IL MATRIMONIO NEL PASSATO

Il matrimonio in passato era uno strumento per creare alleanze tra individui e gruppi diversi attraverso lo scambio delle donne da parte degli uomini (Lévi-Strauss), per cui esso si basava su delle strategie matrimoniali con lo scopo di stabilire alleanze politiche, economiche e sociali entro le quali la coppia aveva una posizione esclusivamente strumentale, poiché consentiva il proseguimento dell'alleanza tra gruppi attraverso la procreazione e la discendenza; inoltre, il matrimonio controllava la

La sessualità per legittimare la filiazione mediante il tabù dell'incesto che prescriveva con chi era possibile avere rapporti sessuali, Lévi-Strauss sostiene che quest'ultimo ha consentito il passaggio dalla natura alla cultura perché, mentre vieta e obbliga con chi avere rapporti, fa creare alleanze e solidarietà. Dunque, esso era basato su una forte asimmetria e differenze di genere: le donne erano oggetti da scambiare e risorse da mobilitare, mentre gli uomini erano i controllori e possessori delle donne. La studiosa Héritier sostiene che l'interdipendenza e la complementarità tra i due sessi ha prodotto la divisione sociale del lavoro e la costruzione di ruoli di genere; anche Simmel sostiene che la divisione del lavoro ha causato la specializzazione unilaterale delle facoltà di uomini e donne spingendoli a cercare gli uni nelle altre compensazione nella complementarità, in un rapporto di subalternità femminile.

Gli storici si sono interrogati sull'esistenza di amore tra i coniugi nel passato e sulla presenza di fattori non riducibili solo a valutazioni di opportunità strategiche nei matrimoni combinati: da un lato è presente una difficoltà nel rilevare la dimensione affettiva dei rapporti di coppia, dall'altro si possono individuare segnali di affetto e intimità anche in contesti sociali e culturali diversi dai nostri.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mil10300 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Parziale Fiorenzo.