Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 1 Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia Economica, prof. Baglioni, libro consigliato Le Società d'Europa nel Nuovo Millennio, Therborn Pag. 26
1 su 30
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAPITOLO 15-SOCIETA' CIVILI E AZIONE COLLETTIVA

Alexis de Tocqueville fu uno dei primi a sottolineare le condizioni sociali necessarie

all'emergere delle associazioni della modernità, ponendola nel Nuovo Mondo

egualitario.

A parità di situazioni, piu un paese è egualitario (cioè piu ampiamente sono ripartiti in

seno alla sua popolazione i mezzi di azione e comunicazione, più questo paese dovrebbe

essere favorevole al formarsi di associazioni. Mondo contadino del nord, grazie e

tradizioni di governance ecclesiastica e giudiziaria congiunte, le associazioni nella loro

forma moderna si diffusero con vigore nella seconda metà dell'800. In Europa orientale

dopo il 1989, non si formò una <<società civile>>, critiche contro questo partito

comunista senza dire cosa si sarebbe auspicato al suo posto.

Organizzazione e protesta di classe

Partecipazione associativa attiva è molto diffusa tra le classi dirigenti europee.

Somiglianza tra classi sociali dell'Europa nordoccidentale e le società civili Statunitensi

è posta in evidenza dal fatto che negli USA vi è un maggior numero di adesioni a

organizzazioni professionali, sindacati solo peso relativo.

Unioni sindacali sono in declino nella maggior parte dei paesi a partire dagli anni 70 e

inizi industrializzazione. Solidarnosc polacco organizzazione anticomunista che si è poi

indebolita negli anni 2000 con le altre organizzazioni polacche. Peso delle

organizzazioni sindacali europee sottolineato dalla fusione delle due principali

confederazioni sindacali al mondo, Confederazione internazionale dei sindacati liberi e

Confederazione mondiale del lavoro, socialdemocratica e cristiana, a cui si sono

aggiunte altre organizzazioni comuniste.

Accordi collettivi riguardano anche organizzazioni poste dall'altra parte dello scacchiere

dell'azione di classe, quelle dei padroni, sono sviluppate solo nei pesi nordici oppure in

organizzazioni decentrate meno importanti. In Europa sono quasi identiche alle unioni

sindacali, in America invece prevale l'azione individuale.

In Europa orientale vi è ancora un aspetto della società civile influente, l'interesse per la

politica e i dibattiti politici. Ciò implica un altra frattura tra il nordest e il sudovest.

Schemi alternativi di protesta e associazione tendono a dividere l'Europa occidentale in

nord e sud. Nord giocano un ruolo importante le differenziazioni strutturali tra come

l'egualitarismo sociale, azione e comunicazione collettiva, determinante anche l'eredità

culturale. Insurrezioni di massa spesso rivelate inefficaci, sul lp invece, l'associazione si

rivelava foriera di speranza. Paesi nordici forte tasso di organizzazione associativa e

tassi molto deboli di conflitto, spesso sfociano in scioperi e boicottaggi per la forza di

appartenenza a una determinata classe sociale.

Movimento operaio età dell'oro tra la fine degli anni 60 e inizio degli anni 80, sia per

manifestazioni e organizzazioni sia per potenza elettorale. Autunno caldo del 68 in

Francia, soprattutto nei paesi piu sviluppati del mondo, specialmente in europa. Anni 80

regresso che significa minore partecipazione agli scioperi.

Proteste e movimenti nelle nazioni federali dell'est

Nell'era comunista, l'Europa orientale si presentava come un'entità totalitaria, una

società autoritaria di tipo federale, nella quale gli stati erano subordinati all'apparato dei

partiti comunisti al potere. Partiti che erano organizzazioni giganti.

I partiti comunisti non erano le uniche forme di associazione: esistevano anche altri

partiti, entità subordinate per lo piu organizzazioni di massa, e sindacati di ogni tipo.

Germania dell'est era la piu organizzata anche per le adesioni al volontariato.

Anni 80 Polonia letteratura dissidente, contraria alla letteratura postcominista e

anticomunista, questa sviluppò una visione sociale normativa volta alla pluralità, legalità

e diritto alla vita privata. All'Europa orientale mancava una sfera pubblica autonoma,

dove ognuno poteva esprimere la propria opinione in pubblico.

Proteste contro il comunismo in Polonia e Lituania, movimenti di protesta economica in

Polonia prima per denunciare le condizioni di lavoro, poi per l'impennata dei prezzi del

cibo.

Problemi incontrati dal potere comunista nell'Europa del dopoguerra erano concentrati

nell'Europa centrale. In questo conflitto di potere si trovarono implicate tre grandi forze:

-La classe operaia e la difesa dei suoi interessi economici immediati

-Nazionalismo militante

-Interesse alla sicurezza difeso dai sovietici

Nazionalismo militante deriva dalle tradizioni nazionali e dal modo in cui la storia

moderna le ha collaudate.

Il comunismo è finito in 3 modi: dissoluzione, negoziazione e capitolazione. In tutti e tre

i casi l'azione collettiva ha giocato un ruolo importante. Fine al comunismo come regime

politico, cambiamento del sistema a livello delle istanze piu alte.

Cammino verso il cambiamento determinante per l'intera Europa orientale, si

incoraggiavano le riforme. Gorbacev cambiamento politico radicale, aprire canali, 1989

elezioni semilibere.

Dopo scontri, a sferrare colpo diretto all'Urss fu il conflitto che scuoteva le cerchie del

potere, una settimana dopo il colpo di stato tutte le repubbliche europee lasciarono

l'unione.

Polonia rappresenta una fine negoziata, ha visto svilupparsi e mantenersi movimenti di

massa autonomi. Operai inglesi e polacchi si battevano per le stessa cause negli anni 60

70 e 80, reclamavano misure di protezione a breve termine in un mondo dove non ci si

fidava dei padroni. Sfiducia e impegno militare visti come ostacolo all'arricchimento

capitalista.

Lotte urbane in Romania e in altri stati dove i regimi politici non furono in grado di

risolversi e di dare avvio al cambiamento. Governi si trovarono a affrontare la prova

delle elezioni libere. Cambiamento lanciato da prove di malcontento, tedeschi che

fuggirono dalla Germania dell'est e anche da manifestazioni pacifiche a Lipsia.

Azioni collettive implicate nella caduta del comunismo non erano azioni di società civili

ma potere improvviso delle folle e manifestazioni delle società nazionali. Sono state le

politiche nazionali a far esplodere il sistema comunista e non appelli in favore della

democrazia, capitalismo o anche consumo. La politica nazionale è uno stratagemma del

potere, il nazionalismo un'ideologia. Azione collettiva non è sempre data dall'ideologia

ma anche dai segnali inviati dal leader.

Milosevic politica aggressiva verso il sistema ingiusto e anche con violenza verso le

altre nazionalità; El'cin voleva neutralizzare Gorbacev e il potere federale sovietico ma

ciò non gli consentì di sfuggire alla caduta del socialismo comunista, in quanto

esistevano gia i germi del conflitto intorno alla questione di una federazione

multinazionale. Khol ha rivestito il terzo ruolo chiave nella decomunistizzazione

nazionalista dell'Europa. Cancelliere della Germania occidentale si rese conto che la

caduta del regime avrebbe permesso l'unificazione della Germania, le politiche nazionali

si impegnarono nella rivoluzione del sistema.

Studenti, femministe e altri nuovi movimenti di protesta

Fine anni 60, inizio 70 apogeo della società industriale e inizio della

postindustrializzazione.

Sviluppo dell'istruzione di massa e la rimessa in questione dei sistemi coloniali

incrinarono la fiducia nata dal boom del dopoguerra. Conflitti di classe allo zenit,

sempre più importante quelli degli studenti. Non sono attori sociali nuovi, fin dal

Medioevo la loro azione fu fondamentale, ruolo capitale nei movimenti nazionalisti e

poi nazional-democratici e nelle rivoluzioni durante l'800. L'azione studentesca

presentava due caratteristiche fondamentali, era essenzialmente internazionalista e

spesso antinazionalista. Solidarietà con altri popoli era un aspetto nuovo, si

identificavano con vietnamiti, neri dell'america del sud. Sensibilità internazionalista

portò alle massime conseguenze il malcontento rispetto a quanto veniva fatto per

l'istruzione di massa. La guerra del Vietnam fu elemento scatenante anche in Francia

dove si era già consumata un colpo di stato. I movimenti studenteschi degli anni 70 si

rinnovarono anche in tema di azione collettiva con un'azione detta azione triangolare.

Azione era contro lo Stato o l'università e lo scopo era quello di formulare un messaggio

di ordine generale che potesse venir trasmesso dai mezzi di comunicazione di massa.

Nuovo movimento studentesco ebbe inizio nel 1964 negli USA, sostegno al diritto del

lavoro dei neri del sud e si opposero alla guerra. Da qui si estese a Berlino che era uno

degli avanposti del mondo libero e per le nuove generazioni campo di espressione per le

visioni di sinistra. Germania, Francia, Italia ebbero i movimenti più virulenti, in altri

paesi meno e ciò sta a significare una minore istruzione superiore, in altri paesi fu causa

secondaria della diffusione della democrazia. Azione collettiva degli studenti era

chiamata movimento ma poteva definirsi un susseguirsi di manifestazioni. Anni 70

manifestazioni di sinistra spesso comuniste.

Persone anziane sono diventate ultimamente attori sociali. Questione delle pensioni

insieme alle cure sono diventati temi fondamentali. Poche azioni collettive ma diritti

regolati da molti sindacati soprattutto nei Paesi Bassi e in Italia. In America, Argentina

azioni molto forti a differenza dell'Europa.

Questione dei diritti della donna in primo piano, la seconda ondata femminista avvenne

in contemporanea alle prime manifestazioni studentesche, legami tra le due molto forti.

La gioventù istruita costituisce la base militante anche se le femministe erano piu adulte.

Entrambi i movimenti hanno sempre avuto una sensibilità di sinistra, i giovani hanno

inventato originali tecniche di provocazione simbolica, le femministe se ne sono poi

servite.

Il movimento femminista ha avuto durata breve, fino a metà anni 70, più duraturo fu

nelle dittature dell'Europa meridionale, in Portogallo e in Islanda. Culle del movimento

furono: USA, Germania dell'ovest, Regno Unito, Danimarca, Paesi Bassi. In Francia non

ci fu un grosso focolare, durò pochi anni e fu frammentato ma ci fu l'atto più forte, le

donne posero una ghirlanda di fiori in omaggio alla moglie del milite ignoto. Anche

Italia fu fanalino di coda fino a che non si introdusse la psicanalisi femminista francese,

silenzio in Austria come per i movimenti studenteschi. Non ci fu la formazione in

Europa di nuove organizzazioni ma venne favorita la dissoluzione di più vecchie come

l'Unione delle donne d'Italia. Diritto all'aborto venne approvato in tutti i paesi tranne che

in Irl

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
30 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giasone8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Baglioni Mirella.