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A NUOVA SOCIOLOGIA ECONOMICA AP
Approccio del neoistituzionalismo economico: mercato, impresa o forme di collaborazione tra aziende sono reti di
contratti tra soggetti con l’obiettivo di massimizzare il proprio interesse.
Vi sono però costi di transazione, dovuti a condizioni di incertezza e carenza di informazioni, che possono portare a
comportamenti opportunistici. Le diverse forme di organizzazione cercano di migliorare l’efficienza delle transazioni.
Oliver Williamson studia l’economia dei costi di transazione per comprenderli bisogna analizzare:
à
a) Fattori umani:
• Razionalità limitata: caratterizza le decisioni dei soggetti economici
• Tendenza all’opportunismo: mancanza di sincerità negli scambi, porta al perseguimento del proprio interesse
con l’inganno.
I costi di transazione possono essere ridotti operando in maniera gerarchica, internalizzando le attività.
b) Fattori ambientali:
• Specificità delle risorse: grado di specializzazione degli investimenti che caratterizzano una transazione.
1. Più le risorse sono specializzate, più la transazione rischia di essere uno sfruttamento opportunistico.
2. Più le transazioni si ripetono nel tempo, più aumentano i rischi è importante la frequenza.
à
Transazioni ricorrenti con bassa specificità delle risorse prevale lo scambio di mercato
Ø Transazioni occasionali con alta specificità delle risorse si ricorre allo scambio di mercato, ma si riducono
Ø i costi di transazione mediante l’assistenza di terze parti (mediatori e arbitri)
Transazioni frequenti con alta specificità delle risorse prevale un governo bilaterale
Ø Transazioni con specificità delle risorse in continua crescita, si limitano i costi di transazione con la
Ø gerarchia.
La teoria di Williamson non risolve 2 problemi:
1. Trascura l’influenza di fattori culturali e politici, e delle reti sociali
2. Sottovaluta la persistenza di assetti organizzativi anche meno efficienti.
• Viene quindi criticata da parte della sociologia economica.
La nuova sociologia economica
È formata da approcci diversi:
A. Approccio strutturale centrato sulle reti sociali
B. Neoistituzionalismo sociologico
Caratteristiche:
• Entrambi sostengono che l’azione è socialmente orientata.
1. Dalle reti sociali, in cui i soggetti sono inseriti
2. Dalle componenti cognitive e normative della cultura
• Entrambi criticano la teoria economica istituzionale secondo cui le varie forme di organizzazione economica hanno
un’origine che risente del radicamento sociale dell’azione economica.
B. L’organizzazione economica si può comprendere solo guardando all’influenza esercitata dalle reti in cui i
soggetti sono inseriti
C. L’organizzazione economica si può comprendere facendo riferimento all’embeddedness cognitiva e
normativa dell’azione, e al ruolo della cultura.
A. Approccio strutturale e reti sociali
L’azione non è solo legata a motivazioni individuali, ma è orientata socialmente, dalla collocazione dei soggetti nelle reti
sociali in cui sono coinvolti. 13
La fiducia è fondamentale nelle reti sociali la nozione di embeddedness sottolinea che le relazioni personali hanno un
à
ruolo fondamentale nel generare fiducia e nel limitare la disonestà.
Mark Granovetter mostra l’importanza dei legami deboli i soggetti che hanno relazioni sociali deboli possono
à
accedere a un maggior numero di informazioni rispetto a chi ha legami forti con famiglia, parenti, amici.
Ronald Burt: idea dei buchi strutturali: in un campo di attività possono esistere reti interpersonali non comunicanti; la
separazione tra queste reti configura un buco strutturale.
Sociologia dei mercati: la rete di relazioni tra imprese che operano in un certo mercato è importante per comprendere
il comportamento delle imprese le altre imprese condizionano nel mercato il soggetto in questione, anche nel modo
à
di differenziare i prodotti.
Le imprese tentano di aggirare/controllare la concorrenza sviluppando reti di relazioni (controllo del capitale e
partecipazioni azionarie).
Le reti sociali sono state studiate anche dal punto di vista dell’innovazione si guarda a:
à
i. Come i soggetti innovatori (individuali che lavorano nell’impresa o imprese) agiscono, intrattengono rapporti
con altri soggetti
ii. Le conseguenze che le azioni dei soggetti hanno sul processo innovativo
Il potenziale innovativo è accresciuto dalle caratteristiche delle reti e dal radicamento territoriale
è
Studi condotti in questo ambito:
• Walter Powell: studia le piccole imprese delle biotecnologie, caratterizzate da collaborazioni interrogative e
investono nella capacità di assorbimento di conoscenze e risorse esterne in questo modo possono ricevere
à
finanziamenti, essere leader nel settore.
• Ronald Burt: le imprese hanno al loro interno manager capaci di individuare e colmare buchi strutturali si accresce
à
così l’innovazione.
• Mark Granovetter: le reti costituite da legami forti sono marginali le idee più innovative vengono introdotte da
à
chi non ha legami forti, perché le sue idee sono meno influenzate da quelle prevalenti.
• Brian Uzzi: analizza i diversi modi in cui le imprese combinano i rapporti con gli altri attori del mercato e rapporti
embedded per il rendimento delle imprese sono importanti legami sociali forti, in cui la fiducia è fondamentale.
à
Oltre un certo livello di radicamento in rapporti sociali forti la performance però diminuisce.
• Ricerca sul successo dei musical di Broadway: il successo è legato a creatività + collaborazioni consolidate.
• Ricerca sulle aziende di informatica e telecomunicazioni in Italia: analizza il ruolo di legami forti/deboli nelle attività
delle imprese e nei processi di innovazione l’attività innovativa è legata alla combinazione di legami deboli verso
à
l’esterno e legami forti all’interno.
Le reti sono importanti nell’organizzazione dell’attività economica:
1. Le imprese sono più aperte a collaborazioni esterne
2. Le imprese dipendono dall’ambiente per acquisire risorse importanti
3. La flessibilità delle reti e il loro coordinamento consente di perseguire innovazione e qualità
Legami deboli accrescono risorse ricavate dall’esterno
à
Legami forti consentono la circolazione di conoscenze tacite, la riservatezza e la fiducia
à
Ma le reti hanno anche un lato oscuro possono essere usate per ottenere vantaggi da chi ne fa parte, a discapito
à
degli interessi collettivi. Su questo aspetto sono stati condotti studi:
• Studio delle attività finanziarie (Wayne Baker): la razionalità limitata e l’opportunismo portano alla creazione di
reti in cui i soggetti contrattano tra loro per evitare incertezza e opportunismo si formano altre reti in cui circola
à
fiducia e si monitorano continuamente le situazioni, per garantire affidabilità.
• Studio dei mercati dei prodotti finanziari (Mitchel Acolafia): le transazioni di obbligazioni, futures e azioni
consentono comportamenti opportunistici. Se la gravità di queste azioni opportunistiche aumenta troppo si
danneggia l’intero mercato finanziario i rapporti faccia a faccia (caratterizzati da regole informali) isolano e
à
regolano i comportamenti opportunistici.
• Studio del mercato elettronico globale (Saskia Sassen): si è formato nel campo della finanza, in cui si spostano
rapidamente capitali in maniera speculativa. Interconnessione, simultaneità, accesso decentrato (grazie
all’elettronica) consentono di aumentare le transazioni e i comportamenti opportunistici si possono limitare
à
attraverso il controllo reciproco tra gli operatori.
Capitale sociale = insieme delle relazioni sociali di cui un soggetto individuale (imprenditorie o lavoratore) o un soggetto
collettivo (privato o pubblico) dispone in un certo momento.
È un bene collettivo (James Coleman):
Appartiene a tutti i soggetti che partecipano alla relazione
ü 14
Non è divisibile
ü I suoi vantaggi devono essere goduti da tutti i partecipanti alla rete
ü
Putnam e Fukuyama: il capitale sociale è una particolare cultura che favorisce la cooperazione; è radicato nella storia
di un territorio questa prospettiva comporta 2 rischi:
à
1) Dà una spiegazione culturalista generica, trascurando il ruolo dei fattori politici
2) Non distingue tra effetti positivi del capitale sociale e conseguenze negative.
Per evitare questi rischi bisogna chiedersi:
è 1. Se vi sono reti di relazioni sociali legate a famiglia, parentela, comunità, religione, etnia, storia
2. In che modo la politica favorisce o meno la trasformazione delle reti sociali
Per consentire lo sviluppo locale attraverso le reti sociali bisogna:
• Sviluppare processi di modernizzazione selettiva: la politica deve essere modernizzata, autonoma, universalistica,
altrimenti si sviluppa il capitalismo politico (uso predatorio delle risorse politiche) le reti sociali favoriscono il
à
funzionamento del mercato, lo allargano
• La concorrenza nel mercato limita le conseguenze negative del particolarismo sanzionando comportamenti poco
efficienti e spingendo all’aggiornamento del capitale sociale.
B. Neoistituzionalismo sociologico
I fattori culturali definiscono gli interessi dei soggetti e le modalità con cui vengono perseguiti viene enfatizzata la
à
dimensione cognitiva e non quella normativa.
I neoistituzionalisti spiegano le omogeneità nelle forme di organizzazione economica, e i meccanismi che le influenzano.
Powell e DiMaggio: concetto di isomorfismo spiega l’omogeneità dei modelli di un campo organizzativo. Secondo la
à
teoria ecologica delle organizzazioni l’omogeneità riflette la selezione delle unità che meglio si adattano alle
caratteristiche dell’ambiente.
L’isomorfismo può essere di vari tipi, che si possono combinare tra loro:
• Istituzionale coercitivo: i vincoli sono imposti dalla regolamentazione pubblica, che obbliga ad assumere modelli
simili
• Normativo: legato al ruolo di università e scuole specialistiche nella formazione dei manager
• Mimetico: si verifica in settori in cui le unità organizzative sono piccole e hanno risorse limitate, quindi per ridurre
l’incertezza seguono i modelli più appropriati.
Frank Dobbin, studio sulla trasformazione delle imprese americane (anni ’80-’90)
• Le imprese si focalizzano su un settore specifico, e il loro valore d