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L'emancipazione della sociologia economica

La sociologia generale può darsi solo come chiarificazione concettuale e metodologica di sociologia applicate allo studio storico di aspetti particolari del comportamento umano. Si inverte quindi il rapporto tra studio della totalità e studio delle parti. Per i sociologi positivisti, la società è un organismo regolato da un unico principio di coordinamento: i valori condivisi per Comte, il principio della selezione dei più adatti per Spencer. Per Weber la società è un tessuto di relazioni sociali le cui motivazioni individuali sono molteplici e si combinano diversamente nello spazio e nel tempo. Occorre quindi partire dalle parti per arrivare ad un'idea sempre provvisoria e limitata, dell'insieme. È la diversità che bisogna cercare di spiegare.

Il duplice rifiuto, di una sociologia generale di tipo organicistico, e dello storicismo, apre la strada per l'emancipazione della sociologia economica.

economica è una disciplina che si occupa dello studio dell'interazione tra fenomeni economici e socioculturali. Al centro di questa disciplina si trovano i fenomeni economicamente rilevanti, ovvero quei fattori non economici come le istituzioni religiose o politiche viste nella loro influenza sul comportamento economico. Inoltre, vi sono i fenomeni economicamente condizionanti, ovvero le istituzioni economiche viste nella loro influenza sulle altre istituzioni sociali. Weber si oppone alla pretesa di Marx di formulare una teoria dello sviluppo storico, una filosofia della storia, ma ritiene che il punto di vista di Marx sia importante per comprendere l'influenza dei fattori economici sul processo storico (fenomeni economicamente condizionanti). Tuttavia, Weber richiede che a questi costrutti teorici si dia valore euristico di tipi ideali da verificare nell'analisi storica, e non il significato di leggi generali e necessarie della società. La sociologia economica, quindi, si occupa di analizzare e comprendere le dinamiche e le interazioni tra economia e società, considerando sia gli aspetti economici che quelli sociali.

L'economia mira a conseguire un'interpretazione della storia da uno specifico punto di vista, offrendo un'immagine parziale, una specie di lavoro preliminare per la piena conoscenza della cultura. L'oggetto è lo stesso dell'economia, ma si distingue per il punto di vista che assume.

Non esistono valori oggettivamente validi, ma solo punti di vista che vanno verificati con la ricerca. Ciò non vuol dire che la conoscenza sociologica sia indifferente ai problemi delle scelte politiche e delle decisioni da prendere, ma il contributo che essa può dare riguarda la chiarificazione delle scelte, l'analisi delle conseguenze che derivano dal perseguimento di certi fini. Tutto ciò può aiutare gli attori a scegliere, può anche portarli a ridefinire i loro obiettivi, ma non può insegnar loro "scientificamente" quali fini debbano scegliere. Le scelte politiche non possono essere giustificate scientificamente.

Weber

sottolinea che le proposizioni dell'economia teorica classica e neoclassica sono dei tipi ideali, delle costruzioni analitiche che partono dal presupposto che il comportamento economico sia esclusivamente determinato dal perseguimento razionale degli interessi individuali (un'azione razionale rispetto allo scopo). Esse sono utili per misurare e comparare il comportamento effettivo. Ma ribadisce che solo molto raramente, e in modo solo approssimativo, il comportamento economico concreto è influenzato da tali motivazioni.

CAPITOLO 4

Origini e sviluppo del capitalismo: Simmel e Sombart

Il capitalismo come problema

La rivoluzione marginalista pose al riparo la tradizione economica dalle critiche del marxismo e dello storicismo, ma a spese di una più netta separazione dal contesto istituzionale. L'indagine economica acquisiva così un carattere più normativo e astorico, diventava una teoria della scelta razionale di allocazione di risorse scarse. E' in

questo quadro che si apre lo spazio per una sociologia economica autonoma e vengono dunque riprese le domande sulle origini e sull'evoluzione del capitalismo come fenomeno storico, ma ad esse viene data una risposta diversa da quella di Marx e degli storicisti. Contrariamente ai loro maestri i fondatori della sociologia economica ritengono che sia possibile uno studio scientifico dei rapporti tra economia e società: uno studio che non è rivolto alla formazione di leggi generali della società, ma che si concretizza in modelli analitici di fenomeni storici, cioè forme di generalizzazione limitate nello spazio e nel tempo che si fondano sui risultati dell'indagine storica e servono a loro volta a riorientarla. La filosofia del denaro di Simmel L'obiettivo di Simmel è quello di chiarire la genesi e i caratteri della società moderna, e di valutare il senso, il significato ultimo che essa assume per la vita degli uomini. La società nonÈ per lui un sistema, un organismo costituito da varie parti tra loro funzionalmente collegate, è piuttosto formata da un insieme di istituzioni che nascono dall'interazione tra gli uomini e una volta consolidate ne condizionano il comportamento. Simmel parla in proposito di forme pure. La sociologia studia le origini e i caratteri di tali forme, ovvero dei modelli di comportamento istituzionalizzati. Il denaro è una di queste istituzioni, ma per Simmel ha un'importanza cruciale, nel senso che condiziona sempre più estesamente e profondamente le relazioni tra gli uomini nella società moderna. Chiarire le origini e le conseguenze dell'uso del denaro, ovvero dell'economia monetaria, è essenziale per comprendere la società moderna. Somiglianze con Marx, Weber e Sombart: l'insistenza sui presupposti culturali e istituzionali dell'economia monetaria e del capitalismo, il riconoscimento di alcuni soggetti (stranieri,ebrei) che in virtù della loro condizione sociale di marginalità esercitano un ruolo primario per la diffusione dell'economia monetaria.
L'immagine delle conseguenze sociali dell'economia monetaria in termini di crescente spersonalizzazione e razionalizzazione delle relazioni sociali e degli ambiti di vita.
L'immagine del socialismo, in contrasto con quella di Marx, come ulteriore sviluppo della razionalizzazione delle relazioni sociali e degli ambiti di vita.
LE CONDIZIONI NON ECONOMICHE DEL DENARO
Il capitalismo come sistema economico presuppone:
- accumulazione privata del capitale e questa richiede che
- il denaro si diffonda come strumento degli scambi e si allarghi dunque la cerchia dei soggetti coinvolti nell'economia monetaria, ma serve una condizione non economica
- occorre che cresca la fiducia nel denaro come aspettativa che il suo impiego possa sempre disporre di una contropartita in beni concreti.
L'accumulazione del capitale.

presuppone dunque un'accumulazione di fiducia e questa condizione culturale è a sua volta sostenuta da fattori istituzionali:

  • la legittimazione e l'efficacia del potere politico e le garanzie fornite dall'ordinamento giuridico. Il denaro diventa cioè un'istituzione pubblica.

Tra l'economia monetaria e lo stato centralizzato e il sistema giuridico, si stabilisce un rapporto di interdipendenza. La prima cresce grazie ai secondi che la garantiscono, ma questi a loro volta si rafforzano in relazione agli effetti indotti dalla diffusione del denaro come mezzo di scambio.

L'economia monetaria è stata un fattore di dissoluzione dell'economia naturale basata sull'autoconsumo e in tal modo ha favorito la formazione dello stato centralizzato, che doveva svolgere la funzione di controllo della moneta.

I protagonisti della diffusione del denaro e degli scambi sono soprattutto gli individui e i gruppi sociali esclusi dal pieno godimento dei

diritti vigenti in una determinata società, che si dedicano più facilmente all'accumulazione di denaro come strumento per il conseguimento di posizioni sociali che non possono raggiungere con i mezzi tradizionali. Nei riguardi di questi non valgono le sanzioni giuridiche che nella società tradizionale dell'economia naturale allontano dall'uso del denaro. La marginalità sociale alimenta lo sviluppo di attività commerciali e finanziarie negli stranieri e negli ebrei, nei moriscos in Spagna, i paria in India, e nei quaccheri in Inghilterra. Sono questi i principali agenti del mutamento che prepara le condizioni per lo sviluppo del capitalismo.

LE CONSEGUENZE DELL'ECONOMIA MONETARIA

Da questo punto di vista egli mette in luce l'ambivalenza del fenomeno che presenta aspetti positivi e negativi:

  • il denaro favorisce la crescita della libertà individuale. L'economia mon. rende sostituibili i rapporti sociali nella sfera dello

scambio come nella sfera della produzione, attenuando la dipendenza; è possibile scegliere tra fornitori diversi e questo spersonalizza le relazioni tra chi compra e vende e aumenta l'indipendenza reciproca di entrambi. La libertà si accresce anche nei riguardi degli oggetti, rompendo la fissità e la ritualità delle forme di consumo tradizionali.

nella sfera della produzione, al rapporto di dipendenza totale del servo della gleba nei riguardi del signore subentra uno specifico e determinato contratto di lavoro, che spersonalizza il rapporto, lo lega al perseguimento di un obiettivo limitato che non include la sfera extralavorativa, e soprattutto lo rende sostituibile da una parte e dall'altra.

peggiorano le condizioni dei lavoratori rispetto all'economia naturale, in cui vi era l'obbligo di protezione sociale dei subalterni da parte dei signori, ma è il prezzo della libertà. Per Simmel è un prezzo che vale la pena pagare.

Per acquisire la consapevolezza di sé e di fornire solo una prestazione stabilita con precisione, la precisione dell'equivalente in denaro.

La caratterizzazione tecnico-funzionale delle prestazioni lavorative favorisce l'accettazione delle posizioni di superiorità e di subordinazione tra i lavoratori, in un'organizzazione che rende risultati vantaggiosi.

L'allargamento e la pluralizzazione delle cerchie sociali in cui il singolo si inserisce per sua scelta è l'espressione e lo strumento attraverso cui si forma la personalità individuale. Simmel non condivide i giudizi di Marx sul carattere problematico dei rapporti di produzione.

Il denaro aumenta la libertà individuale, ma da mezzo per il raggiungimento di determinati scopi tende a trasformarsi in fine esso stesso. L'economia monetaria viene a condizionare sempre più il comportamento individuale con le sue esigenze, ma gli uomini perdono il controllo sui fini ai quali

Il denaro piega l'organizzazione sociale. Non solo i mezzi tendono a trasformarsi in fini, ma anche la vita quotidiana è caratterizzata dalla perdita di qualità dei rapporti umani.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
29 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher playload di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e dell'organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof De Nardis Paolo.