Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 115
Sociologia economica Pag. 1 Sociologia economica Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 41
1 su 115
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA NUOVA FRONTIERA DELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: MODELLO

TOYOTA

-QUALITA’ TOTALE

-PRODUZIONE “JUST IN TIME”

Il lavoratore domiciliare di fronte ad una macchina, il tempo che risparmiava non lo

dedicava al lavoro ma per il proprio tempo libero. Per un lungo periodo l’economia pre

capitalistica ha funzionato con questo limite che viene superato quando la tecnologia

consente un’automazione crescente. L’unità di fabbrica trasforma il meccanismo. La

fabbrica è un modo intermedio tra il vecchio e il nuovo modo di produrre. La fresatrice

è la macchina che più di tutti incarna questa utilità. C’era bisogno di lavoratori che

possedessero delle competenze non generiche. Emerge la figura dell’operaio di

mestiere (figura produttiva a cavallo tra la dimensione artigianale e …

Dal lato del capitale è un vantaggio il capitale umano qualificato, dall’altro lato

l’operaio di mestiere ricorda ancora come vennero trattati gli artigiani. Erano

caratterizzati da una lunga tradizione. Siamo ancora in una situazione in cui una

parete consistente degli operai è ampiamente qualificato. Essendo il capitale umano

un valore aggiunto, il capitale umano qualificato non è facilmente sostituibile e

possiede una grande capacità rivendicativa (hanno maggiori chance di mantenere il

proprio lavoro e muoversi su più spettri). La saldatura di precisione si spalma in un

ampio mercato produttivo, questa caratteristica rende questa categoria forte. Il

fordismo arriva dall’esperienza americana dove Ford e Taylor rappresentano

organizzazione tecnologica e organizzazione lavorativa. La catena di montaggio

parcellizza, specializza all’estremo il lavoro. Specializzarsi in un segmento molto

semplice perché in questo modo la forza del lavoro viene ridotta al massimo (forza

rivendicativatutti gli operai diventano sostituibili). E’ la più grande trasformazione

del lavoro registrata dalla storia. Il capitalismo diventa razionalizzazione tecnico

scientifica. Abbiamo questo lavoro semplificato, ripetitivo. Possibilità di calare

metodologie di controllo sul processo produttivo. La tecnologia diventa la variabile

indipendente del processo, mentre il lavoratore diventa la variabile dipendente del

processo. La tecnologia prima era un semplice strumento funzionale, mentre ora la

tecnologia non solo è funzionale ma è anche la testa del processo. Prima nella

produzione domiciliare non era possibile controllare la mobilitazione ora il lavoratore

non può fuggire da questa leva. SOTTOMISSIONE REALE DEL LAVORO AL CAPITALE. Il

macchinario ha un tale livello di competenza da subordinare i lavoratori nel processo

produttivo. Questo modello di organizzazione entra ad un certo punto in crisi dopo un

trentennio di evoluzione e crescita. Il benessere diffuso lo dobbiamo a questa fase che

dura 30 anni. Poi si interrompe di fronte a 4 meccanismi che ci qualificano la crisi. 57

1-CONFLITTO SOCIALE E SUL LAVORO modello nel quale prevale incontrastata la

programmazione dal lato della domanda. Logica verticale dall’alto verso il basso,

altamente gerarchizzato. C’è uno stacco sostanziale tra la testa del processo

produttivo e l’esecuzione dello stesso processo produttivo. L’architettura della

fabbrica industriale è fatta strutturalmente con una logica verticalenel momento in

cui si configura un processo produttivo, viene configurato dai manager. Il lavoro più

semplificato più produce alienazionenon è più in grado di ricondurre quello che fa ad

un obbiettivo. Genera alienazione che è un meccanismo di compressione

dell’individualità. I primi resoconti degli anni 70, la gente sbrocca davanti

all’introduzione della medicina sul lavoro. La leva che nel modello fordista

controbilancia è il consumo di massa. Integra il lavoratore nel ciclo dei consumi. Per

un lungo periodo gli operai non sono stati consumatori. Una parte consistente della

classe operaia è stata quasi sul livello di sussistenza. Serviva a questo, il consumatore

va oltre questo livello. Si genera conflitto perché quel tipo di pressione viene a

sviluppare una serie di capacità reattiva (sindacati rivendicativi). In Italia siamo in una

situazione particolare, boom economico tra anni 50 e 60, picco della capacità reattiva

del sistema industriale italiano. Questo ritardo è colmato in pochi anni. Da paese

rurale l’Italia si trasforma in paese industriale in soli 10 anni e con tutte le sue

contraddizioni. Esempio dell’assurdità di alcune strutture in costiera amalfitana, in

Veneto. L’Italia ha grossi paesi idrologici e se si costruisce in maniera dissennata sopra

corsi d’acqua, la natura se lo riprende. La situazione cambia nelle fabbriche italiane a

partire dalla seconda metà degli anni 60, periodo in cui i lavoratori sono subordinati al

padronato. Accade anche un processo decisivo per spiegare la crisi del fordismo,

l’emigrazione di moltissimi italiani da sud a nord, processo di trasformazione sociale e

culturale, 4 milioni di italiani sono partiti da sud a nord, di solito partono i più giovani e

i più motivati, i più giovani vanno nelle fabbriche del nord Italia, all’inizio per questi

ragazzi la vita era difficile (venivano chiamati terroni). Negli anni 60 i lavoratori

meridionali venivano trattati malissimo e nel frattempo questi giovani erano diventati

la spina dorsale del capitalismo italiano. Basta poco poi per far accendere la miccia e

si accende nei luoghi di produzione. Il 68 è legato a questo processo di

trasformazione. Italia dove la piramide demografica era rovesciata, i giovani erano la

maggioranza. Il conflitto operaio sul lavoro diventa molto efficace: perché i sindacati

diventano sempre più forti, inoltre essendo tanto standardizzati basta poco per far

inceppare la linea del ciclo integrato. Non c’era la capacità di rivendicare una volta,

adesso il lavoro è molto più organizzato e rivendicativo. Problemi dal lato die padroni

perché il lavoro diventa altamente più efficiente ed efficace sul lato della

rivendicazione.

Dopo questa ondata di otte verrà promulgato lo statuto dei lavoratori che è la prima

articolazione normativa che viene prodotta in Italia per regolare i rapporti di lavoro

(meccanismi di tutela sia sul posto di lavoro che nella dimensione contrattuale).

L’Italia era rimasta molto indietro. L’articolo 18 sanciva una tutela non indifferente sul

mercato del lavoro, l’obbligo di licenziamento su giusta causa. Tutto questo diventa

uno strumento normativo sul quale verranno costruite le moderne rivendicazioni

industriali. Questa crisi è molteplice, è una crisi che riguarda il mondo del lavoro ma è

una crisi che riguarda anche l’organizzazione dello Stato (crisi fiscale dello Stato).

2-INSTABILITA’ DELLA DOMANDA Keynes il più grande economista del 900 è il

teorico della piena occupazione ovvero lui guarda il processo economico non solo dal

lato dell’offerta ma anche dal lato della domanda. Se prendiamo la contabilità dello

Stato che può essere rappresentata dalla propria domanda aggregata che è l’insieme

di investimenti pubblici, consumi privati ed esportazioni. Keynes dice che non

possiamo pensare di tenere insieme un sistema, bisogna tener presente che il … è

quello dei consumi interni. La ricetta keynesiana è quella del sostegno pubblico, lo

Stato diventa investitore di ultima istanza, nel sistema in cui il sistema economico ha

bisogno di un supporta lo Stato deve supportarla 58

E’ preferibile che un lavoratore lavori ad una buca e poi la ricopra piuttosto che avere

un disoccupato senza reddito. Lo stato è un investitore di ultima istanza. Lo stato può

essere erogatore di salario indiretto (la sanità pubblica). Tutte quelle forme pubbliche

vengono erogate a costi sopportabili per tutta la sanità, se fosse come in America che

non hai la copertura sanitaria sei fregato. In Italia c’è un sistema universalizzato di

sanità di cura per qualsiasi malattia. Il primo motivo di fallimento delle famiglie

americane è il costo dell’istruzione dei figli. Avere sistemi universalistici dal lato della

sanità e dell’istruzione rappresenta una garanzia per il ceto basso/medio, ovvero la

maggioranza. Il meccanismo keynesiano introduce queste forme di tutela. Anche lo

Stato come investitore di ultima istanza entra in crisi. Nella fase alta dello sviluppo il

modello keynesiano prevedeva il deficit spending, quando il sistema economico entra

in crisi questo meccanismo si inceppa.

Il meccanismo sul quale la matrice fordista ha voluto adoperare è l’economia di scala

che consente di abbassare i costi. L’intero sistema entra in crisi quando la domanda

diventa instabile perché cambia la cultura di consumo.

3-CONSUMO E INDIVIDUALIZZAZIONE quando Ford dice ai suoi operai dice

“dovete arricchirvi e comprare la macchina” sta dicendo che vi dovete comprare la

macchina standardizzata che si faceva solo nera, perché sui grandissimi numeri più

sei standardizzato più sei efficiente ed efficace. Ad un certo punto cambia l’abitudine

a possedere redditi stabili e crescenti, la gente manda i figli a scuola, la gente è sovra

esposta ad una cosa che prima era molto limitata, nelle case delle famiglie entra la tv

e l’organizzazione mediale porta con se una cultura del consumo di massa. Il

contadino scambiava il plasticone con il tipo di cucina di forbica perché si credeva

fosse moderno. Incarnava la modernitàentra dentro i meccanismi autorealizzativi del

nostro cervello. Il nuovo contesto è quello che emancipa. Questo processo da un lato

trasforma le dinamiche del consumo di massa, dall’altro produce un consumatore che

è sempre più un individuo. Oggi questo processo è spittissimo. Processo che mette

insieme elementi economici e culturali. Tutto questo porta gli individui a

personalizzare le scelte di consumo. Tutta questa cosa dove vestivano tutti uguali

cambia. C’è bisogno di rispondere con una logica di flessibilità ad un mercato dove la

leva di consumo ha assunto una rilevanza molto forte. Da un lato abbiamo questa

nuova centralità del consumo, dall’altra abbiamo una società che sta seguendo un

processo di individualizzazione. Il modello entra in crisi quindi c’è una fase che

attraverserà il decennio 70-80 dove la crisi inseguirà sé stessa. Processo di transizione

molto importante e doloroso. Ad un certo punto si accende una luce nel modello

fordismo, che inizialmente da una bella mazzata agli Stati Uniti, che cos’è stata la

honda civic? E’ la p

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
115 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kellyserafini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Orazi Francesco.