Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Sociologia economica Pag. 1 Sociologia economica Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia economica Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DIFESE DELL'ECONOMIA NEOCLASSICA

È possibile individuare due risposte tipiche, alla critica di scarso realismo:

  1. La via analitica, che difende le tre caratteristiche del quadro analitico neoclassico;
  2. La via empirica, che mantiene all'interno del quadro analitico il riferimento a fattori istituzionali.

1. La via analitica: Menger e Pareto

Menger difende le astrazioni analitiche della teoria economica neoclassica che non possono essere verificate direttamente sul piano empirico. Nell'ambito dell'economia politica distingue tra:

  • Approccio storico volto alla spiegazione dei fenomeni individuali;
  • Approccio teorico, volto a spiegare le regolarità del comportamento economico e può avere due orientamenti:
  1. All'economia pura
  2. Empirico-realistico

Per Menger entrambi gli orientamenti sono importanti e contribuiscono alla spiegazione e al controllo dei fenomeni economici.

Pareto, avendo lavorato nel campo dell'economia, si era convinto che...

L'economia pura potesse offrire un limitato contributo alla comprensione del comportamento umano concreto, ma allo stesso tempo ne difendeva l'utilità dalle accuse di scarso realismo. Per Pareto il modo migliore per procedere alla conoscenza scientifica è studiare isolatamente i diversi elementi. Sia Menger che Pareto rimandano al contributo di altre discipline per lo studio dei fenomeni concreti. - Menger si riferisce ad uno studio di orientamento empirico-realistico; - Pareto si riferisce ad uno sviluppo preliminare di sociologia generale.

2. La via empirica: Marshall Marshall mantiene uno stretto legame con l'economia classica. La sua risposta si articola su due livelli: - Pone l'attenzione sullo studio degli equilibri parziali, e non sul problema dell'equilibrio economico generale; - Reintroduce i fattori istituzionali. Un altro punto di contrasto con l'impostazione neoclassica, è la prospettiva dinamica con la quale Marshall torna a

parlare di sviluppo economico. Per lui, il motore dello sviluppo economico è la legge di sostituzione: consiste nella continua combinazione dei fattori produttivi operata dagli imprenditori alla ricerca di maggiore efficienza. Marshall traccia con decisione una via empirica di difesa dell'economia neoclassica che lo porta a incorporare le istituzioni nel quadro analitico.

CAP 4 - ORIGINI E SVILUPPI DEL CAPITALISMO: SIMMEL E SOMBART

Nell'800 la teoria neoclassica era quella dominante e si poneva l'obiettivo di formulare leggi di funzionamento nell'economia. Aveva una visione di economia come scienze di allocazione di risorse scarse e di mercato come un meccanismo di allocazione efficiente delle risorse. A fine '800 si stavano iniziando a formare i mercati come li intendiamo adesso, ne deriva che in epoche precedenti l'economia aveva assunto forme, relazioni e dinamiche diverse da quelle capitalistiche. Nella prospettiva della sociologia economica,l'economia non è l'allocazione di risorse scarse, ma è la modalità attraverso la quale la società produce e scambia i beni di cui ha bisogno. Simmel, Sombart, e Weber, sono i tre studiosi tedeschi che più hanno contribuito all'affermazione della sociologia economica agli inizi del '900. Essi si erano formati alla scuola storicista tedesca, dalla quale si staccano perché ritengono sia possibile uno studio scientifico dei rapporti tra economia e società, ma che si concretizzi in modelli analitici di fenomeni storici, come il capitalismo, ovvero in forme di generalizzazione limitate nel tempo e nello spazio che si fondano sull'indagine storica e servono ad orientarla. SIMMEL L'800 era stato un secolo di grandi rivoluzioni: tecnica, politica, culturale; e una parte di mondo era entrata nella modernità. Simmel vuole chiarire l'origine e i caratteri della società moderna, e valutare il significato.che essaha assunto nella vita degli uomini. Per Simmel la società è formata da diverse istituzioni, definite forme pure, che nascono dall'interazione tra gli uomini e una volta consolidatesi ne condizionano il comportamento, e ritiene che la sociologia debba studiarne le origini. Nel 1900, scrive "Filosofia del denaro", in cui descrive la società moderna costruita sul perno del denaro, quest'ultimo è mezzo di scambio, ma affinché possa svolgere le sue funzioni, Simmel sostiene ci sia bisogno che esso sia istituzione e che venga riconosciuto il suo valore sociale. Si interroga su cosa ha reso possibile l'esistenza e l'uso del denaro e poi studia le conseguenze dell'economia monetaria. Affinché il denaro e l'economia monetaria possano svilupparsi è necessaria una condizione non economica: la fiducia da parte della collettività, che lo riconosca come mezzo di scambio. E affinché questa accumulazione difiducia abbia possibilità di reggersi necessita di legittimità da parte dello Stato e di un sistema giuridico che la veicoli. Per Simmel, ma anche per Sombart e Weber i soggetti che hanno contribuito alla diffusione dell'economia monetaria sono gli individui e i gruppi sociali marginali, come gli ebrei e gli eretici, a cui viene spesso negato uno status giuridico pari al resto della società. Perciò essi spingono sull'accumulazione monetaria (ricchezza) utilizzandola come un meccanismo di emancipazione sociale. Soprattutto per Weber inoltre, il non fare parte della maggioranza ha anche un altro motivo di vantaggio, quello di uscire dal canone generale e tendenzialmente riuscire a portare innovazione. L'altro aspetto che affronta Simmel sono le conseguenze della diffusione dell'economia monetaria. La maggiore conseguenza positiva è la crescita di libertà individuale rispetto all'economia pre-monetaria, rendendo sostituibili eliberi da vincoli i rapporti sociali nella sfera dello scambio e della produzione, ma un aspetto negativo è sicuramente l'allentamento dei vincoli sociali, che può comportare spersonalizzazione e bassa qualità dei rapporti sociali. SOMBART Sombart rigetta il termine "economia" e preferisce parlare di sistema economico. L'economia è un concetto astratto, valido ovunque e comunque venga considerato, mentre per sistema economico si intende l'insieme di attività sociali di carattere economico, contestualizzate in un determinato periodo storico e in un certo contesto sociale e tecnologico, finalizzate alla riproduzione degli individui. Sombart sostiene che, per definire un sistema economico e distinguerlo dagli altri, bisogna considerare tre aspetti, che egli tiene in considerazione per fare il confronto tra sistema capitalistico e precapitalistico: - la mentalità economica (insieme di valori e norme che regola il comportamento)degli individui che partecipano all'attività economica) nel capitalismo è di natura acquisitiva, al contrario di quella precapitalistica volta a soddisfare i bisogni essenziali di base; - la tecnica (conoscenze tecniche e procedimenti usati nella produzione) nel capitalismo ha un orientamento più scientifico e più innovativo, al contrario di quella precapitalistica basata sulla tradizione e sull'esperienza; - l'organizzazione economica (complesso di norme che regola le attività economiche di una società) diventa più libera e si basa sul fatto che gli individui siano proprietari di beni, le aziende producano per il mercato e il lavoro inizi ad essere salariato. Questo confronto permette una definizione dell'economia capitalistica, quale sistema economico caratterizzato da una mentalità acquisitiva, razionalistica ed individualistica, che si esercita in un'organizzazione economica libera, basata sulla

proprietà privata dei mezzi di produzione e su imprese che producono beni per il mercato utilizzando lavoro salariato. Esso alimenta i continui bisogni degli individui, che diventano funzionali alla sua riproduzione. Superata la distinzione tra i due sistemi economici, Sombart si concentra sullo studio di quello capitalistico, analizzando gli stadi della sua evoluzione.

Durante le origini, le forze motrici del cambiamento sono gli imprenditori, che detengono e investono il capitale per ottenere un ritorno economico. Si tratta della classe sociale della borghesia, nata con la Rivoluzione industriale.

Lo spirito capitalistico è la combinazione tra spirito borghese razionale (calcolistico), e spirito di intrapresa degli imprenditori (antifeudale), inteso come volontà di affermazione e riconoscimento sociale che li spinge a rompere la tradizione e a portare innovazioni.

Inoltre ritiene che, affinché il capitalismo abbia potuto svilupparsi, sono state necessarie

anchecondizioni istituzionali, quali il ruolo dello Stato, che ha assicurato le condizioni di riproducibilità del sistema. Nello stadio della maturità il sistema capitalistico si stabilizza e si secolarizza. Questo è da ricollegare al processo di crescente razionalizzazione della vita economica: si ha una maggiore specializzazione delle imprese e una democratizzazione della funzione imprenditoriale, che si apre anche ad altri gruppi sociali. Si spinge anche sul piano politico ad una maggiore razionalizzazione: - dell'ordinamento giuridico seguito da un maggiore intervento dello Stato in economia; - del lavoro: si avvia la decomposizione del lavoro da mansioni complesse a più semplici fino ad arrivare alla catena di montaggio; - dell'azienda: le aziende tendono a conformarsi a una serie di prescrizioni, organizzandosi come una burocrazia con ruoli e competenze precise all'interno e questo le porta ad una progressiva spersonalizzazione; - del consumo: si

ha un’uniformazione dei bisogni dovuta all’aumento delle comunicazioni e alla diffusione della moda. Nella razionalizzazione del capitalismo maturo sono già insiti alcuni segnali che porteranno al declino. La fase che Sombart chiama di tramonto dell’economia capitalistica, è dovuta alla crescente razionalizzazione e burocratizzazione della società. La rigidità del sistema, lo ha reso macchinoso e ha perso la spinta innovativa. Da razionale è diventato razionalizzato e inflessibile, incapace di rinnovarsi.

CAP 5 – CAPITALISMO E CIVILTA’ OCCIDENTALE: WEBER

Gli studi di Max Weber contribuirono alla formazione delle sue idee e della sua analisi macrosociologica sulle origini del capitalismo, che divenne una ricerca sulle origini del razionalismo occidentale. Weber divenne il padre della sociologia economica e formulò una propria definizione di capitalismo moderno industriale. In questa sua definizione, Weber fa rientrare nel

di una società attraverso la proprietà privata dei mezzi di produzione e lo scambio di beni e servizi sul mercato. Nel capitalismo, le imprese sono di solito di proprietà privata e operano con il fine di ottenere profitto. Il sistema si basa sulla libera concorrenza, in cui le imprese competono tra loro per attirare i consumatori e massimizzare i loro profitti. Il capitalismo promuove l'innovazione e l'efficienza economica, ma può anche portare a disuguaglianze sociali e problemi ambientali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
17 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rosscom di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Bottalico Andrea.