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PARTE SECONDA

8. La parola parlata. Fiore del male?

La parola parlata coinvolge drammaticamente tutti i sensi. Oggi è facile studiare i caratteri

estremamente diversi della parola parlata e di quella scritta perché i contatti con le società

non alfabete sono sempre più stretti. La parola scritta espone in sequenza ciò che nella

parola parlata è rapido e implicito. Nel discorso inoltre noi tendiamo a reagire ad ogni

situazione che ci si può presentare. La scrittura è invece sostanzialmente un’azione

separata e specializzata nella quale sono scarse le occasioni o gli inviti ad una reazione.

L’uomo alfabeta sviluppa dunque la capacità di agire in ogni situazione con un notevole

distacco da quel coinvolgimento emotivo che proverebbe un uomo illetterato.

- Il filosofo Henri Bergson lavorò in una tradizione intellettuale nella quale si riteneva il

linguaggio una tecnologia umana che ha svalutato e diminuito i valori dell’inconscio

collettivo. E’ l’estensione dell’uomo nella parola che permette all’intelletto di staccarsi da

una realtà assai più ampia. Senza il linguaggio, sostiene Bergson, l’intelligenza umana

sarebbe rimasta totalmente coinvolta negli oggetti sottoposti alla sua attenzione. Il

linguaggio permette insomma agli uomini di spostarsi con maggiore disinvoltura da una

cosa all’altra e con sempre minore partecipazione. Esso inoltre separa di fatto l’uomo

dall’uomo e l’umanità dall’inconscio cosmico.

- E’ importante capire come la nostra nuova tecnologia elettrica che estende i nostri sensi

e i nostri nervi in un discorso globale può avere grande influenza sul futuro del linguaggio.

Oggi infatti i cervelli elettronici ci promettono la traduzione immediata di un linguaggio in

qualunque altro. Ci promettono insomma, attraverso la tecnologia, una condizione di unità

e comprensione universali. La fase successiva dovrebbe consistere non nel tradurre ma

nel superare i linguaggi a favore di una consapevolezza cosmica generale che potrebbe

essere molto simile all’inconscio collettivo sognato da Bergson.

9. La parola scritta. Un occhio per l’orecchio

- L’antica tecnologia della parola scritta, fondata sull’alfabeto fonetico, è oggi minacciata

dalla tecnologia elettrica. A causa della sua azione, nell’estendere il nostro sistema

nervoso centrale, la tecnologia elettrica favorisce la parola parlata, inclusiva e partecipe, a

scapito di quella scritta, tipicamente specialistica. I valori occidentali, che poggiano sulla

parola scritta, sono già stati parecchio scossi da media elettrici come la radio, la TV e il

telefono.

- Nel diventare alfabeta l’uomo tribale viene eliminato dai rapporti con il gruppo sociale di

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cui fa parte, viene eliminato il senso emozionale collettivo. E’ emotivamente libero di

staccarsi dalla propria tribù e di diventare un individuo civilizzato, un uomo organizzato

visivamente. Questo fatto non ha nulla a che vedere con il contenuto delle parole

alfabetizzate, ma è il risultato della rottura improvvisa tra un’esperienza auditiva e una

visiva. Soltanto l’alfabeto fonetico crea una divisione così netta dell’esperienza, dando a

chi ne fa uso un occhio in cambio di un orecchio e liberandolo dalla trance tribale della

parola magica e dalla rete delle affinità di sangue. Si può quindi sostenere che l’alfabeto

fonetico fu la tecnologia che servì a creare l’uomo civilizzato, gli individui separati ma

uguali davanti a un codice di leggi scritte. La separazione degli individui e l’uniformità dei

codici sono le principali caratteristiche delle società alfabete e civilizzate. Infatti le culture

tribali non ammettono la possibilità dell’individuo o del cittadino separato. Come

intensificazione e estensione della funzione visiva, l’alfabeto fonetico diminuisce in ogni

cultura soggetta alla sua egemonia l’importanza degli altri sensi, udito, gusto e tatto.

C’è da dire che soltanto le culture alfabetiche hanno finora utilizzato le sequenze lineari

come forme che permeano le organizzazioni sociali. Infatti la frantumazione di ogni tipo di

esperienza in unità uniformi al fine di produrre un’azione più rapida e un mutamento di

forme (conoscenza applicata) è stato il segreto del potere dell’Occidente sull’uomo e sulla

natura.

10. Strade e percorsi di carta

- L’accresciuta velocità del movimento dell’informazione dovuta ai messaggi cartacei e ai

trasporti stradali ha causato l’alterazione dei raggruppamenti sociali e la formazione di

nuove comunità. Questa accelerazione ha infatti implicato un controllo assai più grande a

distanze molto maggiori. Ad esempio in passato ha determinato la formazione dell’Impero

romano e il crollo delle città-stato del mondo greco. Infatti il villaggio e la città-stato erano

forme che contenevano tutti i bisogni e tutte le funzioni umane. Accresciuta la velocità, e

intensificato di conseguenza il controllo militare a distanza, la città-stato crollò.

- Oggi la ruota e la strada stanno subendo una recessione e entrando in disuso perché la

maggior parte dei trasporti consiste nello spostamento di informazioni; ma a suo tempo la

pressione della ruota e per la ruota rese necessario costruire strade per ospitarla. Il

miglioramento della ruota e della strada crearono tra città e campagna un rapporto

reciproco sempre più intenso di dare e avere. E’ seguita poi la fase dell’autostrada come

città, una città che si estende ininterrotta da un’estremità all’altra del continente,

dissolvendo tutte le città precedenti.

- Le antiche strade romane erano uniformi e ripetibili ovunque. Esse infatti non erano

vincolate ai costumi di un particolare paese. Ma, venuti meno i rifornimenti di papiro, il

traffico s’interruppe anche su queste strade. La mancanza di papiro, dovuta al distacco

dell’Egitto da Roma, portò al declino della burocrazia e della stessa organizzazione

militare. Così il mondo medievale crebbe senza strade uniformi, né città, né burocrazie

- Fu la carta arrivata dalla Cina nell’XI sec. che pose le basi per l’invenzione della stampa

a caratteri mobili. Quando infatti cominciò a svilupparsi tutto un movimento d’informazioni

in forma stampata, dopo mille anni di stasi, riacquistarono importanza la ruota e la strada.

Il rapido incremento del traffico determinò la nascita della ferrovia che introduceva una

forma di ruota più specializzata di quella in funzione sulla strada. E la ferrovia elevò l’arte

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bellica a un’intensità senza precedenti, facendo della guerra di secessione americana il

primo grande conflitto combattuto con i treni. Così alla guerra anglo-americana del 1812

seguì un entusiasmo quasi unanime per il miglioramento delle strade.

- Man mano che le conoscenze si estesero e divennero più accessibili grazie alla forma

alfabetica esse si suddivisero in specializzazioni. Fino alla vigilia dell’elettrificazione ogni

aumento di velocità produsse divisioni di funzioni, di classi sociali e di conoscenze. Oggi

invece con la velocità elettrica tutto questo si capovolge. All’esplosione e all’espansione

meccanica si sostituiscono l’implosione e la contrazione. Adesso che con la tecnologia

elettrica abbiamo esteso non solo i nostri organi fisici ma persino il sistema nervoso, non

vale più il principio dello specialismo e della divisione come fattore di velocità. Infatti

quando l’informazione si muove alla velocità dei segnali del nostro sistema nervoso,

l’uomo non può che considerare antiquate tutte le precedenti forme di accelerazione,

come la strada e la ferrovia. Quello che emerge è un campo totale di consapevolezza e i

vecchi schemi dell’adattamento psichico e sociale non contano più nulla.

11. Numero. Profilo della folla

Nelle società affollate dell’occidente la separazione dell’individuo nello spazio (privacy),

nel pensiero (opinione personale) e nel lavoro (specializzazione) sebbene sorretta

dall’alfabetismo, si trova contrapposta alla mentalità di massa. Se la scrittura è

separazione/estensione del senso oggettivo della vista, il numero lo è del senso intimo del

tatto, ma ha anche una risonanza auditiva e ripetitiva ed un forte potere iconico.

Per le tribù primitive esistono metodi per contare molto limitati e basilari: la comparsa dei

numeri in una cultura indica uno “stress” visivo in fase di sviluppo. Tuttavia la tecnologia

elettrica impone rapporti istantanei e quindi “non visualizzabili” e ci restituisce la sinergia

degli altri sensi. Ricordando che l’intensificazione di un solo senso ad opera di un medium

può ipnotizzare un’intera comunità, vediamo che i grafici degli statisti tendono chiaramente

a manipolare la popolazione per i diversi obbiettivi del potere. Quando si scoprì il principio

della posizione dei numeri e lo zero, velocità e potenza di calcolo crebbero molto. Lo zero

si associò al punto di fuga rinascimentale ed assunse le caratteristiche del vuoto e

dell’infinito, grazie alla stampa di Gutenberg (che estese la facoltà visiva a risultati di

altissima precisione e intensità). La funzione dell’infinitamente frammentato e ripetibile

divenne quella di esprimere in termini lineari, piatti ciò che era curvo o piegato (un cerchio

è un poligono con infiniti lati uguali, ecc.).

12. L’abbigliamento. Estensione della nostra pelle

Il vestiario, estensione della nostra pelle, è un mezzo per il controllo della temperatura

corporea e per definire socialmente la persona. Aiuta ad immagazzinare e incanalare

energia ed è perciò simile alla casa-alloggio.

Può essere percepito come un ulteriore strato di pelle anche perché dà una sensazione di

benessere e comodità. Con l’affermarsi dell’industrialismo, le classi superiori (che prima

vestivano come parlavano, cioè forbito e raffinato) adottarono stoffe e linee più semplici,

secondo l’alfabeto universale e la produzione di massa.

La nudità può essere fonte di eccitazione soltanto per una cultura visiva che si è isolata

dai valori audio-tattili di società meno astratte e più tribali. Fa eccezione l’arte, dove sono

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coinvolti tutti i sensi. C’è anche una crescente tendenza all’esposizione rituale del corpo:

dopo secoli di “clausura” tutta la pelle è coinvolta nella nostra vita, ma è probabile che

finito l’effetto di “novità” diventer&

Dettagli
A.A. 2014-2015
24 pagine
6 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.cattarulla di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e Antropologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Giaccardi Chiara.