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MIGRAZIONI E FAMIGLIE

Perché mettere al centro della scena migratoria il soggetto familiare?

Parte dei movimenti migratori si sviluppano per motivi che riguardano la famiglia, di conseguenza le loro mete e i loro scopi sono molto importanti negli studi riguardanti le migrazioni, inoltre la centralità della famiglia nella migrazione riguarda ogni fase del processo migratorio. Quest'ottica può consentire di articolare in una prospettiva temporale allargata, e non appiattita sul presente, le questioni e le conseguenze relative all'immigrazione. Trattando di migrazione non si può prescindere dalla famiglia, perché è soprattutto tramite essa che si realizzano le possibili mediazioni culturali tra la società di arrivo e le persone immigrate.

L'EVENTO MIGRATORIO COME EVENTO FAMILIARE E INTER-GENERAZIONALE

Secondo Sluzky, il processo migratorio sarebbe scandito da 5 fasi, presenti in modo simile nelle diverse società.

indipendentemente dalle specificità storico-culturali.
  1. Preparatoria, confronto tra i membri della famiglia per decidere se migrare
  2. Migratorio, aspetto simbolico. Le famiglie in genere non hanno codici sul distacco. Dopo l'atto deve inventarne di nuovi
  3. Compensazione, inserimento della famiglia nella nuova società; è un periodo trasversale per chiunque anche se con fatiche diverse
  4. Crisi, può avere connotazione positiva o negativa. La famiglia cerca stabilità e si adatta; cerca accettazione dal contesto
  5. Transgenerazionali, i promotori della crisi sono i figli che fanno sì che la famiglia inizi ad adattarsi al contesto; elaborazione di nuove soluzioni per integrare nuovi aspetti culturali oppure si può arrivare alla chiusura

Trattando di migrazione non si può prescindere dalla famiglia, perché è soprattutto tramite essa che si realizzano le possibili effetti.

mediazioniculturali tra la società di arrivo e le persone immigrate
Visioni convenzionali: fra disorganizzazione e tradizioni idealizzate
Limiti della visione convenzionale:
- Il concetto di famiglia
- Assetti sociali e valori tradizionali vs polo della modernità?
- Donne non sempre sacrificate
Interazione dinamica fra diverse pratiche e stili di vita (dimensioni strutturali, aspetti culturali e scelte soggettive...non sempre "tradizionali")
Famiglie non sempre coese (già all'origine)
GLI SCENARI DI ORIGINE
La partenza
La modalità con cui viene vissuta la decisione di partire
La reazione di chi rimane in patria
- Partenza condivisa e appoggiata
- Partenza contrastata, sentimenti ambivalenti in origine: confusi
- Partenza condannata, parto contro il volere della famiglia, c'è un attacco
- Partenza data, scelta che bisogna subire; non ci sono alternative
I PERCORSI COSTITUTIVI
1. Percorso al maschile
2. femminile, è la donna che parte

e organizza il ricongiungimento; nuovo equilibrio, non è l'uomo il padre di famiglia

Percorso al3. neo-costitutivo, ha a che fare con la famiglia che si crea nel paese di arrivo

Percorso4. simultaneo, riferito a situazioni di calamità: molto difficili

Percorso5. monoparentale, mamma/papà con i figli a seguito di fughe/divorzi/mamme single, tutto dipende da ciò che trovo nel

Percorsopaese di arrivo6. Percorso delle famiglie miste

7. Inoltre: caso delle nuove unioni

LE FAMIGLIE TRANSNAZIONALI

I membri dell'unità familiare, e in modo particolare gli adulti, vivono in paesi diversi rispetto ai figli. L'attenzione va in modo particolare alle madri migranti che segnano una discontinuità nei confronti del passato, quando emigrare da soli erano eventualmente i padri. Per molte famiglie la transnazionalità è una fase del ciclo di vita familiare, seguita da processi di ricongiungimento.

UNA FAMIGLIA "TRA" . .- Tra le

istanze della società di accoglienza e della società di origine- Tra due o più lingue, ciascuna con il suo portato simbolico- Tra diversi tempi e luoghi- Tra sistemi di valori diversi- Tra le generazioniLE FAMIGLIE TRANSNAZIONALI E LA CENTRALITÀ DEL CARINGLa dislocazione delle relazioni affettiveI figli ricevono poi delle madri regali costosi e denaro, in luogo di presenza fisica, cura diretta e effetto tangibile, si parla in proposito di dislocazione delle relazioni affettive, che diventa un elemento costitutivo dell'identità delle donne migranti. L'amore per i figli si traduce nell'allontanarsi da loro e nel cercare di guadagnare il più possibile per loro. All'altro polo della relazione i figli vivono a loro volta sentimenti di solitudine, insicurezza e vulnerabilità. Un paradosso centrale delle famiglie transnazionali riguarda dunque il fatto che il conseguimento della sicurezza finanziaria per amore dei figli vamano nella mano con una crescita dell'insicurezza affettiva Cure familiari a distanza - Sforzo di rendersi presenti. - Mantenimento di una comunicazione frequente. - Supporto e guida emotiva. - Coinvolgimento della famiglia allargata. - Ricorso ad aiuti domestici. Tieni mento dei rapporti familiari in condizioni di lontananza fisica è stato analizzato anche da un contributo europeo che ha messo afuoco due strategie attraverso le quali le famiglie transnazionali si sforzano di rispondere alla separazione fisica. Frontiering: gestione delle frontiere (mezzi usati per creare spazi familiari) Relativising: gestione delle parentele (modalità delle relazioni a distanza con gli altri membri della famiglia) Caring Centralità del caring Si innesca quindi una dinamica in cui i fatti obiettivi del distacco, della lontananza, entrano in contrasto con le visioni soggettive della continuità dell'intensità dei legami affettivi, nonché delleresponsabilità di alcune attività di cura. Aspetto cruciale: il rapporto con i figli e la volontà di prendersene cura anche a distanza. Attorno a questo nucleo si articolano strategie e investimenti delle famiglie migranti. L'attività di cura circola in diverse direzioni: non solo verso i figli rimasti nel Paese d'origine, ma anche i genitori anziani (circolazione delle cure). Diversificazione delle pratiche di accudimento. Le famiglie transnazionali non formano un blocco omogeneo: differenze e specificità colte da alcune ricerche sul campo. Pluralità di strategie di adattamento alla separazione e di fronteggiamento del care-drain, influenzate da: dati biografici, distanze, risorse politiche, elementi di contesto familiare... FAMIGLIE TRANSNAZIONALI 1) -> non sono auspicati i ricongiungimenti familiari, orientato al pendolarismo. CIRCOLANTI 2) -> madri in età matura, giovani nonne, rientri frequenti, orientato alritorno alla normalità, un momento di gioia e di speranza per la famiglia immigrata. Durante il processo di migrazione familiare, si possono individuare tre tipologie di famiglie: 1) Madri in giovane età con figli piccoli: Queste famiglie sono caratterizzate dalla presenza di madri giovani che hanno migrato insieme ai loro figli piccoli. Spesso, queste donne cercano di offrire ai loro figli migliori opportunità di vita e di futuro. Il ricongiungimento familiare è un obiettivo desiderato e praticato da queste famiglie, in quanto permette loro di stabilizzarsi e di costruire una vita migliore per i loro figli. 2) Ricongiungimenti familiari desiderati e praticati: In molti casi, la migrazione familiare avviene in più fasi. La famiglia si ricompone nel paese di destinazione, ma questa nuova famiglia è diversa da quella che viveva nel paese di origine. Durante il periodo di separazione forzata, tutti i membri della famiglia sono cambiati: i figli sono cresciuti, i coniugi hanno dovuto affrontare la vita in modo indipendente, assumendo nuovi ruoli e sviluppando nuove competenze. Il ricongiungimento familiare rappresenta quindi un momento di cambiamento e di adattamento per tutti i membri della famiglia. 3) Famiglie puerocentriche in Italia: Questa tipologia di famiglie si concentra sul benessere e sulle esigenze dei figli. L'obiettivo principale di queste famiglie è garantire un futuro migliore per i propri figli, offrendo loro opportunità di istruzione e di crescita. La migrazione familiare è vista come un mezzo per raggiungere questo obiettivo, permettendo ai genitori di lavorare e di fornire un sostegno economico ai propri figli. In conclusione, il processo di migrazione familiare è complesso e dinamico. Le famiglie che migrano si trovano ad affrontare molteplici sfide e cambiamenti, ma il ricongiungimento familiare rappresenta un momento di speranza e di stabilità per tutti i membri della famiglia immigrata.nuove riflessioni e adattamenti. Le seconde generazioni, che comprendono i figli degli immigrati nati in Italia o arrivati nel Paese in tenera età o in fase adolescenziale, rappresentano una sfida e un'opportunità per la società. Questi ragazzi trasformano i progetti migratori dei loro genitori in un percorso di stabilizzazione e integrazione. Inoltre, contribuiscono in modo significativo alla ripresa demografica del Paese. La presenza delle seconde generazioni è un segnale delle difficoltà e delle opportunità di un determinato contesto nel costruire un legame sociale. Le difficoltà legate alle seconde generazioni sono molteplici. Ad esempio, possono sperimentare discriminazioni legate all'accento, all'aspetto o all'ascendenza. Lo studioso Sayad ha evidenziato come la nascita delle seconde generazioni abbia messo in discussione i meccanismi taciti di accettazione dell'immigrazione, basati sulla sua presunta provvisorietà. Questo processo di cittadinizzazione progressiva degli immigrati richiede adattamenti da parte di tutti i membri della società.prendere coscienza di una trasformazione irreversibile della geografia umana e sociale dei Paesi in cui avvengono. I giovani di seconda generazione diventano gli alfieri della costruzione di NUOVE IDENTITÀ SOCIALI, FLUIDE, IBRIDE e SINCRETICHE e si fanno promotori di processi di innovazione culturale nel segno del cosmopolitismo e del multiculturalismo. Le seconde generazioni di immigrati NEGOZIANO i loro processi di identificazione con i genitori e con l'ambiente esterno (processo di ibridazione e di indigenizzazione). Per seconde generazioni si intendono bambini nati e cresciuti nel Paese ricevente ma anche adolescenti ricongiunti dopo aver compiuto un lungo processo di socializzazione. Alcuni per disambiguare il termine, preferiscono parlare di giacché MINORI IMMIGRATI il termine "seconde generazioni" dovrebbe riferirsi primariamente ai minori nati nella società ricevente da genitori immigrati. Ancora più corretto potrebbe essere il termine.

“PERSONE IMMIGRATA” ma, in ogni caso, tende a prevalere il termine di “secondeDI ORIGINEgenerazioni” nella letteratura internazionale.C'è da sottolineare che però questo è UNO degli aspetti che caratterizzano una persona.. non bisogna cadere in troppe generalizzazionie costruzioni di categorie sociologiche.. l’origine di una persona fa parte della sua identità ma non lo caratterizza in toto.

In generale potremmo definire le “seconde generazioni” come figli di almeno un genitore immigrato, nati tanto all’estero quanto in Italia. – momento dell’arrivo e visione graduale delle seconde generazioniCLASSIFICAZIONE DI RUMBAUT 19972: figli nati in Italia da genitori stranieriGenerazione 1,75: bambine/i nati all’estero e emigrati in età prescolare < 6 anniGenerazione 1,5: bambine/i nati all’estero e emigrati dall’età della formazione primaria e secondaria di primo grado

uo dei primi anni del nuovo millennio. Questa generazione è cresciuta con l'avvento della tecnologia digitale e ha familiarità con i dispositivi elettronici fin dalla tenera età. Sono abili nell'utilizzo di smartphone, tablet e computer e sono spesso considerati "nativi digitali". Sono anche molto influenzati dai social media e dalle piattaforme di condivisione online. Nonostante la giovane età, molti di loro sono già attivi su vari social network e hanno una presenza online. Sono spesso considerati una generazione molto aperta e inclusiva, con una mentalità globale. Sono abituati a vivere in un mondo sempre connesso e sono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici.
Dettagli
A.A. 2021-2022
30 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marghetaglia02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Pattaro Chiara.