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MIGRATI DI SECONDA GENERAZIONE
Status incerto. Si intendono i figli di immigrati nati nel paese ricevente e quelli nati al paese d'origine e ricongiunti in seguito. Nel primo caso si parla di "immigrati senza migrazione", che in alcuni paesi possono ottenere più agevolmente la cittadinanza rispetto ai genitori, se è contemplato lo IUS SOLI. Nei casi come quello italiano, alla maggiore età possono acquistare la cittadinanza italiana.
MIGRAZIONE DI PENSIONATI
Coloro che scelgono di migrare per godere di un clima più favorevole. Più agevolati anche qua coloro che mostrano un certo tipo di reddito.
MIGRANTI DI RITORNO
Coloro che rientrano nel paese d'origine dopo aver trascorso periodo di vita in un altro. Comporta però tutte le complicazioni di una nuova migrazione. Caso particolare è quello del ritorno in patria ancestrale – se si dimostra di avere un ascendente emigrante o colono, si può acquisire la
Nazionalità del paese cui si rivendica la provenienza (Italia e Germania).
MIGRAZIONI ITALIANE
Attualmente l'emigrazione italiana riguarda giovani e giovani adulti, provenienti da tutte le regioni, con Regno Unito come principale destinazione, seguita da Germania e Francia. - dati dell'AIRE non precisi in quanto non tutti si cancellano dall'anagrafe italiana/iscrivono all'AIRE.
Con la Brexit, molti connazionali non registrati all'AIRE rischiano di diventare irregolari.
Città metropolitane alto maggiore di mobilità in uscita, probabilmente per l'ambiente cosmopolita. Dagli studi risulta, al contrario della rappresentazione della narrativa, che non si tratta propriamente di una "fuga di cervelli", in quanto c'è una numerosa componente proletaria dell'emigrazione italiana: in Germania presenta caratteristiche simili al movimento dei lavoratori manuali (occupazioni poco qualificate in settori di servizi).
Spesso i giovani italiani devono accettare lavori inferiori al loro grado di istruzione - accettano una discesa sociale sperando in una futura promozione. Tre tipi di migranti italiani:
- Insoddisfatti/delusi, che partono per necessità, hanno istruzione media-superiore, tendono ad adattarsi a condizioni e compromessi.
- Esploratori, cercano esperienze di crescita personale e professionale - migrazione come scelta reversibile.
- Mobili per indole, giovani cresciuti in contesto globale abituati a spostarsi, più attrezzati per mercati di lavoro internazionali.
Italia ha poca attrattiva lavorativa per talenti stranieri, e difficoltà a far rientrare lavoratori italiani con esperienza estera.
TENDENZE MIGRATORIE GLOBALI NELLA STORIA CONTEMPORANEA
- Periodo dello sviluppo industriale e "grande emigrazione" dall'Europa alle Americhe. Possibile grazie all'alta richiesta di manodopera e non necessità di istruzione e ingressi scarsamente regolati.
Accordi Shengen – controllo delle frontiere esterne e allargamento dell’Unione Europea – lievitati il numero di lavoratori autorizzati a muoversi. L’integrazione nell’UE conduce ad una contrazione dell’emigrazione dai nuovi paesi membri. Tale declino fa prevedere che nel futuro non sarà più solo possibile attingere ai paesi dell’Est per il mercato del lavoro, e si dovranno attrarre immigrati stranieri.
In questi tempi vi è una percezione più ostile e di invasione nei confronti delle migrazioni, che si traduce nelle domande di chiusure di frontiere, restrizioni del diritto d’asilo e soccorso in mare.
Tendenze generali:
- Globalizzazione – eterogeneità linguistica, culturale, etnica e religiosa
- Cambiamento di direzione dei flussi – da Europa a Americhe, a da mondo a Euro.
- Differenziazione delle migrazioni
- Aumento contesti di transito – probabilmente in futuri diventeranno
paesi d'immigrazione- Femminilizzazione delle migrazioni per lavoro- Politicizzazione - diventato sempre più un tema a sostegno elettorale
APPROCCI TEORICI
SCHEMA BOHNING
- Migrazioni temporanee con alta partecipazione al mercato del lavoro. Giovani capaci.
- Non più solo giovani. Migrazioni per lavoro con alto tasso attività, periodi di tempo più ampi.
- Ricongiungimenti familiari, si iniziano a formare popolazioni minorili.
- Piena maturità, permanenza allungata, cresce la popolazione immigrata. Aumenta anche inquietudine e controlli. Aumenta la domanda di servizi.
Schema molto limitato che non esplica la varietà di immigrazioni esistenti.
CICLO MIGRATORIO
- Marginalità salariale - condizione di lavoro dipendente nella classe operaia.
- Nuovi ingressi, per matrimonio o ricongiungimento - funzione demografica. Inizio relazioni con ambiente istituzionale.
- Stabilizzazione della popolazione straniera - nascono
Spiegazioni macrosociologiche
- Fattori di spinta - migrazioni dovute a cause strutturali (povertà, mancanza lavoro, guerre, sovrappopolazione). Tipici nella fase attuale, prevalgono sui fattori di attrazione.
- Pressione migratoria - squilibri socioeconomici, aumentati con l'alto numero di persone, portano ad un travaso di popolazione da Sud a Nord Mediterraneo.
- Migrazioni forzate per cause belliche o fattori ambientali.
- Teoria neomarxista della dipendenza - migrazioni per lavoro discendono dalle disuguaglianze geografiche nei processi di sviluppo - e BRAIN DRAIN - drenaggio dei soggetti più istruiti e attivi verso l'estero, impoverendo il paese d'origine e arricchendo quelli d'arrivo.
- Sistema-mondo - la globalizzazione incrementa
“Regimi di mobilità” – vitalità degli Stati nel controllo e regolazione della mobilità trans-frontiera – i privilegiati passano più agevolmente perché dotati di più risorse. In questo modo la ricchezza è globale, mentre la povertà locale.
Teoria sistemica – vi sono un gran numero di variabili e di relazioni negli spostamenti internazionali, che la migrazione determinano la direzione. Importante, dunque, la sfera delle relazioni e legami interpersonali, che secondo critici sono comunque insufficienti per produrre movimenti di popolazione. Inoltre, va considerato che non tutti emigrano, nonostante i fattori di spinta: i migranti non sono i più poveri del
loro contesto, si trovano in una fase intermedia per quanto riguarda il reddito pro capite. Vi è un rapporto tra reddito pro capite e intensità migrazioni che disegna una curva a campana. Sono dunque i paesi intermedi quelli più interessati dall'emigrazione, mentre quelli più poveri raramente emigrano, e ancora più raramente escono dal paese: si deve essere disposti di capitale umano e sociale, essere dotati di risorse, conoscenze e capacità. Non si deve però considerare gli immigrati come soggetti passivi privi di agency: l'emigrazione di massa verso l'America fu il risultato di scelte individuali per sfuggire alle costrizioni delle società tradizionali. Il sistema push-pull non tiene conto della dimensione politico-istituzionale, ed è dunque insufficiente per descrivere il perché degli spostamenti migratori; piuttosto, risultano utili nel ricostruire gli scenari di fondo e in certi casi la direzione delle migrazioni.migrazioni internazionali.
FATTORE DI ATTRAZIONE: VERSANTE DELLA DOMANDA
Riguarda le società riceventi, l'attrattiva di un paese sviluppato riguarda la sua domanda di lavoro povero.
- Archetipo teoria marxista: immigrati come esercito industriale di riserva - il loro ingresso in economia di manodopera voluto dal sistema capitalistico, a scopo di tenere tali posizioni poco retribuite e gli individui vincolati a determinate condizioni.
- TEORIA DUALISTICA DEL MERCATO DEL LAVORO (Piore):
Mercato del lavoro primario - posti di lavoro sicuri, sindacati, dignità o retribuzione, forza contrattuale
Mercato del lavoro secondario - posti, poco tutelati e mal retribuiti. Qui vi confluiscono a poco a poco gli immigrati, che si dedicano con alacrità al lavoro: il tipo di lavoro non gli dà prestigio sociale, bensì la quantità di capitale che riporta al paese d'origine.
Una volta che gli immigrati si stabilizzano in società e si "normalizzano",
È necessario fare affidamento su altri canali di reclutamento (nuovi paesi). TEORIA DELLE CITTA' GLOBALI (Sassen): Polarizzazione della popolazione urbana, imprese e apparato di servizi. Da una parte componenti privilegiate in crescita, dall'altra classe media in diminuzione. Aumentano fasce di lavoratori manuali, necessari al funzionamento delle città globali. Approcci anche questi che considerano gli individui come soggetti passivi. Insufficienti a spiegare perché alcuni individui partono e altri no, perché alcuni vanno in certi paesi e altri no. Inoltre, non viene tenuto conto del QUADRO NORMATIVO. SPIEGAZIONI MICROSOCIOLOGICHE - Comportamenti migratori come scelte individuali: spontanee e volontarie basate su calcoli razionali sul confronto tra situazione in cui individuo si trova e guadagno atteso dal trasferimento. Le