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GOFFMAN: ANTROPOLOGIA DELLA VITA URBANA

La città come teatro: i racconti di Goffman: Erwin Goffman, nato in Canada e laureatosi presso l'Università di Chicago, si è dedicato allo studio dell'interazione faccia a faccia e del comportamento in pubblico delle persone, ereditando dalla Scuola di Chicago l'impegno per l'osservazione minuta e l'attenzione rigorosa alle persone comuni e alle loro attività ordinarie. Ha svolto tre ricerche sul campo: - In una piccola comunità di coltivatori delle isole Shetland - In un ospedale psichiatrico di Washington - Nelle sale da gioco di Las Vegas La sua analisi è quasi sempre microsociologica, interessata a singole occasioni di incontro e a quanto avviene tra gli individui in tali occasioni. La sua opera più rappresentativa è ancora oggi considerata il libro "LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE" del 1959, tradotto in Italia nel 1969, che in sostanza è.

Un trattato dei modi con cui l'individuo guida e controlla le idee che gli altri si fanno di lui: il controllo delle impressioni. Il suo interesse è concentrato sulla descrizione in dettaglio degli sforzi compiuti dagli individui, più o meno consapevolmente, per presentare una propria immagine che sia al contempo vantaggiosa per loro e credibile per gli altri. Tutte le attività svolte da un individuo durante il tempo in cui si trova in presenza di altri e tali da esercitare una certa influenza su di essi sono definite con il termine rappresentazione (performance). Il repertorio espressivo che l'individuo utilizza in tali occasioni costituisce la sua facciata che comprende l'ambientazione (che può essere fissa oppure scelta ad esempio salotto di casa oppure una stanza di un club) e la facciata personale (tratti relativamente stabili come il sesso, la statura ed altri effimeri come l'abbigliamento, i gesti e l'espressione del viso).

Gli elementi della facciata possono essere entrambi manipolati in modo da rendere agli altri l'impressione che vogliamo abbiano di noi. L'ambiente fisico che fa da sfondo ai comportamenti umani può essere distinto in due parti: - anteriore, cioè il palcoscenico in cui avviene la rappresentazione (ad esempio il salotto, mantenuto in ordine) - posteriore, cioè le quinte alla quale il pubblico non ha accesso ed in cui l'attore può rilassarsi e compiere azioni che potrebbero danneggiare il suo controllo delle impressioni (ad esempio camera da letto, bagno) Il gruppo di attori solitamente condivide una zona posteriore in cui progetta la rappresentazione, la discute, analizza le caratteristiche del pubblico (marito e moglie con gli ospiti, datore di lavoro e personale che si occupano dei clienti, ecc) Ma a volte si verificano i cosiddetti ruoli incongruenti (discrepant roles) come quelle dei delatori (che dicono al pubblico notizie segrete degli attori) il

compare (che cerca di indirizzare le domande del pubblico verso le questioni volute dagli attori), gli uditori specializzati (quali i critici teatrali e gastronomici), il mediatore (che appartiene a due compagnie di attori che sono l'una il pubblico dell'altra), la non persona (conducente di taxi) che può diventare a volte parte attiva del gruppo degli attori (ad esempio il domestico).

Tipi principali di attributi e tecniche necessari per ottenere un soddisfacente controllo delle impressioni:

  1. lealtà drammaturgica: gli attori di una compagnia non devono tradire la lealtà d'azione concordata sia durante la rappresentazione sia nell'intervallo tra una rappresentazione e l'altra (attenzione a chi non può mantenere un segreto come i bambini, a chi vuole mettere in scena una propria rappresentazione personale e soprattutto attenzione a coloro che simpatizzano con gli uditori e svelano tutto sulla rappresentazione)
  2. disciplina

drammaturgica: evitare incidenti di scena e, se accadonoo, riappropriarsi subito del ruoloassegnato, evitare di dimenticarsi di essere in scena3) circospezione drammaturgica: l'attore deve sapere quando è in scena e quando può rilassarsi; a talfine la rappresentazione non deve essere troppo complicata e difficile da condurre.

VISIONE DRAMMATURGICA DELLA VITA QUOTIDIANA: nella vita ci sono aspetti che sono reali ed a cui non si èpreparati; anche se si è consapevoli di recitare una parte, lo si può fare in tutta sincerità e quindi non tutte lerappresentazioni sono finzioni. Inoltre spesso gli attori interagiscono non con soggetti passivi ma con altri attori chepartecipano sostenendo apertamente i propri comportamenti.

Goffman trae da Durkheim (e lo manifesta nell'opera "Giochi di faccia") la concezione della vita sociale in cui ogniessere umano con la sua anima (poi trasformatasi nell'idea del sé) è

Un frammento della sacralità del gruppo; il modo in cui si accetta la presentazione di un sé diventa parte di una liturgia e quando non si osservano i rituali appropriati, il trattamento riservato all'altra persona è considerato violenza simbolica. Si ispira però al concetto cinese di faccia nel senso che:

  • Avere la faccia o mantenere la faccia significa che le immagini di sé non vengono messe in discussione.
  • Se però non si riesce ad attenervisi in modo credibile o se le immagini di sé vengono contestate da altri, si può perdere la faccia.
  • Se si assume una linea di condotta non coerente, si può essere fuori posto rispetto alla propria faccia.

Il gioco di faccia è tutto ciò che si fa per mantenere o salvare la faccia. Nel saggio "La natura della deferenza e del contegno", scritto dopo la sua esperienza condotta presso l'Istituto Nazionale di Salute Mentale, esamina altri concetti.

importanti: Deferenza che comprende l'attività simbolica mediante la quale si esprime apprezzamento ad una persona, indipendentemente dalla natura ugualitaria o meno della relazione; si esprime mediante i rituali di:

  • discrezione (avoidance) che consistono nel non invadere la sfera privata di un individuo evitando ad es. di toccarlo, di rivolgergli la parola in modo irrispettoso, di entrare nella sua stanza senza essere stati invitati;
  • presentazione che prevedono prescrizioni quali la reciproca attenzione, esprimere apprezzamento, salutarsi, complimentarsi.

Contegno si riferisce alla condotta simbolica con cui un individuo manifesta agli interlocutori le sue qualità.

Dalla prospettiva di Goffman sembrano derivare due sociologie:

  1. della sincerità che comporta termini quali padronanza di sé, tatto, gentilezza, cortesia, orgoglio, imbarazzo, vergogna; vige nell'ambiente della vecchia borghesia che si può permettere belle maniere.
senza secondi fini. Tale sociologia affronta veramente il problema dellacostruzione e del mantenimento del sé legati ai rituali dell'interazione routinaria? Spesso però tali riti ne implicano altri a cui l'individuo non attribuisce molta importanza ma che danno luogo a d altre relazioni. Se tali relazioni devono essere integrate tramite interazioni la costruzione del sé sarà dovuta al caratere aperto delle relazioni come nel caso delle communitas. 2) dell'inganno con i giochi di raggiro con i quali, mediante manipolazioni coscienti ma discrete, si cerca di costringere l'altro ad assumere una parte complementare; esemplare è l'archetipo del "pollo" (mark) che è colui che viene truffato dopo aver prestato fiducia al truffatore e che alla fine deve essere rabbonito da un consolatore, che fa parte del piano truffaldino, per impedire che si rivolga alla polizia e di dare fastidio in qualsiasi modo. Tale strategia

Di “rabbonire il pollo” è un processo sociale che si verifica in qualsiasi momento nei più vari contesti della vita sociale: ogni volta che un soggetto perde il gioco in cui aveva investito tanto, le persone coinvolte nel suo insuccesso o nel giudizio negativo responsabile del suo fallimento preferiscono congedarlo nel modo più conciliante possibile (es. un manager inefficiente viene promosso ad una carica puramente onorifica, un prete aiuta i malati morenti a ricreare il proprio sé in prospettiva di una vita futura) (rituale del fallimento controllato).

La sociologia dell’inganno è tipica dei bassifondi in quanto è qui che le persone si lanciano in affari a mani vuote e con un sorriso accattivante.

Goffman non si pone la questione di dove l’individuo si procuri l’idea che si fa di se stesso quale è o quale vorrebbe essere: questa idea è presente e l’individuo vuole che sia riconosciuta dagli altri.

Ciò non rappresenta un obiettivo insé. Presupporrebbe una notevole dose di autoinganno assumere che l'accettazione da parte degli altri di un falso sé presentato loro possa influenzare l'idea che l'individuo ha di se stesso; al massimo egli può essere fiero di essere un abile mentitore. Tuttavia la sociologia dell'inganno si occupa fondamentalmente di un sistema più aperto di transazioni in cui le pretese ad un certo sé sono convertite in risorse di natura molto differente, per esempio in servizi più tangibili o in beni materiali. La differenza tra le due sociologie non deve essere sopravvalutata, in quanto rituali di truffa sembrano riscontrarsi ovunque nelle interazioni sociali. Tale interpretazione cinica può però essere capovolta: e cioè il cinico diventa un moralista oltraggiato che ci ammonisce: i mezzi rituali di cui disponiamo per assisterci reciprocamente, permettono alla società di.andare avanti ma si prestano anche agli abusi. Per cui con questa visione il libro di Goffman diventa un manuale per smascherare gli imbroglioni.

GOFFMAN E LE ISTITUZIONI TOTALI

Nell'opera ASYLUMS del 1961 e tradotta in Italia nel 1968 G. affronta il problema della distribuzione del potere in un contesto istituzionale totale (e precisamente nell'ospedale psichiatrico St Elisabeth) che si caratterizza per le barriere erette al fine di impedire il contatto tra coloro che vi sono rinchiusi ed il mondo esterno. I suoi membri svolgono tutte le attività insieme, secondo modalità regolamentate ricevendo di norma il medesimo trattamento. Il rapporto tra internati e personale si caratterizza per l'estrema disuguaglianza e la notevole distanza sociale, l'internato perde il suo ambiente di vita, finisce sotto il controllo totale di altri con procedure di commiato dalla vecchia identità; il recluso sembra non avere più diritto alla sua facciata personale,

Ad un'ambientazione e ad un retroscena, ha poco controllo delle sue attività, non gode di alcuna privacy gli vengono assegnati a volte dei compiti apparentemente privi di senso senza alcun contatto con la vita precedente; le relazioni tra internati sono scor

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Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/10 Sociologia dell'ambiente e del territorio

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gt992 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dell'ambiente e del territorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Scienze Sociali Prof.