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TRA CALCOLABILITÀ E INCERTEZZA
Concezione probabilistica: rischio come probabilità del verificarsi di un evento e della gravità dei potenziali danni (R = P x D). L'approccio tecnico al rischio trova fondamento nella filosofia utilitarista e nella teoria della scelta. Questo approccio si basa su due presupposti: 1) che l'attore agisca razionalmente; 2) che agisca intenzionalmente. Tuttavia ci sono dei limiti a questo pensare, i due presupposti sono deboli: 1) informazione incompleta; 2) Teorema di Simon: razionalità limitata, è impossibile avere una conoscenza olimpica, noi non conosciamo tutte le possibili conseguenze di un'azione, né conosciamo tutte le possibili possibilità che potremmo mettere in atto. In più l'accesso alle risorse (informazioni per riuscire a prendere una decisione) non è uguale per tutti. Importante a riguardo è anche il tema del danno, questo non può essere calcolato.sempre in termini del danno cambia da persona a persona. La probabilità, anch'essa difficile da calcolare, non tiene conto dell'incertezza, quest'ultima nelle equazioni degli economisti è e rimarrà sempre un'incognita, appunto perché incerta, imprevedibile e non conosciuta. Questo approccio non affronta il problema di come i rischi vengono costruiti in quanto fatti sociali, perché la valutazione dei rischi varia al variare delle credenze degli attori e dei sistemi socio-culturali di riferimento. IL RISCHIO NELLE SCIENZE SOCIALI UNA PLURALITÀ DI APPROCCI TEORICI, FOCUS TEMATICI E DOMANDE DI RICERCA PREMESSE APPROCCI E TEORIE DOMANDE CHIAVE EPISTEMOLOGICHE REALISMO: il rischio è oggettivo e misurabile in termini probabilistici. Approcci tecnico-scientifici, cognitivismo. Come ridurli? Come le persone reagiscono cognitivamente? Approccio della "societàdelCOSTRUTTIVISMO Chi stabilisce quali sono lerischio”, approccio socio-DEBOLE: il rischio è priorità, che cosa è il rischio,oggettivo ma possiamo culturale, fenomenologia. che cosa non lo è? Qualecomprenderlo solo all’interno valutazione danno gli individuidi una cultura. della gravità dei rischi e delleloro conseguenze? Perchéalcuni eventi suscitanomaggiore preoccupazione dialtri, spesso a prescindere dallaprobabilità che si verifichino?COSTRUTTIVISMO FORTE: Approccio ella Come le pratiche del rischioil rischio non esiste in sé governamentalità, post- trasformano la vita sociale estesso ma è un modo di vedere strutturalismo. politica?socialmente e politicamentedeterminato.2. LA TEORIA DELLA SOCIETA’ DEL RISCHIO – ULRICH BECKIl concetto di società del rischio è stato introdotto dal sociologo tedesco Ulrich Beck (1944-2015) conla pubblicazione di Risikgesellschaft. Auf dem Wegin eine andere Moderne (La società del rischio. Verso una seconda modernità) nel 1986. La fortuna della traduzione inglese del libro e le sue numerose pubblicazioni successive ne hanno fatto uno dei più importanti esponenti della sociologia contemporanea. IL CONCETTO DI SECONDA MODERNITÀ «Just as modernization dissolved the structure of feudal society in the 19th century and produced the industrial society, modernization today is dissolving industrial society and another modernity is coming into being… The thesis of this book is: we were witnessing not the end but the beginning of – modernity that is, of a modernity beyond its classical industrial design.» (Risk society) Luhmann, Beck, non accettano il fatto di trovarci di fronte ad un nuovo periodo, non siamo nella post-modernità, ma c'è una continuità con il passato. Giddens definisce questa epoca come "tarda modernità", Beck cometradizionali;- Imposizione di nuovi controlli e vincoli istituzionali sugli individui. La vita, l'esistenza è divenuta un compito, le scelte e i fallimenti sono individuali. "L'individualizzazione sta diventando la struttura sociale della seconda modernità". Nella pre-modernità lo status era ascritto, attualmente ogni individuo è libero di scegliere il proprio percorso di vita, quest'estremizzazione del concetto di libertà è caratteristico della seconda modernità, la flessibilità sul lavoro. Almeno in teoria, rappresenta in pieno questo concetto, segue però anche una grave precarietà, incertezza verso il futuro. Ciò che tu sei è il risultato di ciò che fai. Si offusca il ruolo delle strutture sociali e il ruolo di coercizione da esse svolto. Sia le vittorie,“seconda modernità”.
La prima modernità, quella delle grandi aziende fordiste, della produzione di massa, dei consumi di massa standardizzati, della famiglia nucleare, del posto fisso a vita, dava un’identità precisa agli individui, ora si è incrinata e ha dato luogo a qualcosa di diverso:
- Dalla distribuzione della ricchezza alla distribuzione dei rischi;
- Dalla produzione dei beni alla riduzione dei “mali”;
- la società si concentra sulla riduzione degli esiti della modernità;
- Dall’uguaglianza alla sicurezza (anche se non è raggiungibile nella sua interezza, giungere ad una situazione di rischio 0).
IL CONCETTO DI INDIVIDUALIZZAZIONE
– –«Whatever we consider god, nature, truth, science, technology, morality, love, marriage modern life is turning them into precarious freedom (individualizzation).»
Duplice direzione:
- Sgretolamento delle istituzioni e dei legami
Come i fallimenti, sono una nostra responsabilità e non dipendono dal contesto.
IL CONCETTO DI MODERNIZZAZIONE RIFLESSIVA
"The newly formed social relationships and social networks now have to be individually chosen: social ties, too, are becoming reflexive, so that they have to be established, maintained, and constantly renewed by individuals" (1992:27)
È la seconda modernità vista sotto il profilo del nostro sapere e vedere le conseguenze della crisi. Secondo Giddens il sapere retroagisce sulla modernità stessa modificandola. Beck si rifà a questa visione e afferma che la modernità è riflessiva, tutto ciò che è prodotto ha degli effetti di ritorno sull'individuo stesso.
"Non è mai chiaro se sono i rischi ad essersi acutizzati o se è il nostro sguardo su di essi ad essersi fatto più attento" (Beck, 2000, p. 73)
Rischi reali = rischi immaginati. Rischio e percezione possono coincidere.
Tuttavia Beck viene criticato e accusato di essere "poco politico". Questa aspra critica nasce da un'affermazione del sociologo dove afferma che la povertà è di classe e l'inquinamento è democratico, volendo sostenere la dimensione globale del rischio. Ciò ha portato ad aspre critiche, all'apertura di un dibattito dove sono intervenuti numerosi autori scrivendo articoli molto infuocati. Questo perché con la frase appena citata Beck esclude il tema della classe sociale ed i rapporti di potere che ancora esistono all'interno della società.
DEFINIZIONE DI RISCHIO (BECK, 2008)
Rapporti di definizione (Beck, 2008: 52-54): i rischi sono costruzioni e definizioni sociali sullo sfondo di corrispondenti rapporti di definizione. Essi esistono nella forma di un sapere (scientifico o alternativo alla scienza).
Quelli che nella realtà capitalistica erano per Marx i "rapporti di produzione" sono per la
società del rischio i "rapporti In entrambi i casi si tratta di rapporti di potere.di definizione". Nella società del rischio i "rapporti di produzione" diventano "rapporti di definizione". Questi indicano i rapporti che ci sono tra i diversi gruppi sociali di definire quali sono i rischi e quali no, quali sono importanti e quali no. Sono rapporti di potere perché gli attori che decidono hanno la posizione e il potere di deviare le risorse. Non tutti hanno le stesse possibilità di dire cosa è importante, c'è chi ha più potere per farlo, chi ha più probabilità di essere ascoltato, di raccogliere informazioni e risorse, ecc... MESSA IN SCENA DEL RISCHIO (BECK, 2008) Nel mondo ci sono da sempre pericoli, rischi e minacce, ma soltanto nel momento in cui una realtà che ancora non diviene oggetto di attenzione pubblica, essa produce conseguenze in termini di comportamenti e.azioni.«Solo attraverso la presentificazione, attraverso la messa in scena del rischio mondiale il futuro dellacatastrofe diventa presente. I rischi appaiono urgenti, minacciosi e reali soltanto in conseguenza diuna particolare percezione e valutazione.» (Beck, 2008)
In altre parole «il rischio è tale soltanto nel momento in cui gli esseri umani lo osservano e neparlano» (Luhmann, 1976)
dalla sicurezza oggettiva del mondo in cui viviamo, l’anticipazione inscenata deiIndipendentementedanni obbliga ad agire preventivamente.
3. LA COSTRUZIONE SOCIALE DEL RISCHIO: DEFINIZIONI, ATTORI E PROCESSITRE CATASTROFI MA DIVERSE
Amatrice 24/08/2016 | Fukushima 11/03/2011 | Parigi 13/11/2015
UNA PRIMA VARIABILE PER DISTINGUERE: LA DECISIONE UMANA - AGENCY
L’agency ci permette di distinguere dove è presente l’intenzionalità umana. 7E INTENZIONALITA’: UNA TIPOLOGIA DI PERICOLO, RISCHIO,AGENCYMINACCIA AGENCY 1TREATH
RISK
Amico
Nemico
Valutazione dell'agente Neutro
INTENTIONALITY
DANGER
0
1-1
Nemico = agente che compie un'azione deliberatamente orientata a compiere un danno.
«Ovunque sono in agguato dei rischi. Alcuni vengono tollerati, altri no. Se certi rischi non vengono accettati, non è perché sono più pericolosi di altri? No di certo. Se non lo sono, è perché lo stesso rischio a uno sembra un drago, a un altro un lombrico. I rischi accettabili sono i rischi accettati. Questa apparente tautologia ci porta al cuore della questione: quanto maggiore e quanto più oggettivo appare un rischio, tanto più la sua realtà dipende dalla sua valutazione culturale. In altri termini, l'oggettività di un rischio è il prodotto della sua percezione e della sua (anche materiale) messa in scena.» –(Beck, 1998, 24-25).
Gli attori: importante ruolo dei media, degli esperti