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Il suicidio e le teorie del conflitto
Il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione della società religiosa e familiare. La legge generale che ne trae è che il suicidio dipende dal grado di integrazione e regolazione all'interno delle società.
Teorie del conflitto:
Il conflitto è un'esperienza universale dell'essere umano e della società. Esso è dato dal fatto che il sistema sociale è formato da gruppi (ciascuno dei quali persegue il proprio interesse) in competizione tra loro. All'interno dei sistemi sociali, ci sono gruppi che prevalgono (gruppi sociali dominanti) e gruppi che subiscono (gruppi sociali subordinati). La posizione dei gruppi nella società (il potere = la capacità di alcuni gruppi di sottometterne altri) dipende da fattori economici (Marx) o da fattori sociali e politici (Weber).
Karl Marx (1818-1883):
La teoria marxiana ha le sue radici nella filosofia hegeliana e nell'economia classica. La visione marxiana...
del processo storico poggia sulla concezione materialistica della storia: il principale motore del mutamento sociale è da ricercare nei fattori economici, in particolare nei fattori di produzione. Le società cambiano a causa delle contraddizioni insite nei rispettivi modi di produzione. Nella loro evoluzione storica, le società possiedono la propria forma specifica di produzione economica. La società capitalistica è caratterizzata da un modo di produzione radicalmente diverso dai suoi precedenti storici e costituito da due elementi: - il capitale: mezzi di produzione usati per produrre merci; - il lavoro salariato: l'insieme dei lavoratori che, privi dei mezzi di produzione, vendono la propria forza lavoro in cambio di un salario. Nella società capitalistica il potere non è tanto nelle competenze o proprietà terriere, ma nel possesso dei mezzi di produzione (capitale). Le diverse società si caratterizzano anche per una propriaforma di proprietà e, quindi, di classi sociali. Nella società capitalistica, la forma principale di proprietà è il capitale industriale e pertanto la principale divisione di classi è in: - borghesia: i capitalisti proprietari dei mezzi di produzione; - proletariato: la classe operaia priva dei mezzi di produzione. Il rapporto fra classi è conflittuale, fondato sullo sfruttamento della forza lavoro: - la borghesia è la classe dominante; - il proletariato è la classe subordinata. Il sistema capitalistico è destinato ad essere rovesciato da una rivoluzione del proletariato, che instaurerà una società senza classi (Visione utopistica). Teoria dell'ideologia: "Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti" Ogni classe, cioè, sviluppa una sua visione del mondo, un suo sistema culturale che è il riflesso degli interessi materiali di quel gruppo. È questa laLa famosa distinzione tra dimensione strutturale della società = di base economica (struttura produttiva) e la dimensione sovrastrutturale = ideologia, cultura, religione ("sovra" perché è costruita sopra il sistema economico). Questo sistema culturale trascendente all'uomo è utile al sistema capitalistico (in particolare alla classe borghese) per mantenere la propria posizione di potere all'interno della società.
"OPPIO DEI POPOLI" = la classe borghese utilizza la dimensione religiosa per dare l'idea agli uomini che ci sarà un mondo un giorno dove gli uomini saranno tutti uguali e questo, dal punto di vista di Marx, è proprio in funzione del mantenimento del potere che loro hanno effettivamente nella vita materiale, perché questo consente agli individui trasferire in una vita "altra" il proprio desiderio di avere uno spazio di potere in questa vita.
Max Weber (1864-1920)
A differenza
di Marx, per Weber l'influenza di idee e valori sul mutamento sociale è pari a quella delle condizioni economiche. Weber sviluppa una teoria multidimensionale della stratificazione. L'organizzazione gerarchica di gruppi all'interno della società, dal punto di vista di Weber, non dipende esclusivamente dalla proprietà (dimensione economica), ma ci sono altre dimensioni importanti, come lo status (prestigio sociale) di cui un gruppo gode all'interno di una società, o il partito (insieme dei valori politici). "Le strutture sociali non esistono all'esterno o indipendentemente dall'individuo, ma sono il risultato dell'azione sociale." -> come Durkheim Differenza fondamentale rispetto a Marx Per Weber, le idee, i valori e altri elementi di carattere culturale hanno un'influenza sul mantenimento della società, che è pari a quella delle condizioni economiche. Le condizioni economiche sonoSoltanto uno dei motori del mutamento sociale e NON l'unico come teorizzava Marx.
Origine del capitalismo
Il capitalismo non deve la sua origine esclusivamente al cambiamento dei fattori di produzione (Marx), ma anche alle influenze che vengono dalla sfera culturale, come la politica e la religione.
Lo spirito del capitalismo è quel complesso di orientamenti normativi che sono alla base della società occidentale moderna, favorito dall'etica protestante e dal dogma della predestinazione. La salvezza non è la conseguenza di un atto meritorio dell'uomo ma il risultato di una imperscrutabile decisione di Dio. La salvezza è predestinata da Dio e la vita moralmente corretta è conseguenza della predestinazione, non causa. Da questa dottrina di Calvino ne consegue una profonda rivalutazione dell'attività lavorativa dell'uomo. La nascente borghesia applica il principio del valore indiziario delle opere alle svariate attività economiche.
Il successo nel campo del lavoro diventa il segno inequivocabile della benedizione divina e quindi della salvezza. L'etica protestante spinge l'individuo a impegnarsi per il successo delle proprie iniziative economiche, segno di questa predestinazione divina. Il tipo ideale è un modello concettuale utile a comprendere il mondo. -> i concetti non servono a copiare la realtà, ma a sottolinearne quelle connessioni che a noi sembrano rilevanti. L'aggettivo 'ideale' non è sinonimo di desiderabile, ma designa la forma pura di un fenomeno. I tipi ideali non esistono nel mondo reale, ma aiutano a comprendere i fenomeni concreti. Es. taglia di pantaloni 42. L'azione razionale indica l'affrancamento della società moderna dalle credenze radicate nella superstizione, nella religione, nelle usanze, nelle abitudini tradizionali, cui subentra il calcolo strumentale razionale, tendente al raggiungimento.dell'efficienza sulla base delle conseguenze prevedibili. Il pensiero razionale moderno ha spazzato via le credenze di carattere "magico", cioè non scientifico, legate alla tradizione. Ma il rischio è quello di creare una gabbia d'acciaio, perché questo metodo scientifico che può trovare le soluzioni anche al mondo sociale può comprimere la libertà degli individui. Approccio razional-utilitarista L'assunto di partenza di questo approccio è quello secondo il quale le persone sono essenzialmente razionali, e la cosa che guida questa razionalità è il fatto di raggiungere un determinato scopo e quindi di scegliere i mezzi più adatti per raggiungere quest'obiettivo. Un altro assunto fondamentale (comune alle teorie del conflitto, Marx) è il fatto che il mondo sia caratterizzato da scarsità di risorse, e quindi gli individui devono scegliere determinate alternative d'azione per.Poter competere su queste risorse. Principali ispiratori: B. Malinowski (antropologia del dono), A. Smith ed economisti classici, psicologia comportamentista = il punto di partenza è che il comportamento è guidato da una relazione tra lo stimolo e la risposta.
George Homans (1910-1989) "Il sistema sociale è un mito" -> gli individui sono la realtà del mondo sociale e tutto va interpretato sulla base delle motivazioni dei singoli uomini e delle singole donne.
Lui parte, in quella che è la sua teoria dello scambio, da una serie di principi:
- Successo, quanto più spesso un comportamento è ricompensato, tanto più è probabile che venga ripetuto. Gli uomini tendono a ripetere quelle azioni che hanno avuto successo nel passato della loro esperienza.
- Stimolo, se nel passato alcuni stimoli hanno portato ad una azione ricompensata. Quanto più lo stimolo attuale è simile a quelli passati tanto più
Probabile e che l'azione venga ripetuta.
- Valore, (elemento aggiuntivo rispetto ad una teoria di base stimolo e risposta) ovviamente questo dipende dal valore che noi attribuiamo alla ricompensa: più gli diamo valore, più è probabile che ripetiamo quell'azione.
- Privazione-saziamento (legato al principio del valore), Quanto più spesso si è ricevuta una data ricompensa nel passato, tanto meno si dà valore ad ogni ulteriore ricompensa di tal genere.
- Aggressione-approvazione, quello che succede è che se le aspettative dell'individuo vengono disattese, questo può portare a stati di aggressività, o di approvazione se invece queste aspettative vengono soddisfatte.
Interazionismo
Parte dal presupposto per il quale le strutture sociali sono prodotte dalle azioni degli individui e delle loro interazioni.
Pone attenzione a questo tipo di interazioni studiando i comportamenti individuali degli attori sociali.
Il modo in cui costruiscono e attribuiscono un senso alle strutture sociali. -> dal punto di vista degli interazionisti, le strutture sociali non necessariamente hanno il senso è il significato che gli studiosi attribuiscono loro, ma bisogna vedere più nel dettaglio qual è il significato che attribuiscono loro gli individui direttamente coinvolti nel processo. Si tratta di una sociologia di livello micro, sviluppatasi soprattutto negli Stati Uniti d'America.
Principali ispiratori: Max Weber, George Herbert Mead
George Herbert Mead (1863-1931)
In opposizione alla concezione funzionalista che vede l'individuo come un agente passivo, determinato da valori, norme, ruoli, status, ecc.. Mead sottolinea la capacità (motivazione) degli attori di determinare la propria condotta.
Il modo migliore per osservare quali sono le motivazioni degli attori, è quello di osservare i comportamenti organizzati all'interno del gruppo sociale perché è
dentro il gruppo che prendono forma le identità individuali e anche la società. In questa concezione, il gruppo è considerato un elemento fondamentale per lo sviluppo e la definizione delle persone e delle comunità. Le interazioni all'interno del gruppo influenzano le scelte, i comportamenti e le opinioni di ciascun individuo, contribuendo così alla costruzione dell'identità personale e collettiva.