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Sociologia della famiglia - Saraceno, Naldini - Appunti Pag. 1
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Il ruolo del padre all'interno del sistema famiglia

All'interno del sistema famiglia, il padre ha la funzione di realizzare l'adattamento del sistema. La responsabilità primaria di tale sostegno (economico) spetta all'unico membro adulto di sesso maschile della famiglia nucleare. Al padre fanno capo altre funzioni assai importanti, ma è fondamentale l'importanza del suo ruolo professionale come componente del suo ruolo famigliare, così che nella nostra società il marito può essere designato, senza possibilità di equivoci, "leader strumentale" della famiglia considerata come sistema.

Pur non trascurando il fatto che nella forza lavoro del paese è compreso un gran numero di donne, ciò nondimeno non può sorgere su questo punto alcun problema di simmetria tra i due sessi - né, crediamo, vi è alcuna tendenza seria verso questa direzione. E ancora, è indubbio che, in generale, la mansione

Il ruolo della donna tende a essere di tipo qualitativamente diverso, e di status tale da non poter seriamente competere con quello del marito considerato come fonte primaria di status e di reddito. (...), il ruolo della donna adulta continua a essere saldamente ancorato, principalmente, ai problemi interni alla famiglia, come moglie, madre, e incaricata del governo della casa, mentre il ruolo del maschio adulto è principalmente ancorato al suo impiego e, attraverso questo, alle sue funzioni di fonte di status e di reddito della famiglia, al mondo professionale. Anche se (...) la donna coniugata media venga ad avere un qualche tipo di impiego sembra assai improbabile che l'equilibrio relativo di cui si è detto possa venire turbato, e che possa verificarsi o un capovolgimento dei ruoli, o una totale scomparsa della differenziazione qualitativa che in tali aspetti si manifesta" (Parsons e Bales, 1974, p.18-21).

2. Il Gruppo domestico.

Un secondo filone di studi sociologici sulla famiglia,

di derivazione storico e demografico, mira a rispondere anziché al quesito "a cosa serve la famiglia?" alla domanda: "chi sta con chi?" nella famiglia. Si tratta dunque di una prospettiva strutturale sulla famiglia. La famiglia è intesa come Household, come ménage, convivenza. Al termine famiglia si va così sostituendo quello di "gruppo domestico", che all'interno del troppo generale e generico termine famiglia, mentre ritaglia il "gruppo domestico", distingue e individua contemporaneamente la parentela (non convivente) con una sua rilevanza specifica. Questa prospettiva assume come variabile rilevante nella definizione e nello studio della famiglia lo spazio e la condivisione dello spazio ("chi vive sotto lo stesso tetto"). Il contributo forse più importante alla definizione e alla classificazione della famiglia come struttura mirante a individuare piuttosto che la funzione il tipo di vincolo che

Allaccia le persone che vivono insieme, ci viene dal gruppo di Cambridge. Gli studi degli storici e demografi del Gruppo di Cambridge (Laslett, 1972) hanno elaborato una tipologia di strutture familiari adottata in molti studi e ricerche. Essi distinguono quattro categorie di strutture di convivenza familiare:

  1. Gruppi domestici "senza struttura", cioè senza rapporti né di sesso né di generazione (comprendenti convivenze di amici, o i single);
  2. Gruppi domestici "semplici": composti dai genitori con i figli, oppure da un solo genitore con figli, o dalla coppia senza figli;
  3. Gruppi domestici "estesi", composti, oltre che dai membri della famiglia "semplice", da parenti ascendenti (un nonno/a), discendenti (un nipote) o collaterali (un/una cognato/a);
  4. Gruppi domestici "multipli", ove sono presenti più nuclei coniugali, più coppie con i figli. Tra queste: 1. le fraternità, in cui tutti i fratelli
sostiene la famiglia, come ad esempio il tipo di convivenza e i legami tra i membri. Le relazioni familiari, invece, si riferiscono alle interazioni e ai rapporti emotivi tra i membri della famiglia. Le diverse strutture familiari possono influenzare le dinamiche e le relazioni all'interno della famiglia stessa. Ad esempio, nelle famiglie nucleari, i genitori sono responsabili dell'educazione e della cura dei figli, mentre nelle famiglie estese, i nonni possono avere un ruolo importante nel prendersi cura dei nipoti. È importante notare che le strutture familiari possono variare a seconda delle culture e delle società. Ciò che è considerato normale in una cultura potrebbe non esserlo in un'altra. Inoltre, le strutture familiari possono evolvere nel tempo, adattandosi ai cambiamenti sociali e alle esigenze dei suoi membri. In conclusione, l'analisi delle strutture familiari ci permette di comprendere come le famiglie si organizzano e si sostengono, fornendo una prospettiva importante per lo studio della società e delle relazioni umane.

Trasforma una convivenza in termini di ampiezza e di composizione. Le relazioni familiari riguardano i rapporti, che possono essere di autorità/potere e di affetto. Secondo il principio dell'autorità si possono distinguere famiglie patriarcali, matriarcali o democratiche a seconda della diversa distribuzione del potere tra i suoi membri. Naturalmente si tratta di 'tipi ideali' e nella realtà la distribuzione di potere e autorità è in genere meno precisa e più elastica.

La prospettiva fenomenologica: la famiglia come mondo, (Berger e Berger, 1972). La famiglia è qui affrontata nella prospettiva relativa dei suoi membri quali soggetti di vissuto, di percezione e di attribuzione di significati. Ogni soggetto avendo una posizione diversa all'interno della famiglia, in particolare in relazione alla generazione, vive la famiglia in modo diverso a seconda della sua età, della sua posizione. Si mette l'accento

sulla particolare versione (peraltro dinamica, sempre diversa nel corso del tempo) che della famiglia ogni individuo si forma nel corso della sua vita famigliare. Il bambino non sente la famiglia come una istituzione specifica all'interno di una società più vasta. Per il bambino la famiglia è tutto un mondo di persone e di significati molto importanti per lui. All'inizio è l'unico mondo. Nella famiglia vi sono tutti gli altri più importanti per quello stadio. Retrospettivamente la famiglia rappresenta per quasi tutti - in questa teoria soggettivista - il "porto di partenza" da cui una persona salpa per il viaggio attraverso la società. Questa prospettiva sulla famiglia osserva questa istituzione attraverso l'esperienza soggettiva che le persone fanno nel corso della vita: la famiglia viene così proiettata in una prospettiva temporale dinamica nella storia di vita della persona. Per una persona che guardadall'esterno la famiglia per il bambino rappresenta il suo microcosmo, ma per il bambino è tutto il suo mondo vitale. Solo in seguito il bambino si rende conto delle strutture che si profilano sullo sfondo della vita di ogni giorno e incomincia allora a vedere la famiglia come "una posizione panoramica e ben difesa" da cui osservare e mettersi in contatto con esse. La famiglia è il suo canale di collegamento con il macrocosmo, in parte in quanto canale d'informazione e in parte perché i ruoli espressi all'interno della famiglia dagli adulti rappresentano le varie strutture del macrocosmo. Più avanti la famiglia sarà perciò vista come luogo d'attesa. E nel periodo adolescenziale la famiglia sarà più spesso considerata come una barriera tra l'individuo e le esperienze che attendono il giovane nel macrocosmo. Mentre la prospettiva tipica degli adulti è quella della famiglia rifugio: il luogo in cui

possono rimettersi dalle tensioni accumulate nel macrocosmo, dalle sue frustrazioni. Per la maggior parte degli adulti - nella famiglia americana in particolare - è l'area più importante della loro vita privata, luogo dove si situano importantissime aspettative di autorealizzazione e di soddisfazione.

La famiglia è dunque vista nel corso della vita delle persone, in relazione alle persone e al loro cambiamento nel corso di vita.

3.2. La famiglia come costruzione sociale della realtà. Ci collochiamo ancora all'interno di una prospettiva sociologia di tipo culturalista fenomenologico e antropologico. È la prospettiva articolata che sembra prediligere Chiara Saraceno nel suo manuale. In esso possiamo trovare successivamente una serie di definizioni che diventano sempre più articolate e complesse attraverso una messa a fuoco sull'oggetto sempre più ravvicinata: l) "la famiglia si rivela uno dei luoghi privilegiati di costruzione"

sociale e alle relazioni familiari. Questi significati sono influenzati da fattori culturali, sociali ed economici e possono variare nel tempo e nello spazio.4) La famiglia è un'istituzione sociale che svolge diverse funzioni nella società, come la socializzazione dei membri più giovani, la trasmissione di valori e norme culturali, l'organizzazione del lavoro domestico e la cura dei membri più deboli.5) Le relazioni familiari possono essere basate su legami di sangue, matrimonio o adozione, ma possono anche essere create attraverso legami affettivi e di sostegno reciproco.6) Le dinamiche familiari possono essere influenzate da fattori come il genere, l'età, la classe sociale, l'etnia e la religione.7) La famiglia può essere considerata come un sistema complesso in cui i membri interagiscono tra loro e con l'ambiente circostante. Le dinamiche familiari possono essere caratterizzate da equilibrio o disuguaglianza di potere, conflitti o armonia, coesione o distanza emotiva.8) La famiglia può essere anche un luogo di violenza e abuso, dove i membri sono vittime di maltrattamenti fisici, psicologici o sessuali. Questi problemi richiedono interventi e politiche sociali per garantire la protezione e il benessere dei membri più vulnerabili.al mondo" (ivi). "(...) la varietà dei modi in cui gli esseri umani hanno organizzato la propria sopravvivenza e riproduzione" (ivi, p.12). 4) "La famiglia differenzia anche l'esperienza di coloro da cui è costituita, dei sessi e delle generazioni. (...) il luogo sociale e simbolico in cui la differenza, in particolare la differenza sessuale, è assunta come fondante e contemporaneamente costruita come tale". (ivi, p.10). Si tratta dunque di definizioni articolate che attingono in parte alla prospettiva antropologica (i modi che hanno gli esseri umani per organizzare la propria sopravvivenza soprattutto attraverso le alleanze di gruppo, come vedremo, soprattutto attraverso il matrimonio), in parte a quella fenomenologica (la famiglia come costruzione sociale della realtà e del senso della realtà) e infine anche al funzionalismo parsonsiano (quando è individuata come la struttura differenziante le esperienze maschili e femminili).

femminili così come quelle delle generazioni), con tuttavia un particolare accento posto sulla rilevanza non solo della esperienza di genere ma sulla costruzione sociale stessa del genere maschile e femminile, differenza costitutiva della famiglia stessa. Senza differenza sessuale non ci sarebbe famiglia. Si po

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A.A. 2006-2007
4 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.