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L'ANGELO DEL FOCOLARE
Comunemente la donna uccide soggetti più deboli ed indifesi, quali sono i figli o gli anziani.
Le donne sono meno violente ed aggressive degli uomini per diverse ragioni, è la mancanza del testosterone ormone maschile un cui alto livello nel sangue è correlato ad un aumento dell'aggressività. D'altro canto, cambiamenti di livello ormonale in alcuni cicli femminili o nell'immediatezza di un parto agirebbero da fattore scatenante di crimini violenti femminili.
Le donne abitualmente sono riservate e protettive e tendono ad inibire l'aggressività che di solito esplode in un senso auto-aggressivo anziché etero-aggressivo: cioè il comportamento violento femminile il più delle volte si manifesta contro se stessa che contro gli altri.
Le donne arrivano ad uccidere in determinate condizioni sociali e ambientali, in situazioni contingenti che possano agire da fattori scatenanti: disturbi psichici o
abuso di alcool e droghe, o una situazione di grave stress. È molto raro che una moglie uccida il marito. Se lo fa è per salvare se stessa e i figli dai maltrattamenti subiti dall'uomo o molto più raramente per moventi economici o passionali. Le donne uccidono il marito in risposta a condizioni di insopportabile frustrazione, colpendo la figura maschile che le umilia, le opprime, le maltratta. L'uccisione avviene dopo anni, se non decenni, di violenza prevaricazioni, prepotenze di ogni genere che l'omicida ha subito da parte della vittima. Le donne maltrattate dai mariti difficilmente abbandonano il tetto coniugale. Ci sono varie ragioni alla base di questa decisione: paure, presenza di figli, timore di distruggere ulteriormente la famiglia, considerazioni pratiche di ordine economico; ma anche sentimenti ambivalenti nei confronti del partner, compassione perché lo ritengono affetto da problemi psichici o speranza di un pentimento da parte.Dell'aggressore. Alcune mogli, che hanno paura di fuggire ma che non riescono più a sopportare ulteriori violenze, come soluzione estrema si trasformano esse stesse in killer del marito violento, colpendo di solito quando lui è più vulnerabile o debole, durante il sonno. Raramente la donna uccide il proprio partner per gelosia, in quanto la donna gelosa tende a scaricare la propria aggressività sull'amante del marito. Ci sono due casi di uxoricidio passionali da parte di donne che in non pochi casi, hanno eliminato il marito con l'aiuto dell'amante. Il movente economico, frequente motivazione dell'omicidio femminile, è presente anche in caso di donne uxoricide. E spesso anche in questi casi l'assassina si fa aiutare da un complice, o da una complice, come nel caso riportato dappresso. Sono assai rari i casi di donne che dopo aver ucciso il proprio partner si siano suicidate. È il marito a compiere il doppio delitto,
è molto frequente invece che la donna che si uccide lofaccia dopo aver soppresso un figlio.
Sul piano giuridico l’uccisione dei figli si distingue a secondo dell’età di questi ultimi, in:
- infanticidio figlio appena nato
- omicidio figlio non neonato
In criminologia viene operata una più specifica suddivisione:
- neonaticidio
- infanticidio
- figlicidio
Il neonaticidio è opera di madri che hanno negato la gravidanza e che ora negano anche il frutto stesso della gravidanza, ossia il figlio, che viene eliminato subito dopo la nascita, come cosa sgradita, estranea, in quanto non elaborata mentalmente ed affettivamente nel corso della gestazione.
L’infanticidio riguardano vittime che non hanno ancora un anno di età è commesso da madri che sentono il figlio come una propagine di sé e dunque ritengono di poter disporre della sua vita: io l’ho creato e io lo posso distruggere.
Il figlicidio ossia l’uccisione di un figlio più grande è un fenomeno meno comune ma altrettanto grave.
già creato relazioni affettive con l'adulto, è evento assai più raro dei precedenti ed è frutto spesso di relazioni distorte intrafamiliari, che includono non solo la coppia madre-figlio ma anche la figura paterna. Il figlicidio, ossia l'uccisione di un figlio più grande che ha già creato relazioni affettive con l'adulto, è evento assai più raro dei precedenti ed è frutto spesso di relazioni distorte intrafamiliari, che includono non solo la coppia madre-figlio ma anche la figura paterna. Il figlicidio, ossia l'uccisione di un figlio più grande che ha già creato relazioni affettive con l'adulto, è evento assai più raro dei precedenti ed è frutto spesso di relazioni distorte intrafamiliari, che includono non solo la coppia madre-figlio ma anche la figura paterna. Il figlicidio, ossia l'uccisione di un figlio più grande che ha già creato relazioni affettive con l'adulto, è evento assai più raro dei precedenti ed è frutto spesso di relazioni distorte intrafamiliari, che includono non solo la coppia madre-figlio ma anche la figura paterna.già creato relazioni affettive con l'adulto, è evento assai più raro dei precedenti ed è frutto spesso di relazioni distorte intrafamiliari, che includono non solo la coppia madre figlio ma anche la figura paterna. Il rischi che un bambino corre di essere ucciso dai propri genitori diminuisce con l'aumentare dell'età. Nei delitti commessi subito dopo la nascita entra in gioco la relazione tra madre e gravidanza; il bambino non c'entra. In queste madri è scattato il meccanismo della negazione della gravidanza. L'infanticidio è opera di donne dalla personalità immatura che si sentono inadeguate a svolgere il ruolo materno con tutte le responsabilità connesse. Il figlicidio è per molti versi ancora più terribile dell'infanticidio, in quanto rispetto al neonato, il bambino ha già caratteristiche psicofisiche ben definite e già ha instaurato rapporti affettivi col genitore, al qualeSi rivolge in cerca di protezione: purtroppo sarà proprio questi a dargli la morte. Altre volte il figlicidio è motivato da fattori quali il rancore, la gelosia, la vendetta nei confronti del partner. Le madri vivono il proprio figlio come un limite alla propria libertà e quindi lo eliminano onde poter vivere senza più vincoli, magari con un nuovo amante. Nel figlicidio, forse più ancora che nell'infanticidio, hanno un grande peso le malattie mentali dell'autore del reato: gravi schizofrenie, reazioni psicotiche paranoide, forse depressive, epilessia, tossicodipendenza, immaturità o anomalie della personalità.
SINDROME DI MUNCHAUSEN con questo nome si indica un disturbo psichiatrico che colpisce prevalentemente le madri e che consiste nel provocare nel figlio lesioni anche gravi al fine di ottenere l'attenzione del medico; la madre somministra di nascosto al bambino farmaci o sostanze dannose per determinarne il ricovero ospedaliero.
durante il quale mostra di prodigarsi nell'assistenza del piccolo malato. Lo scopo di questo comportamento patologico è quello di essere giudicata una buona madre, attenta e premurosa. I bambini vittime delle madri con Munchausen hanno di solito meno di 6 anni. L'infanzia delle donne affette da questo disturbo è stata contrassegnata dalla discordia e dall'avere subito violenze domestiche o abusi. Dunque il comportamento patologico finalizzato alla ricerca d'attenzioni nasce dall'esigenza di compensare bisogni affettivi irrisolti dai genitori e che vengono trasferiti su figure autoritarie. È presente rabbia e depressione e la condotta sottende una richiesta d'aiuto per se stessa. Le donne che soffrono di tale disturbo hanno seri problemi di salute e possono avere sofferto della stessa sindrome che hanno prodotto nei figli; molte hanno buone capacità infermieristiche. LA MORTE IMPROVVISA DEL BAMBINO NELLA CULLA O SIDS le cause dellamorte improvvisa del bambino nella culla sono attribuibili ad episodi di apnea/ipossia nel sonno, che colpisce soprattutto i neonati che non dormono sul ventre. I fattori di rischio della Sids sono: l'età molto giovane della madre, essere nubile, fumatrice, tossicodipendente, avere problemi economici, avere già avuto casi analoghi nell'ambito familiare, aver dato alla luce un bambino prematuro e/o di basso peso. Tra le peculiarità di tale sindrome va annoverato che il bambino poco prima del decesso appare normale. La Sids si verifica spesso in famiglie in cui i figli sono maltrattati o abusati. Spesso le donne assassine dei figli non sono né cattive né folli. Frequentemente le infanticide sono affette da gravi infermità mentali, alcune insorte a prescindere dallo stato di maturità, sovente prima della gravidanza, già in età adolescenziale, come le forme schizofreniche. Altre volte, invece, la malattia mentale è.Strettamente connessa all'evento gravidanza-parto. Un terzo delle madri che uccidono i figli soffrono di depressione. Le madri omicide sono per lo più giovani "ragazze madri" di modeste condizioni sociali, che hanno ricevuto poca o nessuna assistenza pre-natale. Nell'infanzia delle donne che hanno ucciso i figli è stato frequentemente osservato che le loro madri erano inadeguate, disturbate, aggressive e violente nei confronti delle figlie. Dunque nel figlicidio possono manifestarsi due tipi di meccanismi criminogenetici: nel primo le madri ripetono sul loro figlio le violenze che avevano subito dalla propria madre, nel secondo le madri spostano il desiderio di uccidere la loro madre cattiva ed uccidere il figlio cattivo. All'omicidio del figlio può seguire il suicidio della madre. L'omicidio avviene per accoltellamento o per soffocamento. Solo le madri folli, dopo aver ucciso i figli si tolgono la vita: sono donne gravemente depresse o schizofreniche.
Esistono tre tipi di comportamento tenuti dalle madri dopo l'uccisione del figlio:
- presenza di condotta suicidiaria
- menzogna/simulazione di reato
- confessione spontanea
Alcune donne negano l'accaduto e si proclamano innocenti. Ci sono donne che ammettono la morte violenta del figlio, ma accusano estranei quali autori del delitto. Altre donne riconoscono di aver ucciso il loro piccolo. Esse presentano chiare infermità psichiatriche, alcune di loro si suicidano. Nivoli identifica inoltre 4 fasi distinte che attraversano la madre dopo il compimento del delitto:
- la fase immediatamente seguente all'arresto
- la fase prima della conclusione del processo
- la fase dopo la conclusione del processo
- la fase del reinserimento sociale
Esistono madri che uccidono un figlio e a distanza di tempo un altro figlio.
IL RAGAZZO MODELLO
Le cause di un omicidio domestico sono molteplici. Intervengono diversi fattori, di tipo individuale, familiare, sociale. I fattori
individuali sono di tipo biologico, psicologico e psicopatologico. Non è possibile