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Nome - Prénom
Name - Vorname
Martina
Cognome - Nom
Surname - Nachname
Sperlan
Materia - Matière
Subject - Fach
Sociologia del libro e della cronaca giornalistica
Scuola - École
School - Schule
Università degli Studi di Verona
Classe - Classe
Grade - Klasse
Magistrale in giornalismo
Anno - Année
Year - Jahr
1o anno
Le pagine di questo quaderno sono prodotte con carta di alta qualità, proveniente dalla gestione sostenibile delle foreste, priva di cloro elementare (ECF), non trasparente, resistente alla dispersione dell'inchiostro, a strappi e cancellature.
Made in Italy
... e della CRONACA GIORNALISTICA
La CRONACA GIORNALISTICA è il genere principe nel giornalismo e il fondamento della cronaca è la notizia.
LA NOTIZIA
La NOTIZIA riguarda un avvenimento e si rivolge a un pubblico (si scrive per i lettori, non per sé stessi); nel caso del giornale c'è un soggetto collettivo enunciante, redazione, che scrive per un soggetto collettivo fruituario, il pubblico.
La notizia, essendo un rapporto su un avvenimento, non è l'esperienza di un evento e non può che fondarsi sull'informazione dell'evento e non sull'evento in sé. = un avvenimento diventa notizia solo se noi diamo origine alla notizia e produce informazione.
Il fatto che esistano solo eventi più o meno notiziabili, conducono agli studi sulle dinamiche di NEWSMAKING. = il fare le notizie - le routine produttive che rendono notizia un qualunque avvenimento.
È il pubblico che in qualche modo determina la preselezione degli avvenimenti che diventeranno notizia. = i lettori leggono ciò che si aspettano di leggere.
Spesso i lettori realizzano anche una sorta di semantica anticipatoria di ciò che leggeranno = i lettori partecipano alla costruzione del testo giornale, cooperano a un'interpretazione di qualcosa che è pre-esisto all'autore dell'articolo. = "cooperazione interpretativa", U. Eco. Questo modello è molto efficace nel delineare i meccanismi che permettono al lettore di entrare nel quotidiano moderno.
Le notizie si possono suddividere a seconda che si usi come standard di riferimento il criterio generale seguito dal giornalista o il tipo
Ma non tutti i media sono dei "Grandi Fratelli", degli strumenti di controllo sociale, perché il potere dell'agenda setting esercitato dai media muta in rapporto alle diverse aree tematiche affrontate dai mezzi di informazione.
Grazie a numerosi studi empirici si è notato che il potere di agenda è tanto maggiore quanto più si riflette alle esperienze distanti da quella personali dei destinatari.
Le considerazioni sull'agenda setting generano altre conseguenze; la più importante è che l'influenza dei media dipende dalle modalità con cui l'attività informativa si attua. Se dunque la teoria dell'agenda setting pone in risalto l'incremento della dipendenza cognitiva che ciascuno di noi ha dai media, si sviluppa però nell'opposizione tra effetti cognitivi sull'audience e le loro preposizioni.
È evidente che dove il pubblico non dispone di strumenti di controllo delle informazioni ricevute, l'informazione diventa assunta senza mediazioni (passivamente) e accettata vera.
Nella misura in cui il destinatario è in grado di controllare l'accuratezza della rappresentazione della realtà sociale, sulla base di qualche standard al di fuori dei media, l'immagine che il lettore si forma finisce per essere distorta, stereotipata, manipolata, più o meno rispetto alla realtà.
I media forniscono, insieme alle informazioni, le categorie cognitive in cui collocarle. Una delle peculiarità dell'agenda setting riguarda i differenti ruoli che essa attribuisce alla carta stampata e alla TV.
L'ordine del giorno dei temi presenti nei media e la loro gerarchia d'importanza non provocano gli stessi effetti di sull'orientamento sul pubblico della TV e dei giornali. L'informazione stampata fornisce ai lettori un vocabolario forte, costante e visibile di salienza. L'informazione TV, in virtù anche della sua preminenza tecnologica, livella il nesso
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rifiutano di trasformarsi in criteri di salienza. Applicati implici-camente dagli stessi lettori.
I criteri di trattamento delle notizie non sono rigidi, mamutevoli; i fattori che concorrono a rendere più o meno importanteuna notizia sono molteplici e cambiano a seconda del tipo digiornale, l'area di lettura, la linea editoriale, l'ora in cui giungeuna notizia, la rilevanza degli altri avvenimenti della giornata.➔ questi criteri sono linee guida pragmatiche capaci di tuttigradi di flessibilità.
In virtù della grande elasticità dei criteri non è possibilefornire un piano stabile definitivamente consolidato → bisognaconsiderare la peculiarità dei diversi media, che sviluppanonecessità e criteri differenti.
Papuzzi ritiene che i criteri valutativi vadano distinti in due grandicategorie:
- quelli che riguardano l’interesse dei lettori
- quelli che riguardano il modo di lavorare dei giornalisti
→ i criteri relativi ai valori notizia possono essere classificati inuna serie di categorie:
- grado e livello de soggetti coinvolti / ilprestigio sociale
- impatto sulla nazione e sull’interesse nazionale(➫ maggiore o minore impatto sul lettore)
- impatto internazionale e lo sviluppo di un’ideacondiviso di progresso (↦ cure per le malattie)*
- vicinanza fisica e culturale al contesto diriferimento dei lettori
- quantità di persone coinvolte, anche solopotenzialmente
* le questioni sciame chehanno una loro scala
Il giornalista deve soprattutto dare delle notizie, cioè mettere in relazione un avvenimento con un dato pubblico. Il giornalista registra qualcosa che accade e stabilisce una comunicazione. Il suo problema è di controllare ciò che accade, deve avere delle garanzie in merito ed esibire tali garanzie.
Solitamente si distinguono due livelli di fonti:
- 1° livello - quelle che garantiscono correttezza dell’informazione perché possiedono autorità istituzionale o perché gli è riconosciuta una competenza specifica (governo, scienziati...)
- 2° livello - quelle legittimate dallo stesso giornalista, figure quotidiane come un testimone oculare, l’uomo della strada, che non hanno un rapporto privato con il giornalista.
Le fonti hanno natura variabile: quelle di 2° livello diventano di 1° se acquisite durante gli atti di un processo.
Altre classificazioni possibili sono legate al “livello d’uso” (attive e passive) o il “livello di istituzionalità” (ufficiali ed ufficiose).
L'esistenza di fonti e la loro pubblicazione sono elementi importanti nel lavoro giornalistico. Aiutano a stabilire un rapporto di fiducia con il lettore, facendogli credere a ciò che il giornalista comunica.
Viene stipulato un contratto di veridizione con il lettore.
Altro “contratto” è quello che lega il giornalista alle fonti, la cui articolazione non è casuale: è la rete di fonti che gli apparati di informazione stabiliscono come strumento essenziale per il loro funzionamento riflette da un lato la struttura sociale e il potere esistente e dall’altro s’incarica sulla base delle esigenze poste dalle procedure connesse nel mezzo di comunicazione. E le fonti cui all’interno queste strutture ufficialmente vengono tenute in considerazione, ognuno facilmente svolge propria procura.
stessa adatta alle esigenze del lettore e interessata a comunicare con il pubblico.
Sono molteplici le attività che una fonte deve curare per partecipare alla catena dell'informazione, presidiando i 3 momenti fondamentali in cui si articola il processo proattivo:
- creazione dell'informazione
- trattamento dell'informazione
- distribuzione dell'informazione
I requisiti necessari per un'azione efficace delle fonti, seguono le "7 C", tutte collegate tra loro.
CREDIBILITÀ
➩ si determina se si è resa a definire una coerenza comunicativa. L'atto comunicativo deve essere in grado di riportare con immediatezza un'identità della fonte, deve essere riconoscibile e interpretabile alla luce delle caratteristiche distintive della fonte stessa. La credibilità presuppone un processo argomentativo preciso ed efficiente nonché solide linee guida per evitare incongruenze all'interno della fonte stessa.
CONTESTO
➩ comprendere i contesti significa comprendere gli interessi del media, cioè riuscire ad assecondare le logiche della notiziabilità. Bisogna adattarsi ai tempi dei media giornalistici, per esempio decidendo di modificare i propri tempi, il schema degli orari dei media. Conoscere il contesto aiuta a non farsi trovare sprovveduti o impreparati. Gli aspetti tutti relazionali con i media devono effettuare una prima selezione in base al contesto, devono comunicare gli interessi e le relazioni interni all'organizzazione stessa di quanto sia inutile spingere certi avvenimenti. ➩ la notizia è una risorsa economica e di tempo per i media, se la fonte riduce il dispendio di tempo, sarà favorita da un giornalista.
CONTINUITÀ
➩ l'assicurare continuità da parte di una fonte ai giornalisti, assicura garanzia alla fonte stessa, che si