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RICAPITOLANDO COSA ABBIAMO FATTO

Definizione di società e definizione di massa

Teoria ipodermica / Modello matematico-informazionale / Modello di Lasswell

Network society / Connective society / Platform society

Da manipolazione a comunicazione persuasoria

Two-step flow / Multistep flow + Leader d'opinione / Influencer

Aggiornamento dell'esposizione selettiva

Echo chambers / Filter bubble

Teoria degli usi e delle gratificazioni

Funzioni e Processi

Da qui ci spostiamo verso contenuti più culturologici. Abbiamo visto teorie che appartengono alla ricerca amministrativa (pragmatica, che mira a ottenere dati quantificabili). Vedremo ora teorie meno legate a questo e più legate all'esplorazione dei contesti sociali e culturali di quello che abbiamo visto come un focus nuovo. Poi arriveremo al contesto contemporaneo, New media ecc.

Lezione 9 socio

La Teoria Critica (cap. 6)

Lazarsfeld (1941)

Ricerca amministrativa / Ricerca accademica: la distinzione è stata al

centro di una riflessione essenziale per la storia delle teorie delle comunicazioni di massa a partire dal saggio di Lazarsfeld.

Ricerca amministrativa: approccia i problemi e le questioni dei media a seconda della metodologia che usa allo scopo di ottenere dati specifici sul fenomeno che sta analizzando, spesso per migliorare la propria comunicazione, per essere più efficaci, per ottenere risultati migliori sul pubblico.

Ricerca di tipo mediacentrico che si mette al servizio dei bisogni delle organizzazioni mediali e dei suoi dirigenti. I mass media sono strumenti per raggiungere certi scopi e media e possono influenzare gli individui / e una ricerca accademica (o critica) in cui si analizza la complessità del sistema mediale nella sua interezza: analizza i media all'interno dei contesti sociali, economici, politici e culturali; va ad osservare come funzionano i media, che effetti hanno sulla società, un approccio vicino agli usi e delle gratificazioni, che tiene

Il sistema dei media è parte integrante di un sistema organico più ampio, che include il contesto e i processi d'uso. Il ruolo dei media è quello di riprodurre e influenzare l'apparato socio-economico, manipolando gli individui.

Ad esempio, la ricerca amministrativa si concentra sull'audience esposta a un messaggio, sulle preferenze di questa audience, sugli effetti dei messaggi e sui contenuti. La ricerca critica, invece, si interroga su come i media sono organizzati e controllati, su come creano bisogni e gratificano il pubblico, e su quali bisogni i media ritengono che il pubblico debba avere. C'è una sorta di minaccia o problema radicale nell'uso dei media.

È importante osservare il modo in cui un mezzo di comunicazione comunica e come le sue caratteristiche influenzano la comunicazione del pubblico. La teoria critica si allontana dallo specifico e guarda il quadro generale, cercando di comprendere come i media funzionano nel loro complesso.

senso organico e globale e se ci sono dei rischi.

  • Ricerca sull'audience e sue reazioni / Ricerca su interessi e forme di dominio dei media: da una ricerca sull'audience e le sue reazioni si passa, in parallelo, ad una ricerca su interessi e forme di dominio dei media, si cominciano a controllare i media.
  • Frammentazione / Totalità: da una totale specificità delle diverse ricerche, inizia una riflessione che osserva la totalità delle questioni.

Ci sono degli autori successivi a Lazarsfeld, ma anche contemporanei, che cercano di ricomporre questa dicotomia e affermano che non sono approcci opposti, ma sono due cose che fanno parte di un continuum, vanno in parallelo e sono due tendenze, ci si può spostare da una all'altra a seconda di cosa stiamo osservando e al grado di profondità. (Max Horkeimer e Theodor Adorno della scuola critica nella cultura americana di Francoforte)

Scuola di Francoforte (1923-..) Le origini storiche e

Le filosofie della teoria critica sono nella scuola di Francoforte. Ha questi punti come punti chiave del loro approccio sugli studi della comunicazione.
  • Comunicazione intesa come processo sociale: non si va ad osservare solo il mezzo di comunicazione, messaggio e audience ma si vanno ad osservare anche le istituzioni che stanno dietro a questi messaggi e quelle che ne subiscono gli effetti (approccio globale, sui gruppi, totalità dei pezzi della società). Ovvero, analizza come i media affrontano le questioni pubbliche e sociali sia gli effetti comunicativi, cioè, come i fattori sociali influenzano il processo comunicativo e mediale.
  • Istituzioni mediali come parte del contesto sociale: rafforza il concetto. I media non sono degli altoparlanti e che sparano messaggi dall'alto verso il basso, ma sono istituzioni sociali, fanno parte del contesto socio-culturale, non sono qualcosa di separato. Fanno parte della nostra quotidianità.
  • Regolamentazione

E indipendenza: spostamento del punto di vista dal focus sugli specifici media a punti di vista distanti e indipendenti (non sono ricerche commissionate da canali televisivi per migliorare la propria efficacia, ma sono accademiche, spesso nate solo dalla volontà di un solo ricercatore per approfondire gli argomenti e vanno nella direzione della regolamentazione dei media). È meno dipendente dalle organizzazioni mediali e dai loro obiettivi e sposta il punto di vista all'esterno di queste organizzazioni con lo scopo di definire policy che le regolino.

Molte istituzioni hanno contestato alla ricerca critica di essere ideologica e alimentata da una precisa agenda politica, troppo orientata alla ricerca qualitativa e con livelli bassi di scientificità perché non supporta dati statistici.

Horkeimer e Adorno (1937 –...): portano avanti un discorso che struttura la definizione di industria culturale.

Il contesto in cui si muovono (Scuola di Francoforte) si

occupa degli studi sull'alienazione, ci sono dei riferimenti molto forti al Marxismo, ma sono interessati ai meccanismi psicologici e alle forme psicoanalitiche che sottostanno al funzionamento della cultura. Portano avanti il concetto di totalità.
  • Osservare la società nel suo complesso
  • Studiare le contraddizioni, non rendere più efficiente il capitalismo: contraddizioni della società e dei mezzi di comunicazione e di non rendere efficiente il capitalismo. La ricerca sociale, secondo loro, non deve servire per migliorare le prestazioni di un mezzo di comunicazione o di un programma, ma per migliorare la società nella sua totalità studiando le contraddizioni dei media e mettendoli in discussione.

La principale critica mossa alla Communication Research è di avere come proposito implicito quello di rendere il capitalismo americano più efficiente e di non occuparsi di esplorare le contraddizioni nei processi.

comunicativi.)
•Evidenziare e affrontare le ingiustizie sociali: la loro teoria si dedica a denunciare la falsa coscienza cioè l'errata percezione che il sé sia autonomo.

Industria culturale
Definizione di un complesso di organizzazioni che trasformano i prodotti della creatività in merce. (tutto quello che viene creato è vendibile e si può scambiare). Approccio che assomiglia alla teoria ipodermica. Presta al fianco delle critiche molto forti.

Dialettica dell'illuminismo (1947) Alcuni punti che chiarificano e fanno avanzare la definizione di industria culturale. Migliora alcune delle cose viste in precedenza
•Industria culturale vs. cultura di massa: sostituisce il principio di cultura di massa. Non c'è una cultura democratica, popolare che si forma spontaneamente, che dal basso si genera e si mantiene, ma viene spazzata via e viene sostituita da una fabbrica del consenso: qualcosa che produce profitto e controllo sociale e

dell'individuo (ha eliminato la funzione critica della cultura attraverso la costruzione di un sistema di media governato istituzionalmente che presenta un'offerta apparentemente diversificata). I media producono dei modelli di comportamento, desideri e bisogni e una standardizzazione. Un individuo deve condividere questi gusti e bisogni per appartenere a questa cultura. La cultura come osservazione e critica della società sparisce perché siamo in un sistema dove non vediamo i confini, se non nel caso dei due autori dell'approccio relativo all'industria culturale.

  • Valore estetico → Valore di scambio: il valore estetico viene sostituito da quello di scambio, il messaggio diventa una merce.
  • Consumatore non autonomo: il suo desiderio viene pareggiato, livellato su quello che l'industria offre. Non ha più una possibilità di scelta e di estraniarsi dal sistema. L'intrattenimento assorbe lo spettatore e da una parte
orienta le pratiche di fruizione attraverso strategie di tensione che richiedono capacità di osservazione per seguire la trama e dall'altra, gli impediscono l'attività mentale.
  • Nascita del concetto di "genere": nel '54, osservando la televisione, Adorno osserva i generi dell'offerta televisiva e produce il concetto di genere. Ovvero, un'analisi del concetto di genere fondendo insieme i generi diversi (nasce l'infotainment, idea che intrattenimento e info si mescolassero) specificando che l'industria cultura è la responsabile della nascita di alcuni generi, sempre con l'obiettivo di mantenere alto l'interesse e l'asservimento del pubblico. Ovvero, individua i tratti portanti dell'offerta televisiva che soddisfa pubblici diversi partendo da un unico modello stereotipato. Si cerca di evitare un possibile rifiuto da parte del pubblico. Se per i due autori il genere è un simbolo di manipolazione,
per noi è uno strumento che consente di muoverci in una programmazione televisiva, cinematografica o letteraria. Idea che si stia tornando ad un concetto di manipolazione dove gli individui sono incapaci di reagire ai media. L'idea di genere è un'idea che si mantiene come strumento per fidelizzare il pubblico e si mantiene nella contemporaneità, resiste ai difetti di questa cultura. Ritorno alla manipolazione; Ritorno al non considerare l'individuo...ma ottima lente critica per l'offerta culturale. Ritorno all'idea dei mezzi di comunicazione che omologano il pubblico, che lo fanno rientrare dentro a schemi prestabiliti anche in presenza di derive di tipo anticonvenzionale: anche l'anticonformismo fa parte dell'industria culturale perciò è controllato ed è di fatto conformista, dove la dicotomia fra modelli virtuosi e modelli contrapposti fa comunque parte della dialettica culturale, sono previsti e concessi.Perché restano delle posizioni conformiste e non assumono una posizione rivoluzionaria. L'unica istituzione che può sostituire i modelli o evolverli è l'industria culturale stessa. Di fatto.
Dettagli
A.A. 2019-2020
105 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara_galeazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Salvador Mauro.