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ER
presentate e consolidate (es. la serie racconta esattamente cosa ci si deve aspettare
da un medico)
2. innovativa quando le immagini e le aspettative legate ad un certo ruolo rimangono tali ma
Grey’s Anatomy Dr. House
sono affiancate ad aspetti discutibili (es. le serie e presentano
dei personaggi che sono dei bravi medici perchè curano e salvano le persone, ma sono
anche abbastanza discutibili)
3. “disruptive” quando il senso e il significato del ruolo presentato viene messo in discussione
Scrubs)
(es.
Macro-contesto
Le aspettative di ruolo sono più stingenti e la devianza sanzionata quando:
il gruppo si sente minacciato da forze esterne o interne (es. situazioni di guerra o regimi
• totalitari)
il gruppo è orientato ad uno scopo ben definito, accettato e “morale” (es. vincere i mondiali,
• completare un’indagine con successo)
il gruppo ha bisogno di pianificazione e organizzazione.
•
La dimensione dei contesti all’interno della comunicazione
interpersonale
Indice
Contesti e situazioni sociali
• Cornici interpretative e frames
• Frames e media
•
Ervin Goffman contesto
(1922 - 1982) definisce il come la relazione comunicativa non si svolger
nel vuoto ma sempre in un contesto fisico, sociale e culturale determinato.
Se noi vogliamo capire come funzionano le dinamiche comunicativo bisogna tener conto di
queste tre dimensioni.
Ogni interazione comunicativa si svolge all’interno di una situazione sociale.
Goffman cerca di suddividere questi elementi in diversi aspetti che possono essere studiati e
produce un modello della situazione comunicativa che dice che la situazione comunicativa si
compone di: setting
una scena che si compone di un (ossia di un luogo, di un tempo e anche una cultura in
• scopo
cui si svolge); uno (cioè cosa le persone che comunicano stanno facendo in quel
momento; è importante che su questo scopo vi sia un accordo, altrimenti si creeranno delle
incomprensioni) singoli
una serie di partecipanti che esistono come all’interno di questo microcosmo, ma anche
• relazioni tra partecipanti
come (questi singoli possono essere legati tramite una relazione
interpersonale, oppure possono intrattenere delle relazioni di ruolo).
Per capire come funzionano le relazioni comunicative dobbiamo capire come funzionano questi
diversi livelli. deve esserci un accordo,
Su tutto questo sottolinea Goffman, perché i partecipanti devono
giungere un accordo su cosa stanno facendo ma anche sui rispettivi ruoli. ciascuno
Nel momento in cui le persone si trovano all’interno di una situazione comunicativa,
proietta una propria definizione della situazione.
Es. Il rappresentante degli studenti chiede alla professoressa che l’orario dell’inizio della lezione
venga spostato. Il suo scopo è una negoziazione concreta. Il rappresentante ha un’idea di quello
che è il suo ruolo e del suo scopo. Ma nel caso in cui la professoressa non riconosce lo studente
come rappresentate non è possibile giungere all’accordo.
Dal punto di vista di Goffman le cose iniziano a non andare bene quanto la definizione della
situazione comunicativa tra gli agenti non è la stessa.
possono essere diversi gli scopi, i ruoli, le norme.
In questo caso
Nella maggior parte dei casi si va in contro ad un processo di negoziazione fatta di indizi nel
discorso con i quali si riseco ad accordarsi reciprocamente sulla definizione della situazione
comunicativa.
Es. Un ragazzo invita ad uscire una ragazza > non sempre è chiara la definizione della situazione
comunicativa per entrambi (si esce perché siamo amici, o perché alla fine dell’uscita non saremo
più amici ma qualcosa di più?). Normalmente si disseminano degli indizi per comprendere se la
definizione della situazione comunicativa è la stessa.
Il setting ha:
Una dimensione fisica e quindi può essere in presenza e a distanza (in uno spazio strutturato e
• ciò ci dice anche che tipo di partecipanti vi sono, ma anche in uno non strutturato tipo un bar),
ribalta
Una dimensione simbolica (questa dimensione è fatta di due aspetti ossia una e un
• retroscena, che sono i territori in cui si svolge la relazione sociale.
La ribalta è il luogo in cui siamo davanti a un pubblico e in cui mettiamo in atto le regole di
decoro e cortesia. Il retroscena è il luogo in cui non siamo esposti allo sguardo degli altri e vi è
una consuetudine e confidenza tra i presenti; ma è anche luogo in cui si prepara la
rappresentazione.
Goffman distingue queste due dimensioni dello spazio perché anche su queste è necessario
mettersi d’accordo, altrimenti potrebbero generarsi momenti di disagio.
La situazione comunicativa si definisce nella dialettica tra la proiezioni dei partecipanti e la
negoziazione con cui cercando di giungere ad un accordo.
Non sempre tutti hanno lo stesso potere in questa dialettica, ossia non hanno la stessa
possibilità di influenzare la definizione della situazione comunicativa. Questo è dovuto a:
Differenze di status > Es. il docente potrà dire allo studente che lui non rappresenta la classe,
• ma lo studente non potrà dire che il docente non è docente
Abilità comunicativa > ci sono delle situazioni comunicative in cui alcuni interlocutori sono in
• possesso di più regole che sanno utilizzare in certi ambiti comunicativi rispetto ad altri e ciò
permette loro di mettersi in una posizione di vantaggio.
Es. convegno con presenza di Trump e Conte che si svolge negli USA, i due agenti decidono
dove porre il setting e il setting tipico è lo stare in piedi davanti a dei giornalisti e quindi si è
collocati in uno spazio in cui vi sono determinati codici. Trump è avvantaggiato rispetto a Conte,
in quanto lui conosce il setting da quando ha preso la carica e quindi dal punto di vista delle
abilità comunicative è avvantaggiato. L’altro dovrà studiare come comportarsi. Questo è un
setting noto, ma la situazione si fa più complicata quando questo non lo è per il soggetto
l’agente che in questo caso è costretto ad abituarsi al setting in cui non è solito trovarsi.
I frames interpretativi
fattori di ordine per comprendere gli eventi e il comportamento adeguato
I frames sono o
come dice Goffman, essi sono schemi di interpretazione che permettono a individui o gruppi di
collocare, percepire, identificare e classificare eventi e fatti in tal modo strutturando il significato,
organizzando le esperienza, guidando le azioni.
Essi rispondono alle domande: cosa sta succedendo qui? / quali regole governano questa
situazione?/ qual’è il mio ruolo?/ come mi devo comportare?.
possono anche essere messi in chiave
I frames quando si passa a un nuovo frame diverso da
quello originario.
Es. Se due persone si azzuffano noi sappiamo quando intervenire in base ai frames che
conosciamo > se sono due lottatori sul ring non dovrò intervenire perchè siamo in un determinato
setting e ci son determinate regole che mi permettono di comprendere che non è necessario il
mio intervento. Al contrario se avviene per strada sappiamo che conviene intervenire chiamando
soccorso. modellarli e rifonderli.
I media rispetto ai frame contribuiscono nel
I media nella loro componente informativa contribuiscono a suggerirci dei frames
interpretativi degli eventi che raccontano > quando raccontano un evento ci facilitano alla
lettura suggerendoci con quale fra leggerlo e così facendo fanno anche loro un lavoro di frame.
In questo processo di framing vengono selezionati alcuni aspetti di un evento, alcuni di essi
vengono resi più salienti e viene in qualche modo suggerita una particolare definizione di quello
che è successo.
I frame generalmente si basano su elementi di:
risonanza (indivudano all’interno delle notizie alcuni aspetti che sono capaci di catturare
• l’attenzione e di mobilitare le persone)
credibilità: intesa come coerenza con le credenze e le azioni professati, credibilità culturale e
• verificabile, espressa da una fonte credibile.
Ci sono aspetti degli eventi che io racconto che sono più credibili perché sono allineati con i
mindset di un certo momento storico, coerenti anche su alcune aspettative che le persone
hanno sul mondo, credibilità su una dimensione culturale, oppure possono essere espressi da
una fonte credibile. Es. Se un giornalista ci fa vedere case costruite sulle pendici di un fiume o
quasi sul mare per noi è credibile perché il nostro è un paese che ha tendenza a non rispettare
vincoli urbanistici > credibilità culturale. Se io dico lo stesso racconto in Svezia nessuno
costruisce la casa in un fiume, per questo devo costruirgli attorno una certa credibilità
salienza: la rilevanza del frame e la sua coerenza rispetto a valori ed idee centrali per i
• destinatari. Es. le emergenze ambientali sono emergenze che consideriamo importanti.
modello di racconto:
Inoltre importante è il tutti gli eventi che racconto possono essere
raccontati presentandoli sotto diversi punti di vista. I modelli che si sono consolidati sono
principalmente questi:
conflitto: racconto qualcosa come l’opposizione di due parti contrapposte.
• Si tratta di un
modello che viene utilizzato anche nei discorsi pubblici e anche nei discorsi politici.
contro il decreto”
Es. Il ponte crollato a Genova, il titolo “Cantone > modello del conflitto.
Questo racconto potrei presentarlo in modi diversi. È un framing facile, ma che può portare a
misunderstandings
personalizzazione: si focalizza su un personaggio che è noto e che mi permette di
• raccontare quell’evento attraverso il suo punto di vista.
Es. Per rendere saliente la notizia di una macchina che finisce in un canale viene personalizzato
l’articolo raccontandolo rispetto al punto di vista di una bambina che è stata fondamentale
perché si salvassero le loro vite.
Questo è un modello di framing che dà valore e rende più coinvolgente il contenuto; che
viene molto utilizzato insieme al conflitto; viene utilizzato per rendere più semplice la notizia e
seguire il racconto della notizia stessa.
conseguenze: il tema è presentato dal punto di vista delle conseguenze.
• Es. Parto dalle conseguenze sulle vite delle persone per risalire ad un fenomeno naturale.
incorniciamento morale: il tema viene presentato dal punto di vista di una valutazione
• (è
una cosa buona o una cosa non buona).
Es.: “Oggi decolla il drone che salva la vita: porta sangue, medicine e organi tra ospedali” > è
ch