Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 16
Sociologia del welfare (appunti) - A. Ciarini Pag. 1 Sociologia del welfare (appunti) - A. Ciarini Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del welfare (appunti) - A. Ciarini Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del welfare (appunti) - A. Ciarini Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del welfare (appunti) - A. Ciarini Pag. 16
1 su 16
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

HARTZ IV: RIORGANIZZAZIONE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI E DELLE TUTELE DEDICATE PER IL CONTRASTO ALLA POVERTÀ

Nella sua configurazione attuale lo schema di reddito minimo tedesco è il risultato dell'unificazione di due precedenti istituti: l'indennità di disoccupazione finanziata dal sistema fiscale e l'assistenza sociale erogata dalle autorità locali. Il nuovo schema è pari alla precedente indennità di disoccupazione (circa 382 euro al mese) più una serie di benefit per la casa, le cure sanitarie, la cura dei minori. Ha un impianto tipicamente workfarista e funziona come un in-work benefit. Prima della riforma Hartz IV erano circa 150 mila le persone prese in carico dal sistema di reddito minimo in aggiunta a una occupazione a bassi salari. Tra il 2005 e il 2010 hanno raggiunto 1,4 milioni (il 29% di tutti i disoccupati).

Francia: dal RMI al RSA (2009)

Il Paese che prima e di più in Europa ha...

Un paese che ha investito sulle politiche di contrasto alla povertà sin dagli anni '80 è la Francia. Nel 2009 viene istituito il RSA (Revenue Solidarité Active) in sostituzione del RMI. Il RSA si divide tra RSA-SOCLE (la base corrispondente assistenziale al precedente reddito minimo) e RSA-ACTIVITÉ (un in-work benefit per aumentare il rendimento netto del lavoro). Inoltre, c'è la PRIME POUR L'EMPLOI (PPE), un credito di imposta. Il RSA è soprattutto destinato a bassi redditi ed è MEAN-TESTED (compreso il patrimonio) e soggetto a tassazione, in particolare se si hanno figli a carico. Nel 2016, il RSA-ACTIVITÉ e la PRIME POUR L'EMPLOI SONO STATI FUSI in un UNICO STRUMENTO: PRIME-ACTIVITÉ, per far crescere l'ammontare del reddito percepito per chi guadagna tra 0,25 e 1,3 volte il Salario Minimo Legale (SMIC), fissato per il 2008 a 1.498,47 euro lordi (1.148,96 netti).

Assistenza e politiche

attive: Francia e Germania a confronto

Come il Reddito Minimo tedesco l'RSA funziona come un IN-WORK BENEFIT ma in STRINGENTE CONNESSIONE CON POLITICHE PER CREARE LAVORO NEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA' E ALLE PERSONE.

In entrambi i Paesi le politiche di reddito minimo sono associate a programmi di attivazione (più workfaristi in Germania dove vige il divieto di rifiutare proposte di lavoro per i beneficiari di HartzIV, in Francia invece sono presenti minori condizionalità).

DIVERSAMENTE dalla Germania, in FRANCIA è rimasta la TRIPARTIZIONE: INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE, ASSICURATIVA, REDDITO MINIMO. La GERMANIA INDENNITÀ ASSICURATIVA con le riforme Hartz passa da tre livelli a DUE: e REDDITO (come in Italia dopo l'introduzione del REI).

MINIMO - Il Reddito di Cittadinanza/ Reddito di Base Incondizionato (RBI) Fumagalli e Vercellone dell'acquisto da Nel CAPITALISMO INDUSTRIALE, il SALARIO ERA LA CONTROPARTITA parte del

capitale di una frazione di tempo umano ben determinata e messa a disposizione dell'impresa. Nel (la società della conoscenza) c'è un processo di CAPITALISMO COGNITIVO "SUSSUNZIONE della vita TOTALE" al capitale, una valorizzazione del capitale non più schiacciata sulla produzione materiale (misurabile, quantificabile, remunerabile con un salario) ma su tutti gli ambiti produttivi e riproduttivi: affettività, formazione, relazionalità, tutte attività extra mercato funzionali alla nuova accumulazione capitalistica.

RBI COME REDDITO PRIMARIO: un SALARIO SOCIALE legato ad una contribuzione produttiva oggi non remunerata e non riconosciuta.

IMPORTO MONETARIO: sufficientemente elevato (almeno la metà, se non il 60% del salario mediano, non medio) per favorire la mobilità scelta (tra un lavoro ed un altro) a discapito della mobilità subita sotto la forma di precarietà.

OBIETTIVI: mobilità scelta,

liberare tempo, allargare le reti di protezione del reddito a tutti i soggetti esclusi dalle tutele lavoristiche, oltre la logica categoriale (bismarkiana), salario sociale. Guy Standing, La nuova classe esplosiva, il Mulino 2011 - co-presidente del Bien (Basic Income Earth Network)

Occorre un NUOVO SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DEL REDDITO, che non passi per il meccanismo salariale (irrealistico in un mercato del lavoro globale) e che garantisce alle persone, in particolare alla classe dei precari, un maggior senso di cittadinanza, una maggiore sicurezza. Ecco perché è indispensabile il reddito minimo.

I precari soffrono un'insicurezza cronica, diversa dalle vecchie forme di insicurezza sul lavoro, contro le quali ci si poteva assicurare. LE INSICUREZZE DEL PRECARIATO NON SONO ASSICURABILI.

DISTRIBUZIONE DI COSA? Di tutto ciò che la classe dei precari ritiene vitale: la sicurezza per cominciare, visto che la disuguaglianza nella SICUREZZA

ECONOMICA è molto maggiore della disuguaglianza di reddito; e poi il CONTROLLO DEL TEMPO, degli SPAZI DI QUALITÀ, della CONOSCENZA e dello stesso CAPITALE FINANZIARIO. Il reddito minimo è uno strumento per combattere più adeguatamente queste battaglie."

LA POVERTÀ

Povertà assoluta e povertà relativa: definizioni

POVERTÀ ASSOLUTA: calcolata sulla base di una SOGLIA CORRISPONDENTE ALLA SPESA MENSILE NECESSARIA per acquisire un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una famiglia con determinate caratteristiche, è considerato essenziale a uno standard di vita minimamente accettabile. Ad esempio: per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo in un'area metropolitana del Nord 826,73 euro mensili, 742,18 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, 560,82 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno.

La stima dell'incidenza della POVERTÀ RELATIVA (percentuale di famiglie e persone

La povertà viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà), che individua il valore dei consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi (percentuale di individui che vivono in famiglie con un reddito equivalente, o inferiore, a una soglia di povertà convenzionale: il 60% della mediana della distribuzione del reddito familiare equivalente del Paese).

Quanti sono i poveri in Italia assoluta? Nel 2017 si stimano in povertà 1 milione e 778 mila famiglie residenti in cui vivono 5 milioni e 58 mila individui. L'incidenza della povertà assoluta aumenta prevalentemente nel Mezzogiorno sia per le famiglie (dal 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (dal 9,8% al 11,4%).

L'incidenza della povertà assoluta diminuisce all'aumentare dell'età della persona di riferimento. Il valore minimo, pari al 4,6%, si registra infatti tra le famiglie con persona di riferimento ultra sessantaquattrenne.

quello massimo tra le famiglie con persona di riferimento sotto i 35 anni (9,6%). Il territorio mostra differenti profili di disagio:

  • AL NORD: famiglie residenti nelle periferie delle aree metropolitane e nei grandi comuni, con un'incidenza di povertà assoluta che si porta al 5,7% da 4,2%; cresce l'incidenza di povertà assoluta nei centri delle aree metropolitane (dal 5,8% del 2016 al 10,1%) e nei comuni più piccoli fino a 50 mila abitanti (dal 7,8% al 9,8%).
  • NEL MEZZOGIORNO: famiglie residenti nelle periferie delle aree metropolitane e nei grandi comuni, con un'incidenza di povertà assoluta che si porta al 5,7% da 4,2%; cresce l'incidenza di povertà assoluta nei centri delle aree metropolitane (dal 5,8% del 2016 al 10,1%) e nei comuni più piccoli fino a 50 mila abitanti (dal 7,8% al 9,8%).

POVERTÀ RELATIVA

Nel 2017 la povertà relativa ha riguardato 3 milioni 171 mila famiglie residenti (12,3% contro 10,6% nel 2016), e 9 milioni 368 mila individui (15,6% contro 14,0% dell'anno precedente).

Dal SIA al REI e Reddito di Cittadinanza

REDDITO DI INCLUSIONE (REI) nel 2017, la prima misura di reddito minimo propriamente dettata in Italia, in sostituzione di precedenti misure molto più limitate. Il REI porta a compimento un lungo percorso di riforma iniziato con la sperimentazione del

Reddito Minimo di Inserimento (RMI) nel 1998, introdotto in via sperimentale, l'RMI consisteva in un trasferimento contro la povertà e l'esclusione sociale, soggetto a prova dei mezzi e collegato a un progetto di reinserimento sociale e lavorativo, come tutti i dispositivi di reddito minimo. L'approvazione del REI segna una svolta nel contrasto alla povertà in Italia: 1,6 miliardi di euro per il 2017 e 1,76 per il 2018; 660 mila beneficiari su un totale di 1,6 milioni di persone in povertà assoluta. Sul piano comparato rimane una misura poco generosa, con importi massimi che vanno da 168 euro per un individuo, fino a 485 per le famiglie numerose e non tale da coprire tutta la popolazione in povertà assoluta.

Il Reddito di Cittadinanza 2018: REDDITO DI CITTADINANZA (RdC), a cui si aggiunge anche la Pensione di Cittadinanza (5,9 miliardi di euro nel 2019, 7,1 nel 2020 e 7,2 a decorrere dal 2022). ALLARGAMENTO SENZA PRECEDENTI DELLA PLATEA DEI

BENEFICIARI POTENZIALI che passano da 1,8 a circa 4 milioni, un numero vicino a quello degli individui in povertà assoluta nel 2017. Il nuovo beneficio la prima componente "reddito" si ottiene per differenza dal reddito familiare fino a una soglia massima di 6 mila euro (o 7.560 euro per la Pensione di Cittadinanza) moltiplicata per una corrispondente scala di equivalenza che aumenta gli importi. A novembre 2019, sono più di 977 mila i nuclei familiari beneficiari del nuovo istituto (l'87,6% per il RdC e il restante 12,4% per la Pensione di Cittadinanza), pari a più di 2,3 milioni di persone coinvolte, di cui 1,5 milioni circa nel Mezzogiorno. Gli importi medi sono più elevati del 73% rispetto al REI (519 euro per il RdC e 216 per la Pensione di Cittadinanza, contro 294 euro del REI).

Requisiti

I requisiti di accesso al RdC, come nel caso del REI, si basano sull'indicatore ISEE e, quindi, tengono conto non solo

del reddito, ma anche della ricchezza familiare (finanziaria e immobiliare). Escludetutte LE FAMIGLIE CHE NON HANNO VISSUTO IN ITALIA CONTINUATIVAMENTE NEGLIULTIMI DUE ANNI e quelle di IMMIGRATI EXTRACOMUNITARI CON PERMESSO DISOGGIORNO RESIDENTI IN ITALIA DA MENO DI DIECI ANNI. Le condizioni di accesso:
  • ISEE NON SUPERIORE A 9.360 EURO ANNUI;
  • PATRIMONIO IMMOBILIARE DIVERSO DALLA CASA DI ABITAZIONE NONSUPERIORE A 30.000 EURO;
  • RICCHEZZA FINANZIARIA NON SUPERIORE A 60.000, aumentati di 2.000 euro perogni componente successivo al primo (fino ad un importo massimo di 10.000 euro, aumentatodi 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 per ogni disabile):
  • LIMITI AL POSSESSO DI AUTOMOBILI, MOTOVEICOLI, IMBARCAZIONI DADIPORTO O NAVI.
Reddito di Cittadinanza e politiche attive Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di Cittadinanza, il beneficiario è convocato:
  • DAI CENTRI PER L'IMPIEGO per stipulare il PATTO DI LAVORO, se nella famiglia è presente almeno un componente maggiorenne disoccupato;
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
16 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antithesis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di sociologia del welfare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ciarini Andrea.