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IMPATTO SOCIO-CULTURALE CON IL TURISMO

Si studiano gli effetti del turismo sulle popolazioni locali (stili di vita, cerimonie tradizionali, ...). Il rapporto tra il turista e la popolazione locale è visto in maniera negativa dalla sociologia. Esistono 3 principali occasioni di incontro tra il turista e la popolazione locale: 1. con l'acquisto di beni e servizi da parte del turista 2. quando i turisti e la popolazione locale si trovano fianco a fianco nelle spiagge, nei luoghi pubblici (es. Gallipoli) 3. quando turista e popolazione locale si incontrano per scambiare idee e informazioni. Non è necessario che vi sia, per esempio, un contatto diretto tra popolazione autoctona e turista per riscontrare le conseguenze socio-culturali, ma si determinano comunque delle forti conseguenze per la popolazione locale anche se fisicamente non vi è un contatto. Ovviamente il turismo a cui si fa riferimento è il turismo di massa che crea forti tensioni proprio perché.

è molto invadente. Il turista è una persona che sta assaporando l’esperienza di un nuovo luogo, è rilassato e si caratterizza per la sua mobilità e per la prospettiva di piacere data dalla mobilità. La popolazione autoctona invece si caratterizza per la stazionarietà, perché deve provvedere a quelle che sono le necessità e i desideri dei turisti. La relazione tra il turista e la popolazione locale si caratterizza per 3 fattori fondamentali:

  1. la natura temporanea dell’incontro
  2. le costrizioni spazio-temporali
  3. la differenza e lo squilibrio di esperienze.

La natura transitoria dell’incontro implica un periodo di permanenza che solitamente non si dilunga più di un mese. Il turista considera l’incontro qualcosa di unico e affascinante proprio per la diversa cultura che lo caratterizza, per la popolazione locale invece rappresenta una delle tante relazioni superabili ed esperienze quotidiane che avvengono.

durante la stagione turistica. Sussiste una discrepanza di gratificazioni perché non è vissuto alla stessa maniera: il turista ne ha un elemento di novità e quindi di piacere perché rompe la routine quotidiana, il residente non rompe la routine ma proprio quei rapporti rappresentano la quotidianità. Per quanto riguarda i limiti spazio-temporali, il turista è mosso dall'esigenza di fare il maggior numero di esperienze possibili nel minor tempo possibile. Gli operatori turistici tendono a concentrare le strutture ricettive nello stesso luogo (front region) per permettere ai turisti di fare tutte le esperienze possibili in minor tempo. Si sviluppa così un sistema dualistico di prezzi e di servizi. Si ha un prezzo ed una qualità per i turisti diverso da quello che si ha per i residenti. C'è una disuguaglianza nel comportamento dei turisti e della popolazione locale: il turista che non deve rispondere alle norme sociali tendeadessere più disinvolto anche nei consumi (spendendo di più); ciò può comportare un sentimento di inferiorità nella popolazione locale. Doxey elabora una "scala di irritazione" che evidenzia come l'impatto tra turista e residenti cambi grado di volta in volta. Quest'irritazione varia sia al variare del numero di turisti ed in base al passare del tempo. Questa scala si articola in 5 stadi: 1. Stadio - Euforia: fase in cui inizia il turismo. La gente è entusiasta dello sviluppo dovuto al turismo. I rapporti sono in questa fase spontanei e genuini. 2. Stadio - Apatia: la gente comincia a considerare ovvia la presenza dei turisti ed anche il rapporto muta e diventa molto formale (lo scopo è il calcolo e quindi motivo di prestigio). 3. Stadio - Irritazione: si raggiungono soglie di saturazione. Il turismo impone la necessità di aggiungere strutture ricettive per soddisfare e far fronte alla moltitudine.

di turisti che mutal'ambiente. Ancora l'irritazione è latente e i rapporti sono ancora cordiali.

4. stadio - antagonismo: è in questa fase che si manifesta l'irritazione vera e propria. In questa fase qualunque negatività è attribuita ai turisti (soprattutto nei casi di impatto ambientale). I rapporti con il turista sono pessimi e violenti.

5. stadio - l'ambiente originario viene distrutto a causa del turismo. Si ha una sorta di snaturamento dell'ecosistema e i turisti che vanno in quel luogo non vanno più per ragioni legate all'ambiente ma per ragioni diverse da quelle originarie. (Es. Vulcano è stato stravolto da strutture ricettive, attirando il turismo di massa).

Abbiamo visto come le fasi iniziali siano partite da uno stato di euforia da parte della popolazione locale fino ad una totale intolleranza. Le tensioni diventano infatti sempre più di tipo antagonistico e finiscono in fenomeni di

xenofobia, proprio per l'incapacità di contenere il turismo che raggiunge addirittura sorpassa la saturazione. C'è una soglia di tolleranza che determina il confine tra tolleranza e insopportazione. Questa soglia viene varcata sulla base di presupposti. Finché il numero di turisti non è eccessivo e il risultato economico rimane positivo, il turismo non supera la soglia e la popolazione accoglie di buon grado il turista. Quando invece il turismo di massa rende la presenza massiccia e quando il risultato economico non è più positivo si manifesta intolleranza che parte da una blanda apatia a vere e proprie manifestazioni di xenofobia. Quando tra la popolazione autoctona si supera la soglia di tolleranza e più c'è e i turisti vi è una grande distanza culturale ed economica distanza più pronunciata sarà l'intolleranza. Altra variabile è data dalla capacità di assorbire fisicamente i.

Turisti senza andare a ridurre o compromettere le attività sociali. Nel caso di piccole comunità lontane dai centri abitati gli arrivi turistici tendono a superare il numero di abitanti dalla località, così la popolazione autoctona entra in conflitto con i turisti per poter usufruire dei servizi offerti dalla comunità. Terza variabile è data dalla rapidità e intensità dello sviluppo turistico, vuol dire che quando questo si manifesta in maniera graduale all'interno di un'economia fa sì che l'impatto sia dolce. Quando lo sviluppo turistico viene a sostituire un'altra principale attività in un breve periodo di tempo, diventando principale fonte di reddito e di impiego e quando tutte le attività vengono orientate ad esso, le ripercussioni di questo repentino cambiamento sono negative. In generale bisogna riconoscere che ogni cambiamento repentino comporta lo stravolgimento dell'individuo che

sfocia in una crisi che molte volte coinvolge l'intero sistema. Un'altra variabile dipende dalle condizioni economiche della società autoctona e dei turisti; infatti molte volte la società autoctone risentono di un complesso di inferiorità nei confronti dei turisti che hanno un evidente grado di superiorità e un grado maggiore di possibilità di acquisto e quindi di consumo. Molte volte questa alta considerazione della possibilità dei turisti porta a vedere questi come un modello da prendere ad esempio. Si fa riferimento ai fenomeni di immigrazione dovuti all'illusione di determinate popolazioni di poter avere lo stesso potere d'acquisto nell'ipotesi in cui si vive nello stesso paese del turista. Molte volte il fenomeno viene ampliato dall'enormità della struttura ricettiva riservata ai turisti da cui la popolazione locale viene ampiamente emarginata ed esclusa dalla fruizione, facendo nascere un sempre

più elevato risentimento. Il turista da parte sua in vacanza è alquanto disinibito ed esalta qualunque tipo di comportamento, che invece tiene a bada nella normalità, soprattutto per quello che riguarda i consumi.

LA DIFFUSIONE DEL TURISMO

Il tempo libero diventa una forma di investimento per i capitalisti, nel senso che costituisce una rottura con la vita quotidiana, al fine di poter ritornare con maggiore energia all'attività lavorativa. Laddove le norme sono rigide le forme di divertimento sono più plateali (destrutturazione sociale).

L'espansione dei bagni termali non dura a lungo, come forma di divertimento, ma diviene momento di cura. La cura ai bagni termali viene consigliata soprattutto agli anziani per curare determinate malattie. Ecco che viene meno la dimensione della doppia morale. I bagni termali si aprono allora alle diverse fasce di età. Si creano nuove forme di turismo, orientate verso alla natura. Siamo nella seconda metà del

XIX secolo. Cresce l'attenzione verso la montagna, gettando le basi per quello che sarà lo sport montano per eccellenza: l'alpinismo, che trova la sua eco ancora una volta nel mondo inglese dove nel XIX secolo si identificano i primi scalatori. Grazie quindi a questa spinta emulativa e sportiva che fa nascere l'alpinismo sia a livello dilettantistico che amatoriale cambia la visione del turismo naturale che partendo con un impulso scientifico (naturalisti e botanici cercano di combinare il gusto della conoscenza scientifica con il gusto dell'avventura) si tramuta in gusto per l'avventura e conquista dell'inesplorato. Cambia anche la forma del viaggio, che prima prevedeva una schematicità e rigidità dei contenuti. Ricordiamo infatti che il Grand Tour aveva un itinerario predefinito e delle motivazioni forti (politiche) che spingevano a compiere determinate tappe; il viaggio termale allo stesso modo aveva già una sua identificazione di località.

Con il turismo naturale si parte per un'affermazione individuale e non più soltanto o soprattutto per creare un status symbol, ma per una sorta di autodeterminazione. Si passa infatti da società collettivista a società individualista. Gli inglesi, come è stato già detto, diventano i turisti per eccellenza del turismo naturale ed eleggono come meta la Svizzera, che cominciò a dotarsi di strutture ricettive. Si trattava soprattutto di alberghi di lusso, in quanto il viaggio di questo tipo prevedeva un soggiorno breve, compiuto da un ristrettissimo gruppo di élites. Solo alla fine del XIX secolo il turismo naturale si apre allo strato medio della borghesia e nasce il turismo a buon mercato; fu grazie alle ferie retribuite che le classi operaie diedero luogo al turismo di massa (ed è proprio da qui che si inizia a studiare il fenomeno sociologico turistico). Il comportamento turistico modifica rapidamente la propria struttura e finisce per.differenziarsi dai comportamenti che si erano affermati precedentemente. Queste modificazioni strutturali possono essere analizzate attraverso delle variazioni:
  1. IL COMPORTAMENTO SOCIO-TERRITORIALE
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
17 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ectoplasmon di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Non --.