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L'effetto dei numeri

L'effetto dei numeri, ovvero della dimensione dei flussi turistici che si rivolgono ad una meta, è valutabile in termini di qualità dei rapporti che si instaurano con gli altri turisti e con la popolazione locale. Gli esploratori sono piuttosto simili agli antropologi, vivendo come osservatori-partecipanti in mezzo al loro popolo. I turisti di élite si distinguono tuttavia dagli esploratori proprio perché stanno facendo del turismo, impiegando dei mezzi e dei servizi che possono essere organizzati in anticipo, a casa, presso ogni agenzia di viaggio. I turisti "fuori giro" sono coloro che cercano di allontanarsi dalle folle turistiche o di accentuare gli aspetti eccitanti della vacanza, facendo qualcosa fuori dal normale. I turisti insoliti si mostrano interessati alla cultura locale, giudicata più o meno "primitiva", ma sono molto più felici con la loro scatoletta e con la loro bibita piuttosto che con un pasto locale.

Il turismo di massa iniziale è costituito da un grande flusso di persone. Il turismo di massa è un continuo flusso di visitatori che inondano le aree di destinazione per una o più stagioni ogni anno. I turisti charter sono quelli che arrivano in massa, a bordo dei grandi 747, per ciascuno dei quali, all'atterraggio, si muovono decine di pullman. La differenziazione dei livelli di organizzazione e di istituzionalismo del turismo appare strettamente connessa al diverso grado di accettazione e di tolleranza che gli utenti dimostrano nei confronti delle componenti di novità, di straordinarietà e di estraneità sempre presenti nell'esperienza turistica. La differenziazione (in particolare), viene così a corrispondere ai diversi gradi di maturità del turista, ed alla sua disposizione ad immergersi in un ambiente estraneo. La maggior parte dei turisti hanno bisogno di mantenere attorno a sé qualcosa di familiare, che li riconduca.

In qualche maniera al loro modo e li aiuta a conservare la loro identità. La novità e l'estraneità del macroambiente in cui ci si va a collocare come turisti deve essere compensata dalla familiarità e dalla costanza di un microambiente protettivo. Si tende così a viaggiare protetti da una "bolla ambientale" appartenente alla propria civiltà e alla propria cultura di origine e costantemente collegata ad essa da un appropriato "cordone ombelicale". Il turista entra in contatto con la gente, i luoghi, le culture, che visita solo attraverso le pareti protettive di questa bolla ambientale. La dimensione e la consistenza di questa bolla variano con le esigenze di sicurezza e di protezione degli utenti e determinano i livelli di organizzazione e di istituzionalizzazione dell'esperienza turistica. Muovendo dal massimo di familiarità al massimo di novità, Cohen individua quattro tipi fondamentali di ruolo.

turistico: Il turista di massa organizzato egli restavincolato al gruppo in cui è inserito. Il turista di massa individuale si discosta per non essere legato ad un gruppo. L'esploratore organizza da solo il proprio viaggio. Il giramondo, il turista errante, il drifter è la figura che porta al massimo livello la ricerca della novità. I turisti di massa, organizzati o individuali, vengono a porre in essere forme istituzionalizzate di comportamento. Essi consumano beni e servizi offerti da un 'industria di massa ed assumono ruoli chiusi, predeterminati da un complesso di agenzie, compagnie di viaggio, strutture ricettive, servizi ricreativi ecc. Gli esploratori ed i giramondo vengono a costituire l'area del turismo non istituzionalizzato, in cui i ruoli turistici si mantengono aperti al confronto col mondo, superando e/o affievolendo quella "bolla ambientale" che costituisce un limite difficilmente valicabile nel turismo istituzionalizzato.un lato la crescita indotta dall'industria turistica, attraverso i suoi canali di promozione; dall'altro la crescita organica, conseguente all'evolversi dei livelli di autonomia e dei bisogni di confronto e di interazione con ciò che è nuovo e diverso. Capitolo 2 Sociologia del turismo La scienze sociali cominciano ad occuparsi del fenomeno turistico nei primi decenni di questo secolo. Esse si dedicano prevalentemente ai fenomeni economici determinati dal transito o dal soggiorno di forestieri in determinate località, aree o stati. L'intento è quello di sviluppare secondo razionali e controllabili i comportamenti economici basati sul movimento dei forestieri. La geografia economica si è ben presto affiancata all'economia, nell'identificazione dei caratteri e delle funzioni delle aree (regioni) turistiche, nell'elaborazione dei metodi per coglierne le vocazioni e nello studio sulle conseguenze del turismo stesso sulpaesaggio e sulla struttura del territorio e dell'insediamento umano. È venuta manifestandosi l'esigenza di un approccio psicologico e sociologico al turismo, in grado di proporre e di sviluppare sistematicamente l'analisi delle motivazioni che spingono i soggetti ad assumere e a mutare i loro comportamenti. La figura del forestiero Negli anni Venti e Trenta il turismo viene preso in considerazione come area di comportamenti e di rapporti emergente, nell'ambito della più ampia sfera dell'interazione sociale. Essi mettono in evidenza come ogni gruppo sociale, per vivere, debba necessariamente fare i conti con due operazioni apparentemente contraddittorie: da un lato la difesa della propria comunità; dall'altro l'evoluzione, il mutamento, cui corrispondono l'apertura verso l'esterno. Per la comunità integrata il forestiero rappresenta al tempo stesso motivi di fascino e di timore, proprio per il cambiamento che la sua presenza può portare.sia all'esterno di una comunità. Il suo ruolo è quello di intermediario, portatore di nuove idee, culture e merci. Il turismo, quindi, diventa un modo per il forestiero di esprimere la sua ambivalenza. Da un lato, egli desidera scoprire nuovi luoghi, esperienze e culture, cercando lontananza e distanza dalla sua realtà quotidiana. Dall'altro lato, il turista cerca anche una certa familiarità e comfort, cercando prossimità e connessione con il luogo che visita. Questo dualismo si riflette anche nella società che accoglie il turista. Da un lato, il turismo può portare benefici economici e culturali, stimolando lo sviluppo e la crescita. Dall'altro lato, può anche causare problemi come sovraffollamento, degrado ambientale e sfruttamento delle risorse locali. In conclusione, il forestiero e il turismo sono fenomeni complessi che comportano una serie di ambivalenze. Sono fonte di cambiamento e sviluppo, ma anche di problemi e conflitti. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra l'apertura verso il nuovo e la conservazione delle identità locali.

All'esterno del territorio insediativo. Egli è abbastanza mobile per non fare completamente parte della comunità e abbastanza stabile perché quest'ultima si ponga il problema di definirne la posizione. La collocazione soprannumeraria a l'assenza di radici, lungi dall'impedirgli di avere relazioni con gli altri membri del gruppo, gli facilitano, al contrario, l'incontro con tutti gli individui della comunità. Seguendo il secondo criterio, il forestiero si caratterizza per la sua oggettività. Egli è coinvolto e distaccato, e deve realizzare una combinazione paradossale tra attenzione e indifferenza. Seguendo il terzo e ultimo criterio, il forestiero si caratterizza per la sua generalità. La categoria del forestiero si fonda sulla omogeneità formale delle relazioni intrattenute con loro; l'estraneità si stabilisce sulla base della somiglianza tra tutte le relazioni individuali con i forestieri.

distinzione tra relazioni differenziate (interne al gruppo) e relazioni indifferenziate (con l'esterno) è quella che fonda e da senso al gruppo stesso, che vive e si evolve attraverso due operazioni apparentemente contraddittorie, ma profondamente congruenti: l'affermazione della propria identità e l'apertura verso l'esterno, il cambiamento. Rispetto ad esso egli è contemporaneamente emarginato e integrato: emarginato in quanto diverso, ma integrato attraverso l'assegnazione di certi compiti economici e di certe funzioni sociali. Assumendo ora il punto di vista del forestiero, possiamo definirne la posizione come quella di "un individuo adulto del nostro tempo e della nostra civiltà che cerca di essere accettato o per lo meno tollerato dal gruppo in cui si entra". Non conoscendo i comportamenti più adeguati per raggiungere i suoi scopi, egli tende a porsi dapprima come osservatore esterno. Vi sono regole di

Interazione che il forestiero deve rilevare, capire ed assumere. Oltre che estraneo alla storia della comunità e della sua cultura, il forestiero è anche carente di un punto di partenza, di un ruolo o di uno status interno al gruppo, che gli consente di aspettarsi risposte tipiche. Egli rischia continuamente di confondere tra loro comportamenti di ruolo e comportamenti soggettivi. Da qui l'esitazione, l'incertezza, l'oscillazione del forestiero tra atteggiamenti di distacco e di intimità. A seconda delle intenzioni e delle aspirazioni assunte nei confronti della comunità che lo ospita e delle reazioni che questa manifesta, il forestiero assume poi fisionomie diverse: l'immigrato che cerca di essere integrato, l'uomo marginale, l'ospite che svolge attività malviste nel paese che lo accoglie, il professionista straniero titolare di capacità professionali pregiate, lo straniero che si ferma solo per qualche anno per lavoro.

ma non aspira ad essere integrato, l'ospite temporaneo, il turista. Occorre considerare, a tal proposito, l'evoluzione che il concetto di forestiero ha conosciuto e sta conoscendo nel tempo. Mentre le società tradizionali vi identificano il portatore di un'altra cultura e di una diversità non più necessariamente articolata in senso gerarchico. Dal forestiero al turista Lo studio del movimento dei forestieri nasce dall'interesse per "i viaggi che vengono intrapresi ai fini di ricreazione, di piacere, di attività lavorative, o professionali o per motivi analoghi, in molti casi in occasione di particolari manifestazioni o avvenimenti, e nei quali l'assenza di una residenza stabile si determina solo temporaneamente". Riportata al suo livello originario, la figura del forestiero si diversifica pertanto secondo il rapporto posto in essere con la popolazione locale, dando luogo a tre tipi distinti. Il primo tipo è costituitoDal forestiero che entra in scena come signore, come funzionario di una potenza esterna, o ancora come conquistatore, condottiero o membro di un esercito. Il secondo tipo è offerto dal forestiero che gi
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Publisher
A.A. 2008-2009
19 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.