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IDENTITARIO.MA ALCUNI NON POSSIAMO SCEGLIERLI come l'accento, gusti, genere, statura, colore pelle..(Es il soggetto che viene internato non ha più il corredo identitario.. esospedale, istituti ecc)Il soggetto è obbligato ad avere un'identità, ha un'autonomia limitata nella costruzione di questo se e le regole per costruirlo sono poste dall'esterno, norme sociali. 7 lezione GOFMAN cerca il rituale in un'altra dimensione, non coinvolge più la collettività ma rappresenta una dimensione frammentata. Il sacro non riguarda l'appartenenza di gruppo, ma il rituale sacralizza l'identità individuale è sacra attraverso il rituale dell'interazione. Si pone in continuità ideale con quello che ci propone Durk con la religione dell'individualismo ma Gofmann dice che i simboli possiamo individuarli se spostiamo il focus sul livello di interazione tra 2 facce. IDENTITÀ DEL SÉ HA UNA NATURA SACRA. Gofmann dice
che noi proponiamo all'altro un sé. Tutti abbiamo uno spazio intimo dove noi ci ripariamo per entrare in interazione con l'altro.RETROSCENA, sfuggiamo all'altro e ci prepariamo. RIBALTA - PALCOSCENICO spazio dell'interazione.
QUANDO CI METTIAMO NELLA CONDIZIONE DI ESSERE OSSERVATI SI COSTRUISCE LA FACCIA XK PROPONIAMO DI CONFERMARE all'ALTRO la faccia che abbiamo preparato. Goffman dice che quando il sé viene accolto e supera le nostre aspettative da gioia, se viene negato ci dà umiliazione.
IL NOSTRO SÉ È UN COSTRUTTO SOCIALE, FRUTTO DI UNA COLLABORAZIONE QUINDI ANCHE SOTTOPOSTO A MINACCIA DI INCIDENTE. - LA SOCIETÀ ci avrebbe educato di avere cura del nostro sé e quello dell'altro. Lo dimostra indicando che esistono tecniche e strategie per mettere al sicuro la propria faccia e quella altrui.
Tecniche difensive - il nostro sé
Tecniche protettive - tutela dell'altro.
IDEA DELLA DISCREZIONE Ci sono tecniche che fungono
Aprire la nostra faccia tendenza a restare sul formale..noi idee politiche discorsi intimi... - modestia modo x non mettere a repentaglio la propria identità..evitiamo di esporci.. mostrare un disinteresse.. SONO TUTTE TECNICHE DI DIFESA DEL NOSTRO SE. Ma che possono declinarsi anche in senso protettivo. - come non chiedere o fare finta di niente.. soprattutto in senso negativo... Es. i bambini non hanno filtri xk non sono stati socializzati... 'distruttori di mondi' e anche i malati mentali. - tecnica del giustificarsi di un gesto, un atto che potrebbe essere visto negativamente... es mi scuso ma dopo cena devo andare via... lo dico subito. DINAMICHE SCANDITE IN 3 MOMENTI CHE SERVONO PER RIPARARE IL SE DA UN COMPORTAMENTO ERRATO. ''GAFF'' insulto lieve al sé senza desiderio di ferirlo, distrazione o dimenticanza. Sfida facciamo notare all'altro che il suo comportamento ci ha danneggiato... offeso. Offerta quando gli facciamo vedere
cosa può fare per riparare il danno: Accettazione: certifichiamo che la riparazione è stata raggiunta. - Se una persona non ripara il danno è una persona in fila che sorpassa ti dice "non ho tempo da perdere ecc." esce dalla collaborazione al Gioco aggressivo uno dei due se discrimina l'altro, ciò è destinato a diffondere un sentimento di imbarazzo che è una condizione emotiva che x Goffman è sociale. Ad essere imbarazzati spesso non sono coloro che litigano, ma gli altri. L'imbarazzo ha un effetto domino. - Tuttavia i soggetti collaborano e sono educati a lavorare insieme per la realizzazione della faccia e ciò deriva da una regola a cui Goffman non da un nome ma si richiama al detto "la nobiltà obbliga" vuol dire che le persone che sono inserite in posizioni sociali superiori sono educate a trattare con riguardo i loro sottoposti. Chi ad esempio nega il divario di prestigio rende possibile.L'interazione, come cantante attore famoso. Le differenze di prestigio devono essere però riequilibrate affinché vi sia interazione. Le regole cerimoniali permettono l'interazione. GOFMAN fin qua ha detto che il sé è prodotto da un'interazione sociale e soggetto ad incidenti e tecniche per evitarli. Il piano dell'interazione deve essere protetto. GOFFMAN non ha parlato del lessico specifico dei linguaggi che i soggetti adottano per rappresentare il proprio sé.
SAGGIO LA NATURA DELLA DEFERENZA E DEL CONTEGNO
Una regola di condotta può essere definita come una guida per l'azione consigliata non perché è piacevole ma perché è adatta o giusta. Le infrazioni alle regole hanno come conseguenza un senso di inquietudine e sanzioni sociali negative. La fedeltà alle regole porta una certa costanza del comportamento che si adegua a un modello socioculturale. Le regole di condotta interferiscono con l'individuo in due
modi fondamentali, direttamente come obblighi stabilendo il modo in cui egli è moralmente costretto a comportarsi e indirettamente come aspettative, ovvero stabilendo il modo in cui gli altri sono moralmente costretti ad agire nei suoi confronti. Poiché gli obblighi ci costringono ad agire in un determinato modo, talvolta non li consideriamo come compiti opprimenti. In effetti, gran parte delle azioni che sono guidate da regole di condotta vengono eseguite senza riflettere e quando si chiede a qualcuno perché agisce in quel determinato modo, non c'è una determinata risposta. Soltanto quando interviene qualcosa che interrompe la routine quotidiana, può darsi che il soggetto si renda conto che tutte le sue azioni sono sempre state consone alle norme del suo gruppo e che l'incapacità di attenersi a queste norme può sfociare in vergogna e umiliazione. Quando un soggetto si trova impegnato a sostenere una regola, egli tende a farsi anche una particolareimmagine di se stesso ovvero quando si tratta dei suoi obblighi egli diviene per se stesso e per gli altri quel tipo di persona che segue una particolare regola e dalla quale ci si aspetta un comportamento di un certo tipo. Quando però si parla delle sue aspettative e non può presupporre che gli altri soddisfano certi obblighi nei suoi confronti.
In genere quando una regola di condotta viene violata troviamo che tu individui hanno una conseguenza negativa l'uno ovvero quella dell'obbligo perché avrebbe dovuto rispettare la regola e l'altro quella dell'aspettativa perché avrebbe dovuto essere trattato in un certo modo.
Un atto che sia soggetto a una regola di condotta e quindi una comunicazione perché rappresenta un modo in cui vengono confermate l'identità personale dei soggetti.
DISTINZIONE TRA REGOLE fa una considerazione riguardo la natura delle regole sociali e dice che sono di due tipi, sostanziali come le regole del
Traffico…le quali hanno uno scopo empirico, senso immediato…. Altre regole, cerimoniali, funzionano perché aiutano chi le segue di proiettare una specifica immagine del proprio sé. È la regola che impone di portare la posata alla bocca, non il piatto. Funziona per proiettare un'immagine positiva di se stessi.. ad esempio far passare una signora. Anche nel rispettare le regole sostanziali proiettiamo un'immagine del proprio sé.. perché se vedo uno che passa ai 200 all'ora non lo so giudicare bene.. REGOLE SOSTANZIALI Regola sostanziale è quella che determina la condotta nei riguardi di questioni considerate significative per se stesse. Nella nostra società il codice che governa le regole e le espressioni sostanziali comprende la legge, la morale e l'etica. REGOLE CERIMONIALI La loro importanza sta nel fatto che fungono da mezzi convenzionali di comunicazione attraverso i quali l'individuo esprime il proprio carattere oppure il proprio giudizio sugli altri partecipanti allasolo il titolo di "situazione.REGOLE,CLICHÉ,MODI DI FARE,REGOLE NON DETTE,DONI.." può essere formattato come un titolo di livello 1 utilizzando il tag. Il resto del testo può essere formattato utilizzando i tag appropriati per evidenziare le parti importanti del testo. Ecco un esempio di come potrebbe essere formattato il testo utilizzando i tag html:
situazione.REGOLE,CLICHÉ,MODI DI FARE,REGOLE NON DETTE,DONI..
Il codice che governa le regole le espressioni cerimoniali incorporato inciò che chiamiamo etichetta. Tuttavia si condensano attorno a 2 questioni fondamentali: alcune di queste regole comunicano la deferenza, alcune il contegno.
Regole per comunicare deferenza o contegno
DEFERENZA: Componente dell'attività che funziona come strumento simbolico con il quale si esprime il regolarmente a una persona e proprio apprezzamento nei suoi confronti o nei confronti della sua persona. Questi segni di devozione presentano il modo in cui l'attore celebra e conferma la sua relazione nei confronti del destinatario - tenere in considerazione un individuo, grado di considerazione ad un soggetto.
Comunichiamo deferenza al soggetto, alla sua opera, proprietà, amici.. così come aveva pensato anche Durkheim. Sacralità ecc. L'individuo può desiderare guadagnarsi o meritare differenza ma non può attribuirsi da solo il titolo di "situazione.REGOLE,CLICHÉ,MODI DI FARE,REGOLE NON DETTE,DONI.."
solo.egli è costretto a cercarla dagli altri ciò costituisce un motivo ulteriore per desiderare di incontrarli; di conseguenza la società sia sicura anche attraverso questo meccanismo che i suoi membri entrano in relazione reciproca. L'apprezzamento espresso da un atto di deferenza indica che l'attore possiede un sentimento di riguardo verso il destinatario. La deferenza non possiamo darcela da soli, deve provenire dall'altro. Non deve essere solo quello che diamo al rettore, ma anche deferenza tra pari. La deferenza ha un aspetto simbolico nel senso che rimanda a qualcosa di astratto. Ad esempio, quando entro in un nuovo luogo di lavoro i colleghi ti dicono "ah, prenderemo un caffè" - comunicazione che, per quanto simbolica, ci deve essere. L'interesse che ci viene mostrato non deve essere preso alla lettera. CI SONO 2 STILI DI COMUNICARE DEFERENZA. La differenza può assumere varie forme: ● DEFERENZA DI DISCREZIONE. GOFMAN si riferisce a quelle formedi deferenza che inducono l'attore a tenersi a distanza dal destinatario e a non violare ciò che si è definito la sfera ideale che lo circonda. La sfera ideale varia grandezza a seconda della direzione e a seconda della persona con cui uno intrattiene relazioni e non può essere violata senza provocare la distruzione del valore della personalità dell'individuo. È evidente quanto più elevata la classe sociale tanto più numerosi e delicati sono i tabù contro l'intimità. Quando non è necessario che l'attore mostri di preoccuparsi se vi era la sfera personale del destinatario si dice che fra lui e il destinatario esistono rapporti di familiarità, mentre quando l'attore