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IL GIURIDICO COME INVENZIONE O ORIGINE?

La riflessione metodologica prende in considerazione tre temi di indagine: 1) La storia dei domini del sapere in relazione alle pratiche sociali: queste ultime possono generare del sapere in quanto costruiscono un rapporto tra soggetto e oggetto che porta alla conoscenza della verità che fa nascere nuovi soggetti e nuovi oggetti della conoscenza. Esiste una presa di distanza dal marxismo in cui si afferma che il soggetto e le forme di conoscenza si producono a priori e definitivamente, ma Foucault sostiene che il soggetto non è dato una volta e per sempre, ma ha una sua storia come la verità e le relazioni tra soggetto e oggetto (portatori di conoscenza). 2) Analisi del discorso: per discorso si intende un insieme di fatti linguistici legati a regole sintattiche, ma esso non si forma solo grazie alle regole, ma anche grazie a un gioco strategico di domanda e risposta. 3) Rielaborazione della teoria del soggetto: con la

La psicoanalisi si è rimessa in discussione, la priorità del soggetto e la sua posizione assoluta. Possiamo parlare di due storie della verità:

  1. Storia interna: che si corregge attraverso i suoi stessi principi.
  2. Storia esterna: esistono altri luoghi in cui si crea la verità. Un esempio di ciò sono le pratiche giuridiche che indicano il modo in cui gli uomini possono essere giudicati in base agli errori commessi. Queste pratiche vengono utilizzate dalla società per definire forme di sapere e tipi di relazione tra l'uomo e la verità. Le pratiche giuridiche si avvalgono di due tecniche:
  1. L'indagine: che nel medioevo fu la prima forma investigativa della verità, utilizzata per scoprire cosa e chi avesse commesso un atto. Essa ha avuto origine da una pratica politica e amministrativa.
  2. L'esame: che venne inventato nel 19° secolo ed ebbe origine dalla formazione di un certo numero di controlli politici e sociali.
Nietzsche troviamo un tipo di discorso in cui si fa l'analisi storica della formazione del soggetto e della nascita di un certo tipo di sapere. Egli afferma che in un determinato luogo del tempo e dell'universo, animali intelligenti inventarono la conoscenza. Nietzsche parla di invenzione e non di origine quindi di ENRFINDUNG al posto di UNSPRUNG, sostiene che anche la religione, la poesia non abbiano origine ma che siano state inventate. L'invenzione però può portare alla rottura oppure all'inizio rifacendosi a Schopenauer. Dunque possiamo dire che la conoscenza non ha origine ma fu inventata, fa parte della natura umana ma non è un istinto. Ha per fondamento gli istinti in quanto messi l'uno contro l'altro danno origine a confronti, risultato di questi ultimi è la conoscenza. Per Kant, conoscenza ed oggetto della conoscenza sono uguali, per Nietzsche non è così in quanto per lui vi è differenza tra la conoscenza e

L'oggetto da conoscere; ci troviamo dunque di fronte alla conoscenza compresa tra natura umana e il mondo. Il mondo è però inteso come un eterno caos dovuto all'assenza di ordini e di leggi. Il mondo ignora ogni tipo di legge per questo la conoscenza deve lottare contro questo tipo di mondo. Dunque possiamo dire che non vi è continuità ma una relazione di lotta per cui esiste una rottura tra le cose da conoscere e la conoscenza. In questo modo ci avviciniamo alla conoscenza di Dio che assicura un'armonia tra le cose da conoscere e la conoscenza.

Spinosa sosteneva che per comprendere le cose nella loro verità è necessario che ci asteniamo dal ridere di esse; ma Nietzsche non è d'accordo in quanto afferma che l'essenza della conoscenza è il risultato di tre impulsi: ridere, deplorare e detestare. Questi tre istinti mantengono a distanza l'oggetto perché si proteggono da esso ridendo, svalutandolo.

attraverso la deplorazione e distruggendolo attraverso l'odio. Questi tre impulsi producono la conoscenza non attraverso la loro pacificazione ma attraverso uno stato di guerra. Per sapere e per capire cos'è la conoscenza dobbiamo avvicinarci ad essa non come filosofi ma come politici. Per Nietzsche la conoscenza è una prospettiva, infatti possiamo parlare di carattere prospettico perché c'è una battaglia e la conoscenza è l'effetto di questa. Quindi possiamo affermare che vi è conoscenza solo se tra l'uomo e ciò che conosce si stabilisce qualcosa di singolare, un tete-a-tete, un anello. 2 TRAGEDIA E NASCITA DEL DIRITTO La storia di Edipo non sarebbe una verità ma uno strumento utilizzato per raccontare il nostro desiderio e il nostro inconscio. Secondo Deleuze e Guattari, la storia di Edipo non è il contenuto segreto del nostro inconscio, ma uno strumento di potere utilizzato dagli psicoanalisti perraccontato una bugia, sarebbe stato punito da Zeus. Questo episodio mostra come la ricerca della verità fosse legata alla sfera divina e al potere degli dei. Nella tragedia di Edipo, il protagonista è un uomo che cerca di scoprire la verità sulla sua origine e sulle sue azioni passate. Edipo viene a conoscenza di una profezia che lo condanna a uccidere suo padre e sposare sua madre. Nonostante i suoi sforzi per evitare il destino, alla fine scopre che la profezia si è avverata ed è lui stesso il colpevole. La ricerca della verità in questa tragedia è legata al desiderio di conoscere se stessi e le proprie origini. Edipo si impegna a scoprire la verità, anche se ciò comporta la distruzione della sua vita e della sua famiglia. Questo desiderio di conoscenza e verità è un tema centrale nella tragedia greca. Secondo Freud, il complesso di Edipo non è più un fenomeno individuale, ma collettivo. Non è più legato al desiderio e all'inconscio, ma è legato al potere e al sapere. Questo significa che il desiderio di conoscere la verità e le proprie origini non è più un aspetto personale, ma è influenzato dalla società e dalle dinamiche di potere. In conclusione, la tragedia di Edipo rappresenta la ricerca della verità e il desiderio di conoscere se stessi. Questo desiderio è legato alla sfera divina e al potere degli dei, ma secondo Freud è diventato un fenomeno collettivo legato al potere e al sapere nella nostra società.giurato falso. Zeus l'avrebbe punito. La tragedia di Edipo si fonda su un meccanismo di verità che obbedisce alla legge dell'ametà, la scoperta della verità viene portata al termine dall'unione di varie metà. La storia di Edipo è costituita da varie metà che si dividono a loro volta in: - livello di profezia o degli dei: Apollo e l'indovino Tiresia - livello dei re e dei sovrani: Edipo e Giocasta - livello dei servitori e degli schiavi: uno schiavo vede Giocasta consegnare un bambino Durante tutta l'opera ciò che è in questione è il potere di Edipo; Sofocle scrisse Edipo re, in quest'opera si dà particolare importanza al potere e al modo di come si possa conservarlo. Edipo non prova orrore all'idea che abbia potuto uccidere suo padre o il re, ciò che teme è di perdere il suo potere. Quando l'indovino Tiresia lo accusa egli non dice di essere innocente ma accusa Tiresia per averha vissuto una vita piena di alti e bassi, passando dalla miseria alla gloria. Ha affrontato numerose avventure e prove, dimostrando di essere un eroe leggendario. Tuttavia, il suo destino è stato irregolare e incerto, simile a quello di un tiranno greco. Il tiranno, infatti, può raggiungere il potere ma è sempre minacciato di perderlo. La sua superiorità non risiede tanto nelle leggi, ma nel suo sapere superiore. Edipo, quindi, ha ottenuto il potere alla fine di una serie di eventi e avventure, dimostrando la sua forza e abilità.

Diventò re perché riuscì a salvare la città di Tebe dagli enigmi della sfinge attraverso il suo pensiero ed il suo sapere. Per cui Edipo rappresenta sia il potere sia il sapere. L'eccesso di queste qualità rendevano Edipo mostruoso inutile in quanto egli è considerato come l'uomo dell'eccesso ossia come colui che ha troppo di tutto.

CAPITOLO 3_IL DIRITTO MEDIOEVALE

La conquista della democrazia greca fu il diritto di dare testimonianza, ossia di opporre la verità al potere, ciò avvenne ad Atene nel V secolo. Tale diritto diede origine ad una serie di forme culturali che sono caratteristiche della società greca.

  • filosofia, sistemi razionali e scientifici ossia come produrre la verità e che regole bisogna applicare
  • retorico ossia arte di persuadere, di convincere le persone sulla verità che si dice
  • un nuovo tipo di conoscenza basa su testimonianze, ricordi o per ricerca
  • nuova forma di scoperta
giudiziaria cioè l'indagine che fu prima trascurata e poi nel medioevo ripresa ed assunse dimensioni straordinarie. L'antico diritto germanico che risale all'invasione dell'impero romano non aveva un sistema di interrogatorio perché le dispute, i litigi tra gli individui avvenivano con il gioco di prova. La disputa si risolveva solo attraverso i due personaggi (colui che si difende e colui che accusa) non vi era l'intervento di una terza persona, e quindi in questo sistema non interveniva mai un procedimento d'indagine e di ricerca, nessuno rappresentava le autorità. Il diritto dunque è considerato come una maniera regolamentata di fare guerra; inoltre l'antico diritto germanico offre sempre la possibilità di giungere ad una accordo tra le parti, il danno viene ripagato con un denaro detto riscatto. All'epoca del diritto carolingio il diritto romano si impose su quello germanico, ma nel X secolo il diritto carolingio sidissolsee quindi il diritto germanico trionfa e il diritto romano cade nell'oblio ma rinascerà alla fine del XII secolo. Ed è per questo motivo che il diritto feudale è essenzialmente germanico. In questo tipo di diritto il litigo tra gli uomini si regolamentava attraverso il sistema della prova: prove alle quali gli avversari si sottoponevano. Questo sistema però non provava la verità ma la loro forza. Esistevano vari tipi di prove: - prove sociali che dimostravano l'importanza dell'individuo (es. diritto di borgogna) l'accusato di omicidio poteva rivolgersi a 12 testimoni che giuravano la sua innocenza senza avere visto niente. - prove verbali: una sorta di gioco che consisteva nel pronunciare delle formule per rispondere all'accusa. Se la formula veniva pronunciata in modo errato si perdeva non per aver mentito ma per un errore di grammatica. - prove corporali fisiche: dette anche ordalie consistevano nel sottomettere una persona ad ungioco una sorta di lotta con il suo stesso corpo. (es. un ferro rovente l'accusato doveva camminare sopra)
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
11 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher summerit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Ferrari Vincenzo.