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Tempi Moderni

La "tracciabilità" della comunicazione

Il contrasto tra dati evolutivi e di positivo allargamento dei comportamenti culturali con l'assenza di

simmetria di aumento nelle forme di partecipazione civile oppure nuove evidenze ed emergenze dei

valori pubblici, è una caratteristica dei tempi moderni.

Il contrasto diventa più vistoso e provocante osservando la condizione giovanile, segnata da una

capacità di appropriazione quasi impressionante di contenuti mediale e tecnologici, aumenti ormai

imponenti nella scolarizzazione anche universitaria e da forme inequivocabili di ritiro dalla vita

pubblica.

È la prima volta che le generazioni nuove presentano performance cosi alte di istruzione

universitaria senza un'adeguata capacità di trasferire questo sapere in termini di riconoscibilità e di

impatto sull'intera società.

Traiamo la lezione amarissima che la formazione alimentata dalla società sembra risolversi in una

pratica di gestione del tempo scarsamente capace di influire sulla vita "vera" e

sull'autodeterminazione del soggetto.

Crisi e alluvione mediale: quale reazione?

Statera chiarisce che le molteplici e complesse ragione della crisi, sono in un denominatore comune

una "perdurante incapacità di connettere in modo sistematico la dimensione della teoria sociale con

quella della ricerca empirica sui messaggi veicolati dai mass media e soprattutto sugli effetti"

La comunicazione tra potere e società

Il rapporto tra politica italiana e comunicazione risulta esemplare per vedere l'oscillazione che c'è

stata tra incomprensione radicale e industriale dei media e ritardi di intervento e di regolazione. Non

si è mai capito che la comunicazione corre più veloce della capacità di aggiornamento del sistema

politico italiano. È cosi che si può dire che la comunicazione si è messa in mezzo, non certo e non

più del senso di mediare tra potere e società, ma nell'attitudine opportunistica di insinuarsi e lucrare

da tutte le crisi.

Il soggetto moderno nella grande mutazione

é impossibile non registrare che tutti gli impulsi trasformativi definibili come "grande mutazione",

si scaricano sulla struttura mentale e conoscitiva dell'uomo, mettendone alla prova capacità di

adattamento e di riorganizzazione.

Non dimentichiamo che la comunicazione è un'esperienza coessenziale alla dimensione umana; dice

molto degli uomini, delle loro domande e di quel meraviglioso potere di simbolizzazione che rende

irripetibile la vicenda dell'uomo nel suo mondo.

Un sovraccarico sulla comunicazione

Ma la diffusione di paure, l'estensione delle forme di disagio, dipendenza e dolore, persino nelle

generazioni più giovani e teoricamente proiettate al futuro, sono lì a ricordarci che abbiamo bisogno

di un nuovo sapere come servocondotto per capire il tempo in cui siamo chiamati a vivere.

È chiaro che quella che stiamo descrivendo è una società della scelta apparente. È inevitabile che la

crisi del sociale e della cultura si scarichi sulla comunicazione, vista come un "mondo parallelo", in

cui il soggetto vive un'apparente libertà di scelta, che s'inserisce però nel contesto di una

caricaturale accettazione di un principio oramai condiviso a livello collettivo del laissez-faire.

È come se le istituzioni fossere diventate nuove risorse puramente pubblicitarie, e anzi una rèclame

un pò superata. CAPITOLO 4

Modernit, soggetto e cambiamento

La modernità costruisce una nebbia in cui tutti i valori sembrano relativisticamente buoni.

Lasciar fare ha significato di fatto rinchiudere ognuno nella propria incertezza e degenerazione di

identità. Si spiegano cosi le biografie "fai da te".

Sociale vs. Individuale: l'impatto della modernità

Questa piattaforma inedità di liberalizzazione del rapporto con la tradizione si è però troppo spesso

mascherata da crisi della normatività e da rifiuto ostinato del capitale culturale e di qualunque punto

di riferimento, provocando risultati di incertezza diffusa, imprevisti dall'euforia del progetto

moderno.

Siamo cosi di fronte a un'esplosione di importanza dei cosiddetti beni relazionali, in cui si intravede

l'indebolimento se non l'anoressia del legame sociale. Identità, status, ruolo, immagine: tutto si

confonde al tempo della virtualizzazione delle relazioni sociali. Persino orientamenti culturali e

della sensibilità, che sembravano profondamente radicati nella struttura dei valori della società, si

sono rivelati incapaci di fronteggiare la fiera della modernità e l'assurda idea che il nuovo deve

intaccare le sicurezze del presente.

Un nuovo scenario socioculturale

Possiamo associare alcuni attributi al termine modernità:

è anzitutto condanna alla velocità, e dunque rinuncia alla sapienza dello slow e del fermarsi;

• è sindrome del rumore, inteso come elogio della corsa e della compulsività;

• è il tempo della trasgressione;

• è aumento delle forme di dipendenza, mascherate da una presunzione;

• è impossibilità di fermarsi;

quali sono le dimensioni positive che la modernità regala al soggetto moderno?

Non è certo un caso che solo negli ultimi decenni del Novecento si sia affermata una

• corrente interdisciplinare tutta protesa a mettere in luce il valore di scambio del narcisismo

individuale e di massa.

È l'emancipazione dalla tradizione. La ricerca di un benessere sfrenato, che può assumere le

• sembianze del consumo e della stessa imitazione sociale, porta a inestetici bisogni di

rappresentazione e di visibilità.

Comunicazione e identità nazionale: il "caso italiano"

Nei decenni di penetrazione e radicazione profonda della cultura televisiva e mediale, è apparso

presto evidente quanto la ventata modernizzante della comunicazione tendesse a porsi come forma

culturale quasi perfetta. La nascente cultura e società dei consumi, l'avvento di una condizione

giovanile che diventerà un centro di novità e cambiamenti, la prevalenza di immagini euforiche ma

non surreali del futuro e delle chance aperte a tutti, in un contesto in cui è impossibile negare

l'evidenza di alcune forme di democratizzazione sociale, che spostano intere aree e classi più vicino

ai centri del potere e dell'influenza. Accanto a questo movimento positivo, si stancha anche la

vertenza femminile che darà risultati importanti alla trasformazione del costume e delle relazioni

affettive.

Il rapporto im-mediato individui-comunicazione

Da un rapporto tra soggetti e media profondamente innervato in una società discretamente

efficiente, siamo bruscamente passati a un rapporto sostanzialmente im-mediato tra individui e

comunicazione. Sono da considerarsi come variabili decisive le innovazioni dei consumi culturali e

soprattutto delle tecnologie.

Capitale sociale vs. Individuale: quale ruolo per la comunicazione?

È impensabile non ammettere che il passaggio della comunicazione a una fase di iterazione,

abbondanza ed eccesso, abbia determinato un nuovo contesto, in cui sono scomparsi quasi tutti gli

accenti che nell'immaginario precedente spingevano verso la vita pubblica, la partecipazione,

l'impegno civico, sociale o culturale.

La comunicazione oggi: un limite alle interazioni sociali?

Dopo una lunga stagione in cui essa appare sostanzialmente una matrice accomodante di

socializzazione, e dunque entro un clima in cui i media hanno costruito modernità e

accompagnamento del cambiamento, si manifesta ora come un virus verso l'anomia e l'asocialità.

Il successo delle relazioni mediate dalle tecnologie comunicative non è servito a costruire, con

ragionevole certezza e soprattutto con rilevante estensione sociale, un profilo di competenza

culturale più moderno e sofisticato. CAPITOLO 5

Tecnologie digitali come macchine per comunicare

Un ambiente comunicativo è formato dalla strumentazione tecnica che accoglie e rende possibili le

interazioni tra le persone, e dalle pratiche sociali che danno senso alle azioni svolte al suo interno

Vannevar Bush e il Memex

Nel suo articolo forse più famoso, "as we may think", Bush ragiona della possibilità di applicare

alcune tecnologie per la memorizzazione e il recupero delle informazioni a una macchina da

scrivania. L'articolo contiene al suo interno ipotesi di funzionamento e scenari di utilizzo che

soprendono ancora oggi per efficacia, come ad esempio interazioni vocali con la macchina.

La macchina proposta da Bush si chiama Memex: uno strumento che intende offrire un supporto

non tanto per l'automazione dei calcoli, ma per una migliore organizzazione della conoscenza. Il

memex rappresenta una straordinara anticipazione del personal computer, e consente di

immagazzinare informazioni differenti; costruire legami tra le informazioni; si offre come una

macchina multi-scopo.

Licklider e Taylor: computer non solo per calcolare

La comunicazione, per loro, non è semplice trasmissione di segnale, ma più propriamente una

cooperazione per la costruzione, il mantenimento e l'uso di modelli.

Il personal computer e il web

Sul finire degli anni Sessanta, molte delle invenzioni si concentraro sull'interfaccia, sull'idea di

finirestre sullo schermo, icone grafiche che rappresentano "oggetti" e la possibilità di muovere un

puntatore sullo schermo attraverso un dispositivo chiamato mouse.

Negli anni Settanta, Steve Jobs e Steve Wozniak daranno un contributo decisivo per produrre e

commercializzare strumenti dell'elettronica destinati non più esclusivamente agli utilizzatori esperti

ma a tutti.

La svolta arriva nel 1984 quando la Apple presenta un computer, il Macintosh, che possiede di serie

un'interfaccia grafica. Proprio per questa sua caratteristica, è un computer che non richiede la

conoscenza della programmazione ma può essere usato facilmente da chiunque.

La vocazione comunicativa di queste macchine appare evidente: diventano uno strumento che, da lì

a pochi anni, consentirà di accorciare la distanza tra l'uso amatoria e professionale.

Lo sviluppo di Internet subisce, agli inizi degli anni Novanta, una brusca accellerazione ancora nel

segno della visibilità sociale. Nei primi anni Novanta, con la nascita del web per opera di Tim

Berners-Lee e il successivo sviluppo dei programmi per navigare all'interno delle pagine ( browser )

il personal computer diventa la porta di accesso a un insieme di contenuti organizzati secondo la

logica dell'ipertesto. Il web si propone come uno strumento di pubblicazione di contenuti e allo

stesso

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
9 pagine
8 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dariozzolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fatelli Giovambattista.