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Pressione sociale e ricerca accademica: il caso della fondazione Rockfeller

Gli studi della comunicazione si basano su tre fattori:

1) LA PRESSIONE SOCIALE PER LE RICERCHE: negli Usa l'ambiente sociale

esercita più potere, perché le università e la ricerca sono spinte a fare ricerca su quegli interessi

considerati più utili(utili alla politica o ai grandi apparati economici);

2) FONDAZIONE ROCKFELLER: istituita per la ricerca medica e dell’educazione;

3) PENSANDO CHE ESISTA UN DISAGIO SOCIALE, dovuto al fatto che la

tecnologia progredisce più della capacità di comprendere il comportamento umano, investendo

quindi più nelle scienze umane che in quelle naturali.

Il pubbic Opinion Quarterly e la misurazione degli effetti di Carl Hovland

La possibilità di misurare gli effetti della comunicazione è la terra promessa

Carl Hovland fa un grande lavoro sulla ricerca persuasiva.

I “Pays fund Studies”

Sono un'inchiesta sugli effetti sociali del cinema (anni 30) fatta da esponenti della Chiesa perché

erano convinti che il cinema era il colpevole di alcuni comportamenti, dei disagi, delle

manifestazioni e della delinquenza.

CONCLUSIONE: lo studio sulla relazione tra cinema e delinquenza dice che il cinema trasmette

modi di pensare e modelli di comportamento, ma non è il responsabile della delinquenza. Il cinema

contribuisce a modificare l'atteggiamento dei giovani verso i valori della socializzazione. Questi

studi vengono da lì a poco oscurati dal prevalere del metodo statistico del campionamento.

Lazarsfeld e la communication research

Lazarsfeld : istituisce un gruppo per lo studio dei sondaggi di opinione (inchieste di mercato,

analisi statistica, focus group) e lo fa su problemi specifici (esempio: un caseificio vuole conoscere i

fattori che incidono sul consumo di latte).

Egli inoltre si occupa del media radio per la Rockfeller Foundation.

Importantissimo è il paradigma del modello degli effetti limitati (two-step communication)

secondo il quale le opinioni fluiscono dei Media agli Opinion Leader e da questi ai settori meno

attivi della popolazione.

La comunicazione diventa campo disciplinare autonomo

Lazarsfeld nel 48 pubblica alcuni studi sui media.

I media non influenzano la società così a fondo ma svolgono alcune funzioni:

1) conferiscono status a persone, argomenti, armonizzazione;

2) fissano l'obiettivo di indirizzare i comportamenti;

3) rinforzano i messaggi mediali attraverso il “faccia a faccia” nelle organizzazioni

locali.

Uno sviluppo in quattro fasi (della comunicazione)

1) Fiducia enorme nella potenza dei mezzi (teorie ipodermiche) 4

2) Fase di riflessione: si parla di effetti limitati;

3) Powerfull media: si riporta in auge la forza dei sistemi di comunicazione;

4) Influenza negoziata o visione ecologica dei media.

Questi quattro stadi non sono ben delineati ma si intrecciano l'uno con l’altro.

ESEMPIO: il potere dei media non è mai venuto meno, la pressione della comunicazione sulla

società non si può fermare.

James Carey e i Cultural Studies

Negli anni 50-60 in Gran Bretagna nasce una branca di studi chiamati “Cultural Studies”

basata più sullo studio dei significati che sugli effetti dei media.

Da qui lo studio qualitativo e lo studio delle trasformazioni culturali sono diventati un'area proficua.

La centralità e la tecnologia e gli studi degli anni 80

Con lo sviluppo di tutte le necrologie di tutte le discipline scientifiche, si è pensato che si potesse

arrivare ad una comunicazione completamente razionalizzabile e calcolabile.

Negli anni 80 a causa della trasformazione del lavoro, il crearsi dei grandi complessi industriali, il

potere crescente della tv e l'arrivo della rete, hanno fatto sviluppare la ricerca delle distorsioni

nell'informazione fino a svelare gli ostacoli che gli enti governativi mettono al libero fluire delle

informazioni.

Da qui la società occidentale ha preso i connotati che ancora conserva: individualismo esasperato,

idolatria per la finanza e il mercato, crescita dei grandi gruppi di potere.

CAPITOLO 3

Comunicazione e società: un rapporto rovesciato.

Viviamo in una società dove la scienza delle comunicazioni ha dovuto adeguarsi alla modernità

attraverso la trasformazione di tutti i suoi contenuti, ricerche e paradigmi. Oggi la società e la

comunicazione non sono più elementi distinti, sono concatenati, e si pongono lo scopo di esaurire le

curiosità umane attraverso una rivalutazione dei valori.

Ma qual è oggi il valore della società?

Il caos culturale: la scuola, gli intellettuali, il futuro.

A causa della passiva accettazione del relativismo e del disorientamento, oggi parliamo riferendoci

alla società di CAOS CULTURALE, nel quale le istituzioni navigano in uno sviluppo senza alcun

progetto come guida. Le classi sociali incapaci di guidare un nuovo progresso policentrico è definita

da Donolo come “Classi dirigenti omogeneizzate”.

Nella società sono scomparsi diversi valori:

funzione di rassicurazione e orientamento verso il futuro;

funzione della cultura di tenere aperta una speranza;

valore del perfezionamento di se stessi.

La cultura non accompagna più le crisi allo scopo di risolverle, è ormai solo Servizio Pubblico.

Gli intellettuali:figure sempre presenti come esperti di qualsiasi cosa;

Tenbruck li definiva rappresentanti della cultura rappresentativa;

categoria da semore privilegiata che ha ora perso il suo valore di guida, così come la SCUOLA.

Modelli comunicativi e trasformazione del senso comune.

Cos’è il senso comune? Dalla Critica del giudizio di Kant esso emerge come un insieme di pre-

requisiti che fondano il giudizio e aprono la possibilità dell’azione. Si tratta di un sentimento

comunicabile che però ora corre il rischio di essere trasformato negativamente dai media. Il rischio

è che i media anziché riflettere i valori della società, li iper-semplifichino ai nostri occhi. Infatti,

oggi come oggi, la semplificazione culturale è diventata la maschera dell’ignoranza diffusa (Public

Ignorance -le persone prima erano consapevoli di non sapere, oggi non sanno comunque ma la

comunicazione li illude-).

Le generazioni moderne sono oltre il senso del limite, per sfuggire all’omologazione non

usufruiscono dei valori tramandati ma cercano il gioco e l’avventura.

Viviamo mille crisi, ma quasi non le notiamo. La comunicazione ha rimosso la nostra attenzione al

cambiamento. 5

La tracciabilità della comunicazione.

Oggi possiamo notare come vi siano nuovi dati evolutivi e positivi allargamenti dei comportamenti

culturali, ma nonostante ciò continua a mancare una vera forma di partecipazione civile. Soprattutto

nei giovani questo allargamento culturale e allungamento demografico fa da contorno ad una

radicale distanza culturale dalla società e dalle istituzioni degli adulti. Anche la formazione ha

ormai un ruolo sempre più marginale. Questa crisi può essere risolta attraverso una interpretazione

più profonda dei fenomeni.

Crisi e alluvione mediale: quale relazione?

Riflettendo sul collegamento tra crisi e overdose di messaggi che ogni giorno ci propinano,

scopriamo che l’uomo è il terreno su cui la comunicazione specula riguardo i disagi. E’ come se

l’eccesso di informazioni ci potesse risollevare dalla crisi.

La responsabilità della nostra incapacità di riunificare e comprendere i problemi va ricercata proprio

nelle istituzioni e nella cultura che oggi la comunicazione tramanda. Starera individua la causa della

crisi nell’incapacità di connettere le teorie sociali con la ricerca empirica che dovrebbe essere fatta a

partire dalle varie informazioni, la CAUSA è L’INSUFFICIENZA DI CONNESSIONI

CULTURALI.

La comunicazione tra potere e società.

Il rapporto in italia tra politica ed informazione è sempre stato complesso, come se la

comunicazione avesse voluto lucrare su ogni elemento di accordo o disaccordo. La bolla

comunicativa sembra ora essere diventata centro di accumulazione di integrazioni e insoddisfazioni.

E’ quasi come se la comunicazione volesse liquidare tutte le altre istituzioni che possano

influenzare i soggetti. Esiste oggi una nuvola comunicativa, prodotto della continua e veloce

innovazione e del consumo, viviamo in una iperrappresentazione.

Comunicazione e contemporaneità: affinità elettive.

La comunicazione è oggi così performante da non farci comprendere le cause dell’informazione e il

loro valore unificante. Anticipiamo e consideriamo in continua corsa una comunicazione che in

realtà tendiamo noi stessi a vedere diversamente da quello che è e che ha rappresentato. Voler

analizzare la comunicazione scientificamente non significa porre dei limiti, ma valorizzare le sue

caratteristiche. La comunicazione deve essere oggetto di conoscenza, plastico della società

moderna.

Il soggetto moderno nella grande mutazione.

Si è diffusa l’abitudine di definire come GRANDE MUTAMENTO qualsiasi trasformazione più o

meno evidente della realtà. Ciò non fa che convincere l’uomo di essere incapace di adattarsi alle

innovazioni, perché si sente piccolo di fronte ad esse. L’uomo diventa quindi una causa primaria

della crisi. Non possiamo capire l’uomo contemporaneo senza studiare le comunicazioni. Esse

rappresentano la modernità e sono al tempo stesso il sistema nervoso del nostro disgelo cognitivo.

Di solito si considera la comunicazione come semplice trasmissione di un linguaggio, il suo valore

sociologico resta però quello di creare delle relazioni. Senza la comunicazione non esisterebbe la

società, non potremmo conoscere e quantificare la crisi. ( QUESTO CAPITOLO ERA

L’INUTILITA’!)

Un sovraccarico sulla comunicazione.

Le paure, le incertezze della società moderna ci ricordano che dobbiamo cercare un nuovo sapere.

Le scienze sociali credevano di vivere nel PROGETTO, invece vivono nella continua incertezza.

Nella moderna società delle SCELTE APPARTENTI, la colpa di questa precarietà non può che

ricadere sulle comunicazioni. In effetti la perdita del comune valore sociale va anche ricercata nella

comunicazione, in quanto essa è immagine di un nuovo individualismo senza freni.

Problematiche: Cause:

individualismo; -la flessibilità delle regole sociali,

che impedisce al soggetto di creare relazioni

significative ingovernabilità

assenza di prospettive 6

In passato si credeva che attraverso le tecnologie l’educazione dei bambini sarebbe stata migliore, la

noia e il disastro dei giorni nostri sono la testimonianza di una crisi diffusa.

QUALI SONO LE RAGIONI CHE IMPONGON

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Publisher
A.A. 2013-2014
9 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher givemefive di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fatelli Giovambattista.