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I VIDEOGIOCHI producono RUOLO PARTECIPATIVO.
Gli apocalittici sostengono che i bambini sono attratti
davanti allo schermo dalla violenza. Se, invece, si
osservasse come questi usano la consolle si capirebbe che
sono attratti dall’azione!
I videogiochi insegnano la violenza rendendola
sensazionale, stupenda e seduttiva, i bambini la assorbono!
La conoscenza dei mondi fantastici può rendere
insopportabile il mondo reale. I media sono attraenti perché:
ai bambini piace il dinamismo mediale e gli piace
partecipare interattivamente ma non sostituiscono la realtà
con la simulazione!
Ancora gli apocalittici: immagini e fantasie si mescolano e i
bambini non hanno riferimenti sentendosi smarriti.
L’iperrealtà uccide la fantasia.
Ma bisogna valorizzar le competenze interpretative dei
bambini che riescono a distinguere la realtà dalla sua
rappresentazione mediale.
Il fascino potente dei media e la fruizione delle donne:
La Friedan ne “La mistica della femminilità” denuncia la
manipolazione ideologica delle donne da parte dei media.
La società dei consumi aveva proposto un modello di vita e
di felicità in cui la donna, dopo aver studiato, abbandonava
tutto per la famiglia, divenendo la consumatrice perfetta.
Mettendo da parte l’idea di emanciparsi attraverso il lavoro.
Attraverso numerose interviste documenta l’insoddisfazione
delle donne americane che provavano un senso di vuoto e
di inutilità. Propone un nuovo programma di vita per loro:
cercare un lavoro creativo e puntare alla professionalità!
I media avevano, così, fornito un’immagine di donne che
non dava alcun contributo alla società e alla sua
trasformazione.
Mitchell: l’industria pubblicitaria usa l’immagine di una
donna attraente per vendere un prodotto.
I media, con la rappresentazione stereotipata delle donne,
ostacolavano l’emancipazione femminile ignorandone gli
importanti progressi nella vita reale, sociale.
Tuchman: i media annullano simbolicamente le donne, le
esclude dal contesto produttivo e le convince che la loro vita
si debba concentrare esclusivamente su affetti e cura della
casa. I media, quindi, mettevano in scena modelli in
armonia con i valori americani per motivi economici, per
ampliare l’audience, ignorando la condizione femminile
reale!
Le ricerche sulle immagini mediali degli anni ’70 facevano
riferimento alla Cultivation Theory di Gerbner la
televisione è un sistema omogeneo che riflette valori e
modelli culturali dominanti in una determinata epoca e
coltiva a lungo termine le tendenze delle persone. Essa ha
un forte potere modellizzante e socializzante. Il pubblico
esposto a questi modelli, essendo privo di capacità critiche,
vi aderisce in maniera inevitabile.
Il consumo mediale fragile
Le comunicazioni di massa hanno trasformato la costruzione
dell’immaginario condizionato anche dalle pratiche sociali.
Media e società sono fortemente intrecciati. L’attore sociale
contemporaneo costruisce la propria personalità, la propria
rappresentazione del mondo prendendo spunti dai media
che gli suggeriscono come considerare e muoversi nel
mondo. I media svolgono la funzione che una volta
svolgevano le narrazioni dei grandi miti. Essi creano gran
parte del mondo circostante, fornendo i frames che
permettono di strutturare la conoscenza della realtà.
L’influenza dei media sull’immaginario collettivo può essere
paragonato al mito platonico della caverna le ombre
proiettate sulle pareti costituiscono l’unica realtà esistente!
I media influiscono sulla costruzione dell’immaginario
collettivo e di creare un mondo di simulacri.
Il consumatore mediale sceglie le immagini proposte
quotidianamente dai media per elaborare contenuti da
condividere nello spazio sociale (immaginario mediale e
immaginario collettivo). I media attingono dalla realtà
modelli di vita e li reinterpretano per offrirli al pubblico in
modo da consentirgli la lettura del sociale. Offrono immagini
di realtà che integrano le mappe cognitive degli individui,
forniscono espressioni da poter impiegare in più occasioni. I
destinatari delle immagini interpretano quest’ultima
facendo riferimento alle proprie esperienze.
Crolla la tesi dell’onnipotenza dei media: l’influenza delle
comunicazioni di massa viene mediata da fattori individuali
e sociali che fanno in modo che un bambino o una donna
soli davanti alla TV vengano ammaliati.
Bambini e cultura mediale
Bambini visti come audience interpretante
- La fruizione televisiva occupa molti momenti della giornata.
- Ricerche = bambini selezionano ciò che guardano in Tv
- La fruizione televisiva è occasione di socializzazione, le
capacità cognitive dei bambini filtrano i contenuti televisivi.
Guardano la tv per ottenere informazioni, per svagarsi, per
creare relazioni con i compagni, per evitare situazioni di
disagio. Anche se hanno ridotte conoscenza sul mondo sono
in grado di comprendere e selezionare i prodotti televisivi.
La fruizione selettiva dipende dal ruolo della famiglia e della
scuola, dalle caratteristiche e predisposizioni individuali,
dalle norme di comportamento precedentemente
interiorizzate.
I bambini, grazie alle conoscenze precedenti, possono
comprendere, selezionare e criticare i messaggi televisivi.
Lavoro della D’Amato su bambini e TV: ricerca suddivisa in
due parti
Analisi del contenuto dell’offerta rivolta i bambini
1) Rappresentazione dei bambini nei media
2)
Modo in cui l’offerta della Tv analogica interagiva con le
- preferenze mediali dei bambini.
Excursus storico dei programmi per bambini è un
• passaggio necessario per comprendere le origini e le
modalità di crescita della televisione dei bambini
La prima televisione per bambini è legata a quella degli
- adulti: Piccolo varietà (1956), Zurlì il mago del giovedì
Asse portante della programmazione tv divennero i cartoni
- animati: opera di Walt Disney, Carosello modello
pedagogico che entra in crisi negli anni ‘70
Produzioni giapponesi seriali Heidi, Ufo Robot
- Fine del monopolio Rai e avvento delle reti Fininvest
- pubblici sempre più settoriali che si muovono in tutte le reti
per cercare ciò che li appaga in quel momento
Rai = Tandem, Uno per tutti, Big contenitori televisivi
Fininvest Bim Bum Ba, Ciao Ciao
Dal 1986 e per tutti gli anni ’90 Rai e Fininvest producono i
- seguenti programmi: Love me Licia, Kiss me Licia, Arriva
Cristina, Fantaghirò, l’Albero Azzurro, la Melevisione, Art
Attack
2004 attenzione rivolta sui generi offerti da Rai 1, Rai 2,
- Rai 3 a bambini e ragazzi. Prevalevano fiction e varietà. Rai
3 riservava spazio a informazione e attualità.
I bambini guardano ciò che guardavano gli adulti quiz,
- varietà, sport
La fascia oraria in cui si concentravano massima presenza
- di bambini era h 19-23 in cui ci era stessa fruizione
mediatica.
Dalle opinioni dei bambini sull’offerta televisiva è emerso
- che è difficile tracciare un confine netto tra programmi per
adulti e programmi per bambini. Quindi è stato fatto un
lavoro sul campo: a bambini e ragazzi delle scuole
elementari e medie è stato somministrato un questionario
in cui si chiedeva una preferenza su gruppi formati da 3
programmi di buon ascolto:
1 generalista
• 1 dedicato ad un pubblico adulto
• 1 destinato ai più piccoli
•
È stata espressa una preferenza per trasmissioni destinate
ad una visione collettiva.
Poi a 100 bambini e ragazzi è stato chiesto di commentare il
proprio menù televisivo. Emerge una preferenza per la
verosimiglianza televisiva rispetto ai contenuti fantastici.
Dai supereroi si passa a personaggi di tutti i giorni: Teen
Days, L.O.L.
Il nuovo consumo tematico: da BROADCASTING (modello di
trasmissione indirizzata ad un’audience molto ampia e
indifferenziata) si passa a NARROWCASTING (modello di
trasmissione indirizzata a pubblici particolari).
SKY mette a disposizione 18 palinsesti satellitari per i
bambini. Ciascun canale è diretto a fasce d’età precise
soddisfandone gusti e preferenze.
180 canali tematici e pay per view 24 ore su 24.
Programmazione no-stop. Ogni canale soddisfa un target.
Contenuti ripetuti fruizione flessibile
I telespettatori costruiscono un palinsesto personale. Creano
il proprio momento mediale, scelgono tempi, modi e
contenuti della fruizione.
I bambini tra esposizioni mediali ed esperienze reali
I bambini utilizzano le esperienze e i racconti mediali come
scripts che permettono di organizzare la conoscenza.
Schemi di condotta che possono essere utilizzati quando
una particolare situazione lo richiede. I media hanno un
certo impatto sull’immaginario dei bambini. Sono una
finestra sul mondo e lo presentano al bambino utilizzando
forme ad essi congeniali.
Presentano una realtà modificata che gli consente di
evadere dalla realtà. Può influenzare atteggiamenti e stili di
vita, valori e giudizi sul mondo. Adultizzazione dei bambini
hanno libero accesso ad informazioni destinate agli adulti.
Alla Tv vengono attribuiti aggettivi come deviante, ipnotica,
aggressiva, generante dipendenza, diseducazione,
confusione tra realtà e finzione.
Violenza gratuita manifestata, immagini crude,
spettacolarizzazione di fatti di cronaca drammatici,
sessualità spinta, stupidità, volgarità.
Scompaiono i luoghi degli adulti e i luoghi de bambini.
Dubay nuova Disneyland per adulti. Viene dipinto come il
- Paese più felice del mondo. Il paese più ricco del mondo.
Una favola di ricchezza che regala momenti di gioia. Crea
un immaginario totalizzante. Permette di visitare ciò che
non esiste. Tutta la città è periferia.
I bambini costruiscono i propri schemi / rappresentazioni
sociali attraverso esperienza personale, media, fattori
sociali e culturali.
Il telespettatore è un soggetto attivo che interpreta il
contenuto dei prodotti mediali, li decodifica e li elabora
dando corpo.
Mondo di plastica tutto troppo perfetto
Albergo a forma d vela, il più alto e lussuoso de mondo. Il
primo a sette stelle. La suite imperiale.
Costa 18mila dollari a notte
Lungo le autostrada di Dubay, enormi cartelloni che
riportano frasi firmate Walt Disney.
Si è passati velocemente dalle baracche ai grattacieli di
vetro-cemento.
Dubai propone un viaggiatore di abbandonare il presente ed
introdursi nel