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Tre tipi di interazione
Interazione faccia a faccia: si ha in un contesto dove si condivide un comune sistema spazio-temporale e si ha la presenza fisica di entrambe le parti relazionali, si utilizzano termini come ora, questo, quello. È un'interazione dialogica: comporta un flusso di informazioni in due direzioni, i destinatari possono rispondere ai produttori che si trasformano a loro volta in destinatari. È un'interazione con molti indizi simbolici, integra le parole ad ammiccamenti, gesti e ambiguità.
Interazione mediata: è una comunicazione attraverso lettere, carta o mezzi tecnici che consente la trasmissione di informazioni tra persone lontane, e così si estende nello spazio e nel tempo. Gli indizi simbolici sono limitati: la carta rende inutili indicazioni legate alla fisicità, così come il telefono rende inutilizzabili quelle legate alla vista.
L'ambiguità è ridotta, aumenta l'indeterminatezza. - accessibilità tempo spazio - comunicazione dialogica
Interazione quasi-mediata: informazioni tramite i mezzi di comunicazione di massa (libri, internet, tv, ecc), si estende nello spazio e nel tempo come in quella mediata, ma l'interazione non è dialogica, è simile a un monologo, ovvero il flusso della comunicazione è unidirezionale.
C'è una situazione sociale strutturata, caratterizzata dalla separazione dei ruoli di produttori e riceventi. - accessibilità spazio e tempo insieme indefinito di destinatari- una direzione
L'interazione mediata e la quasi-interazione mediata differiscono da quella faccia a faccia per la struttura spazio temporale, la quasi-interazione si distingue dalle altre per la direzione del flusso. I rapporti che si stabiliscono sono una combinazione di diverse forme d'interazione: è possibile che persone discutano tra loro
senza smettere di guardare la televisione; è possibile che un programma abbia un'interazione faccia a faccia con il pubblico in studio: è possibile una situazione ancora più complessa come che l'interazione in televisione avvenga tramite il telefono. I 3 tipi di interazione descritti non sono gli unici tipi d'interazione, con le nuove tecnologie si creano sempre nuove forme di interazione. Si può vedere sul piano storico l'impatto dei nuovi mezzi di comunicazione apparsi nel 15° secolo, la partecipazione a queste nuove interazioni richiedeva saper leggere e scrivere, quindi ristretto ad un'elite, con l'avvento dell'industria editoriale l'interazione faccia a faccia è stata integrata a forme di interazione mediate e quasi-mediate: la diffusione dei prodotti mediali si rivolgevano in quel periodo sia all'occhio che all'orecchio, i libri venivano letti ad alta voce, oggi sono letti a bassa voce e insolitudine. Goffmann chiama ribalta la cornice dell'azione (composta da convenzioni e caratteristiche fisiche dell'ambiente) mentre chiama retroscena le azioni-atteggiamenti inappropriati per cui quindic'è un altro ambiente, dove si contraddicono le intenzioni proiettate sulla ribalta. Il confine tra ribalta e retroscena, non è netto, spesso si riduce al minimo l'indeterminatezza del confine tramite delle barriere fisiche: le cucine sono separate da sale da pranzo, uffici di lavoro separati da quelli di rappresentanza. I media hanno un impatto profondo sulla ribalta e sul retroscena: Per l'interazione mediata che pressuppone già una separazione dell'ambiente crea più ribalte e retroscena: è possibile che al telefono si cerchi di eliminare i rumore dell'ambiente dove si parla. Per la quasi-interazione dato che il flusso comunicativo è unidirezionale, la cornice della ricezione può fare da contesto.La televisione consente indizi sonori e visivi (la maggioranza di altri mezzi riduce la serie ad un unico tipo di forma), si può ascoltare e sia vedere e così avvicina l'interazione faccia a faccia. La televisione riduce gli indizi simbolici, non può utilizzare quelli legati all'olfatto o al tatto. È un'interazione che presuppone la separazione dei contesti di produzione e ricezione: ci sono interazioni nel contesto di produzione (i protagonisti dei programmi), le interazioni del messaggio televisivo e quelle dei contesti di ricezione. La quasi-interazione televisiva presuppone un continuo processo di congiunzione di questi 3 insiemi, un processo di interpolazione spazio-temporale, nella ricezione i soggetti si adattano a coordinate spazio-temporali diverse da quelle che caratterizzano i contesti di ricezione. La quasi-interazione televisiva crea un'esperienza spazio-temporale discontinua: gli individui che guardano la Tv devono sospendere la struttura
spazio-temporale del quotidiano e orientarsi in uno schema di coordinate differente per poi ritornare al contesto della vita di ogni giorno.
Ci sono delle guide tramite indizi simbolici: per un TG i servizi speciali dall'estero hanno immagini riconoscibili di sfondo e sono accompagnati da osservazioni che aiutano a capire il luogo, se gli spettatori sono incerti sulle coordinate spazio-temporale si sentiranno disorientati; anche su un contesto finto come i Film ci sono indizi simbolici come il titolo programma o serie: Dallas, Miami Vice che corrispondono ad uno spazio e ad un tempo reale.
Guardare la TV presuppone un tipo d'interpolazione spazio-temporale che comprende sia luoghi immaginari che reali, sanno quali indizi simbolici cercare e riescono a passare tra mondi diversi, attraversando confini reali e immaginari come una cosa normale, in un esperienza discontinua.
La televisione ha un flusso unico che va da produttori a destinatari illimitati, un carattere unidirezionale nelle
forme della comunicazione quasi-mediata: i destinatari hanno poche possibilità di contribuire alle quasi-interazioni, la sola forma d'intervento è darle inizio, accendendo la tv.
L'interazione procede senza il controllo riflessivo da parte dei destinatari, un controllo che caratterizza le interazioni faccia a faccia dove il produttore vede i gesti del ricevente che potrebbe fare si con la testa, o potrebbe dire "mi stai ascoltando?", in quella mediata sempre dialogica, come il telefono c'è il controllo riflesso delle reazioni altrui, sono importanti un "si" o un "già".
Nella quasi-interazione mediata e nella tv il controllo riflessivo non è un elemento costitutivo, i produttori non tengono conto delle reazioni, c'è quindi più libertà ma nello stesso tempo insicurezza e preoccupazione, un modo per contrastare l'incertezza è trasformare il processo in un'interazione faccia a faccia.
come i talk show; per i ricenti la mancanza del controllo riflessivo è la libertà di decidere il livello di attenzione, di rispondere con piacere o insofferenza, interesse, apatia e lo possono fare senza interrompere la quasi-interazione e ne offendere chi la produce. Ci sono meno vincoli delle relazioni faccia a faccia, possono intervenire tutti i partecipanti, ma non lo fanno perché manca di forme di reciprocità, per questo è una quasi interazione. Per i produttori è dai destinatari che viene la loro sopravvivenza, a cui si rivolgono come partener di un dialogo, da perseudare o divertire o informare: i riceventi dipendono dai produttori per il contenuto, i produttori dipendono dai riceventi per il consenso. La relazione tra produttori e destinatari è di mutua dipendenza. 3- Azione a distanza: agire per altri lontani Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione crea nuove forme d'interazione e nuovi tipi di azioni in luoghi lontani nello spazio e.nel tempo. Ci sono 4 diverse forme di azioni a distanza dal punto di vista comunicativo: 1. Messaggio al ricevente (diretto e indiretto) 2. Attività quotidiana mediata 3. Eventi mediali 4. Azione di fantasia Messaggio al ricevente in forma diretta: i produttori si rivolgono agli spettatori senza togliere gli occhi dalla telecamera, suscitando l'impressione che sia rivolto direttamente a loro. Esempi: il tradizionale notiziario dove si fissa la telecamera e si legge un testo preparato prima, c'è uno schema fisso con orari particolari, s'inserisce bene nel flusso temporale quotidiano; altra forma sono i messaggi alla nazione del presidente, che trovano l'equilibrio tra solennità e familiarità, come simbologia ci sarà una bandiera, un ritratto, ma potrebbe farlo anche in un ambiente intimo come lo studio o con la propria famiglia. Comunicare faccende pubbliche in una forma personale. Messaggio al ricevente in forma indiretta: la sfera di comunicazione è mediata da un oggetto o da un mezzo. Esempi: un annuncio pubblicitario in cui un personaggio famoso promuove un prodotto, un programma televisivo in cui gli attori interpretano un ruolo e comunicano con il pubblico attraverso la trama. Attività quotidiana mediata: la comunicazione avviene attraverso azioni quotidiane che sono mediatiche. Esempi: una persona che invia un messaggio di testo o una foto tramite smartphone, una conversazione su una piattaforma di messaggistica istantanea, una videochiamata su Skype. Eventi mediali: la comunicazione avviene attraverso eventi che sono trasmessi o diffusi dai media. Esempi: una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva, un concerto che viene trasmesso in streaming su internet, una partita di calcio che viene trasmessa in televisione. Azione di fantasia: la comunicazione avviene attraverso azioni immaginarie o fittizie. Esempi: un film o una serie televisiva in cui gli attori interpretano personaggi e comunicano attraverso la trama, un libro in cui gli autori creano dialoghi e narrazioni immaginarie.produzione viene trasformata nel palcoscenico di un'interazione faccia a faccia tra produttori: conversano tra persone vicine, ma sanno di comunicare a persone lontane, consente ai produttori di sostituire il dialogo al monologo, dividendo però il pubblico in partecipanti presenti e spettatori assenti. Esempi sono le interviste televisive, conferenze stampa, talk show, congressi di partito, ecc: l'intervista televisiva è un'interazione faccia a faccia sulla ribalta di un quasi-interazione mediata, nel talk show rispetto alle interviste la ribalta è organizzata in modo diverso, gli interlocutori hanno un ambiente più formale, naturale, intimo e prevede la partecipazione di un pubblico così da controllare la ricezione delle proprie azioni. Attività quotidiana mediata: un'azione per altri lontani che fa parte dei comportamenti di ogni giorno, la ribalta della produzione è basata su azioni-interazioni della vita quotidiana: nel caso televisivo si.considera che l'azione sia filmata e trasmessa senza la consapevolezza dei personaggi. Gli attori non sanno di essere in una quasi-interazione mediata, verso riceventi e non presenti. La loro azione diventa una forma di attività quotidiana mediata, esempio è una immagine di strada o di manifestazione pubblica; ma anche in questi casi ci sono delle modalità di comportamento che possono essere influenzate e modificate dal sapere che si può essere ripresi, come i soldati a Gaza. C'è un'attività quotidiana mediata che incorpora in sé un messaggio indiretto al ricevente: il tipo di azione ha luogo nei casi in cui gli individui si attengono al loro comportamento quotidiano pur sapendo che le loro azioni e parole vengono filmate e registrate. È possibile che i partecipanti di un congresso internazionale sappiano che i lavori sono ripresi e orientino il comportamento... è possibile che l'attività quotidiana mediata.Ecco il testo formattato con i tag HTML:Contenga un messaggio al ricevente di tipo diretto: possibile esempio è la cattura di ostaggio, i membri del gruppo sapranno che in realtà uno degli obiettivi è richiamare l'attenzione degli assenti. C'è