Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TEORIE DEL CONFLITTO: TENSIONE E CAMBIAMENTO SOCIALE
La prospettiva del conflitto della sociologia moderna deriva dall'opera di K.Marx, il quale considerava la lotta di classe la fonte principale del cambiamento. Il conflitto è una caratteristica permanente, una costante necessaria e inevitabile della vita sociale. Il conflitto può avere dei risultati positivi, infatti fa in modo che i gruppi si uniscano per perseguire i propri interessi e attraverso il conflitto tra gruppi si porta al centro dell'attenzione i problemi sociali che permettono i cambiamenti sociali che altrimenti non si realizzerebbero.
Studia le dinamiche fra gli attori sociali e gli effetti di ordine o mutamento sociale. Si distingue dal funzionalismo perché l'ordine è effetto delle dinamiche di conflitto.
5- Marx: conflitto tra chi possiede e chi non possiede - Dahrendorf: conflitto
tra chi esercita e chi subisce il potere Sociologi presentati in ordine cronologico SOCIOLOGI CLASSICI Claude Henri de Saint Simon (1760-1825) Maestro di Comte. Uno dei primi intellettuali a riconoscere che la società moderna era una società fondata sulla produzione industriale e sul sapere ad esso collegata. Buona fiducia nel progresso, convinto che la modernizzazione debba comportare una radicale riorganizzazione della società. Positivista, apprezzato da Marx e Engels per aver preso le difese del proletariato, ma criticato perché "socialista utopista", aveva aspirazioni ideali non fondate sull'analisi dei conflitti sociali reali. Elabora una società fondata su un "nuovo cristianesimo", in cui i sacerdoti e governanti sarebbero stati i tecnici (Il catechismo degli industriali) = appare la volontà secolare di laicizzare la religione. AUGUSTE COMTE (1789 – 1857) - fondatore della sociologia, dà il nome a questascienza: Fisica Sociale (ma resta un filosofo)- segretario di C.H. de Saint Simon: in occasione della ristampa del Catechismo degli industriali, S.Simon a insaputa diComte include il Sistema di politica positivista di Comte rottura tra i due. ristabilire unIl suo impegno intellettuale, influenzato dalle vicende dell'epoca e da quelle personali, è indirizzato aordine sociale, una società integrata che è stata messa in crisi dagli eventi napoleonici.positivismo,"Padre" del si pone all'origine dell'orientamento funzionalista. Sostiene il primato della scienza (unicaforma di conoscenza valida è quella delle scienze naturali), quindi i metodi scientifici dovevano essere applicati allostudio della società. 2 problemi della ricerca sociologica:statica sociale:- La riguarda il problema dell'ordine e della stabilità, del come e perché lasocietà sta insieme e si regge nel tempodinamica sociale:- La ilFITTO: in questo stadio le spiegazioni si basano su concetti astratti come l'essenza, la sostanza, le forze occulte (stadio di sviluppo transitorio)3. POSITIVO o REALE: in questo stadio le spiegazioni si basano solo su fatti osservabili e verificabili scientificamente (stadio di sviluppo definitivo)Secondo Comte, la società umana ha attraversato questi tre stadi di sviluppo e sta attualmente vivendo il terzo stadio, quello positivo. La filosofia positiva, quindi, si basa sull'osservazione e l'analisi dei fatti concreti, escludendo ogni forma di speculazione metafisica o religiosa. Comte sostiene che solo attraverso la scienza e la razionalità si può raggiungere il progresso sociale e individuale.ASTRATTO: l'uomo non è liberato dalla religione ma non ancora orientato alla ragione scientifica, le spiegazioni ai fenomeni sono ricercate mediante l'uso di concetti astratti, speculazione filosofica (stadio intermedio). POSITIVO o SCIENTIFICO: la conoscenza si delinea come sapere scientifico, basato sulla ricerca di fatti. In questo stadio si delineano 3 discipline: fisica celeste (astronomia), fisica organica (biologia), fisica sociale (sociologia). Sistema di Politica Positiva (1854). Positivismo come un'idea politica, l'età del positivismo sarà l'epoca della sottomissione razionale degli uomini alle leggi della propria natura: l'élite dominante sarà quella di tecnici e intellettuali, tra cui i sociologici, che governeranno la società, un mondo evoluto. Nella fase finale del suo pensiero Comte sostiene che la religione non è più un elemento di uno stadio primitivo dell'umanità, ma.crea una coesione sociale (solidarietà sociale), tiene unita la società mediante la condivisione degli stessi valori, ciò che la scienza non comporta. HERBERT SPENCER (1820-1903) Primo studioso a diffondere la sociologia nell'800. Approccio funzionalista CLASSICO Principi di sociologia: statica sociale: paragona le società umane a degli organismi viventi. Le parti del corpo umano contribuiscono alla sopravvivenza dell'intero organismo, analogamente le parti della società (stato, economia) sono interdipendenti fra loro e funzionano in modo da assicurare la sopravvivenza dell'intero sistema teoria darwiniana. dinamica sociale: la sociologia viene definita come Darwinismo sociale = applica la teoria dell'evoluzione alle società umane (nella stessa epoca Darwin pubblica nel 1869 "L'evoluzione della specie" dove spiega il processo di selezione naturale = lo sviluppo della specie avviene attraverso una lotta continua.sopravvive il più adatto). Sosteneva che le società si evolvono da "società primitive", semplici, "militari" a quelle industriali, complesse, più differenziate (differenziazioni nella società significa possibilità di libero mercato e libera concorrenza, dove viene premiato il più meritevole), attraverso un'evoluzione che significava progresso (molti però non identificano necessariamente questa evoluzione col progresso verso una società migliore). Per questo motivo era contrario a qualsiasi tentativo di riforma sociale che avrebbe potuto interferire con il processo evolutivo naturale.
KARL MARX (1818-1883)
Nato in Germania appartenente alla borghesia intellettuale tedesca, poi si stabilì definitivamente in Inghilterra - origine ebraica - studia filosofia, scrive importanti opere di filosofia, economia, scienza politica, storia e non si riteneva di essere un sociologo, sebbene oggi si consideri uno
Dei più importanti pensatori nel campo della sociologia del XIX secolo. Il compito dello scienziato sociale è anche quello di cambiarlo. Non era solo quello di descrivere il mondo, ma attraverso il conflitto sociale e la rivoluzione (vs Spencer). La lotta di classe: La chiave della storia è la storia umana è una storia di conflitti tra coloro che possiedono i mezzi di produzione e chi non li possiede, quindi tra ricchi/poveri, patrizi/plebei e nella società moderna tra borghesia capitalista/proletariato (borghesia industriale che ha liberato la società dal feudalesimo ma ha provocato lo sfruttamento dei lavoratori, perché possiede i mezzi di produzione mentre il proletariato possiede solamente la prole e retribuiti solo il necessario per essere in grado di lavorare). Con la rivoluzione industriale non si parla più di ceti ma di classi sociali, che dopo la rivoluzione francese sono classi in conflitto, considerate giuridicamente uguali ma diseguali sul.
piano economico = (“Condizioni della classe operaia in Inghilterra” 1845: Engels mette in luce le condizioni di enorme sfruttamento degli operai)
Le classi sociali sono 3, ma Marx ne identifica principalmente 2 sulla base di chi possiede e chi non possiede i mezzi di produzione (appartenenza alla stessa classe secondo Marx = insieme di tutti gli individui che hanno gli stessi rapporti nei confronti dei mezzi di produzione)
- BORGHESIA: classe dominante= proprietari e controllano i mezzi di produzione (proprietari di fabbriche, terre, capitali, schiavi = es. banchieri)
- ARISTOCRAZIA TERRIERA: vivono di rendita terriera (proprietà fondiaria)
- PROLETARIATO: classe subordinata= lavorano al servizio della classe dominante (schiavi, contadini, operai, ma anche impiegati). sfruttamento
I rapporti tra classi sono caratterizzati dalla disuguaglianza, ma anche dallo = i lavoratori producono più ricchezza di quella necessaria per soddisfare i bisogni essenziali = plusvalore di
cui non dispongono, ma se ne appropriano i proprietari dei mezzi di produzione sotto forma di "profitto". Conflitti di classe come processo di cambiamento: questi conflitti di classe, generati da disuguaglianza e sfruttamento, possono terminare solo attraverso la rivoluzione che permette il rovesciamento del dominio degli sfruttatori e l'instaurazione di una società senza classi, libera e umana. Marx era un esponente della sinistra hegeliana (attento alle trasformazioni). Hegel sosteneva che il lavoratore, l'uomo, si riconosce nell'oggetto del suo lavoro perché nell'oggetto del suo lavoro trasferisce la propria essenza (creatività). Marx, invece, sosteneva che il contadino del feudalesimo era sfruttato ma non alienato, mentre il contadino della fabbrica dell'800 (operaio) era sia sfruttato che alienato, in quanto non vedeva l'oggetto del suo lavoro (alienato, privato dall'oggetto). Ci sono due tipi di alienazione: 1. Alienazione di tipo psicologico: alienazione dal propriolavoro• alienazione dall’oggetto del proprio lavoro•= con la rivoluzione industriale (divisione del lavoro) gli artigiani sono costretti a diventare operai, ma non si riconoscono in ciò che producono in quanto lavorano con delle macchine
ALIENAZIONE DI TIPO ECONOMICO• alienazione da sé stessi (dalla propria essenza) = non hanno potere contrattuale (incapacità di determinare sé stessi) alienazione dalla società= essendo pagato il necessario per riuscire solo a lavorare è alienato dalla società, dai suoi simili perché non partecipa alla vita sociale dato il basso salario.
All’operaio alienato, privo di diritti, cosa rimane?
Ludwig Feuerbach (altro filosofo della sx hegeliana) = filosofia basata su una sorta di materialismo naturalistico = l’uomo considerato nella sua concretezza
L’essenza del cristianesimo la religione è la vera alienazione dell’uomo perché
l'uomo proietta la propria essenza su un'entità trascendente,