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TEORIE SOCIOLOGICHE ALLA PROVA
1) COMUNITÀ E SOCIETÀ: vengono analizzate a partire dal modo con cui edalle caratteristiche con cui gli uomini si relazioni gli uni con gli altri.Quando parliamo di COMUNITÁ parliamo di forme di relazione improntate allareciprocità, fortemente sentita dai partecipanti. Essi sono coinvolti con tutto illoro essere. I rapporti tra le persone sono fondati da una convivenza durevole,una prospettiva che la convivenza sia duratura, di tipo genuino.Si individuano tre forme primitive di comunità, che va da quella più elementarea quella più articolata, fino ad arrivare gradi in cui le forme di articolazioni siavvicinano alle prime forme embrionali della comunità:- relazioni in cui più immediatamente l’essere umano si trova immerso nelmomento della sua nascita = rapporto madre-bambino, uomo-donna: piùistintivi; rapporto tra fratelli: più umano- relazioni più allargate = clan, villaggio,
fino ad arrivare alle prime forme di città. L'associazione all'interno della comunità è di tipo ORGANICO: i partecipanti sono volutamente coinvolti, con una comunanza di caratteri culturali che rappresentano il gruppo (lingua, religione, costumi). La comunità è caratterizzata dal DIRITTO FAMILIARE e il potere all'interno della comunità è finalizzato all'educazione e all'insegnamento, al mantenimento e alla riproduzione della comunità. La SOCIETÀ, invece, fa riferimento a formazioni più recenti. Il rapporto è fondato da una convivenza passeggera, apparente, che ha il carattere pubblico, della parte di noi che vogliamo mostrare. Il criterio che regola le relazioni è un criterio basato sullo SCAMBIO, in cui al centro non vi è una relazione di legame intimo, ma un criterio di convenienza e di interesse. Si scambia ciò che si è disposti a dare per ricevere.qualcos'altro incambio e non si è disposti a dare più di quello che si pensa di poter ricevere. Gli individui entrano per le loro prestazioni. È un'associazione MECCANICA e ARTIFICIALE. Tipiche di queste forme sono le società di profitto, di viaggio, le scienze.
Dal punto di vista del diritto, la società è caratterizzata dalle OBBLIGAZIONI. Il potere nelle società è a vantaggio di chi lo detiene.
Sono concetti che vengono utilizzati anche con riferimento a esperienze contemporanee: quando parliamo di comunità intendiamo gruppi ben definiti, in riferimento spesso ad un ambito territoriale ben circoscritto, dove le persone sono più simili tra loro di quanto siano diversi. Al contrario, nelle società le persone diverse stanno insieme, le diversità superano le somiglianze.
Di solito si utilizzano come sinonimi (lettura non dicotomica), mentre in sociologia corrispondono a due modi di fare molto diversi tra loro.
Si deve superare l'idea che se ci troviamo in un contesto di comunità non vi può essere società e viceversa. Giovannini richiama nel suo saggio: 1) l'idea che le due siano due tipi di relazioni sociali, quindi modalità di interagire tra loro basate su norme sociali.2) Un altro elemento riguarda il fatto di cosa tenga insieme uomini e gruppi sociali. Comunità e società hanno diverse forme di coesione sociale, diversi legami.COMUNITÀ: carattere più diffuso dove domina una volontà essenziale/organica.
SOCIETÀ: carattere più specifico dove domina la volontà arbitraria/razionale.
ciò di cui si ha bisogno e avendo portato avanti un processo di "separazione di uomini e cose", è attraverso la logica del mercato e del contratto che si forma la rete dei legami sociali (interdipendenti). Non solo non è corretto guardare esclusivamente in termini dicotomici queste due caratteristiche, possiamo ritrovare esperienze empiriche che mostrano la loro convivenza. È necessario operare due passaggi analitici: - passare dall'uso ideal tipico ("tipi normali") all'ottica del processo esempio: da forme comunitarie più estreme fino a forme sempre più ibridate fino al passaggio di forme più evidenti di società. - decontestualizzare i due tipi, provare come i due tipi possano funzionare senza necessariamente vederli come propri di un solo contesto sociale. Esempio: processione religiosa, qualcosa che si rifà ad una tradizione di lungo periodo, che ribadisce un'identità collettiva. MaCOMUNITÀ: prevale il senso di piacere, abitudini e memorie comuni (qualcosa che dà senso ai soggetti che stanno nella comunità, derivanti da rapporti di consanguineità e dalla lunga appartenenza a uno stesso territorio).
SOCIETÀ: si sta insieme perché non potendo più disporre di tutto
Allo stesso tempo, se evidenziamo il particolare (come sono vestiti, come la processione si svolge, etc) notiamo segnali della società, che mostra i suoi caratteri. Giovannini quindi propone di utilizzare la categoria di società locale: hanno un riferimento territoriale diverso: "società" si riferisce spesso a qualcosa di nazionale, che si oppone al termine "locale" (comunità), sembra quasi che si contraddicano. Egli propone di mantenere i due elementi distinti, ma combinati in modo vario. Oltre alla comunità locale vi può essere la società locale, cioè un ambito territorialmente circoscritto, ma in cui le dinamiche relazionali sono più societarie che comunitarie.
Un altro passaggio che bisogna superare è l'idea che la comunità abbia esclusivamente a che fare con la tradizione e che invece la società sia tipica della modernità. Giovannini suggerisce che vi possano essere forme
dicomunità all'interno di esperienze moderne, come ci possono essere forme di società che richiamano all'appartenenza più tradizionale. Esempio: concetto di DISTRETTO INDUSTRIALE, importante perché è stato attraverso lo sviluppo di essi che è stata identificata la possibilità di cogliere modelli di industrializzazione basati su quelli che erano le imprese tipiche di alcune parti del territorio italiano. Imprese improntate sulla piccola e media dimensione. Uno studioso, Becattini, vede che il distretto presenta delle caratteristiche peculiari, che tengono insieme elementi comunitari e elementi societari. Nel distretto, si impone la nascita di una rete stabile di collegamenti del distretto con i suoi fornitori e i suoi clienti (tipico della società). Si deve quindi aggiungere alle caratteristiche locali tale rete stabile. Si caratterizza quindi per essere localmente definito, ma aperto rispetto a tutto il resto del mondo.
poter allocare i suoi prodotti.
Caratteristiche di COMUNITÀ:
- comunità di persone: incorpora un sistema di valori condivisi, formati nel tempo e basati sulla condivisione dell’etica di lavoro, sul senso di famiglia, sulla reciprocità delle relazioni e che dall’ambito più privato permea anche il complesso delle istituzioni locali (famiglia, scuola, etc).
da questo discendono due elementi:
- etica del lavoro: orientamento di valore forte che caratterizza che coloro che si trovano a vivere in quella comunità di persone, a prescindere dalla posizione che occupano
- atmosfera industriale: un potenziale di risorse per la sua creatività, innovatività, che circola e diventa un sapere che viene condiviso abbassando i costi di transazione (relazioni informali)
Anche la CONCORRENZA è particolare, perché non arriva mai a sopraffare troppo gli altri (si è amici, parenti). In più viene molto spesso caratterizzata
Da una COOPERAZIONE, che viene messa in essere tra persone che sono nella stessa situazione (reciproca aiuto). Anche quando parla di POPOLAZIONE DI IMPRESE, Becattini fa riferimento al fatto che sono unità di produzione piccole, ciascuna specializzata in una o poche fasi di un processo omogeneo di produzione, e che, per poter arrivare a un prodotto finito, deve cooperare (divisione delle mansioni all'interno di un sistema di imprese). Questa popolazione è costituita da:
- imprenditori puri: già imprenditori
- lavoratori a domicilio e part-time: rappresentano un anello di congiunzione tra le imprese e le famiglie. Essi sono lavoratori che vengono attivati a seconda di quello che è l'andamento del mercato
2) PARADIGMA DEL CONFLITTO: si parte da alcuni presupposti...
- gli individui e i gruppi non condividono gli stessi valori o scopi
- gli scopi dei diversi gruppi o individui possono essere tra loro incompatibili
- possono essere tra loro in conflitto