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La lingua di minoranza in Alto Adige è l'italiano

Il concetto di maggioranza/minoranza è relativo e dipende dal territorio. Una lingua minoritaria deve rispondere a 3 requisiti:

  1. Deve essere usata in qualche misura e con alcune funzioni, presso più o meno comunità parlanti all'interno di una determinata entità politica.
  2. Deve essere diversa dalla lingua ufficiale nazionale comune.
  3. Deve essere parlata da una minoranza della popolazione.

Queste lingue, inoltre, hanno un significato simbolico di identità etnica o culturale per la popolazione: pertanto, devono essere in primo luogo tutelate e promosse.

21. Che cos'è una norma? La norma, in ambito sociolinguistico, rappresenta un insieme di regole che dichiarano la preferenza di certe forme rispetto ad altre che hanno lo stesso potenziale funzionale. Dubois asserisce che la norma da un lato rappresenta l'insieme di prescrizioni sui contenuti linguistici ammessi o respinti.

Dalla lingua, ma dall'altro è un comportamento linguistico considerato comune e consueto in una comunità. Muljačić, partendo da questa premessa, distingue fra il processo di creazione di una norma, chiamato normazione e quello di estensione e di utilizzo della norma, detto normalizzazione; le norme secondo lo studioso sarebbero essenzialmente di due tipi: spontanee o qualitative.

Come agisce il prestito linguistico sulla sintassi? I meccanismi con i quali i prestiti linguistici agiscono sulla sintassi italiana sono stati analizzati dal linguista Cerruti, il quale ha messo in luce come la struttura sintattica sia soggetta all'influenza reciproca di forze interne, ovvero fattori inerenti al sistema linguistico, e forze esterne, determinate dal contatto tra lingue. Soffermandosi, in particolare, sugli anglicismi, Cerruti sostiene che l'influenza dell'inglese sulla sintassi dell'italiano contemporaneo si manifesta nel modo più evidente nel

trasferimento di schemi strutturali percolmare dei "vuoti" della lingua italiana (tra gli anglicismi sintattici più noti, che costituiscono delle innovazioni nellalingua italiana, possiamo ricordare l'interrogativa multipla, il superlativo relativo ordinale, la costruzione grazie per/di +infinito semplice, la duplice reggenza preposizionale di uno stesso sintagma nominale, la presenza di preposizioni prive dielemento retto esplicito). Oltre che nel trasferimento di schemi strutturali, l'influenza dell'inglese può poi manifestarsicome rinforzo di possibilità o di tendenze dell'italiano; ovvero, sviluppando un carattere o accelerando un processo già soggetto a fattori interni di realizzazione. È possibile, infatti, scorgere un certo influsso dell'inglese sulla stessacollocazione prenominale dell'aggettivo, e più in particolare, sull'anteposizione al nome di aggettivi restrittivi, comerinforzo

di una possibilità già presente in varietà dell'italiano.

23. Come interpreta Serianni il concetto di norma?

Il linguista Serianni paragona la norma linguistica a quella giuridica, dato che in entrambi i casi si ha una disposizione condivisa da una comunità, la cui violazione fa scattare una sanzione (che, nel caso della norma linguistica, non costituisce un reato, ma può comunque compromettere il risultato finale dell'azione linguistica). Inoltre, come la norma giuridica si fonda su fonti di diritto, allo stesso modo la norma linguistica si fonda su fonti, puntuali e diffuse, come le grammatiche e dizionari e, non da meno, l'uso dei parlanti. Tuttavia, Serianni mette anche in evidenza una differenza fondamentale tra lingua e diritto, che coincide con la maggiore volatilità delle norme linguistiche, le quali evolvono nell'uso reale degli utenti prima che la tradizionale codifica grammaticale ne prenda atto.

24. Come può

essere definito il contesto, secondo la prospettiva pragmatica? La linguistica pragmatica studia gli aspetti che riguardano il linguaggio come azione; studia il parlare come forma di un agire linguistico che si svolge all'interno di una determinata situazione comunicativa e sociale. Per questo motivo, il contesto è ritenuto determinante per le pratiche comunicative ed è alla base di ogni atto comunicativo. Le caratteristiche del contesto variano di situazione in situazione e dipendono da alcuni fattori, quali i partecipanti alla conversazione; gli atti, la forma e contenuto di ciò che viene detto; i risultati che si vogliono ottenere; la localizzazione, la definizione culturale e il clima psicologico; il mezzo e le norme di interazione e di interpretazione; le categorie di atti linguistici.

25. Come può essere suddiviso un testo? Un testo, soprattutto se molto lungo, prevede una struttura e una suddivisione in parti. La struttura prevede: una premessa; una

prefazione (scritta non dall'autore, ma da un esperto);

l'introduzione;

il corpo del testo;

le conclusioni;

il sommario (che può essere posto anche all'inizio);

l'indice analitico;

l'indice dei nomi;

l'appendice;

infine, la bibliografia.

26. Come reagiscono i professionisti alla proposta di una lingua non sessista? Da una ricerca condotta nel 2017 che ha interessato 600 professionisti di diversi settori provenienti da differenti città italiane è emerso che la maggior parte dei professionisti non percepisce come un problema l'uso di espressioni sessiste nel linguaggio e che, dunque, l'attenzione sul sessismo nel linguaggio sia alquanto scarsa. Inoltre, tale indagine ha rivelato come la conoscenza degli studi e delle istituzioni che forniscono indicazioni per contrastare il sessismo nella lingua sia minima (non a caso, tra gli item proposti, l'istituzione più conosciuta è l'Accademia della Crusca, molto).

Probabilmente per il suo prestigio e per la sua opera di conservazione della lingua italiana in generale, piuttosto che per i contributi specifici sul sessimo nella lingua). La ricerca rivela che il sessismo nella lingua viene avvertito maggiormente nel momento in cui si adoperano epiteti generici al posto dei titoli professionali (come, ad esempio, la signora Boldrini al posto della Presidente Boldrini). Per quanto concerne poi il genere dei titoli professionali, alcuni sostantivi femminili sono comunemente accettati e utilizzati (come, ad esempio, senatrice, rettrice e la presidente), mentre altri sono osteggiati (come, ad esempio, architetta, ingegnera e avvocata) e, nel quotidiano uso linguistico, si tende a preferire il loro equivalente di genere maschile.

27. Come si struttura un questionario sociolinguistico? Un'indagine sociolinguistica può essere condotta attraverso la raccolta di testi scritti e parlati, oppure attraverso la sottomissione di un questionario.

L'indagine può prevedere una struttura rigida, può essere semistrutturata o libera (non strutturata); la modalità dell'indagine è relativa all'oggetto della ricerca: un'intervista libera riproduce il parlato dialogico, ma può risultare estremamente dispersiva in merito all'analisi. Il questionario rappresenta la modalità più diffusa per una ricerca in linguistica. Il frontespizio dovrebbe sempre riportare le tempistiche presunte per lo svolgimento, l'indicazione della persona che si occupa della tutela dei dati e le eventuali modalità di divulgazione dei risultati. La prima parte di un questionario generalmente è di carattere socio-anagrafico. Non bisognerebbe superare i 30 quesiti totali, al fine di non appesantire il questionario, inficiando le risposte. Occorrerebbe inserire un item "non sa/non risponde" e valutarlo.
  1. L'indagine può prevedere una struttura rigida, può essere semistrutturata o libera (non strutturata); la modalità dell'indagine è relativa all'oggetto della ricerca: un'intervista libera riproduce il parlato dialogico, ma può risultare estremamente dispersiva in merito all'analisi.
  2. Il questionario rappresenta la modalità più diffusa per una ricerca in linguistica.
  3. Il frontespizio dovrebbe sempre riportare le tempistiche presunte per lo svolgimento, l'indicazione della persona che si occupa della tutela dei dati e le eventuali modalità di divulgazione dei risultati.
  4. La prima parte di un questionario generalmente è di carattere socio-anagrafico.
  5. Non bisognerebbe superare i 30 quesiti totali, al fine di non appesantire il questionario, inficiando le risposte.
  6. Occorrerebbe inserire un item "non sa/non risponde" e valutarlo.
  1. Come sono suddivisibili le lingue del mondo? I sistemi
linguistici possono essere raggruppati in famiglie, che rappresentano il più alto livello di parentela ricostruibile. Il riconoscimento di una parentela è evidente se si comparano 200 termini comuni. Oltre alla famiglia, le lingue sono ulteriormente raggruppabili in rami, gruppi e sottogruppi. Due lingue fanno parte dello stesso raggruppamento genealogico se derivano da una stessa lingua originaria (evidente è il caso delle lingue neolatine, le quali, a loro volta, fanno parte di un’unità genealogica più ampia, ossia la famiglia linguistica indoeuropea). 29. Cosa si intende per "anafora"? L’anafora si basa sulla ripresa attraverso meccanismi svariati di un antecedente o punto d’attacco. L'anafora è una delle più importanti funzioni di coesione linguistica dei testi. Serve a mettere in opera dei legami tra porzioni di un testo più o meno vaste e più o meno distanti tra loro. Tale legame è

30. Cosa si intende per "analisi del discorso"? Fornire alcuni esempi degli studi in merito: L'analisi del discorso adotta modelli più linguistici che sociologici (a differenza dell'analisi della conversazione) e si basa su processi deduttivi (dalla regola ai dati), definendo pattern comunicativi. La semantica è stata uno degli aspetti maggiormente considerato nell'analisi del discorso. All'interno dell'analisi del discorso si possono distinguere due grandi filoni di ricerca: la scuola americana e quella europea. La scuola americana (di cui fanno parte Labov e Fanshel) mette in luce le regole interazionali: se A fa una richiesta a B e B risponde con una richiesta, la richiesta di B deve riagganciarsi a quella di A (è la cosiddetta regola delle richieste incassate). L'unità di analisi è l'atto linguistico.

Nell'interazione verbale: gli studi dellascuola americana elencano 44 atti rappresentati in quattro gruppi. La scuola europea sviluppa, invece, una sintassi deldiscorso e focalizza l'attenzione sulla generalizzazione sia dei processi di organizzazione conversazionale sia dei principi diorganizzazione gerarchica dalla struttura della frase alla struttura del discorso. La scuola europea si concentra suiconnettori pragmatici che regolano il discorso e sui topoi. Il topos è inteso come regola generale, universalmentecondivisa, che rende possibile un'argomentazione particolare.

31. Cosa si intende per "campo lessicale"? Illustrare il concetto con opportuni esempi personali: Il campo lessicale indical'insieme formato dalle unità lessicali relative a una medesima nozione; tuttavia, l'espressione non è univoca e vienetalora usata come sinonimo di campo semantico. Ad esempio, il campo semantico di "cavallo" comprende iperonimi(equino),

iponimi (destriero, ronzino), meronimi (criniera, zoccolo), solidarietà lessicale (galoppare, nitrire, montare).

32. Cosa si intende per "coesione"? La coesione rimanda alla struttura grammaticale, linguistica, di un testo. La coesione non garantisce la comprensibilità in termini di contenuti, dipende dalla - e aiuta - la coerenza e il legame tra i contenuti di un testo.

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Publisher
A.A. 2021-2022
14 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dario_kat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociolinguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Nitti Paolo.