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I LINGUAGGI SETTORIALI

Sono microcosmi linguistici facenti parte di ogni lingua, costituiti da elementi specifici, espressioni tecniche o gruppi di vocaboli

usati nei vari settori professionali e sociali. Spesso sono poco noti al parlante medio. La lingua comune e i linguaggi settoriali non

sono scomparti isolati ma convivono come varietà di lingua usate da uno stesso parlante in contesti comunicativi diversi, sempre in

stretto contatto e con continui scambi di lessico. Gli scambi lessicali fra linguaggi settoriali e linguaggio comune sono molto proficui,

arricchiscono il vocabolario di entrambi. Ci si può chiedere il perché dell’esistenza dei linguaggi settoriali solo dal punto di vista

della società. Se i linguaggi settoriali vengono usati con i non addetti ai lavori creano delle barriere linguistiche. Se consideriamo i

linguaggi settoriali nella loro vera natura, cioè per lo scopo per il quale sono nati, allora non costituiscono barriere linguistiche ma

sono risorse che la lingua nel suo complesso fornisce per comunicare in modo chiaro ed efficace fra gli addetti ai lavori.

SOCIOLINGUISTICA E COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER

Un settore che ha acquisito recentemente molta importanza anche dal punto di vista sociolinguistico è quello dell’uso della lingua per

i nuovi tipi di comunicazione verbale introdotti dalle moderne tecnologie elettroniche (pc). La posta elettronica presenta una vasta

gamma di tipi di testo e di variazioni in relazione alle situazioni comunicative: dall’estrema formalità all’estrema informalità. La

tradizionale divisone fra scritto e parlato viene in qualche modo superata nella scrittura mediata del pc. Si tratta di una

comunicazione scritta con una forte componente interattiva che configura una varietà di lingua a sé. Oltre a fenomeni di

abbreviazione e contrazione del lessico sono frequenti espedienti per rendere nello scritto caratteristiche che appartengono al parlato.

L’e mail informale ha spesso una struttura macrosintattica molto vicina a quella della produzione scritta. La comunicazione mediata

dal computer sembra dar luogo a una varietà di lingua a sé.

La chat è caratterizzata dalla simultaneità della comunicazione, gli argomenti trattati sono di vita quotidiana, con un registro

informale. La simultaneità nello scambio implica la rapidità nella digitazione del testo che spiega i frequenti errori di battitura. Si usa

una lingua informale con scarsa pianificazione del discorso. La varietà linguistica della comunicazione mediata dal pc può trovare

una collocazione specifica e unica nel continuum tra lingua scritta e parlata. Essa costituisce una sorta di spazio varietistico

tridimensionale: sono messaggi grafici che riproducono caratteri strutturali del parlato. Al comunicazione mediata dal pc ha un

doppio interesse per la sociolinguistica: i temi che riguardano l’articolazione della lingua in varietà e la costituzione di varietà adatte

agli scopi e alle condizioni specifiche della CMC e la questione delle lingue presenti nella comunicazione mediata dal pc. In internet

la pervasività dell’inglese è ovvia masi trovano anche i dialetti. Mentre c’era da aspettarsi che la globalizzazione informatica e la

comunicazione via pc dovessero rappresentare un ambito estraneo al dialetto e quindi contribuire all’emarginazione a alla decadenza

delle parlate locali, sembra che i nuovi spazi si aprano anche a idiomi vecchi.

LA LINGUA DEI GIOVANI E LA LINGUA DELLE DONNE

Giovani e vecchi, uomini e donne sono dei macro-gruppi di una comunità sociale, caratterizzati da attitudini e tratti socialmente

salienti che non possono non avere il loro correlato sociolinguistico. Molte ricerche sociolinguistiche si soffermano sui rapporti fra

queste variabili sociali e sui comportamenti sociolinguistici esibiti. La variabile età risulta correlata in modo molto significativo con

la dialettofonia. I giovani sono più esposti alla lingua o varietà alta. Esiste un lessico giovanile, un insieme di lessemi espressivi,

metaforici, disfemistici, a volte neologismi coniati per l’occasione; in buona parte sono gli stessi in tutte le regioni d’Italia ma con

certi termini tipici da zona a zona. Il linguaggio giovanile può essere considerato una sorta di gergo. Infatti dal punto di vista

sociologico è definito gergo una varietà di lingua che è marcata al tempo stesso in di afasia e in diastrasia, che è caratterizzata da un

lessico proprio e spesso difficilmente decodificabile da chi non appartiene al gruppo, non ha strutture grammaticali sue proprie ma è

sempre ospitata all’interno di un’altra lingua, funge da importante contrassegno dell’identità del gruppo contrapponendolo come

alternativo alla società comune. quello dei giovani è un lessico molto appariscente, con caratteri di forte anticonformismo.

Ci sono delle differenze di linguaggio fra uomo e donna: secondo uno schema sociolinguistico del genere le donne sarebbero più

sensibili allo standard, al modello di prestigio e alle varianti alte, mentre gli uomini avrebbero una maggiore sensibilità verso il

dialetto. Secondo Labov le donne che sono anticonformiste non lo sono in tutto ma quelle che sono conformiste lo sono in tutto.

Profonde sono le differenze di genere per quel che riguarda i modelli di interazione verbale e i presupposti pragmatici che governano

lo stile conversazionale di uomini e donne. Le donne prediligono un rapporto comunicativo fondato sul mantenimento della

cooperazione e sull’espressione delle emozioni e degli affetti, mentre gli uomini sono più orientati a uno stile di comunicazione

verbale incentrato sugli aspetti referenziali e direttivi. Spesso nascono equivoci.

In molte lingue opposizioni grammaticali privilegiano il maschile perché vale come termine generale;la linguistica femminista ha

avanzato proposte di correzione. Comunque non è la lingua a creare discriminazioni, essa semmai le riflette.

REPERTORI LINGUISTICI

L’insieme delle varietà di lingua costituisce il repertorio linguistico e le diverse varietà di lingua si collocano in esso in modo non

paritario ma occupando ciascuna una posizione particolare. A seconda del tipo di rapporto che si instaura fra le lingue o le

fondamentali varietà di lingua e della loro distribuzione negli usi e negli atteggiamenti della comunità sono stati individuati alcuni

tipi significativi di repertorio linguistico.

Ferguson: diglossia, una situazione in cui in una comunità linguistica fossero presenti due fondamentali varietà di lingua ben distinte

detta una alta e usata dai membri della comunità in tutte le funzioni alte e un’altra bassa usata nelle conversazioni ordinarie. Dopo la

nozione di diglossia è stata estesa a ricoprire tutti i casi di compresenza di 2 sistemi linguistici con almeno alcune differenze

funzionali nelle abitudini della comunità parlante.

Berruto: propone 4 categorie fondamentali:

• Bilinguismo sociale, ovvero la presenza nella comunità di 2 lingue distinte entrambe pienamente sviluppate.

• Diglossia

• Dilalia

• Bidialettismo

Essi hanno delle proprietà:

1. sensibile diversità strutturale fra i sistemi. Nella diglossia e nella dilalia può andare da lingue tipologicamente

lontane a varietà di lingua imparentate ma dotate di una certa diversità strutturale a tutti i livelli di analisi. Il

bidialettismo implica che si tratti di varietà geografiche imparentate e strutturalmente molto vicine. Diglossia e

dilalia possono presupporre il bilinguismo.

2. uso di entrambi i sistemi nella conversazione quotidiana. Nella digrossia la varietà A non è usata nella

conversazione ordinaria e lo stesso nel bidialettismo dove si usa la varietà locale. Nella dilalia si usano entrambe.

3. B è la varietà della socializzazione primaria. Nella diglossia B è la lingua della socializzazione primaria mentre

nella dilalai è il contrario. Nel bidialettismo ci sono entrambe.

4. chiara differenziazione funzionale fra A e B. nella diglossia c’è differenziazione funzionale così pure nella

dilalia. Differenziazione meno evidente nel bidialettismo.

PLURILINGUISMO E CONTATTO LINGUISTICO

Il plurilinguismo è una situazione molto diffusa nel mondo in qualunque comunità, anzi è da considerarsi la normalità. Il

plurilinguismo è comune anche in Italia; il plurilinguismo ha molti aspetti rilevanti per la sociolinguistica: correla con fattori sociali

la distribuzione delle lingue nella società e presso i parlanti e la presenza delle lingue nei diversi domini, le funzioni che esse

svolgono e il loro impiego sotto forma di scelta di codice o alternanza di codice o commutazione di codice nella conversazione

ordinaria. Interessanti i fenomeni di influenza di una lingua sull’altra, di mescolanza e di mistilinguismo che sono indotti dal contatto

linguistico. Il contatto fra sistemi linguistici è coessenziale col plurilinguismo e può condurre alla formazione di varietà di contatto o

di vere e proprie lingue miste. Contesti estremamente plurilingue e frammentati sono anche il terreno ideale di coltura per la

formazione di lingue di contatto e di lingue miste e per la formazione di lingue pidgin. Le lingue di contatto sono spesso varietà

rudimentali, semplificate o interlingue approssimative di una delle lingue materne dei gruppi che sono in contatto o di un’altra lingua

che funge da lingua franca; situazioni sociolinguistiche speciali in cui un contatto intensivo porti a una vera e propria fusione

grammaticale di due lingue in contatto o in cui vi sia un mercato di plurilinguismo senza contatti intensivi e con la necessità di uno

strumento comunicativo di emergenza per la comunicazione elementare possono dar luogo a fenomeni catastrofici come la

formazione di una lingua mista o di un pidgin. In situazioni di contatto fra parlanti di parecchie lingue diverse e molto lontane fra

loro si possono formare i pidgin che sono spesso annoverati fra le lingue miste ma in realtà si tratta di nuove lingue valide per la

comunicazione essenziale. Prendono materiali vari dalle lingue con cui vengono in contatto ma rielaborano e strutturano dando luogo

a grammatiche proprie. Un pidgin presuppone che vi sia stata una ibridazione terziaria, cioè che il pidgin venga trasmesso da parlanti

non nativi a parlanti non nativi. Un’ampia parte del materiale lessicale dei pidgin proviene da una lingua sovrapposta, una coloniale

europea. Quando un Pidgin si stabilizza può essere usato anceh come lingua della socializzazione primaria in famiglia, acquisendo

così parlanti nativi.

I problemi dovuti al plurilinguismo possono ridursi a 3 campi:

• i conflitti fra lingue nei paesi bilingui e multilingui: conflitti e lotte culturali, politici e talvolta terrorismo e guerre.

• il bilinguismo da immigrazione: implica aggiungersi l’una all’altra di 2l

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
12 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erikav di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociolinguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Tosi Arturo.