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Le modificazioni dello statuto

Procedimento 2436 – Deposito, iscrizione e pubblicazione delle modificazioni

Le modificazioni dello statuto sono di competenza dell'assemblea straordinaria, che però avendo come oggetto quello della modifica del contratto sociale richiede poi un formalismo intenso, quindi l'articolo specifica le modalità formali con cui può arrivare alla deliberazione.

Deve essere un atto pubblico, dunque occorre la presenza di un notaio, il quale è chiamato a fare la veste di un super segretario che ha il compito di verificare la regolarità di quella modifica societaria, per controllare il rispetto della legge e delle altre norme statutarie previste.

Finita la deliberazione poi il notaio ne verbalizza il contenuto, l'atto va nel libro delle adunanze dell'assemblea dei soci e viene depositato nel registro delle imprese con una versione aggiornata dello statuto; questo serve a facilitare la lettura della

modificazione per i terzi, in modo che sia sufficiente vedere l'ultima versione e verificare la modifica. Se il notaio ritiene che quella deliberazione proposta non sia ammissibile perché contraria a norme di legge, si rifiuta di deliberare, e in questo caso le ipotesi sono tre: - l'assemblea e gli amministratori cambiano idea e decidono di cambiare la modifica dello statuto nell'ottica di quanto suggerito dal notaio; - l'assemblea e gli amministratori cambiano notaio, infatti in alcuni punti i notai possono avere pareri discordanti, in quanto su alcune interpretazioni c'è ancora diatriba e esistono delle discussioni sulla validità o meno; - si va in tribunale: se il notaio rimane convinto che non si possa e l'assemblea e gli amministratori sono invece convinti del contrario, la società può fare ricorso al tribunale per chiedere che sia esso a decidere chi ha ragione. Se ha ragione la società il tribunale emette un

decreto di omologazione, che è un atto pubblico; a questo punto sono gli amministratori poi che depositano nel registro il decreto con la nuova versione dello statuto.

Al contrario, se anche il tribunale ritiene non soddisfatte le condizioni, c'è un rigetto del ricorso di omologazione e dunque è la società a doversi adeguare a quanto detto dal notaio.

La deliberazione produce effetti decorsi 15 giorni dalla sua iscrizione nel registro delle imprese.

Il diritto di recesso

2437 - Diritto di recesso

Ci sono alcune delibere che hanno un contenuto rilevante sulla posizione dei soci o sulla propensione al rischio della società in quanto legata ad alcuni cambiamenti rilevanti della struttura e/o dell'attività sociale, al quale la legge fa coincidere un diritto di recesso dei soci.

Il recesso costituisce lo scioglimento del rapporto sociale limitatamente al socio: l'effetto è che il socio esce dalla società e si porta via un

valore pari al valore reale della sua quota; effetto del recesso è undepauperamento del patrimonio sociale, il quale funge da primaria garanzia nei confronti di tutti i soci. Vengono ristrette il più possibile le cause di recesso per evitare che il socio possa andarsene portando via parte del patrimonio sociale, soprattutto tenendo conto del fatto che il socio ha un'altra alternativa di uscire dalla compagine sociale, ossia la vendita delle sue azioni. 70Noemi Ammirati

Il legislatore ha limitato le ipotesi di possibilità di uscire dalla società tramite recesso alle modifiche statutarie ritenute talmente rilevanti da modificare le condizioni di partecipazione del socio alla vita sociale. Secondo l'articolo, il diritto di recesso sorge in caso di:

  • modifica dell'oggetto sociale, ma deve essere una modifica sostanziale;
  • trasformazione della società;
  • trasferimento all'estero della società, che vuol dire cambiare regime.

giuridico e attività logistica;- revoca dello stato di liquidazione, dunque se la società ha cessato l'attività e decide di tornare indietro, è un cambiamento proprio dello scopo sociale;- eliminazione di una o più cause di recesso;- modifica dei criteri di determinazione dei valori dell'azione in caso di recesso;- modifiche dello statuto sui diritti di voto o partecipazione.

Sono tutte ipotesi inderogabili: al socio che non approva la deliberazione spetta il diritto di recesso.

In più, ha diritto di recedere ma lo statuto può derogare per:- deliberazioni sulla proroga del termine;- introduzione o rimozione di vincoli alla circolazione dei titoli azionari.

Per queste due ipotesi si può prevedere che il diritto di recesso non spetta, in deroga a quello che prevede la legge.

Se la società è costituita a tempo indeterminato si può sempre recedere, ma viene previsto un preavviso di 6 mesi.

2437-bis –

Termini e modalità di esercizio Lo statuto dovrebbe prevedere non solo le ipotesi di recesso ma anche l'obbligo per gli amministratori di comunicare già nell'avviso di convocazione dell'assemblea dei soci in sede straordinaria che ha all'ordine del giorno una delle ipotesi che dà diritto di recesso, quali sono i criteri di determinazione del valore delle azioni, in modo che l'ipotetico socio recedente sappia qual è il controvalore o il criterio di determinazione del suo quantitativo in denaro che può chiedere in restituzione. Entro 15 giorni dall'assemblea o dall'iscrizione nel registro delle imprese, il socio deve comunicare con raccomandata la sua decisione di recedere e l'accettazione o meno dei criteri di determinazione della quota. Il mancato rispetto di questo non incide sul diritto, dunque se non sono state ottemperate queste formalità il socio dichiara di voler recedere e si apre una diatriba sulla.valutazione della quota. C'è una possibilità di impedire il recesso, qualora entro 90 giorni la società deliberi una revoca delladelibera precedente, oppure se la società viene messa in liquidazione: c'è una sorta di ripensamento dellasocietà stessa, cioè se non si vuole il recesso la società può revocare la deliberazione e il recesso non ha più valore.
2437-ter – Criteri di determinazione del valore delle azioni
Esiste un procedimento di liquidazione: se non c'è una determinazione del valore precedente gli amministratori propongono una determinata valutazione, che il socio può accettare o non accettare. Se non accetta c'è una sorta di arbitraggio per cui si rivolge al tribunale, il quale nomina un esperto che valuta complessivamente il valore della società e della quota; questa valutazione è inimpugnabile, salvo dolo del valutatore. Si arriva ad una cifra che

La società deve liquidare al socio; se c'è liquidità non ci sono problemi, si danno i soldi al socio abbassando il patrimonio sociale, perché la società è in grado di affrontarlo patrimonialmente e finanziariamente, ma comunque l'effetto finale è un depauperamento del patrimonio sociale.

Procedimento di liquidazione:

La società ha 6 mesi di tempo per liquidare, che decorrono dalla valutazione dell'ammontare del controvalore; in questo periodo gli amministratori devono cercare di evitare il problema, comunicando agli altri soci il recesso e offrendo loro le azioni del socio recedente per il valore determinato dagli amministratori o dall'esperto.

Gli amministratori propongono ai soci di acquistare le azioni recedenti in modo che non ci sia depauperamento del patrimonio sociale; ogni socio ha diritto di acquistare una quota del socio recedente proporzionale a quella che detiene già.

in modo che non cambino gli equilibri all'interno della compagine sociale.

Se non tutti vogliono acquistare le quote, le azioni rimaste possono essere acquistate dagli altri, ma il primo passaggio è che si può comprare solo in modo che rimanga inalterata la percentuale di partecipazione.

Se nessuno vuole acquistare e i soci sono d'accordo, gli amministratori possono offrire a terzi la quota del socio recedente.

Se tutti questi tentativi non vanno a buon fine occorre liquidare le azioni: se c'è della liquidità disponibile si usa quella e non si cambia capitale sociale, altrimenti occorre fare una riduzione del capitale sociale per annullare le azioni del socio recedente.

Quando quest'operazione comporta una diminuzione del capitale sociale sotto il minimo legale o una perdita del capitale sociale, se ci sono dei soci recedenti di straordinaria entità la società deve essere messa in liquidazione.

Il recesso è per questo un

Evento pericoloso per la società: il procedimento di recesso è lungo, oneroso, comporta esborsi per il tribunale e per il valutatore, conflitti di interesse interno, e se non si riesce a comporre la liquidità si arriva alla liquidazione definitiva della società. Se viene messa in liquidazione la società, poi non ci sono più tempistiche.

Le modificazioni del capitale sociale 2438 - Aumento di capitale

Siccome le operazioni sul capitale sono le più rischiose per la società, esse sono specificamente regolamentate dal Codice Civile.

L'aumento di capitale può essere eseguito solo quando è già stato effettuato integralmente il conferimento. Esistono due ipotesi di aumento.

L'aumento a titolo gratuito avviene usando gli utili e le riserve disponibili accumulate nel patrimonio netto perché non sono stati distribuiti prima.

I soci possono decidere, con l'aumento gratuito di capitale, di passare le

riserve a capitale sociale: imprimono quel vincolo di destinazione già impresso sul capitale sociale dall'inizio anche su queste riserve disponibili, che quindi poi diventano indisponibili. Da qui deriva un accrescimento diretto di tutte le altre azioni: o si emettono nuove azioni che vengono distribuite proporzionalmente alle partecipazioni già presenti tra tutti i soci, o si aumenta proporzionalmente il valore delle singole azioni spettante agli altri soci. Con l'aumento di capitale a pagamento gli amministratori propongono ai soci di fare nuovi conferimenti alla società; è una deliberazione dell'assemblea straordinaria con la maggioranza necessaria. La sottoscrizione dell'aumento di capitale non è obbligatoria, perché la responsabilità è limitata. 72 Noemi Ammirati Se si aumenta il capitale sociale per maggioranza, la restante parte non è obbligata a versare, ma se non lo fa la sua percentuale diminuisce in.La funzione di quanto capitale viene aumentato dagli altri, dunque c'è un annacquamento della partecipazione perché ha po
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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ammiratinoemi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gennari Francesco.