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IL SOGNO
Secondo Halbwachs, nel sogno il singolo non è più in grado di e non ha più bisogno di doversi appoggiare sui quadri
della memoria collettiva e diventa possibile misurare l'azione dei quadri sociali osservando quello che succede con la
memoria individuale allorchè quest'azione non viene più esercitata.
Il sogno è formato da una serie d'immagini sfocate e disordinate. L'autore del sogno si chiede se questi contengano delle
scene del passato, ossia dei ricordi. Questo non è possibile per Halbwachs. I sogni non sono immagini di esperienze
trascorse che tornano dal fondo della memoria. Un evento che sogniamo non è mai accompagnato da tutti i particolari,
senza mescolarsi ad elementi esterni, mai una scena completa del passato riappare agli occhi della coscienza durante il
sonno.
Halbwachs afferma che nel sogno non ricordiamo scene del nostro passato, ma immagini confuse e indistinte. Si può
ricordare qualche spezzone dell'infanzia, ma è certamente troppo vago e nebuloso per poter essere riconosciuto e
localizzato nel tempo e nello spazio dell'esperienza concreta del presente.
Il sogno è il momento in cui la mente è più lontana dalla società, il disordine con cui si presentano le immagini sta a
dimostrare l'irriducibile attività ordinatrice ed organizzatrice del sociale rispetto all'esperienza del ricordo, esercitata
attraverso i quadri sociali della memoria.
Nel sogno le immagini sono materiali grezzi che si presentano alla coscienza dell'individuo secondo combinazioni
fondate sul caso e sulle modificazioni corporee che intervengono durante il sonno. In definitiva, in mancanza di rapporti
sociali, il sogno si riduce ad una serie disordinata d'immagini sfocate che si presentano alla coscienza, delle quali non
siamo in grado di ricostruire il senso.
IL RICORDO
Accade che dopo il risveglio ricordiamo quello che abbiamo sognato: perchè? visto che il sogno non è un ricordo perchè
ce lo ricordiamo?
Riguardo a questo Halbwachs si allontana dalla distinzione tra ricordi-abitudini, forme di ricordo che utilizziamo per
la vita pratica e la comunicazione, e i ricordi-immagine, ricordi accaduti una sola volta e dei quali abbiamo una chiara
percezione e localizzate in un punto preciso del nostro passato. Il sogno non sta nè nell'una, nè nell'altra categoria: non
ci dà quel senso di familiarità e non è localizzabile in un punto specifico del nostro passato. Non siamo in grado di
stabilire in che momento esatto della nostra vita è accaduta la scena che nel nostro sogno stiamo ricordando. Al sogno
mancano quei punti di riferimento che consentono di ricordare e localizzare gli eventi accaduti durante la veglia.
Halbwachs pone 2 punti fermi:
Il ricordo del passato è una facoltà individuale e trova una propria funzione ordinatrice in strutture sociali,
esterne al singolo, che s'impongono alla sua coscienza come chiodi ai quali fissa i suoi ricordi.
Quest'attività ordinatrice dei quadri sociali della memoria opera a partire dal presente attraverso sistemi come il
linguaggio, i punti di riferimento della società, le rappresentazioni sociali del tempo e dello spazio o le
categorie interpretative che ognuno condivide con gli altri.
Dunque ogni ricordo è rapportato con il sistema della società ed è tale proprio perchè può essere interpretato dentro il
sistema dei quadri che ha, per prima funzione, di ordinare e rendere condivisibile e comunicabile la massa, altrimenti
informe dei ricordi.
LA MEMORIA
Per Halbwachs la memoria non si esaurisce nell'essere una facoltà individuale d'immagazzinamento di ricordi, ma si
esercita come una facoltà selettiva del ricordo nel quadro di strutture interpretative e analitiche di natura sociale.
La caratteristica più innovativa di Halbwachs riguardo alla memoria è la comunicabilità. La memoria vive e si
mantiene nella comunicazione, se questa s'interrompe, cioè se i quadri spariscono o si modificano, la conseguenza è
l'oblio. L'oblio può manifestarsi in due modi:
Per disinteresse, accade quando un gruppo sociale che possiede determinati quadri muta di forma e struttura;
per destrutturazione, avviene quando il gruppo scompare lentamente
Anche qui Halbwachs prende le distanze dalla prospettiva psicologica che distingue il riconoscimento dalla
localizzazione. Riconoscimento: attività automatica di fronte ad una situazione che ci fa venire in mente un ricordo;
localizzazione: sforzo di riflessione che ci consente di posizionare il ricordo in un tempo e luogo. Halbwachs dice che
la psicologia oppone i due momenti, ovvero un ricordo può essere riconosciuto come tale, ma non essere localizzato
mentre, per l’autore essi sono momenti reciprocamente necessari. In generale non c'è un riconoscimento che non sia
anche inizio di localizzazione. La localizzazione è un fenomeno sociale, dunque il ricordo individuale può essere
riconosciuto come tale, ma la sua localizzazione ha un'esperienza di carattere collettivo, ossia posso ricordare un evento,
ma per collocarlo nello spazio e nel tempo devo far riferimento ad altri ricordi che ho già localizzato. Con questo
Halbwachs si distacca dalla psicologia: non si ricorda sulla base del principio di somiglianza tra le percezioni e la
memoria non è una forma di giustapposizione di ricordi individuali; ciò che si ricorda è ciò a cui il gruppo è interessato,
i ricordi sono simili perchè il gruppo è in grado di rievocarli assieme e la memoria è un processo di ricostruzione di un
passato che importa al gruppo. Nel momento in cui l'evento avrà esaurito il suo effetto sociale, il gruppo se ne
disinteresserà. Secondo Halbwachs la memoria collettiva è utile alla produzione e al mantenimento del legame sociale.
LA CRITICA
Critica di Bloch:
- La nozione di memoria. La memoria collettiva sposta il piano dell'analisi dall'individuo alla collettività e
individua nel sociale il perno dei processi di costruzione del ricordo. Ma Halbwachs è un sociologo e questo
l'ha portato a costruire una teoria della memoria che si basa sulla psicologia collettiva. L'atto che Halbwachs
considera rimane sempre un atto individuale alla nascita, tuttavia il complesso di ricordi che ciascuno
acquisisce senso se è inserito nel quadro dei ricordi comuni e condivisi che il singolo appartiene o è
appartenuto. L'idea di Bloch è che il soggetto del ricordo sia sempre l'individuo il quale trova nella società un
punto d'appoggio per fissare e ritrovare i propri ricordi. Sta di fatto che nell'impostazione di Halbwachs la
memoria è un fatto individuale, condizionato socialmente, ma nel quale il soggetto del ricordo è l'individuo.
- La funzione della memoria nella società. Questa per Halbwachs si traduce nella costruzione e mantenimento
spirituale di un gruppo che deriva da tradizioni. La società non interpreta e non conosce il passato se non
attraverso il presente. Il lavoro della memoria è un lavoro di ricostruzione del passato e non di conservazione.
Questa concezione è per Bloch generale. Per Halbwachs è necessario che il ricordo del passato si conservi oltre
la durata limitata della vita dei componenti del gruppo, dunque è necessario che i membri più anziani del
gruppo trasmettano i ricordi ai più giovani.
C. Blondel critica il fatto che Halbwachs considera le nozioni di quadro sociale e di memoria da un'osservazione di
psicologia collettiva.
Il quadro sociale è lo strumento operativo, di derivazione sociale, che consente di ritrovare il ricordo completo e
dettagliato. Il quadro della memoria più elementare e stabile è il linguaggio. La memoria non sarebbe concepibile senza
concezioni omogenee e condivise nello spazio e nel tempo e neppure senza un mondo dell'esperienza elaborata e
istituita a livello collettivo. Secondo Blondel in mancanza di questi quadri, non sarebbe possibile ricordarsi. La memoria
organizza l'esperienza passata e la memoria collettiva è una forma organizzatrice sociale del passato in grado di
conferire ad esso un significato sociale. Per Blondel l'azione ordinatrice dei quadri sociali sta nella memoria del passato
e l'azione ordinatrice dell'intelligenza sta nella percezione del presente.
Blondel critica Halbwachs riguardo il tema della memoria come ricostruzione del passato. Secondo Blondel è
impossibile che non esista una memoria individuale perchè altrimenti la mia memoria potrebbe essere uguale a quella di
un individuo vicino. Occorre che la memoria sia qualcosa di più della ricostruzione del passato realizzata attraverso
materiali relazionali e sociali.
H. invece sostiene che una memoria individuale esiste, ma che senza i quadri sociali sia priva di significato.
LA MEMORIA COLLETTIVA
Per M. Halbwachs la memoria collettiva è il prodotto della ricostruzione continua e incessante del passato che i gruppi
operano, tramite i quadri, del presente e in funzione del progetto futuro. La memoria collettiva è un atteggiamento
mentale dell’uomo che fa parte di un gruppo e del quale subisce l’influenza: si può parlare di memoria collettiva quando
rievochiamo un avvenimento che aveva un posto nella vita del nostro gruppo e che abbiamo considerato e che
consideriamo ancora nel momento in cui lo ricordiamo dal punto di vista di quel gruppo.
La memoria collettiva si misura nella durata dei gruppi e nell’importanza che questi attribuiscono a determinati eventi
del passato. La memoria collettiva è dunque più e altro della somma delle memorie individuali: è più perché comprende
i ricordi di un gruppo che il singolo non potrebbe trattenere individualmente ed è altro perché è in grado di ordinare e
rendere coerenti quella massa di ricordi attraverso l’azione dei quadri.
LA MEMORIA INDIVIDUALE
Per M. Halbwachs la memoria individuale è un prodotto della relazione del singolo con altri membri di un comune
ambiante sociale. Le diverse memorie individuali sono condizione necessaria e sufficiente per il riconoscimento e la
conservazione dei ricordi. La memoria individuale è sociale perché consiste essenzialmente nello sforzo di spostare la
nostra riflessione dal modo che utilizziamo per comprendere le circostanze del ricordo verso la ricostruzione di un
passato che deve essere ricostruito prima di poter essere rivissuto. Si fonda sui sistemi di idee che operano nel presente
e che condividiamo con gli altri.
RAPPORTO TRA MEMORIA INDIVIDUALE E MEMORIA COLLETTIVA
La prima non è possibile se non in relazione ad un gruppo vivo o scomparso che continua ad esercitare una qualche
influenza sull’individuo anche nel presente; dunque una memo