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Smalto e polpa dentaria Pag. 1
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SMALTO

Lo smalto dentario copre la parte del dente più esposta all’ambiente

orale. È l’unico tessuto epiteliale ed è quasi completamente composto

da componente inorganica mineralizzata (97%), fatta di cristalli di

idrossiapatite.

Il processo che porta alla formazione dello smalto si chiama

amelogenesi ed è svolto da particolari cellule denominate ameloblasti. Il

processo di amelogenesi viene diviso in due fasi: la prima fase è detta

secretiva, perché viene sintetizzata matrice organica proteica, mentre la

seconda fase è detta fase di maturazione, perché porta alla formazione

di tutta la componente inorganica che andrà a costituire lo smalto

maturo.

LO SPESSORE DELLO SMALTO in mm è massimo nelle cuspidi dei molari

(2mm) e diminuisce nel colletto del dente fino ad 1mm.

AMELOGENESI

È il processo di formazione dello smalto. È diverso da quello di tutti gli

altri tessuti perché presenta delle criticità, infatti alla fine di questo

processo si ha quasi tutta matrice inorganica. Per formare tutta questa

componente inorganica c’è bisogno di meccanismi di deposizione

particolari.

Si pensa che gli ameloblasti abbiano una fase in cui hanno una forma

tipica con il processo di Tomes, e un’altra fase di maturazione dove

l’aspetto apicale dell’ ameloblasta si alterna tra liscio e villoso. La

matrice minerale sarà inizialmente organica, ma poi viene sostituita da

una componente minerale.

Oltre a guardare la forma del versante apicale (liscio e villoso) bisogna

vedere anche le giunzioni: in questa fase l’ameloblasta si alterna tra

stadio liscio e villoso, nel momento in cui è liscio le giunzioni si trovano

in posizione basale, nel momento in cui è villoso si trovano in posizione

apicale perché l’ameloblasta villoso serve ad aumentare la superficie di

scambio tra cellule e matrice.

Per passare dalla matrice organica a quella inorganica c’è bisogno di

eliminare acqua e proteine (ameline e amelogenine), per cui vengono

prodotti ENZIMI PROTEOLITICI.

Quindi la funzione delle giunzioni è di non farli disperdere nell’ambiente

circostante!

Le proteine degradate devono poi essere riassorbite assieme all’acqua, e

questo avviene grazie al fatto che nella seconda fase la cellula perde le

giunzioni, in modo che acqua e proteine possano passare nello spazio

intercellulare ed essere riciclate.

Quando gli ameloblasti hanno completato la maturazione dello smalto,

diventano più piccoli, formando il cosiddetto ADAMANTINO RIDOTTO che

si fonde con l’epitelio gengivale.

In una sezione trasversale dello smalto si può osservare l’orientamento e

l’inclinazione dei cristalli di idrossiapatite, i quali sono allungati a

formare dei prismi e sono separati da uno spazio detto spazio

interprismatico. I prismi sono prodotti dal processo di Tomes, mentre gli

spazi interprismatici dalle parti laterali degli ameloblasti.

Le deposizioni giornaliere della matrice dello smalto conferiscono a

questi prismi un aspetto striato, infatti si parla di “strie di Retzius”, che

si vengono a formare ogni volta che avvengono delle pause nella

produzione del tessuto. È particolarmente evidente la prima stria di

Retzius che si viene a creare al momento della nascita, infatti è detta

linea neonatale.

LAMELLE DELLO SMALTO. Sono piccole fenditure ipomineralizzate che

si estendono dalla superficie dello smalto fino alla giunzione amelo-

dentinale, ossia il confine tra smalto e dentina.

CIUFFI DELLO SMALTO. I ciuffi sono aree ipomineralizzate che dalla

giunzione amelo-dentinale solcano lo smalto per un breve tratto

ondulato.

FUSI DELLO SMALTO. Brevi prolungamenti della dentina rimasti

“intrappolati” nello smalto durante l’amelogenesi.

Polpa dentaria

Contemporaneamente al differenziamento delle cellule mesenchimali in

odontoblasti, avviene il differenziamento anche in fibroblasti.

La polpa dentaria è un tessuto connettivo lasso che viene considerato

immaturo e indifferenziato, anche se è simile agli altri tessuti connettivi

che si trovano in tutto il corpo. La polpa è costituita dal 75% di acqua e

dal 25% di materiale organico. Con l’avanzare dell’età la polpa diventa

povera di cellule e ricca di fibre.

Gli elementi che formano la polpa sono: cellule del connettivo, fibre e

sostanza fondamentale (matrice amorfa).

- Le cellule della polpa sono in numero maggiore i fibroblasti, ma nella

polpa giovane ci sono anche i macrofagi. Occasionalmente sono presenti

anche linfociti, plasmacellule, granulociti acidofili e, in caso di

infiammazione, mastociti.

- Le fibre sono soprattutto fibre collagene di tipo I e III, non sono

abbondanti nella polpa giovane, ma aumentano con l’età. La parte

apicale della polpa è quella più fibrosa di tutto il resto. Oltre alle fibre

collagene sono presenti anche fibre reticolari (o di von Korff) e fibre

elastiche a ridosso dei vasi sanguigni.

- La matrice amorfa invece è fatta di proteoglicani e fibronectina.

VASCOLARIZZAZIONE. La polpa è attraversata da venule e arteriole che

passano per mezzo dei forami apicali: le venule si trovano più in zona

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paoloduff di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Mori Giorgio.