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5) GUARDARE TASSO DI DISOCCUPAZIONE PER CAPIRLO

Dal ’60 all’ 80 la linea dell’EU va sempre più giù. Il modello Renano ha fatto meglio nel

combattere la disoccupazione (tasso più basso) a differenza del modello M.D quindi non possiamo

dire che il modello market driven è migliore nel combattere la disoccupazione rispetto al modello

renano.

Modello autoritario asiatico

Singapore, Cina molto diversi ma con punti in comune, che riguardano anche Taiwan e Corea

del Sud.

Governance: oligopolistica (grandi aziende private per Singapore e pubbliche per la Cina). Ci sono

relazioni particolaristiche, tradizionali e risalenti all’epoca precedente alla globalizzazione, che sono

diversi dalla concezione universalistica, dove tutti sono trattati allo stesso modo. Sono privilegiati

quelli che si conoscono per fare affari, con cui si hanno rapporti di fiducia e di conoscenza.

Stakeholder: sono deboli, perché prevale un governo autoritario; anche i sindacati sono deboli, a

volte nemmeno riconosciuti. I consumatori non hanno associazione potenti che possono boicottare

(come invece c’è negli altri due modelli).

È presente una logica di lungo periodo nel ruolo di programmazione dello Stato: lo stato è quindi

molto interventista, mentre quello renano controbilancia il mercato e la redistribuzione delle risorse.

Qui lo stato vuole un alto ritmo di industrializzazione e sviluppo, è centrale nel promuovere

l’economia.

Modalità di coordinamento: ruolo propulsivo del developmental state che frena la concorrenza

interna per aumentare la capacità di far fronte alla concorrenza esterna. Si preservano le imprese

interne dalla concorrenza fra loro per favorirla a livello internazionale.

Regime di welfare: non è universalistico, riguarda solo chi lavoro nelle aziende più importanti. È

debole perché non riguarda tutti ed è incompleto perché copre solo certi aspetti. È di tipo aziendale,

ma ci sono anche interventi statali per le infrastrutture sociali, come le case e i trasporti. Lo stato

interviene su aspetti che sono più utili alle aziende che ai lavoratori.

Il welfare cinese ha triplice dualismo: città-campagna (1° meglio x welfare), imprese pubbliche-

private (2° meglio) e ovest-est (ovest ancora più agricolo, quindi c’è meno welfare).

Formazione capitale umano: specializzazione del labour intensive, non c’è avanguardia

tecnologica, i costi sono condizionati dal lavoro, la manodopera non è molto qualificata. La

formazione di capitale umano non è strategica perché non servono figure specializzate. Il ruolo

diretto dello stato nella formazione di manodopera.

Relazione industriali: controllo politico di forza lavoro con apparato statale, di partito e debolezza

sindacale.

Vantaggio relativo di bassi salari: crea bassi prezzi di esportazione e quindi grande competitività

internazionale, che favorisce anche il dumping sociale, che oggi è illegale. Una grande azienda può

vendere sotto costo su un mercato per conquistarlo. Facendolo va in perdita ma lo fa per battere la

concorrenza che non resiste di fronte a prezzi così bassi. Se le altre aziende hanno meno ricchezza

di me e non resistono alla perdita chiudono, io conquisto il mercato e posso poi dettare i prezzi che

voglio per recuperare i soldi persi. È difficile dimostrare che si tratti di dumping perché potrebbe

trattarsi di promozione. È comunque molto comune farsi la guerra sui prezzi. Il dumping è proprio

guerra dei prezzi, quello sociale è guerra dei costi. Le imprese siderurgiche inquinano (come ILVA),

non avendo appunto modernizzato gli impianti per ridurre inquinamento, perché molto costoso.

Ci sono quelli che spendono per non inquinare e che quindi devono alzare i prezzi.

Il modello asiatico è però in continuo movimento perché si sviluppa molto, ci si chiede se la libertà

economica possa andare d’accorso con la mancanza di libertà politica. Questo modello si evolve

velocemente dal punto di vista della modernizzazione, che ha però costi sociali e conseguenze,

come lo scollamento fra libertà economica e politica causato dal velocissimo cambiamento che ha

dato forti tensioni sociali.

Ci si chiede come la Cina abbia fatto a resistere nel sostenere questo ritmo fino ad ora senza arrivare

a un arresto. Il dissenso che si è creato non è riuscito a fermare lo sviluppo economico. In Cina la

velocità di sviluppo è grande e anche la sua durata in 30 anni il reddito pro capite ha avuto un

aumento di 14,4 volte. Nonostante i periodi di crisi questa tendenza continua, la crisi del 2008 è

mondiale ma colpisce di più in occidente aprendo più possibilità per paesi asiatici. Il forte sviluppo

porta a grandi disuguaglianze, ma la Cina aveva grande egualitarismo, sotto Marx.

Anche le imprese hanno cominciato a delocalizzare in altre zone dell’Asia dove i costi sono minori.

Speranza di vita: la modernizzazione ha allungato molto la vita; un altro effetto della rapidità della

modernizzazione è dato da un forte aumento di speranza di vita nel giro di pochi decenni.

Slide: il Giappone non rientra nel modello autoritario asiatico, per certi versi appartiene a quello

renano, mediante equivalenti funzionali

Giappone: biglietto da visita importante, rappresenta appartenenza azienda, lo status sociale è

determinato dall’appartenenza all’azienda.

La governance presenta aspetti oligopolistici di grande di grandi concentrazioni finanziarie

diversificate. La yamaha fa moto e strumenti musicali, sono aziende che si occupano di molte cose,

il tutto controllato da una holding.

Il coordinamento gerarchico è assicurato dalla fedeltà al gruppo corporativo e dal forte senso di

appartenenza all’azienda. C’è idea di impegno a vita. Si entra in un’azienda finiti gli studi e si resta

lì con promozioni. Non c’è stato perché c’è grande gerarchia privata a coordinare economia e

società allocando le risorse.

Il sistema di welfare è strettamente aziendale, se si è dipende della sony c’è certo welfare, della

yamaha un altro (anche se sono le due più importanti, quindi non c’è molta differenza) – l’azienda

mette da parte i contributi, quindi se l’azienda fallisce, non solo i lavoratori perderebbero il lavoro,

ma anche i pensionati, che hanno lavorato per quell’azienda, perderebbero la pensione – strettissimo

legame fra lavoratore e azienda.

Anche il ruolo della famiglia è centrale, in Giappone è ancora, nonostante trasformazioni, di tipo

tradizionale, dove la donna svolge attività di riproduzione sociale (occuparsi degli anziani) –

somiglianza con l’Italia. La moglie del dipendente della sony prende lo status del lavoratore, quindi

si allarga ai familiari; l’azienda è coinvolta nella vita familiare (adesso meno…), quando ci sono

eventi importanti c’è sempre un rappresentante dell’azienda presente (talvolta è addirittura

testimone delle nozze). C’è uno stretto legame quindi fra azienda, famiglia – senso di appartenenza.

Ci sono famiglie giapponesi che godono di welfare completo e altre di welfare incompleto, dove

quindi lo stato interviene; è come se lo stato facesse un passo indietro e lasciasse spazio alle

aziende. Non è un welfare uguale per tutti, è diversificato, si sottolinea l’appartenenza all’azienda.

La formazione di base è statale, quella professionale è di competenza delle imprese (assomiglia al

market driven) – rafforzando legame fra azienda e lavoratori. Le grandi università hanno dei legami

di tipo particolaristico con le grandi imprese.

Ci sono i sindacati, specifici per ogni azienda, raccogliendo i consensi di ciascuna azienda (in

Germania interesse è di settore – agisce p.e. per avere aumento salariale di tutte le aziende del

settore).

In Giappone se sciopera un sindacato aziendale, aumenta la concorrenza, verrebbe colpita quella

azienda e le altre ne gioverebbero – è un sindacato collaborativo, non conflittuale. Il buon dirigente

dell’azienda deve aver fatto l’esperienza di conoscere i lavoratori, curarne i problemi, come

sindacalista (molto diverso da modello renano, sarebbe inconcepibile perché interessi sono opposti).

Toyotismo e circoli di qualità – vengono lanciati già nella fase finale del fordismo, sono gruppi di

lavoro di operai che lavorano insieme per individuare le cause della bassa qualità di quello che

stanno producendo. La filosofia è completamente diversa dal taylorismo-fordismo, in cui il

lavoratore deve fare quello che gli viene detto e basta, la qualità è problema dei dirigenti. In

Giappone la qualità è problema dei lavoratori, identificandosi quindi con i problemi dell’azienda –

le riunioni vengono fatte gratis al di fuori dell’orario di lavoro, perché il lavoratore si rende conto

che i problemi dell’azienda sono anche i suoi. Modello che fa riferimento al periodo prima della

grande crisi del 2008, con la quale sono state adottate misure simili a quelle del market driven (ma

prima di questa aveva già una crisi sua, aveva smesso di crescere già a partire dagli anni ’90, quindi

da ¼ di secolo – questo sistema quindi non è probabilmente adatto a far fronte dei problemi derivati

dalla globalizzazione).

Contentimento salariale, flessibilità funzionale  non c’è nessuna differenza rispetto al modello

renano, accordi aziendali in cui l’elemento fondamentale è l’impiego a vita. Continuare a stare in

quell’azienda mi dà anzianità, se la cambio potrebbero esserci dubbi sulla capacità di lavoro e sul

ricominciare da capo. Nel mercato market driven la mobilità è fondamentale, qui nessuno si muove.

La fedeltà a vita all’azienda, consapevolezza che il proprio benessere dipende dall’essere parte di

questa organizzazione.

Ci sono alcune assonanze dal p.to di vista linguistico che permettono di capire meglio queste

relazioni: tutta una serie di sostantivi per definire le attività aziendali hanno a che fare con termini

che vengono usati per definire la famiglia e i loro rapporti. L’azienda è come una grande famiglia,

holdings che fanno la struttura del gruppo – azienda madre e aziende figlie. Nella società

premoderna la famiglia è anche un’azienda, praticamente in tutte. Se si va indietro nella civiltà

romana, la famiglia (grande possidente) aveva i servi, che facevano parte della stessa ed erano

chiamati familii. Nel Giappone moderno l’azienda è una famiglia, quindi v

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A.A. 2015-2016
84 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliac91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi sociali comparati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Chiesi Antonio.